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nuovo bando 488
cambiano indici e premialitÀ
L'industrializzazione DEGLI ANNI SETTANTA
Quando Caserta era chiamata la Brianza del Sud
nuovo bando 488
cambiano indici e premialitÀ
Previsto per settembre, arriverà a
dicembre con la slitta di Babbo Natale
di Bruno Apperti - Consulente “Scuola d’Impresa”,
Unione Industriali di Caserta
Il nuovo bando della 488, inizialmente previsto per il mese di settembre,
ma già slittato a dicembre, è carico di aspettative. Le novità introdotte
saranno molte, quali il finanziamento bancario e quello agevolato, l'indicatore
di innovatività dell'iniziativa e la valutazione della domanda sotto
il profilo del merito creditizio dell'impresa richiedente. La 488 ha consentito
al MAP, alle banche e alle imprese coinvolte nella procedura, di maturare
una notevole esperienza da cui sono scaturite importanti considerazioni
circa il funzionamento di uno strumento che ha dimostrato di funzionare.
Bisognerebbe tener ben presente che il "famoso fondo perduto" rappresenta
un’anticipazione per lo Stato, che si traduce immediatamente in un
volano produttivo con provati vantaggi fiscali, occupazionali e di benefici
per il territorio nel quale si insedia l'unità produttiva. In sintesi
quel che rappresenta un onere (erogazione del contributo) si trasforma
in possibilità di nuovi "incassi" per l'erario stesso.
Pertanto, tutte le modifiche alla 488 sinora apportate, sembrano il risultato
di un noto contenimento del deficit pubblico che induce a frenare una futura
espansione della spesa per gli incentivi alle imprese.
Modifiche nel corso del tempo
Un tempo la misura agevolativa concessa (il fondo perduto) era a
discrezione dell'imprenditore, pertanto un maggior apporto di capitale
proprio, una minore richiesta di contributo e un considerevole incremento
occupazionale, consentivano all'azienda di poter beneficiare delle agevolazioni
richieste. Questa operazione di puro spirito matematico ha consentito alla
aziende più forti, e ai grandi Gruppi, di poter contare su un contributo
che seppur esiguo comunque rappresentava un "surplus" rispetto
agli impegni economici previsti, a danno della piccola azienda che non
ha bisogno di un incremento occupazionale al di fuori di ogni logica produttiva.
Dal diciassettesimo bando, le aziende sono agevolate con "la misura
massima consentita" (in pratica sino al 60-70 % della spesa prevista),
ma con il "solito" incremento occupazionale razionalmente improponibile
e con una dotazione finanziaria insufficiente (poche fondi, maggior percentuale
di contributo/azienda e pertanto un minor numero di aziende agevolate).
Infine, il cambiamento delle "regole del gioco" in corso d'opera,
l'impossibilità di poter richedere l'erogazione del fondo perduto
con il sistema dell'anticipazione in quanto la circolare del 27/05/05 cambia
il testo della fideiussione stessa e nessuna Compagnia Assicurativa intende
sottoscriverla.
La riforma
Probabilmente ci si è resi conto che il notevole apporto di capitale
proprio previsto nell'iniziativa, l'abnorme incremento occupazionale e
la mancata possibilità di richiedere l'erogazione del fondo perduto
per "anticipazione" porterà al fallimento di molte iniziative
imprenditoriali e alla revoca di altrettante agevolazioni. Il recente DL
14/3/05 n. 35, convertito dalla L. n. 80/2005, ha ufficialmente sancito
all'art. 8 l'introduzione di importanti novità nell'applicazione
della 488, che saranno immediatamente applicabili dal prossimo bando utile.
Pur considerando che la dotazione finanziaria resta un perno fondamentale
sul quale "gira" ogni sistema agevolativo, la nuova circolare
applicativa dovrebbe apporre novità di rilievo a beneficio delle
aziende "sane" e in considerazione del loro merito creditizio
(ma le nuove aziende come saranno valutate in assenza di una storia aziendale?),
Basilea 2 avrà un ruolo importante nella valutazione aziendale,
e i bilanci dovranno sempre più rappresentare in modo onesto l'azienda
e le sue potenzialità. L'apertura del nuovo bando 488 è prevista
per dicembre, e sono già note le modifiche fondamentali apportate.
Rimangono immutati investimenti ammissibili e aree del Paese dove è possibile
richiedere contributo; cambiano, invece, modalità di accesso e parametri
per entrare in graduatoria.
Interverranno a fianco del contributo, un finanziamento a tasso dello
0,5% della Cassa depositi e prestiti e un altro a tasso di mercato (3-4%)
di importo pari a quello della Cassa.
La durata dei finanziamenti andrà da un min di 6 a un max di 15
anni. Condizione essenziale per l’ammissione è ottenere il
finanziamento ordinario.
Parametri
I parametri cambiano totalmente. Adesso sono innovazione, percentuale
di contributo, parametro regionale. Scompare l'incremento dell'occupazione,
che è pari al rapporto tra investimenti innovativi e il totale investimento.
Per investimenti innovativi si intendono quelli in informatica e alta tecnologia,
come anche le spese per macchinari semiautomatici e automatici. Il parametro
penalizza gli investimenti immobiliari (nuovi impianti) e quelli effettuati
dalle aziende edili.
La ratio è che chi si accontenta di un contributo minore ha un punteggio
maggiore.
Infine, il parametro regionale, con un valore variabile da 0 a 30.
Le premialità
Detti parametri saranno incrementati:
1) del 2% per i programmi proposti dalle imprese che, con riferimento
agli ultimi tre bilanci approvati alla data di presentazione della domanda,
presentino un valore medio della spesa di R&S, pari al 3% del fatturato;
e dell’1% se il predetto valore è pari almeno al 2% del fatturato;
2) dell’1% per i programmi proposti dalle imprese che, con riferimento
all'ultimo bilancio approvato alla data di presentazione della domanda,
presentino un incremento percentuale della quota di fatturato derivante
da esportazioni dirette pari ad almeno il 30% del valore medio della stessa
quote nei 3 bilanci precedenti quello di riferimento, ovvero per i programmi
proposti da imprese che, con riferimento a ciascuno degli ultimi 3 bilanci,
presentino una quota di fatturato da esportazioni pari ad almeno il 50%;
3) dell’1% per le aziende che siano di già certificate Emas
o Iso 14:001, o che si certificheranno;
4) dell’1% per le imprese risultanti da fusioni societarie, avvenute
negli ultimi 12 mesi;
5) dello 0,5% per le aziende dotate di asili nido, o che si impegnino
a realizzarlo entro 12 mesi dal termine dell'investimento;
6) del 2% per i programmi proposti da imprese che alla data di presentazione
della domanda risultino costituite da non più di un anno.
La bozza del nuovo testo unico afferma: «alla riduzione del contributo
in conto capitale può corrispondere un pari incremento del finanziamento
agevolato». Questo vuol dire che se l'impresa rinuncia a 100 euro
di contributo potrà ottenerne altrettanti di finanziamento allo
0,5% aggiuntivo, un finanziamento ordinario di pari importo e, ovviamente,
un punteggio maggiore in graduatoria.
Va da sè che meno contributo si richiede maggiori saranno le necessità di
approvvigionamento bancario, e quindi le difficoltà di accesso alla
domanda.
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