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  Dicembre 2012

Articoli n° 7
AGOSTO/settembre 2005
 


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IL FUTURO È "MOBILE"
CORRONO I VEICOLI A NOLEGGIO

IL FUTURO È “MOBILE”
CORRONO I VEICOLI A NOLEGGIO
L’ulteriore sviluppo del settore frenato da carenze normative

di Raffaella Venerando & Monica De Carluccio

ANIASA rappresenta all'interno di FISE (Federazione Imprese di Servizi di Confindustria) le imprese private esercenti servizi di locazione veicoli senza conducente a breve/lungo termine e fleet management (auto, moto, veicoli commerciali, industriali, speciali). Attraverso FISE, le aziende ANIASA aderiscono a Federturismo e Federtrasporto. In ambito europeo ANIASA aderisce all'Ecatra (European Car and Trucks Rental Association).

Gianluca Soma
Presidente ANIASA

Presidente Soma, lo scorso 16 giugno, ANIASA ha presentato in Confindustria il suo Rapporto annuale. La presenza del Presidente Luca Cordero di Montezemolo al convegno ha confermato la rilevanza strategica di un settore sempre più importante nella filiera dell'auto.
In un momento delicato della congiuntura economica come quello attuale, di cui avvertiamo responsabilmente il peso, siamo orgogliosi di registrare che gli indicatori economici delle nostre attività sono tutti positivi. La presenza del Presidente Montezemolo al nostro convegno annuale ha ribadito come il comparto del noleggio veicoli rappresenti nel nostro sistema socio-economico un sostegno importante alla domanda dell'industria automobilistica, oltre che una spinta al rinnovo del parco veicoli circolante nel Paese, grazie alla continua immissione di automezzi controllati e di ultimissima tecnologia. Inoltre, gli operatori del settore si propongono come protagonisti attivi, al fianco delle Istituzioni, nello sviluppo e nel supporto delle politiche ambientali miranti a migliorare la modalità urbana nelle nostre città, attraverso l'apporto di competenze e la realizzazione di sistemi di ottimizzazione e condivisione degli automezzi privati - il cosiddetto car sharing.

Quali sono state le principali tendenze emerse dal Rapporto di quest'anno?
L'industria del noleggio veicoli fornisce servizi essenziali per il turismo, l'industria e il commercio. Si attesta dunque a soggetto chiave nell'ambito della mobilità, per la quale svolge un ruolo sempre più attivo nel trasporto delle persone e delle cose, offrendo servizi in linea con le esigenze della clientela privata e della P.A., come già da tempo si verifica nel resto dei principali Paesi europei. Nella difficile situazione economica degli ultimi anni, il mercato del noleggio dei veicoli continua a registrare un trend positivo in Italia. In dieci anni - dal 1994 al 2004 - il fatturato del settore è passato da 455 milioni a oltre 3,3 miliardi di euro (+9% vs. 2003 ) e da 76.000 a 600.000 veicoli gestiti (+8% vs. 2003). Nel 2004 le aziende di noleggio veicoli hanno immatricolato 250.000 vetture nuove (+7%) per un importo pari a 3.400 milioni di euro (+6%), il più grande volume di acquisti sul mercato italiano che arriva a coprire l'11% del totale, senza risentire delle ciclicità tipiche di questo mercato: un sostegno importante all'industria automobilistica, oltre che una spinta al rinnovo del parco circolante nel Paese.

Come si sono differenziati nello scorso anno le attività di noleggio a breve e a lungo termine?
Il noleggio a breve termine si conferma in ottima salute con una crescita delle attività - supera per la prima volta i 3 milioni di noleggi (+7%) - e del fatturato (806 mln di euro, +9%), evidenziando una maggiore efficienza nella struttura e nell'utilizzo della flotta (+2%). L'incremento del numero dei noleggi ha prodotto un aumento della flotta media del 5%, pari nel 2004 a 88.371 veicoli, mentre la flotta massima (al 30 settembre) è stata di 110.663 veicoli, con un incremento del 4%. Il noleggio delle autovetture cresce dell'8% e rappresenta il 94% del totale, mentre quello dei furgoni cresce di un più lieve 1% (anche se per noleggi di maggiore durata). Nel 2004 il noleggio a breve ha immatricolato 109.124 nuovi veicoli (+4%), di cui il 97% auto (+4%) e il 3% furgoni (+12%) spendendo circa 1.400 milioni di euro. Il valore medio dell'immatricolato nel 2004 è stato pari a 12.753 euro, contro 12.401 euro del 2003, al netto dell'IVA (V. Tabella).

E il lungo termine?
Il settore del lungo termine, da parte sua, continua la crescita e nel 2004 supera i 430.000 veicoli (+9%) con un fatturato di oltre 2.400 milioni di euro (+11%). Anche il percorso di ottimizzazione dei processi prosegue con un incremento dei dipendenti del 3% che consente una riduzione del prezzo al cliente (-1% nel canone medio mese), beneficiato anche dalla concorrenza e dall'ingresso sul mercato di nuovi competitors. Crescono del 9% le immatricolazioni che raggiungono le 134.000 unità. In totale le vetture pesano per l'83% del totale immatricolato, i furgoni per il 17%. Il noleggio a lungo termine si sviluppa notevolmente dalla fine degli anni '90, aumentando costantemente il numero dei veicoli in flotta - dai 43.000 veicoli del '95 a oggi il mercato si è decuplicato - con picchi del 50-60% in concomitanza con i miglioramenti della normativa fiscale (legge finanziaria per il 1998) e le agevolazioni della Tremonti bis. La maggior parte degli operatori sono di emanazione bancaria e di case automobilistiche, che ormai considerano il noleggio a lungo termine un canale di vendita rivolto alle imprese, che ricercano sempre più non tanto la proprietà quanto la disponibilità dei mezzi con servizi di gestione. Il fenomeno dei furti nel lun-
go termine è decisamente meno problematico rispetto al noleggio a breve termine. Le vetture rubate e non recuperate crescono dell'8%, tuttavia l'incidenza di queste sulla flotta media è pari a 0,78% (V. Grafico).

Quale ruolo svolge il settore sul versante occupazionale?
Posso tranquillamente affermare che il noleggio dei veicoli produce lavoro: in crescita costante i livelli occupazionali, dai 3.500 addetti del 1996 agli oltre 6.300 addetti diretti del 2004, che salgono a 20.000 unità se consideriamo gli addetti indiretti nell'indotto (officine, gommisti, carrozzerie, trasportatori, ecc.); è una stima prudenziale che non considera la manodopera impiegata a tempo non pieno né banche e assicurazioni, che pure fanno confluire i propri servizi all'interno del sistema del noleggio. Si tratta, quindi, di un tipico esempio del lavoro prodotto dai servizi: posti di lavoro ad alto valore aggiunto, che non possono risentire di concorrenze più o meno sleali provenienti da paesi a minor costo di manodopera e che non sono delocalizzabili all'estero, dal momento che assistenza e manutenzione devono necessariamente essere svolti localmente.

L'attuale normativa italiana, nel raffronto con le altre nazioni europee, penalizza gli operatori del nostro Paese costretti a una "crescita imbrigliata". Quali le cause di questo fenomeno?
Nell'UE il mercato del noleggio veicoli ha registrato un costante consolidamento negli ultimi anni, superando nel 2004 i 33 miliardi di euro di fatturato e i 6.400.000 veicoli gestiti grazie anche alla moneta unica, alla concorrenza nel trasporto aereo (low cost), ai sempre maggiori e nuovi flussi turistici e alle crescenti esigenze di outsourcing delle flotte aziendali. Le elevate percentuali di penetrazione del noleggio già raggiunte in Paesi simili al nostro per struttura economica, tessuto sociale e motorizzazione, inducono a prevedere per i prossimi anni un'ulteriore crescita in Italia non inferiore al 30-40%. In Europa più moderne politiche legislative considerano il noleggio veicoli un prezioso supporto all'ottimizzazione delle scelte imprenditoriali, sia pubbliche che private. Amministrazioni pubbliche, imprese e imprenditori sempre più spesso ricorrono all'outsourcing delle attività di trasporto e logistica, con grande vantaggio per la competitività del Sistema Paese. In Italia, se da una parte, specialmente nella P.A. a livello locale, si comincia a riconoscere la valenza del noleggio nei problemi legati alla mobilità, dall'altra permangono carenze infrastrutturali in ambito cittadino (aree di parcheggio e di interscambio) e nei punti nodali di trasporto (aeroporti, stazioni, porti). E di fronte alla notevole crescita registrata in Italia anche nel 2004, ANIASA pone all'attenzione delle Istituzioni - per continuare a percorrere, in questo momento di crisi generale, la strada di uno sviluppo produttivo di benefici sull'intero comparto dell'industria automobilistica - il problema di un urgente adeguamento a livello comunitario della nostra normativa fiscale e in materia di trasporti.

Quali sono le principali problematiche sul versante fiscale?
Il noleggio dei veicoli è uno dei principali contribuenti delle casse dello Stato (oltre 1.500 milioni di euro versati nel 2004 tra IVA, imposte di immatricolazione e tasse automobilistiche) ma aumenterebbe ulteriormente il proprio contributo, attraverso l'incremento delle attività, al modificarsi delle normative che penalizzano il settore in materia di detraibilità IVA; deducibilità dei costi di locazione; thin capitalization; certificazione fiscale; aliquota IVA (per competere nello scenario turistico mondiale Confindustria-Federturismo ha chiesto l'allineamento alla media europea per l'aliquota sui servizi turistici, con una riduzione al 10%).

Un punto dolente per il settore è la mancata liberalizzazione del settore autobus-veicoli industriali e speciali. Quanto vi penalizza tale ritardo?
La lungamente attesa liberalizzazione del noleggio di autobus e veicoli industriali - ora limitato dall'art. 84 del Codice della Strada ai bus fino a 9 posti e ai mezzi fino a 60 quintali di massa complessiva a pieno carico - consentirebbe all'Italia di allinearsi alla normativa europea e, soprattutto, metterebbe alla portata di numerosi operatori pubblici e privati il rinnovo del parco autobus e mezzi speciali, con un'immediata diminuzione dell'inquinamento acustico e delle emissioni gassose nocive (il 35% dell'attuale parco circolante ha più di 15 anni e inquina dieci volte di più dei bus nuovi). Enti e comuni potrebbero più agevolmente rinnovare le flotte all'interno delle spese di gestione corrente risparmiando sull'acquisto in conto capitale e sulle spese di consumo (il noleggio a lungo termine per i veicoli delle amministrazioni pubbliche era peraltro previsto dalla direttiva Prodi del 1998). In misura ancora maggiore, il noleggio dei mezzi per il trasporto merci (allestiti secondo le vigenti normative dell'autotrasporto) potrebbe far recuperare il ritardo accumulato nel comparto dall'Italia - già penalizzata dall'estrema frammentazione - in termini di scarsa competitività rispetto al contesto internazionale.

La mobilità è la vera sfida dei prossimi anni. Il settore rappresentato da ANIASA come si sta preparando? Quali nuove iniziative metterete in campo?
Il noleggio veicoli è pronto a fare la sua parte, a fianco delle istituzioni, nello sviluppo e nel supporto delle politiche ambientali con l'obiettivo di migliorare la mobilità nei nostri centri urbani. Con una rete di oltre 2000 punti di noleggio e di assistenza, capillarmente diffusa in tutto il territorio, possiamo offrire servizi in linea con le esigenze di aziende e cittadini. Il noleggio è per definizione "pulito": si caratterizza infatti per l'elevato turnover dei veicoli, per la maggior parte già in regola con le disposizioni Euro 4. Il sistema del noleggio veicoli, a breve come a lungo termine, ha inoltre già dimostrato di possedere il know how (tecnologia e logistica) per far funzionare su larga scala un servizio come il car sharing, l'utilizzo "orario" del veicolo. Nei prossimi anni crescerà la necessità di accedere ai centri urbani da parte dei non residenti e aumenteranno i divieti di accesso, circolazione e sosta. É importante comprendere come l'esigenza di controllo sulla mobilità urbana non sia solo delle grandi città come Roma e Milano, ma anche di centri più piccoli che non a caso stanno già sperimentando iniziative in tal senso (si vedano Brescia, Bologna, Modena, Parma, Reggio Emilia, Firenze, Genova, Novara, Torino, Padova, Venezia, Palermo, Taranto). Non è ancora il momento di tirare le somme e gli "esperimenti" devono essere correttamente valutati come test per future, più ampie, applicazioni che dovranno coinvolgere anche il costume e la cultura della proprietà, in Italia molto sviluppata proprio nei confronti dell'automobile. Valga però solo un esempio: uno dei vantaggi del concetto d'uso delle auto nei centri urbani sta nel fatto che, consentendo l'accesso al centro storico e/o alle ZTL solo alle vetture a noleggio, è possibile contenere il numero di vetture circolanti nel tetto massimo che ciascuna zona può sopportare. Le competenze degli operatori del noleggio potranno essere determinanti per la ricerca di quelle efficienze che renderanno il car sharing accessibile a molti.

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