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  Dicembre 2012

Articoli n° 10
dicembre 2005
 

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DIALOGO CON LA POLITICA
FACCIA A FACCIA CON IL LEADER DEI DS
Piero Fassino a confronto con gli imprenditori in Confindustria Salerno

di Vito Salerno & Monica De Carluccio

Menerdì 11 novembre 2005, Confindustria Salerno ha ospitato il segretario nazionale dei Democratici di Sinistra Piero Fassino, inaugurando così un ciclo di incontri con i leader delle principali forze politiche nazionali, che avrà come prossimi protagonisti, il 12 dicembre, l'onorevole Alfonso Pecoraro Scanio presidente della Federazione Nazionale dei Verdi, e il giorno 15, Clemente Mastella, segretario nazionale dell'Udeur. Il presidente degli industriali salernitani Andrea Prete poco prima dell'evento aveva dichiarato: «Sarà certamente un confronto costruttivo, nel corso del quale rimarcheremo l'urgenza di alcuni interventi nel Mezzogiorno e anche in provincia di Salerno».
E tale si è rivelato, con un dibattito serrato e quesiti puntuali, formulati da una qualificata e attenta platea di imprenditori che hanno ben rappresentato, con tono garbato ma mai ossequioso, le problematiche e le esigenze dell'intero territorio campano. Gli industriali salernitani non hanno infatti mancato di pungolare il leader diessino e hanno, con toni decisi, richiesto un serio impegno sulle tematiche che riguardano lo sviluppo del Sud. Fiscalità di vantaggio, infrastrutture, costo del lavoro, stabilità del quadro politico: gli imprenditori hanno sottoposto il segretario a una serie di domande evidenziando i punti di debolezza del sistema socio-economico.
Il presidente Prete, che ha avuto il doveroso compito di aprire il confronto e di scandirne i tempi, è subito entrato nel cuore delle questioni, bacchettando la Regione Campania colpevole di aver aumentato l'Irap invece di ridurre ancora gli sprechi nella spesa. Ha, quindi, posto all'autorevole ospite un interrogativo: «I propositi espressi dalla sua coalizione sono realmente traducibili in scelte praticabili?». «Il nostro territorio - ha poi continuato - ha grandi potenzialità ma ancora oggi non offre convenienze agli investimenti. È pertanto necessaria l'implementazione di uno sportello per l'accoglienza e l'accompagnamento delle aziende che stanno pianificando iniziative in tal senso». Piero Fassino ha allora esordito: «La questione fondamentale è rimettere in moto il Paese per ricominciare a crescere. Bisogna concentrare quante più risorse possibili per rilanciare gli investimenti sia privati che pubblici». Sull'avvio di una strategia di marketing territoriale sottoforma di misure che incentivino gli investimenti da altre regioni o dall'estero nel Sud, sul modello del Galles o dell'Irlanda, come prospettato da Andrea Prete, il segretario ha riferito: «È una strada che si può e si deve seguire. Ritengo che lo sviluppo industriale sia suscettibile di una nuova stagione nel Mezzogiorno. A patto che si punti sulla qualità delle produzioni, a patto che i governi si convincano che gli sgravi fiscali sono una leva dello sviluppo». In merito, invece, al programma della sua coalizione politica, Fassino ne ha ribadito i nodi salienti: «un uso molto più vasto del credito di imposta, una serie di ammortizzatori sociali, nuovi bandi della legge 488 per le imprese del Mezzogiorno e quote riservate di investimenti pubblici per il Sud».

Al presidente dei costruttori salernitani Antonio Lombardi, che ha sottolineato «l'eccessiva lentezza nell'attivazione dei finanziamenti per le infrastrutture», il leader diessino ha risposto indicando alcuni punti fermi della futura politica economica. «Meno burocrazia, maggiore semplificazione dei procedimenti amministrativi, riforma della procedura della sospensiva dei Tar, project financing, anche se con giudizio».
Fassino ha poi condiviso le affermazioni del presidente dell'Unione Industriali di Napoli Gianni Lettieri che ha sollevato la questione della rivalutazione dei cespiti industriali confidando che questa possa essere effettivamente d'aiuto al sistema delle imprese locali.
Perentoria, a seguire, la riflessione di Enzo Boccia, presidente della Piccola Industria regionale: «Vorrei che la questione meridionale fosse distinta dalla questione dei meridionali, la prima è giusta indicarla come questione italiana». A tal proposito, il segretario ha definito come completamente assente, finanche sul piano concettuale, il problema del Mezzogiorno dall'agenda del governo Berlusconi.
Antonio Paravia, past president di Confindustria Salerno, nel suo intervento ha richiesto che lo stesso rigore che si esige dai privati, in termini di trasparenza nella presentazione dei bilanci, venga preteso anche per la Regione e, in particolare, ha proposto: «Onorevole, perché non si fa promotore di un'iniziativa che costringa anche Bassolino a una maggiore trasparenza?». «Favorevolissimo alla trasparenza dei bilanci negli enti pubblici - ha affermato il leader dei DS -. Ma non bisogna trascurare un passaggio: a differenza delle imprese private, gli stessi dipendono da trasferimenti economici e da flussi finanziari che non governano». Paravia ha proseguito poi con un’affermazione ironica sul terreno degli sperperi, «Ciampi ha ridotto di un terzo il budget del Quirinale, nel Sud, invece vengono inviate delegazioni affollatissime per partecipare alla sfilata del Columbus Day», stigmatizzando infine il continuo proliferarsi di società pubbliche a livello locale. Fassino, eludendo la questione degli sprechi, sulla tematica della liberalizzazione ha risposto che: «il pubblico non può essere assente da alcuni mercati, quando il privato non riesce a sopperire a determinate esigenze del territorio. Per esempio, in tema di acqua essendo questa una risorsa essenziale per la comunità, sono contrario a una privatizzazione. Piuttosto gli investimenti pubblici vanno indirizzati ai campi della ricerca scientifica, della formazione e dell'assistenza sia sanitaria che sociale. Per il resto massima attenzione, poiché non sono mancati casi di mala amministrazione».
Il segretario diessino ha, infine, promesso il massimo impegno di un eventuale governo della sinistra circa la politica per i porti, anche in considerazione del fatto che i collegamenti con l'Asia saranno sempre più centrali e che «il Mediterraneo sarà sempre più strategico per gestire i diversi flussi economici e commerciali», rispondendo così ad Agostino Gallozzi, presidente di Assotutela che ha evidenziato l'esigenza del territorio «di proporsi con un'offerta logistica effettivamente integrata e funzionale agli obiettivi di crescita socio-economica».

Questionario di gradimento Costozero 2000/2005
Libro di Antonio Paravia


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