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  Dicembre 2012

Articoli n° 10
dicembre 2005
 

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STUPEFACENTI E SOSTANZE PSICOTROPE
MODIFICHE E INTEGRAZIONI AL TESTO UNICO
Il disegno di legge all’esame del Parlamento mira a razionalizzare le competenze

Gaia Sigismondi
Junior Consult - Centro Studi Parlamentari NOMOS
gaia.sigismondi@nomoscsp.it

E' attualmente all'esame del Parlamento, un disegno di legge mirante ad apportare alcune modifiche al testo unico in materia di stupefacenti e sostanze psicotrope e prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza. La legislazione italiana in tema di stupefacenti ha conosciuto 4 fasi differenti: la prima, che aveva carattere fortemente repressivo e puniva, oltre allo spaccio di droga, anche il consumo e la detenzione finalizzata al consumo, corrisponde al periodo di operatività delle disposizioni antecedenti alla riforma del 1975; la seconda, che va dal 1975 al 1990, considerava l'assuntore di stupefacenti, che non fosse al tempo stesso spacciatore e non detenesse grossi quantitativi di droga, esclusivamente come un ammalato, e in quanto tale, soggetto da curare e riabilitare; la terza, iniziata nel 1990, che ribaltava la logica precedente e si muoveva sui binari di un giudizio di sfavore nei confronti non soltanto del traffico e dello spaccio, ma anche dell'assunzione di stupefacenti, sanzionata anche sul piano amministrativo, si è conclusa nel 1993, quando parte delle norme di questa legge furono abrogate da un referendum; infine, la quarta fase, iniziata proprio con il referendum del 1993 e tuttora in vigore, ha apportato una modifica delle disposizioni precedenti tale da far diventare illecita solo l'attività di spaccio, che sia stata sicuramente accertata. Oggi, quindi, anche la detenzione di quantitativi non irrilevanti di stupefacenti, che non sia accompagnata da gesti univoci di cessione a terzi, è penalmente irrilevante. La problematica della diffusione delle droghe ha assunto connotati di sempre maggiore gravità a livello planetario, dal momento che il fenomeno droga, oltre alle implicazioni dirette sulla salute dei singoli e sulla criminalità diffusa e organizzata, si interseca inscindibilmente con le più complesse emergenze mondiali, fra le quali quella del terrorismo. A livello nazionale poi, il quadro preoccupante del nostro Paese impone oggi la necessità di un intervento relativo alla lotta alla droga al fine di confrontarsi responsabilmente con il problema, all'interno del quale i numerosi decessi - cosiddetti per overdose - sono soltanto una componente, sostanzialmente legata al consumo di eroina, sempre più rimpiazzata dalla cocaina e dalle cosiddette nuove droghe; senza trascurare, inoltre, i decessi per incidenti stradali, che rimangono in ombra perché non sempre si è in condizioni di rilevare che la causa è stata l'uso di droga. In questo quadro la proposta di legge in esame prospetta una modifica della disciplina attualmente in vigore, movendosi sulle seguenti direttrici:
- contrarietà anche verso il semplice uso e la detenzione di droga; dove questo comporterebbe il ricorso a graduali provvedimenti di tipo amministrativo, volti a coprire, con intensità crescente, anche la zona "grigia" posta fra il consumo e lo spaccio, dal momento che anche la mera detenzione di apprezzabili quantità di stupefacenti può costituire significativo punto di partenza per la diffusione del fenomeno;
- impegno delle istituzioni verso una coerente prevenzione, da sviluppare su un piano informativo e culturale;
- nessuna acquiescenza o addirittura collaborazione nel mantenimento di soggetti in stato permanente di tossicodipendenza; ovvero inserimento di meccanismi di favore per agevolare un definitivo reinserimento sociale del tossicodipendente recuperato, evitando che resti intrappolato nelle conseguenze detentive collegate alla tossicodipendenza, una volta che ne sia realmente uscito;
- intelligente repressione dello spaccio attraverso: la promozione nei consessi internazionali di adeguate politiche antidroga; il potenziamento delle attività di intelligence e di contrasto da svolgere all'estero, con la collaborazione degli Stati interessati; l'individuazione nella Direzione centrale dei servizi antidroga del servizio nazionale competente, strumento specificamente qualificato, indispensabile per gestire in modo organico le complesse attività di repressione; dotazione per le forze di polizia di strumenti giuridici e tecnici adeguati alle esigenze.
Il disegno di legge in esame dunque in tema di prevenzione mira a razionalizzare le competenze, attraverso l'istituzione del Dipartimento nazionale per le politiche antidroga attribuendo, inoltre, alla Presidenza del Consiglio dei ministri-Dipartimento il compito di promuovere le campagne informative, in collaborazione con i Ministri componenti il Comitato nazionale di coordinamento per l'azione antidroga. Si prevede, in particolare, la possibilità di impiegare le risorse stanziate in iniziative, non solo di mera comunicazione ma anche di animazione, educazione e prevenzione da sviluppare con la massima diffusione su tutto il territorio nazionale. Funzionalmente all'eliminazione della distinzione tra droghe "pesanti" e "leggere", il provvedimento introduce norme volte alla revisione delle tabelle delle sostanze psicotrope e del procedimento per la loro formazione, dando seguito all'esigenza di semplificare e velocizzare questo procedimento, oggi particolarmente lungo e farraginoso. Altre disposizioni poi intervengono riguardo alla verifica e all'aggiornamento delle norme relative alla coltivazione, alla produzione, alla fabbricazione, all'impiego, alla commercializzazione, alla ricettazione, alla dispensazione e alla custodia dei medicinali contenenti sostanze stupefacenti; introducono una distinzione netta tra le condotte detentive finalizzate alla cessione e quelle volte al consumo e dispongono una nuova disciplina sanzionatoria in ambito penale e amministrativo ispirata a un criterio di gradualità, nonché un maggiore ricorso alle misure alternative al carcere e un potenziamento degli strumenti investigativi. Il provvedimento, inoltre, contiene disposizioni riguardanti gli interventi educativi e informativi nel settore scolastico, la parità tra strutture pubbliche e organizzazioni del privato sociale e il trattamento non cronicizzante e non solamente farmacologico, finalizzato al completo recupero clinico, psichico, sociale e lavorativo dell'individuo.

Questionario di gradimento Costozero 2000/2005
Libro di Antonio Paravia


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