“MARCHIO DI QUALITÀ BASILEA 2”
UN IMPORTANTE STRUMENTO PER LE PMI
Accrescere le possibilità di accesso al credito per il sistema
delle imprese
Bruno
Apperti
Consulente di “Scuola d'Impresa”
scuola.dimpresa@virgilio.it
Basilea 2 comporta per le PMI il timore, spesso fondato, che molto prima
dell'entrata a regime vi possa essere una maggiore difficoltà nell'accesso
al credito, o che questo si verifichi a costi superiori. Tutto questo
ha degli effetti diretti sulle possibilità di sviluppo e sulla
concorrenza delle imprese. Per gli istituti di credito la nuova normativa
imporrà una valutazione molto più attenta e strutturata
del merito di credito delle singole aziende, anche attraverso la considerazione
di informazioni non quantitative, quali una maggiore attendibilità dei
dati di bilancio, maggiore precisione delle informazioni finanziarie
a consuntivo, nonché elaborazione di informazioni finanziarie a
preventivo. La presenza di questi presupposti in realtà imprenditoriali
di non grandi dimensioni richiede spesso un cambiamento di approccio rispetto
alla funzione finanza. Inoltre, la verifica della loro sussistenza è praticamente
impossibile per i singoli istituti di credito, che dovrebbero "ispezionare" le
loro aziende clienti. L'erogazione del credito diventerà, pertanto,
più selettiva creando un vantaggio per le Imprese che presenteranno
conti in regola con i nuovi parametri; anzi, se le regole di Basilea
2 fossero applicate puntualmente, la maggioranza delle PMI faticherebbe
oggi a reperire finanziamenti adeguati e certamente a prezzi superiori.
Ciò significa che queste dovranno tempestivamente organizzarsi
per adeguare la propria conoscenza e capacità di pianificazione
economico/finanziaria rispetto ai nuovi indicatori di sintesi (ratios)
che sono alla base del "Merito Creditizio" per la formazione
del giudizio di rating da parte delle Banche. Il principio di trasparenza
dell'informazione si concretizza, pertanto, nella capacita delle Imprese
di fornire informazioni utili alle Banche nella fase di formazione
e revisione periodica del giudizio di rating assegnato all'Impresa (sistema
di reporting). Il cambiamento di approccio rispetto alla funzione finanza
rappresenta per le PMI uno sforzo non banale. Dove necessario, l'impresa
e i suoi consulenti saranno chiamati a veri e propri interventi di ristrutturazione
economico-finanziaria. Naturalmente, questo processo non potrà prescindere
da un'adeguata preparazione del personale addetto a tale funzione,
attraverso una formazione continua, con l'obiettivo di ottimizzare l'interfaccia
tra la gestione interna dei fenomeni finanziari e l'azione dei consulenti
d'impresa. É dunque patrimonio comune e condiviso che potrebbe
essere estremamente interessante implementare una serie di procedure
volte al rilascio di una certificazione che verifichi la sussistenza dei
requisiti qualitativi rilevanti ai fini di Basilea 2.
Vantaggi nell'acquisizione
del Marchio di Qualità |
AZIENDE
|
BANCHE
|
PROFESSIONISTI
|
- diminuzione degli oneri finanziari che fan- no recuperare
nel BP l'investimento effet- tuato, generando risparmi
futuri;
- facilitazioni nell'accesso al credito (prestiti capitalizzativi,
ampliamenti di fido, etc);
- realizzazione/miglioramento dell'area fi- nanza e controllo
di gestione, con vantag gi di una miglior gestione finanziaria
e un maggior controllo dei costi aziendali;
- formazione professionale delle unità lavora
tive preposte ai settori finanza e controllo di gestione;
- ottenimento di una Certificazione di qualità che
caratterizza l'azienda. |
- risparmio di tempo nella predisposizione delle istruttorie,
ricevendo un documento completo e standardizzato;
- risparmio economico non dovrà effettuare
un monitoraggio sull'andamento delle aziende clienti
(con conseguente impiego di personale interno e/o
di consulenti esterni);
- vantaggio economico futuro in quanto gli istituti di
credito in ragione del continuo af- flusso di informazioni
potranno meglio pia- nificare i rapporti con le imprese;
- diminuzione del rischio di insolvenza dei clienti in
quanto costantemente informati. |
- ruolo di collegamento tra banche e imprese;
- prestazione di consulenza professionale
- assistenza finanziaria alle imprese
- possibilità di interrelazione con altri servizi
prestati alle aziende. |
Il rilascio della
certificazione consentirebbe alle imprese virtuose di ottenere presso
gli istituti di credito, da un lato, uno sconto sul tasso passivo applicato
e, dall'altro, accesso a nuove linee di credito. La certificazione
potrebbe essere rilasciata da un ente esterno che operi in
modo equidistante tra banche convenzionate e aziende clienti,
rispettando altresì la
privacy dei dati e delle informazioni ottenute. Tale certificazione di
qualità potrebbe
ottenere anche riconoscimenti sul territorio nazionale tanto da potere
essere considerato requisito per accedere a contributi a fondo perduto
messi a disposizione dai fondi regionali e/o dalle varie CCIAA a favore
delle PMI che si adegueranno al dettato di Basilea 2. La Composizione
del servizio Marchio di Qualità Basilea 2 potrebbe essere: software,
consulenza, certificazione. Il software potrebbe consistere in un modello
standard di informazioni per quanto riguarda la forma di presentazione
dei dati, le modalità di elaborazione e quindi il significato degli
stessi. Il software dovrà essere condiviso e comprensibile per
entrambe le parti coinvolte (banche convenzionate e imprese) perseguendo,
in buona sostanza, una duplice finalità: per le imprese fungere
da guida standardizzata per la presentazione dell'azienda agli istituti
di credito e allo stesso tempo il costituire sia un valido strumento
per la pianificazione e rendicontazione economico-finanziaria aziendale
che un sistema di autovalutazione dell'azienda stessa; per gli istituti
di credito il modello non dovrà in nessun caso sostituirsi ai processi
di analisi e rating propri di ciascun istituto, bensì integrarsi
con essi nella fase del rapporto con la clientela e dell'acquisizione
delle informazioni, costituendo così un percorso chiaro del fabbisogno
informativo. Il software potrà consistere in una prima parte descrittiva
(l'impresa e i suoi protagonisti, sintesi dell'attività, il prodotto/servizio,
il mercato di sbocco e la concorrenza, organizzazione societaria, il
management aziendale) e due parti numeriche, di cui una cosiddetta "statica" formata
da informazioni economico-finanziarie di tipo storico e prospettico
(bilanci riclassificati per l'analisi economico-finanziaria, indicatori
di equilibrio economico-finanziario con relativi commenti, rendiconto
finanziario) e una "dinamico-predittiva" per la predisposizione
di business plan avanzati. La consulenza diretta presso le aziende, invece,
si orienterebbe sulla personalizzazione del software alla specifica realtà aziendale,
il tutto accompagnato da azioni formative sia sull'utilizzo del software
sia sulla pianificazione e rendicontazione economica-finanziaria; mentre
la certificazione verificherebbe in maniera periodica la continuità dell'attività di
pianificazione economico-finanziaria e il grado di affidabilità delle
informazioni (V. Schema). Il progetto è ancora allo studio ma in
tempi rapidi sarà presentato al sistema delle imprese e a quello
creditizio con il preciso obiettivo di dotare le PMI di uno strumento
che possa realmente favorire i rapporti tra Banche e aziende, che come
si è detto sono notevolmente messi a rischio dai vincoli di Basilea
2.
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