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  Dicembre 2012

Articoli n° 10
dicembre 2005
 

EDITORIALE - Home Page
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“il NEO SOCIALISMO MUNICIPALE”
FASSINO critica LE TESI DI CASSESE
Montezemolo invece condivide pienamente il nuovo giudice costituzionale

di Antonio Paravia
Direttore Costozero magazine

a.paravia@costozero.it 

Il 29 ottobre 2003 leggemmo sul Corriere della Sera un arguto articolo di fondo dal titolo “Il Neo Socialismo Municipale” a firma del professore Sabino Cassese, che pochi giorni fa il Presidente Ciampi ha nominato giudice della Corte Costituzionale. Riconoscendoci completamente nelle tesi esposte, dedicammo all’argomento il nostro editoriale di Costozero Dicembre 2003. Nell’ultima Giunta di Confindustria, il Presidente Montezemolo ha richiamato l’attenzione queste problematiche, da lui peraltro trattate già all’Assemblea di Federvarie del 7 novembre 2005 in un intervento puntuale, che pubblichiamo nelle pagine seguenti. Montezemolo ha stigmatizzato l’espansionismo della proprietà pubblica a livello locale. In particolare, ha rimarcato tutte le sue perplessità sull’operazione del Presidente DS della Provincia di Milano Penati che, indebitando l’Ente, ha acquistato una quota rilevante della società autostradale Milano-Serravalle, a personale avviso, in modo poco trasparente e a caro prezzo. Il nostro Presidente nel ricordare Ugo La Malfa per la proposta, malauguratamente inascoltata, di abolire le Province, ha sottolineato come in periodi di vacche magre si dovrebbe tirare la cinghia. Mentre la Finanziaria sembra finalmente andare in questa direzione, a livello regionale e locale si incrementano, invece, gli sperperi. I membri di Giunta hanno manifestato tutti la loro condivisione, approvando la dura presa di posizione di Montezemolo. In verità Andrea Pininfarina e noi stessi abbiamo rappresentato una piccola riserva non certo sulla materia, bensì sulla coerenza delle azioni consequenziali. Abbiamo rilevato, infatti, che non solo al Sud ma anche al Centro-Nord molti confindustriali svolgono ruoli, non sempre virtuosi, in queste società pubbliche. Nostri colleghi, pur tentando di limitare gli abusi e sperperi, con la loro presenza legittimano le scelte poco felici dei politici locali che, per ragioni di clientela elettorale, mantengono in vita società spesso in forte perdita. A conferma di queste nostre preoccupazioni ha fatto seguito l’intervento del Presidente di una territoriale piemontese. Questi ci ha informato sulla sua inutile opposizione all’interno di due public company locali che hanno finanziato cospicuamente la festa del fiorellino di montagna. Montezemolo con una tempestività impeccabile gli ha chiesto perchè non si era dimesso. Nessun riscontro. Freschi di questa esperienza, nell’incontro con Piero Fassino dello scorso venerdì 11 novembre, in Assindustria Salerno, gli abbiamo rivolto alcune domande, ricevendo solo parziali e deludenti risposte. Sulla richiesta di farsi promotore di una legge per obbligare amministrazioni regionali e locali e relative partecipate a pubblicare nei rispettivi siti internet i bilanci e gli altri atti più significativi, Fassino ha espresso solo una generica condivisione. Sugli sperperi e abusi della Regione Campania, presieduta dal collega di partito Bassolino ...silenzio tombale. Così pure sulla nostra constatazione che, mentre il Presidente Ciampi si è autoridotto le spese del Quirinale per un terzo (quaranta milioni di euro), la Campania intesa come Regione, Province, Comuni, Enti turistici ..., ha portato tantissimi “portoghesi” al Columbus Day di New York. Ci è stato riferito che oramai sulla Fifth Avenue sfilano più italiani, provenienti dal nostro Paese in rappresentanza e a totale carico delle pubbliche amministrazioni, che italo-americani. Nessun commento di Fassino. Sul tema, invece, delle società pubbliche regionali e locali, che vede anche Salerno primeggiare non poco, il segretario dei DS non ha potuto glissare. Prima ha criticato Sabino Cassese, addebitandogli, in particolare, l’infelice denominazione “neo socialismo municipale”. Poi Montezemolo per aver ripreso queste posizioni. Ha concluso, infine, affermando di essere d’accordo sulla privatizzazione di settori, quali società di trasporti, produzione latte, servizi vari come parcheggi e altro ancora. Viceversa sul fronte di alcuni beni essenziali, come l’acqua, era totalmente contrario. Noi non abbiamo potuto replicare. L’indomani, però, abbiamo letto sui giornali il forte dissenso del governatore Bassolino sulla posizione assunta da Fassino. Il leader campano ha assicurato di voler procedere senza indugio a privatizzare l’acqua. Un primo segnale positivo di buon governo?

Questionario di gradimento Costozero 2000/2005
Libro di Antonio Paravia


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