A cura dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico
dell’ISPESL
DIRETTIVA SEVESO II
LE ISPEZIONi DELL'ISPESL
In un database le informazioni
per monitorare il rischio industriale
Annalisa
Pirone - Sergio Bellagamba
Dipartimento Insediamenti Produttivi e Interazione con l'Ambiente
- ISPESL
annalisapirone@libero.it - sbellagamba@tiscali.it
La Direttiva CE/82/96 del 9 dicembre 1996 sul controllo dei pericoli
di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose
- nota come "Direttiva Seveso II" - ha delineato un nuovo approccio
nei confronti dell'individuazione dei rischi e della valutazione
delle conseguenze introducendo nuovi adempimenti per il gestore degli
stabilimenti volti a una gestione integrata del rischio industriale. La
Direttiva è stata
recepita in Italia con il D.Lgs. n. 334 del 17 agosto 1999; in attesa
dell'attuazione dell'art. 72 del D.Lgs. 31 marzo 198 n. 112, è previsto
che le attività di
controllo siano affidate al Ministero dell'Ambiente e della Tutela
del Territorio (MATT) e ai Comitati tecnici regionali e interregionali
territorialmente competenti. Il D.Lgs. 334/99 annovera l'ISPESL tra
gli organi tecnici di supporto in materia di rischi di incidenti rilevanti
(art. 17, c.1); integra la composizione dei Comitati tecnici con
due rappresentanti ISPESL (art. 19, c.2) e definisce le misure di controllo
(art. 25) da effettuare negli stabilimenti soggetti al decreto e consistenti
nell'espletamento delle procedure per la valutazione del Rapporto di Sicurezza
(secondo le modalità previste
dall'art. 21) e nell'effettuazione delle verifiche ispettive volte
ad accertare l'adeguatezza della politica di prevenzione degli incidenti
rilevanti poste in atto dal gestore e dei relativi sistemi di gestione
della sicurezza concepiti in modo da consentire un esame pianificato
e sistemico dei sistemi tecnici, organizzativi e di gestione applicati
allo stabilimento (art. 18 della Direttiva).
Il Dipartimento Insediamenti Produttivi e Interazione con l'Ambiente
(DIPIA) dell'ISPESL ha raccolto in una banca dati tutte le informazioni
contenute nella documentazione prodotta nel corso delle ispezioni e delle
istruttorie. Questo database (DB) consente la registrazione e l'elaborazione
dei dati e si pone come uno strumento di supporto nell'ambito delle attività di
ricerca, formazione e consulenza svolte dall'ISPESL; infatti, esso consente
di integrare le attività dell'Istituto e dei Dipartimenti territoriali
e fornisce una raccolta omogenea degli elementi utili in sede decisionale
in materia di sicurezza e di compatibilità territoriale in linea
con gli obiettivi di «salvaguardia, tutela e miglioramento della
qualità dell'ambiente e protezione della salute umana» enunciati
nell'art. 130R del Trattato Istitutivo della Comunità Europea.
Inoltre, il DB rappresenta uno strumento di verifica e monitoraggio
delle attività condotte ai sensi del D.Lgs. 334/99; si interfaccia
con il DB predisposto in materia dal MATT e con le attività dell'ISPESL-DIPIA
e consente di raccogliere le informazioni storiche sugli incidenti rilevanti
e sulle modalità di gestione degli stessi. Il DB alfanumerico è stato
progettato sull'architettura del software Microsoft Access 2000 di Windows;
il suo contenuto fa riferimento alla normativa vigente e ai contenuti legislativi,
tecnici e metodologici in materia di rischi di incidenti rilevanti. In
sintesi, esso comprende informazioni relative allo stabilimento e alle
unità di impianto (integrazione dei dati del DB del MATT a cura
della Direzione per la Salvaguardia dell'Ambiente), alle sostanze detenute
negli impianti, agli incidenti eventualmente occorsi (tratte dal DB Major
Accident Reporting System del Centro Comune di Ricerca della Commissione
Europea in Ispra), alle attività di istruttoria e di ispezione,
all'analisi dei rischi e alla pianificazione territoriale. In merito alle
ispezioni si è seguito lo schema delle liste di riscontro evidenziando
le raccomandazioni (tecnico-gestionali e procedurali-decisionali) da esse
previste; mentre per le attività istruttorie sono riportati i riscontri,
i pareri di compatibilità territoriale e l'esito dell'istruttoria.
Il DB cartografico è stato costruito sulla piattaforma ESRI attraverso
i seguenti prodotti: ArcGIS Desktop per la creazione e la gestione dei
dati ed ArcSDE su Oracle 9i per la centralizzazione e la gestione della
multiutenza a fruibilità differenziata. Il DB è integrato
al Sistema Informativo Territoriale del DIPIA e con la base cartografica
in esso contenuta; attualmente è stata completata la localizzazione
degli impianti soggetti all'obbligo di notifica su base cartografica, ortofotogrammetrica
e satellitare. L'integrazione del DB al SIT consentirà di effettuare
valutazioni su tre diversi tipi di interazione: impianto-impianto, impianto-siti
vulnerabili, impianto-infrastrutture. La prima fase della generazione della
banca dati è consistita essenzialmente nella normalizzazione secondo
gli standard ArcSDE e nella strutturazione dei dati per regione; successivamente, è stato
creato un modello dati con l'applicazione ArcGIS Desktop per l'importazione
in automatico dei suddetti dati normalizzati mantenendo la struttura regionale
impostata nella directory sul server. L'architettura è stata sviluppata
per consentire una flessibilità operativa a vari livelli a partire
dall'utente che deve solo consultare le informazioni, all'operatore che
svolge le operazioni di data-entry, fino al gestore del sistema. I dati
sono stati opportunamente selezionati a seconda delle tematiche da rappresentare
e sono stati predisposti per la pubblicazione su Web Site appositamente
progettati con l'applicativo ArcIMS. Sono stati, inoltre, creati dei servizi
su base regionale riguardanti le informazioni alfanumeriche e geografiche
dei siti interessati alle attività del D.Lgs. 334/99 e per consentire
la fruizione sul campo delle informazioni, sono stati sviluppati nuovi
strumenti per l'applicativo ArcPAD, software installato su sistemi palmari,
che consente di visualizzare le informazioni strutturate per zone omogenee
in maniera dinamica e in tempo reale, sfruttando l'accesso a internet tramite
una connessione GPRS. Il DB ISPESL-DIPIA rappresenta, quindi, un utile
strumento di lavoro per i funzionari dell'Istituto coinvolti nell'espletamento
delle attività previste dalla Direttiva Seveso II, soprattutto grazie
al suo futuro inserimento sul sito ufficiale dell'Istituto (www.ispesl.it);
tale passaggio consentirà ai funzionari dell'ISPESL di accedere
solo ai dati che la normativa sulla tutela della privacy consente di divulgare
e sarà sottoposto a un controllo rigoroso e periodico ma, allo stesso
tempo, permetterà la fruizione di un servizio completo, integrato
ed efficiente nel quadro dei fattori di rischio legati alle attività industriali
e al controllo delle loro conseguenze.
L’articolo pubblicato su CostoZero
numero 9 - novembre 2005 dal titolo “Pratiche agricole
tradizionali e non - La convivenza tra colture è possibile?” è stato
redatto da E. Sturchio, L. Casorri, B. Ficociello (Dip. Insediamenti
Produttivi e Interazione con l’Ambiente - ISPESL) e da
G. Anelli, D. Restuccia, G. Vinci, E. Chiacchierini (Dip. Controllo
e Gestione delle Merci e del loro Impatto sull’Ambiente
- Università “La Sapienza” di Roma) |
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