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L'industrializzazione DEGLI ANNI SETTANTA
Quando Caserta era chiamata la Brianza del Sud
L'industrializzazione DEGLI ANNI SETTANTA
Quando Caserta era chiamata la Brianza del Sud
Un incontro per tramandare alle
nuove generazioni entusiasmi, aspettative e delusioni del tempo che
fu
di Mauro Nemesio Rossi
Il consolato casertano dei maestri del lavoro, in occasione delle
celebrazioni del 60° anniversario della nascita dell'Unione degli
Industriali di Caserta, non poteva fare a meno di rendere un doveroso
omaggio ad una organizzazione, quella degli imprenditori, che ha determinato
il percorso di sviluppo dell'economia di Terra di Lavoro dal secondo
dopoguerra fino ad oggi, ed è proiettata verso un futuro su cui
sono puntate molte delle speranze delle nuove generazioni. Il seminario
dal titolo “L'industrializzazione degli anni Settanta - esperienze
a confronto”, che si è svolto nella giornata di martedì 22
novembre, con la collaborazione appunto dei maestri del lavoro, è stato
destinato ai giovani studenti delle scuole superiori, allo scopo di analizzare
alcuni degli elementi qualificanti della crescita industriale degli anni
Settanta, che portò a far definire la provincia di Caserta “la
Brianza del Sud”. Il mutamento epocale della provincia che servì a
cambiare radicalmente un'economia prevalentemente agricola in una industriale,
permise il ritorno in patria di numerosi immigrati in Germania e nei
paesi europei, ricollocandoli nella propria terra di origine. La fase
di sviluppo dotò il Casertano di molte infrastutture che gli permetteranno,
in futuro, di divenire cerniera tra il Mediterraneo e il resto d'Europa.
Ma scopo dell'incontro è stato anche quello di tramandare alle
nuove generazioni una realtà lavorativa segnata da entusiasmi,
aspettative e, perché no, anche da forti delusioni. Il tema scelto
ha riguardato un periodo lungo poco più quattro lustri, che sono
stati testimoni epocali di una trasformazione tra le più rapide
e significative della storia.
La presenza di insediamenti sul territorio di multinazionali di prestigio
fu fondamentale nell'evoluzione dei costumi, nel dare benessere, nel trasformare
la vocazione culturale e creare forti aspettative nella collettività.
Un modello di sviluppo che, se da un lato aveva grandi pregi, portava in
sé anche gravi difetti. Tra questi, quello che la modernizzazione
non veniva dal basso, ma piuttosto imposta da forze esogene. Insomma, non
senza traumi sociali si registrava un cambiamento antropologico della provincia,
mentre la gestione e il potere decisionale rimanevano nelle mani di personaggi
che con il Sud non avevano niente a che fare. E si trattò, secondo
alcune correnti di pensiero, di una colonizzazione industriale basata su
interessi finanziari più che industriali, con tutte le conseguenze
negative che questo termine comporta. Così la gerarchia di vertice
aziendale e le decisioni erano prese sempre da centri di potere che rimanevano
esterni al territorio, collocati perlopiù al nord del Paese se non
addirittura all'estero.
«Si è trattato di un incontro fondamentale che merita di essere
riproposto - ha commentato il presidente dell'Unione degli Industriali
di Caserta Carlo Cicala - i maestri dei lavoro, tutti protagonisti della
storia di quell'epoca, hanno tracciato e portato a conoscenza degli studenti
una realtà industriale sconosciuta ai più, che rischia di
andare perduta oltre che non tramandata alle giovani generazioni. Le trasformazioni
e le difficoltà cui andavano incontro migliaia di lavoratori, che
in quel sistema produttivo hanno alimentato speranze, sono diventate realtà,
illusioni e anche delusioni e amarezze. Ho apprezzato molto - ha sottolineato
Cicala - il riconoscimento che i maestri del lavoro hanno dato al ruolo
svolto dall'Unione degli Industriali, che è stata sempre punto di
riferimento verso l'esterno della realtà locale e luogo di mediazione
nelle controversie sindacali».
I temi affrontati sono stati discussi con passione da molti studenti
delle scuole superiori presenti, i quali hanno potuto ascoltare le relazioni
di Carlo Paschetta responsabile di settore dell'Olivetti Marcianise (ha
parlato di "Olivetti nascita e tramonto di un mito italiano");
Salvatore Bizzarro, Qualità assurance and metrology 3M Italia ("La
3M Italia la realtà produttiva casertana di una multinazionale americana");
Adele Lo Masto della Snibeg ("L'evoluzione tecnologica della Coca
Cola"); Antonio Maroncelli dell'Enel ("L'adeguamento dei servizi
energetici in una provincia che cresce"); Carlo Iacone del Banco di
Napoli ("Incentivi negli anni settanta e rapporti con le banche").
A fare da navigatore lungo questo percorso è stata la mostra fotografica
curata da Mauro Nemesio Rossi e allestita per la prima volta nel Palazzo
Reale, in occasione della venuta a Caserta del presidente di Confindustria
Luca Cordero di Montezemolo, intitolata “Frammenti di storia”.
Mostra che è anche diventata Dvd, trasposizione in chiave multimediale
del recupero fotografico realizzato.
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