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  Dicembre 2012

Articoli n° 10
dicembre 2005
 

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A cura dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico dell’ISPESL

DIRETTIVA SEVESO II
LE ISPEZIONi DELL'ISPESL
In un database le informazioni per monitorare il rischio industriale

Annalisa Pirone - Sergio Bellagamba
Dipartimento Insediamenti Produttivi e Interazione con l'Ambiente - ISPESL
annalisapirone@libero.it - sbellagamba@tiscali.it


La Direttiva CE/82/96 del 9 dicembre 1996 sul controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose - nota come "Direttiva Seveso II" - ha delineato un nuovo approccio nei confronti dell'individuazione dei rischi e della valutazione delle conseguenze introducendo nuovi adempimenti per il gestore degli stabilimenti volti a una gestione integrata del rischio industriale. La Direttiva è stata recepita in Italia con il D.Lgs. n. 334 del 17 agosto 1999; in attesa dell'attuazione dell'art. 72 del D.Lgs. 31 marzo 198 n. 112, è previsto che le attività di controllo siano affidate al Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio (MATT) e ai Comitati tecnici regionali e interregionali territorialmente competenti. Il D.Lgs. 334/99 annovera l'ISPESL tra gli organi tecnici di supporto in materia di rischi di incidenti rilevanti (art. 17, c.1); integra la composizione dei Comitati tecnici con due rappresentanti ISPESL (art. 19, c.2) e definisce le misure di controllo (art. 25) da effettuare negli stabilimenti soggetti al decreto e consistenti nell'espletamento delle procedure per la valutazione del Rapporto di Sicurezza (secondo le modalità previste dall'art. 21) e nell'effettuazione delle verifiche ispettive volte ad accertare l'adeguatezza della politica di prevenzione degli incidenti rilevanti poste in atto dal gestore e dei relativi sistemi di gestione della sicurezza concepiti in modo da consentire un esame pianificato e sistemico dei sistemi tecnici, organizzativi e di gestione applicati allo stabilimento (art. 18 della Direttiva).
Il Dipartimento Insediamenti Produttivi e Interazione con l'Ambiente (DIPIA) dell'ISPESL ha raccolto in una banca dati tutte le informazioni contenute nella documentazione prodotta nel corso delle ispezioni e delle istruttorie. Questo database (DB) consente la registrazione e l'elaborazione dei dati e si pone come uno strumento di supporto nell'ambito delle attività di ricerca, formazione e consulenza svolte dall'ISPESL; infatti, esso consente di integrare le attività dell'Istituto e dei Dipartimenti territoriali e fornisce una raccolta omogenea degli elementi utili in sede decisionale in materia di sicurezza e di compatibilità territoriale in linea con gli obiettivi di «salvaguardia, tutela e miglioramento della qualità dell'ambiente e protezione della salute umana» enunciati nell'art. 130R del Trattato Istitutivo della Comunità Europea.
Inoltre, il DB rappresenta uno strumento di verifica e monitoraggio delle attività condotte ai sensi del D.Lgs. 334/99; si interfaccia con il DB predisposto in materia dal MATT e con le attività dell'ISPESL-DIPIA e consente di raccogliere le informazioni storiche sugli incidenti rilevanti e sulle modalità di gestione degli stessi. Il DB alfanumerico è stato progettato sull'architettura del software Microsoft Access 2000 di Windows; il suo contenuto fa riferimento alla normativa vigente e ai contenuti legislativi, tecnici e metodologici in materia di rischi di incidenti rilevanti. In sintesi, esso comprende informazioni relative allo stabilimento e alle unità di impianto (integrazione dei dati del DB del MATT a cura della Direzione per la Salvaguardia dell'Ambiente), alle sostanze detenute negli impianti, agli incidenti eventualmente occorsi (tratte dal DB Major Accident Reporting System del Centro Comune di Ricerca della Commissione Europea in Ispra), alle attività di istruttoria e di ispezione, all'analisi dei rischi e alla pianificazione territoriale. In merito alle ispezioni si è seguito lo schema delle liste di riscontro evidenziando le raccomandazioni (tecnico-gestionali e procedurali-decisionali) da esse previste; mentre per le attività istruttorie sono riportati i riscontri, i pareri di compatibilità territoriale e l'esito dell'istruttoria. Il DB cartografico è stato costruito sulla piattaforma ESRI attraverso i seguenti prodotti: ArcGIS Desktop per la creazione e la gestione dei dati ed ArcSDE su Oracle 9i per la centralizzazione e la gestione della multiutenza a fruibilità differenziata. Il DB è integrato al Sistema Informativo Territoriale del DIPIA e con la base cartografica in esso contenuta; attualmente è stata completata la localizzazione degli impianti soggetti all'obbligo di notifica su base cartografica, ortofotogrammetrica e satellitare. L'integrazione del DB al SIT consentirà di effettuare valutazioni su tre diversi tipi di interazione: impianto-impianto, impianto-siti vulnerabili, impianto-infrastrutture. La prima fase della generazione della banca dati è consistita essenzialmente nella normalizzazione secondo gli standard ArcSDE e nella strutturazione dei dati per regione; successivamente, è stato creato un modello dati con l'applicazione ArcGIS Desktop per l'importazione in automatico dei suddetti dati normalizzati mantenendo la struttura regionale impostata nella directory sul server. L'architettura è stata sviluppata per consentire una flessibilità operativa a vari livelli a partire dall'utente che deve solo consultare le informazioni, all'operatore che svolge le operazioni di data-entry, fino al gestore del sistema. I dati sono stati opportunamente selezionati a seconda delle tematiche da rappresentare e sono stati predisposti per la pubblicazione su Web Site appositamente progettati con l'applicativo ArcIMS. Sono stati, inoltre, creati dei servizi su base regionale riguardanti le informazioni alfanumeriche e geografiche dei siti interessati alle attività del D.Lgs. 334/99 e per consentire la fruizione sul campo delle informazioni, sono stati sviluppati nuovi strumenti per l'applicativo ArcPAD, software installato su sistemi palmari, che consente di visualizzare le informazioni strutturate per zone omogenee in maniera dinamica e in tempo reale, sfruttando l'accesso a internet tramite una connessione GPRS. Il DB ISPESL-DIPIA rappresenta, quindi, un utile strumento di lavoro per i funzionari dell'Istituto coinvolti nell'espletamento delle attività previste dalla Direttiva Seveso II, soprattutto grazie al suo futuro inserimento sul sito ufficiale dell'Istituto (www.ispesl.it); tale passaggio consentirà ai funzionari dell'ISPESL di accedere solo ai dati che la normativa sulla tutela della privacy consente di divulgare e sarà sottoposto a un controllo rigoroso e periodico ma, allo stesso tempo, permetterà la fruizione di un servizio completo, integrato ed efficiente nel quadro dei fattori di rischio legati alle attività industriali e al controllo delle loro conseguenze.

L’articolo pubblicato su CostoZero numero 9 - novembre 2005 dal titolo “Pratiche agricole tradizionali e non - La convivenza tra colture è possibile?” è stato redatto da E. Sturchio, L. Casorri, B. Ficociello (Dip. Insediamenti Produttivi e Interazione con l’Ambiente - ISPESL) e da G. Anelli, D. Restuccia, G. Vinci, E. Chiacchierini (Dip. Controllo e Gestione delle Merci e del loro Impatto sull’Ambiente - Università “La Sapienza” di Roma)

 

Questionario di gradimento Costozero 2000/2005
Libro di Antonio Paravia


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