“il NEO SOCIALISMO
MUNICIPALE”
FASSINO critica LE TESI DI CASSESE
Montezemolo invece condivide pienamente
il nuovo giudice costituzionale
di Antonio Paravia
Direttore Costozero
magazine
a.paravia@costozero.it
Il
29 ottobre 2003 leggemmo sul Corriere della Sera un arguto
articolo di fondo dal titolo “Il Neo Socialismo Municipale” a
firma del professore Sabino Cassese, che pochi giorni fa il
Presidente Ciampi ha nominato giudice della Corte Costituzionale.
Riconoscendoci completamente nelle tesi esposte, dedicammo
all’argomento il nostro editoriale di Costozero Dicembre
2003. Nell’ultima Giunta di Confindustria, il Presidente
Montezemolo ha richiamato l’attenzione queste problematiche,
da lui peraltro trattate già all’Assemblea di
Federvarie del 7 novembre 2005 in un intervento puntuale, che
pubblichiamo nelle pagine seguenti. Montezemolo ha stigmatizzato
l’espansionismo della proprietà pubblica a livello
locale. In particolare, ha rimarcato tutte le sue perplessità sull’operazione
del Presidente DS della Provincia di Milano Penati che, indebitando
l’Ente, ha acquistato una quota rilevante della società autostradale
Milano-Serravalle, a personale avviso, in modo poco trasparente
e a caro prezzo. Il nostro Presidente nel ricordare Ugo La
Malfa per la proposta, malauguratamente inascoltata, di abolire
le Province, ha sottolineato come in periodi di vacche magre
si dovrebbe tirare la cinghia. Mentre la Finanziaria sembra
finalmente andare in questa direzione, a livello regionale
e locale si incrementano, invece, gli sperperi. I membri di
Giunta hanno manifestato tutti la loro condivisione, approvando
la dura presa di posizione di Montezemolo. In verità Andrea
Pininfarina e noi stessi abbiamo rappresentato una piccola
riserva non certo sulla materia, bensì sulla coerenza
delle azioni consequenziali. Abbiamo rilevato, infatti, che
non solo al Sud ma anche al Centro-Nord molti confindustriali
svolgono ruoli, non sempre virtuosi, in queste società pubbliche.
Nostri colleghi, pur tentando di limitare gli abusi e sperperi,
con la loro presenza legittimano le scelte poco felici dei
politici locali che, per ragioni di clientela elettorale, mantengono
in vita società spesso in forte perdita. A conferma
di queste nostre preoccupazioni ha fatto seguito l’intervento
del Presidente di una territoriale piemontese. Questi ci ha
informato sulla sua inutile opposizione all’interno di
due public company locali che hanno finanziato cospicuamente
la festa del fiorellino di montagna. Montezemolo con una tempestività impeccabile
gli ha chiesto perchè non si era dimesso. Nessun riscontro.
Freschi di questa esperienza, nell’incontro con Piero
Fassino dello scorso venerdì 11 novembre, in Assindustria
Salerno, gli abbiamo rivolto alcune domande, ricevendo solo
parziali e deludenti risposte. Sulla richiesta di farsi promotore
di una legge per obbligare amministrazioni regionali e locali
e relative partecipate a pubblicare nei rispettivi siti internet
i bilanci e gli altri atti più significativi, Fassino
ha espresso solo una generica condivisione. Sugli sperperi
e abusi della Regione Campania, presieduta dal collega di partito
Bassolino ...silenzio tombale. Così pure sulla nostra
constatazione che, mentre il Presidente Ciampi si è autoridotto
le spese del Quirinale per un terzo (quaranta milioni di euro),
la Campania intesa come Regione, Province, Comuni, Enti turistici
..., ha portato tantissimi “portoghesi” al Columbus
Day di New York. Ci è stato riferito che oramai sulla
Fifth Avenue sfilano più italiani, provenienti dal nostro
Paese in rappresentanza e a totale carico delle pubbliche amministrazioni,
che italo-americani. Nessun commento di Fassino. Sul tema,
invece, delle società pubbliche regionali e locali,
che vede anche Salerno primeggiare non poco, il segretario
dei DS non ha potuto glissare. Prima ha criticato Sabino Cassese,
addebitandogli, in particolare, l’infelice denominazione “neo
socialismo municipale”. Poi Montezemolo per aver ripreso
queste posizioni. Ha concluso, infine, affermando di essere
d’accordo sulla privatizzazione di settori, quali società di
trasporti, produzione latte, servizi vari come parcheggi e
altro ancora. Viceversa sul fronte di alcuni beni essenziali,
come l’acqua, era totalmente contrario. Noi non abbiamo
potuto replicare. L’indomani, però, abbiamo letto
sui giornali il forte dissenso del governatore Bassolino sulla
posizione assunta da Fassino. Il leader campano ha assicurato
di voler procedere senza indugio a privatizzare l’acqua.
Un primo segnale positivo di buon governo?
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