LA REVISIONE DEL BILANCIO
DA INCOMBENZA A OPPORTUNITÀ
DECRETO COMPETITIVITÀ
UN NUOVO IMPEGNO PER SVILUPPO ITALIA
LA REVISIONE DEL BILANCIO
DA INCOMBENZA A OPPORTUNITÀ
Prima tappa verso un più efficace
sistema informativo per la Direzione d'impresa
Ciro
Montella
Componente Ordine dei Dottori Commercialisti di Salerno
c.montella@commercialistisalerno.it
Al mondo delle imprese viene sempre più frequentemente
richiesto, quando non addirittura imposto, di avere bilanci
certificati quale requisito per la partecipazione a gare,
a forniture, ad albi, a consorzi, all'accesso al mercato
finanziario e via discorrendo. Tale richiesta viene immediatamente
percepita come una mera costosa e fastidiosa "imposizione";
un ulteriore burocratico onere cui non corrisponderebbe,
a prima vista, alcun tangibile beneficio. L'incombenza,
invece, deve e può essere "strumentalizzata" dal
management aziendale come strumento per perfezionare l'organizzazione
amministrativa e, nel contempo, migliorare la qualità dell'informativa
per il controllo economico-finanziario necessaria per l'attività decisionale.
Infatti, il rispetto delle normative e delle politiche
aziendali, l'efficienza della gestione in funzione degli
obiettivi prefissati, la salvaguardia del patrimonio aziendale
e l'affidabilità dei dati contabili sono garantiti
solo in presenza di un insieme di metodi e procedure poste
in essere dalla direzione: il sistema informativo e dei
controlli interni. La sua adozione, comunque, non deve
far nascere la convinzione dell'invulnerabilità.
Esistono, e gli esempi potrebbero essere tanti e alla portata
di tutti (i recenti default finanziari e crack industriali
ne sono la prova inconfutabile), delle deficienze dovute
ad alcune limitazioni implicite al sistema stesso: la possibilità da
parte del personale dipendente di annullare l'efficienza
prevista dalle procedure (sia mediante accordi che tramite
abusi di autorità), manifestazioni di errori dovuti
a una non corretta interpretazione delle procedure, a negligenza,
a distrazione e, infine, e capita molto sovente, ad obsolescenza
e inadeguatezza del sistema stesso in seguito a intervenuti
mutamenti della realtà aziendale, non tenuti nella
debita considerazione. Quest'ultimo inconveniente può essere
ovviato effettuando una manutenzione continua del sistema,
attraverso l'introduzione di modifiche ritenute necessarie
per renderlo più aderente alle mutate e mutevoli
situazioni aziendali.
Affinché un sistema informativo e di controlli interni
possa produrre i benefici attesi e soddisfare gli obiettivi
per i quali esso è attivato, cercando di superare
quelle implicite limitazioni, è indispensabile che
nella fase della sua progettazione si stabilisca il rispetto
di alcune importanti caratteristiche, che ne costituiscono
la struttura portante, vale a dire:
a) presenza di un organigramma che definisca senza equivoci
e chiaramente i centri di responsabilità;
b) rispetto dei principi della separazione delle funzioni,
tali da non consentire a uno stesso soggetto, o servizio
aziendale, di commettere o dissimularne errori;
c) sistema di autorizzazioni, rilasciate da persone all'uopo
delegate e abilitate;
d) controlli di conformità sulla esecuzione delle
operazioni effettuate;
e) registrazione degli eventi gestionali nel rispetto del
criterio della competenza economica, al fine di ottenere
importi corretti e un'esatta allocazione contabile;
f) esistenza di idonei strumenti che permettano la comparazione
tra gli obiettivi prefissati e i risultati raggiunti;
g) limitazione dell'accesso al patrimonio aziendale alle
sole persone autorizzate.
Pertanto, il sistema informativo aziendale e di controllo
interno deve comprendere necessariamente un insieme di
strumenti quali:
- l'organigramma e il mansionario;
- un manuale delle procedure contabili e amministrative;
- un sistema di budgenting e controllo di gestione;
- un sistema di reporting direzionale periodico.
Il revisore contabile indipendente è, ovviamente,
interessato solo a quegli aspetti del sistema che soddisfano
l'attendibilità dei dati contabili e la salvaguardia
del patrimonio aziendale. Ma, tuttavia, un adeguato sistema
informativo e di controllo basato sulle caratteristiche
testè evidenziate renderà più snelle
le procedure di revisione da applicare, riducendo l'ampiezza
dei campionamenti statistici e, conseguentemente, anche
il costo della certificazione stessa.
Si può affermare, pertanto, che l'analisi del sistema
informativo e dei controlli interni, considerata non soltanto
sotto l'aspetto unicamente e squisitamente contabile-amministrativo,
oltre che essere uno strumento per la certificazione del
bilancio, rappresenta per la Direzione aziendale il momento
di confronto e analisi dei risultati derivanti dalle proprie
scelte organizzative. In tutto questo scenario, infine,
non vanno sottovalutate le ricadute sul mondo delle imprese
degli effetti derivanti dall'introduzione delle regole
previste nel Nuovo Accordo di Basilea 2.
Anche in questa ultima "incombenza", il sistema
informativo e di controllo diventa strumento di fondamentale
aiuto se non di necessità. Infatti, la quantificazione
dei flussi di cassa, ai fini della determinazione dei fabbisogni
finanziari, rende indispensabile, per una corretta gestione
della tesoreria aziendale, l'adozione di un adeguato sistema
informativo e di controllo che consenta il monitoraggio
sistematico del ciclo del capitale circolante e della posizione
finanziaria netta; tutto questo in funzione di puntuali
richieste di affidamenti tarate su effettive necessità aziendali;
con l'imminente entrata in vigore di Basilea 2, le imprese
sono obbligate a ripensare e rivedere le loro modalità di
gestione del rapporto con il sistema bancario. Nelle fasi
di recessione e di congiuntura le sfide si vincono intervenendo
anche sulla qualità e l'attenzione verso un sistema
informativo efficace ed efficiente diventa sinonimo di
qualità e la qualità è senz'altro
un vantaggio competitivo.
L'incombenza, quindi, si trasforma in necessaria opportunità da
non perdere. |