ARCHIVIO COSTOZERO

 
Cerca nel sito



Vai al numero in corso


  Dicembre 2012

Articoli n° 10
dicembre 2005
 

UNIONE DI BENEVENTO - Home Page
stampa l'articolo stampa l'articolo

FORUM EUROPEO SULLA FORMAZIONE
UNA RICETTA PER LO SVILUPPO


ESPANSIONE INTERNAZIONALE
I CAMPIONI DELL'EXPORT


FORUM EUROPEO SULLA FORMAZIONE
UNA RICETTA PER LO SVILUPPO
Alcune riflessioni sulle nuove prospettive in tema di sviluppo del capitale umano

di Sergio Vitale - Direttore Confindustria Benevento


Si è svolto a Benevento il 10 e 11 novembre il Forum Europeo sui Patti Formativi Locali. L'evento, promosso dal Ministero del Lavoro e organizzato da SFC, all'interno del progetto Focus, ha proposto un confronto sulle prospettive delle politiche territoriali integrate del lavoro e della formazione, partendo dalla riflessione sulle migliori esperienze europee in tema di strategie partenariali per lo sviluppo del capitale umano. Il Forum ha costituito un importante momento di condivisione e analisi delle idee e delle buone prassi legate al tema dei Patti Formativi Locali riportando a sistema le diverse esperienze attraverso la condivisione con tutti gli attori interessati. Hanno partecipato al dibattito più di 250 ospiti, e circa 50 relatori hanno fornito il loro prezioso contributo. Tra questi hanno aderito: esperti internazionali del mondo politico, dei sindacati, delle Camere di Commercio e di Confindustria, quest'ultima, rappresentata dal Vicepresidente per il Mezzogiorno, Ettore Artioli, mentre l’esponente per la Confindustria Campania è stato il componente del Consiglio Cosimo Rummo. Di seguito, riportiamo uno stralcio della sua relazione:
«Affronterò il tema di oggi dal punto di vista della necessità delle aziende di puntare sulla formazione e, quindi, sulla riqualificazione del personale come leva per lo sviluppo e la competitività. Oggi, più che mai, gli imprenditori hanno bisogno di una formazione snella che consenta di rispondere immediatamente, se non addirittura di anticipare, le richieste del mercato. Spesso, purtroppo, i meccanismi attualmente previsti per la "formazione", rappresentano, per alcuni, una mera opportunità per intercettare fondi messi a disposizione a livello comunitario, nazionale e regionale. Se per un attimo riuscissimo ad abbandonare questa logica, che per troppo tempo ha guidato le politiche formative, giungeremmo alla conclusione che la "formazione" rappresenta il filo conduttore e la chiave di volta per intraprendere un vero e proprio rilancio dei territori. Dove la risorsa umana, il sapere e la tecnologia sono valorizzati, si amplifica lo sviluppo e si diffonde il benessere sociale. La formazione del capitale umano è un punto di forza della competitività delle imprese nel mercato globale e accresce l'impatto positivo sulle iniziative di sviluppo locale. Quando la formazione si ispira al criterio della qualità e del merito e si lega alla crescita culturale delle persone e alle caratteristiche del territorio, essa anticipa lo sviluppo. Quando non lo fa, crea disoccupati e allarga le aree di parassitismo e assistenzialismo. Oggi le nostre imprese prima ancora che essere penalizzate da costi di gestione, la qual cosa è indubbia, sono danneggiate dallo scarso investimento in formazione delle risorse umane, che, invece, vorrebbe dire acquisire e accumulare conoscenze a più livelli: produttivo, organizzativo, commerciale, gestionale. La Formazione rappresenta una voce strategica di investimento se si vuole superare la fase di marginalizzazione competitiva e partecipare alla ripresa del ciclo economico. Ma cosa fare e quali strumenti utilizzare che in qualche modo non siano già stati sperimentati? La risposta a questi interrogativi è difficile ma non eludibile; tutti gli attori del territorio devono cimentarsi in questo compito epocale: le Istituzioni, le Imprese, ma soprattutto le "Persone". Tutti dobbiamo acquisire la consapevolezza del problema e assumere un abito mentale nuovo e proattivo. Veniamo, quindi, ai Patti Formativi Locali. Essi rappresentano la concreta possibilità di modificare le politiche formative finalizzate all'occupazione e all'occupabilità, promuovendo una variazione di metodo e di sistema nell'approccio alle strategie formative. In situazioni di debolezza del tessuto economico-produttivo, è necessario un sistema professionale stabile, competenze di livello più elevato, formazione continua, percorsi di apprendimento e qualificazione personalizzati. Tutto questo lo si può realizzare solo attraverso un percorso pattizio condiviso, fondato su intese coalizionali in grado di orientare l'intera filiera formativa a favore di un processo virtuoso di costruzione delle competenze. I Patti Formativi Locali costituiscono, allo stesso tempo, una politica, una strategia e un progetto in grado di dare continuità e valore alla logica dell'integrazione tra le politiche attive del lavoro e le iniziative locali per lo sviluppo. Essi dovrebbero assicurare un’inversione di tendenza facendo della formazione lo strumento per eccellenza dello sviluppo del tessuto imprenditoriale e sociale in genere. Il Patto Formativo dovrà favorire la competitività dei sistemi produttivi locali, intervenendo sulle politiche formative per assicurare integrazione, coerenza, qualità ed estendere l'innovazione anche ai settori tradizionali. I Patti Formativi, inoltre, sono un'occasione per sviluppare e rafforzare nei soggetti della programmazione negoziata la capacità di progettazione, di governo e di gestione delle politiche di sviluppo locale e in particolare la capacità di programmazione e utilizzo delle risorse del Fondo Sociale Europeo; affinché i fondi destinati alla formazione trovino un'allocazione quanto mai equa e rispondente alle reali e specifiche esigenze dei territori, radicati nel proprio contesto di riferimento, ma aperti alle sfide della globalizzazione. Devo sottolineare che nella nostra provincia esistono le condizioni, ed è stata espressa la volontà da parte di tutti i soggetti interessati, di sperimentare il Patto Formativo. Si tratta di un progetto pilota con una fase sperimentale e di gestazione che si protrarrà per tutto il 2006, così da prepararci ad affrontare il nuovo ciclo di programmazione 2007-2013 con un modello attuale e attivo di politica del lavoro. Ecco, in questa fase è la Provincia, a essere deputata a diventare "il laboratorio naturale di questo processo". Dal canto nostro, siamo pronti a scommettere sin d'ora su questo progetto garantendo la massima collaborazione. Credo sia in atto soprattutto un cambiamento culturale, che ci spinge a uscire dalle vecchie logiche, dai vecchi modelli e a muoverci, ognuno per la propria parte, ma in una logica comune di sistema, verso un unico grande obiettivo che è dare slancio alle nostre imprese e quindi al territorio».

Questionario di gradimento Costozero 2000/2005
Libro di Antonio Paravia


Download PDF
Costozero: scarica la rivista in formato .pdf
Dicembre - 1.975 Kb
 

Cheap oakleys sunglassesReplica Watcheswholesale soccer jerseyswholesale jerseysnike free 3.0nike free runautocadtrx suspension trainingbuy backlinks
Direzione e Redazione: Assindustria Salerno Service s.r.l.
Via Madonna di Fatima 194 - 84129 Salerno - Tel. (++39) 089.335408 - Fax (++39) 089.5223007
Partita Iva 03971170653 - redazione@costozero.it