LA DICHIARAZIONE DI BARCELLONA
DIECI ANNI DOPO È TEMPO DI BILANCI
L'UMCE si propone come agente di
un'unica business culture
A cura
di Ely Szajkowicz & Luca Gentili - info@assafrica.it
In occasione dei dieci anni del Processo di
Barcellona, per i quali è stato
organizzato il grande Euromediterranean Business Summit di Valencia
il 23 novembre 2005, Assafrica & Mediterraneo, che ha attivamente contribuito
al processo di formazione dell'UMCE-Union Méditerranéenne
des Confédérations d'Entreprises, riporta, per gentile concessione
dell'organizzazione che raggruppa le Confindustrie sudmediterranee,
i passaggi più rilevanti dell'intervento di Kürsad Tüzmen
all'Assemblea Plenaria UMCE di Istanbul di quest'anno.
«…A dieci anni dalla Dichiarazione di Barcellona è tempo
di bilanci sulla realizzazione della Zona Euro-Mediterranea di Libero Scambio.
Alla luce delle mie esperienze nell'ambito delle relazioni della Turchia
con i Paesi dell'UE e del Mediterraneo non solo come Ministro, posso affermare
che nel 1995 erano in pochi a credere che la liberalizzazione degli scambi
fosse positiva per le nostre economie e per i nostri popoli, anche se tutti
i Paesi partner erano d'accordo sulla creazione di una Zona di Libero Scambio
entro il 2010, e l'idea di “resistere” alla globalizzazione
per sopravvivere nell'economia mondiale era piuttosto comune nei
Paesi del Mediterraneo. Cambiare questo anacronistico modo di pensare è stato
uno dei nostri principali risultati e, come conseguenza, in Turchia nel
2004 e nel 2005 abbiamo firmato un numero maggiore di Free Trade Agreements
(FTA) con i Paesi del Mediterraneo che nei precedenti 8 anni e ci aspettiamo
un trend analogo tra gli altri Paesi del Mediterraneo. L'Accordo di Agadir
tra Marocco, Tunisia, Egitto e Giordania ne è un ottimo esempio.
Non è possibile sopravvivere chiudendo porte e finestre al mondo
esterno: l'ascesa della Cina nell'economia mondiale lo dimostra chiaramente
e ritengo che nessuna misura commerciale possa fermare il flusso delle
merci cinesi e proteggere stabilmente le nostre industrie da questa invasione.
Oggi ci concentriamo solo sugli effetti sul tessile e l'abbigliamento ma
nel prossimo futuro la pressione cinese si sentirà su tutti i settori
manifatturieri. C'è una sola via d'uscita: dobbiamo cavalcare l'onda
o affogheremo, se non siamo dotati di appropriato know-how e strumentazione.
L'Area Euro-Mediterranea di Libero Scambio è esattamente questo:
ci aiuterà a unire le forze e creare sinergie per essere più competitivi
nell'economia mondiale. Se fossimo stati in grado di farlo, come affermai
cinque anni prima dell'ingresso della Cina nel WTO, avremmo avuto già un
margine competitivo su questi fattori esterni, avremmo già attivato
e migliorato i flussi di scambio tra i nostri partner e goduto di tutti
i benefici della competitività da oggi. Farlo oggi è più difficile,
ma non impossibile. Un successo del Processo di Barcellona è la
creazione di Istituzioni e meccanismi di condivisione di esperienze e opinioni
tra i partners e per concertare le nostre risorse.
UMCE
UNION MéDITERRANéENNE DES CONFéDéRATIONS
D’ENTREPRISES |
L'UMCE, che ha sede a Tunisi, è l'Unione delle Confederazioni
Imprenditoriali dei Paesi Sud- Mediterranei, creata il 28-02-2002
ad Istanbul dalle organizzazioni imprenditoriali centrali dei
Paesi del Mediterraneo del Sud che partecipano alla creazione
dello Spazio Euromediterraneo 2010. Il Presidente dell'UMCE è attualmente Ömer
Sabanci Presidente della TUSIAD-Turkish Industrialists' and Businessmen's
Association, a capo della Sabanci Holding, uno dei maggiori gruppi
industriali della Turchia. La creazione dell'UMCE è stata
promossa nel quadro del progetto UNIMED, curato dall'UNICE-Union
of Industrial and Employers' Confederations of Europe e finanziato
dall'UE nell'ambito del programma MEDA, con gestione affidata
a Confindustria, che l'aveva a suo tempo ideato. Principale obiettivo
dell'UMCE è sviluppare e rendere effettiva la creazione
di un Mercato Unico Euromediterraneo 2010, esprimendo esigenze
e priorità delle imprese sud-mediterranee e supportando
il rafforzamento della cooperazione fra le associazioni imprenditoriali
Nord-Sud, al fine di accelerare lo sviluppo economico e sociale
della sponda Sud del Mediterraneo. |
MEMBRI DELL’UMCE |
PAESE
Algeria
Cipro
Egitto
Israele
Giordania
Libano
Malta
Marocco
Palestina
Siria
Tunisia
Turchia
|
Organizzazioni
CGEA
OEB
EFI
MAI
ACI
ALI
MFOI
CGEM
PFI
FSCC
UTICA
TUSIAD
TISK |
L'UMCE è una
di queste Istituzioni e ho grandi speranze che possa far nascere un'unica
cultura di business Euro-Mediterranea, non statica ma in grado di evolversi
nel tempo secondo le necessità, caratteristica che sarà vitale
per qualunque struttura, sia essa un'azienda, un Paese o un'organizzazione
internazionale. Questa cultura non può formarsi in tempi brevissimi
ma credo che l'UMCE possa essere un agente per la sua concretizzazione.
Dagli imprenditori mi aspetto che essi continuino a supportare i FTA-Free
Trade Agreements per tutto il Mediterraneo. Non avremmo mai potuto ottenere
quello che abbiamo senza il supporto degli imprenditori ed è ancora
necessario che essi continuino a farlo soprattutto per i settori a più alta
rigidità, a supporto di una ulteriore liberalizzazione, e il modo
migliore è creare un meccanismo per condividere best practices tra
i Settori d'impresa dei partners del Mediterraneo. Ciò riguarda
aree quali corporate governance, tecnologia, relazioni sindacali, vocational
training, ecc.. Nel fare ciò l'UMCE può fornire soluzioni
per le aziende e i settori meno flessibili, per adattarli alle nuove condizioni
di commercio nelle nostre regioni e in tutto il mondo nonché ai
nuovi trends dell'economia globale. Li renderà più affidabili
e competitivi e in grado di avere benefici dall'Area Euro-Mediterranea
di Libero Scambio. Come Governi di Paesi euro-mediterranei ci aspettiamo
un feedback imprenditoriale anche sulle riforme che variamo per facilitare
il commercio, per fare un passo avanti verso lo smantellamento tariffario
e l'eliminazione dei ben noti ostacoli al commercio. L'esperienza evidenzia
che i FTA e le facilitazioni al commercio sono processi che dipendono gli
uni dagli altri, con un forte grado di interdipendenza piuttosto che essere
sostitutivi, e la mancanza di adeguati servizi governativi o processi burocratici
gravosi possono distogliere gli operatori dai nostri mercati, causando
effetti deleteri per lo sviluppo economico. Faremo del nostro meglio attraverso
le strutture delle Conferenze Ministeriali Euro-Mediterranee del Commercio
e molto è già stato portato a termine. Ma supporto e feedback
degli imprenditori restano la base per far progredire i nostri sforzi (…),
perché molto lavoro resta da fare e gran parte di esso dovrà essere
portato avanti dai Governi dei Paesi Euro-Mediterranei e dalle business
communities». |