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  Dicembre 2012

Articoli n° 10
dicembre 2005
 

CONSORZIO CAMPANIA FIDI - Home Page
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“MARCHIO DI QUALITÀ BASILEA 2”
UN IMPORTANTE STRUMENTO PER LE PMI

Accrescere le possibilità di accesso al credito per il sistema delle imprese

Bruno Apperti
Consulente di “Scuola d'Impresa”
scuola.dimpresa@virgilio.it


Basilea 2 comporta per le PMI il timore, spesso fondato, che molto prima dell'entrata a regime vi possa essere una maggiore difficoltà nell'accesso al credito, o che questo si verifichi a costi superiori. Tutto questo ha degli effetti diretti sulle possibilità di sviluppo e sulla concorrenza delle imprese. Per gli istituti di credito la nuova normativa imporrà una valutazione molto più attenta e strutturata del merito di credito delle singole aziende, anche attraverso la considerazione di informazioni non quantitative, quali una maggiore attendibilità dei dati di bilancio, maggiore precisione delle informazioni finanziarie a consuntivo, nonché elaborazione di informazioni finanziarie a preventivo. La presenza di questi presupposti in realtà imprenditoriali di non grandi dimensioni richiede spesso un cambiamento di approccio rispetto alla funzione finanza. Inoltre, la verifica della loro sussistenza è praticamente impossibile per i singoli istituti di credito, che dovrebbero "ispezionare" le loro aziende clienti. L'erogazione del credito diventerà, pertanto, più selettiva creando un vantaggio per le Imprese che presenteranno conti in regola con i nuovi parametri; anzi, se le regole di Basilea 2 fossero applicate puntualmente, la maggioranza delle PMI faticherebbe oggi a reperire finanziamenti adeguati e certamente a prezzi superiori. Ciò significa che queste dovranno tempestivamente organizzarsi per adeguare la propria conoscenza e capacità di pianificazione economico/finanziaria rispetto ai nuovi indicatori di sintesi (ratios) che sono alla base del "Merito Creditizio" per la formazione del giudizio di rating da parte delle Banche. Il principio di trasparenza dell'informazione si concretizza, pertanto, nella capacita delle Imprese di fornire informazioni utili alle Banche nella fase di formazione e revisione periodica del giudizio di rating assegnato all'Impresa (sistema di reporting). Il cambiamento di approccio rispetto alla funzione finanza rappresenta per le PMI uno sforzo non banale. Dove necessario, l'impresa e i suoi consulenti saranno chiamati a veri e propri interventi di ristrutturazione economico-finanziaria. Naturalmente, questo processo non potrà prescindere da un'adeguata preparazione del personale addetto a tale funzione, attraverso una formazione continua, con l'obiettivo di ottimizzare l'interfaccia tra la gestione interna dei fenomeni finanziari e l'azione dei consulenti d'impresa. É dunque patrimonio comune e condiviso che potrebbe essere estremamente interessante implementare una serie di procedure volte al rilascio di una certificazione che verifichi la sussistenza dei requisiti qualitativi rilevanti ai fini di Basilea 2.

Vantaggi nell'acquisizione del Marchio di Qualità
AZIENDE
BANCHE
PROFESSIONISTI
- diminuzione degli oneri finanziari che fan- no recuperare nel BP l'investimento effet- tuato, generando risparmi futuri;
- facilitazioni nell'accesso al credito (prestiti capitalizzativi, ampliamenti di fido, etc);
- realizzazione/miglioramento dell'area fi- nanza e controllo di gestione, con vantag gi di una miglior gestione finanziaria e un maggior controllo dei costi aziendali;
- formazione professionale delle unità lavora tive preposte ai settori finanza e controllo di gestione;
- ottenimento di una Certificazione di qualità che caratterizza l'azienda.
- risparmio di tempo nella predisposizione delle istruttorie, ricevendo un documento completo e standardizzato;
- risparmio economico non dovrà effettuare un monitoraggio sull'andamento delle aziende clienti (con conseguente impiego di personale interno e/o di consulenti esterni);
- vantaggio economico futuro in quanto gli istituti di credito in ragione del continuo af- flusso di informazioni potranno meglio pia- nificare i rapporti con le imprese;
- diminuzione del rischio di insolvenza dei clienti in quanto costantemente informati.
- ruolo di collegamento tra banche e imprese;
- prestazione di consulenza professionale
- assistenza finanziaria alle imprese
- possibilità di interrelazione con altri servizi prestati alle aziende.


Il rilascio della certificazione consentirebbe alle imprese virtuose di ottenere presso gli istituti di credito, da un lato, uno sconto sul tasso passivo applicato e, dall'altro, accesso a nuove linee di credito. La certificazione potrebbe essere rilasciata da un ente esterno che operi in modo equidistante tra banche convenzionate e aziende clienti, rispettando altresì la privacy dei dati e delle informazioni ottenute. Tale certificazione di qualità potrebbe ottenere anche riconoscimenti sul territorio nazionale tanto da potere essere considerato requisito per accedere a contributi a fondo perduto messi a disposizione dai fondi regionali e/o dalle varie CCIAA a favore delle PMI che si adegueranno al dettato di Basilea 2. La Composizione del servizio Marchio di Qualità Basilea 2 potrebbe essere: software, consulenza, certificazione. Il software potrebbe consistere in un modello standard di informazioni per quanto riguarda la forma di presentazione dei dati, le modalità di elaborazione e quindi il significato degli stessi. Il software dovrà essere condiviso e comprensibile per entrambe le parti coinvolte (banche convenzionate e imprese) perseguendo, in buona sostanza, una duplice finalità: per le imprese fungere da guida standardizzata per la presentazione dell'azienda agli istituti di credito e allo stesso tempo il costituire sia un valido strumento per la pianificazione e rendicontazione economico-finanziaria aziendale che un sistema di autovalutazione dell'azienda stessa; per gli istituti di credito il modello non dovrà in nessun caso sostituirsi ai processi di analisi e rating propri di ciascun istituto, bensì integrarsi con essi nella fase del rapporto con la clientela e dell'acquisizione delle informazioni, costituendo così un percorso chiaro del fabbisogno informativo. Il software potrà consistere in una prima parte descrittiva (l'impresa e i suoi protagonisti, sintesi dell'attività, il prodotto/servizio, il mercato di sbocco e la concorrenza, organizzazione societaria, il management aziendale) e due parti numeriche, di cui una cosiddetta "statica" formata da informazioni economico-finanziarie di tipo storico e prospettico (bilanci riclassificati per l'analisi economico-finanziaria, indicatori di equilibrio economico-finanziario con relativi commenti, rendiconto finanziario) e una "dinamico-predittiva" per la predisposizione di business plan avanzati. La consulenza diretta presso le aziende, invece, si orienterebbe sulla personalizzazione del software alla specifica realtà aziendale, il tutto accompagnato da azioni formative sia sull'utilizzo del software sia sulla pianificazione e rendicontazione economica-finanziaria; mentre la certificazione verificherebbe in maniera periodica la continuità dell'attività di pianificazione economico-finanziaria e il grado di affidabilità delle informazioni (V. Schema). Il progetto è ancora allo studio ma in tempi rapidi sarà presentato al sistema delle imprese e a quello creditizio con il preciso obiettivo di dotare le PMI di uno strumento che possa realmente favorire i rapporti tra Banche e aziende, che come si è detto sono notevolmente messi a rischio dai vincoli di Basilea 2.

Questionario di gradimento Costozero 2000/2005
Libro di Antonio Paravia


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