LE CONVENZIONI CONFINDUSTRIA
STRUMENTi PER LA COMPETITIVITÀ
POLITICA COMMERCIALE
CHIEDIAMO REGOLE PIÙ CHIARE
IL FUTURO È "MOBILE"
CORRONO I VEICOLI A NOLEGGIO
IL FUTURO È “MOBILE”
CORRONO I VEICOLI A NOLEGGIO
L’ulteriore sviluppo del
settore frenato da carenze normative
di Raffaella Venerando & Monica De Carluccio
ANIASA rappresenta all'interno di FISE (Federazione Imprese di Servizi
di Confindustria) le imprese private esercenti servizi di locazione
veicoli senza conducente a breve/lungo termine e fleet management
(auto, moto, veicoli commerciali, industriali, speciali). Attraverso
FISE, le aziende ANIASA aderiscono a Federturismo e Federtrasporto.
In ambito europeo ANIASA aderisce all'Ecatra (European Car and
Trucks Rental Association).
Gianluca
Soma
Presidente ANIASA
Presidente Soma, lo scorso 16 giugno,
ANIASA ha presentato in Confindustria il suo Rapporto annuale.
La presenza del Presidente Luca Cordero di Montezemolo al convegno
ha confermato la rilevanza strategica di un settore sempre più importante
nella filiera dell'auto.
In un momento delicato della congiuntura economica come quello
attuale, di cui avvertiamo responsabilmente il peso, siamo orgogliosi
di registrare che gli indicatori economici delle nostre attività sono
tutti positivi. La presenza del Presidente Montezemolo al nostro
convegno annuale ha ribadito come il comparto del noleggio veicoli
rappresenti nel nostro sistema socio-economico un sostegno importante
alla domanda dell'industria automobilistica, oltre che una spinta
al rinnovo del parco veicoli circolante nel Paese, grazie alla continua
immissione di automezzi controllati e di ultimissima tecnologia.
Inoltre, gli operatori del settore si propongono come protagonisti
attivi, al fianco delle Istituzioni, nello sviluppo e nel supporto
delle politiche ambientali miranti a migliorare la modalità urbana
nelle nostre città, attraverso l'apporto di competenze e
la realizzazione di sistemi di ottimizzazione e condivisione degli
automezzi privati - il cosiddetto car sharing.
Quali sono state le principali tendenze emerse dal Rapporto di
quest'anno?
L'industria del noleggio veicoli fornisce servizi essenziali
per il turismo, l'industria e il commercio. Si attesta dunque a
soggetto chiave nell'ambito della mobilità, per la quale
svolge un ruolo sempre più attivo nel trasporto delle persone
e delle cose, offrendo servizi in linea con le esigenze della clientela
privata e della P.A., come già da tempo si verifica nel resto
dei principali Paesi europei. Nella difficile situazione economica
degli ultimi anni, il mercato del noleggio dei veicoli continua
a registrare un trend positivo in Italia. In dieci anni - dal 1994
al 2004 - il fatturato del settore è passato da 455 milioni
a oltre 3,3 miliardi di euro (+9% vs. 2003 ) e da 76.000 a 600.000
veicoli gestiti (+8% vs. 2003). Nel 2004 le aziende di noleggio
veicoli hanno immatricolato 250.000 vetture nuove (+7%) per un importo
pari a 3.400 milioni di euro (+6%), il più grande volume
di acquisti sul mercato italiano che arriva a coprire l'11% del
totale, senza risentire delle ciclicità tipiche di questo
mercato: un sostegno importante all'industria automobilistica, oltre
che una spinta al rinnovo del parco circolante nel Paese.
Come si sono differenziati nello scorso anno
le attività di
noleggio a breve e a lungo termine?
Il noleggio a breve termine si conferma in ottima salute con
una crescita delle attività - supera per la prima volta i
3 milioni di noleggi (+7%) - e del fatturato (806 mln di euro, +9%),
evidenziando una maggiore efficienza nella struttura e nell'utilizzo
della flotta (+2%). L'incremento del numero dei noleggi ha prodotto
un aumento della flotta media del 5%, pari nel 2004 a 88.371 veicoli,
mentre la flotta massima (al 30 settembre) è stata di 110.663
veicoli, con un incremento del 4%. Il noleggio delle autovetture
cresce dell'8% e rappresenta il 94% del totale, mentre quello dei
furgoni cresce di un più lieve 1% (anche se per noleggi di
maggiore durata). Nel 2004 il noleggio a breve ha immatricolato
109.124 nuovi veicoli (+4%), di cui il 97% auto (+4%) e il 3% furgoni
(+12%) spendendo circa 1.400 milioni di euro. Il valore medio dell'immatricolato
nel 2004 è stato pari a 12.753 euro, contro 12.401 euro del
2003, al netto dell'IVA (V. Tabella).
E il lungo termine?
Il settore del lungo termine, da parte sua, continua la crescita
e nel 2004 supera i 430.000 veicoli (+9%) con un fatturato di oltre
2.400 milioni di euro (+11%). Anche il percorso di ottimizzazione
dei processi prosegue con un incremento dei dipendenti del 3% che
consente una riduzione del prezzo al cliente (-1% nel canone medio
mese), beneficiato anche dalla concorrenza e dall'ingresso sul mercato
di nuovi competitors. Crescono del 9% le immatricolazioni che raggiungono
le 134.000 unità. In totale le vetture pesano per l'83% del
totale immatricolato, i furgoni per il 17%. Il noleggio a lungo
termine si sviluppa notevolmente dalla fine degli anni '90, aumentando
costantemente il numero dei veicoli in flotta - dai 43.000 veicoli
del '95 a oggi il mercato si è decuplicato - con picchi del
50-60% in concomitanza con i miglioramenti della normativa fiscale
(legge finanziaria per il 1998) e le agevolazioni della Tremonti
bis. La maggior parte degli operatori sono di emanazione bancaria
e di case automobilistiche, che ormai considerano il noleggio a
lungo termine un canale di vendita rivolto alle imprese, che ricercano
sempre più non tanto la proprietà quanto la disponibilità dei
mezzi con servizi di gestione. Il fenomeno dei furti nel lun-
go termine è decisamente meno problematico rispetto al noleggio
a breve termine. Le vetture rubate e non recuperate crescono dell'8%,
tuttavia l'incidenza di queste sulla flotta media è pari
a 0,78% (V. Grafico).
Quale ruolo svolge il settore sul versante occupazionale?
Posso tranquillamente affermare che il noleggio dei veicoli produce
lavoro: in crescita costante i livelli occupazionali, dai 3.500
addetti del 1996 agli oltre 6.300 addetti diretti del 2004, che
salgono a 20.000 unità se consideriamo gli addetti indiretti
nell'indotto (officine, gommisti, carrozzerie, trasportatori, ecc.); è una
stima prudenziale che non considera la manodopera impiegata a tempo
non pieno né banche e assicurazioni, che pure fanno confluire
i propri servizi all'interno del sistema del noleggio. Si tratta,
quindi, di un tipico esempio del lavoro prodotto dai servizi: posti
di lavoro ad alto valore aggiunto, che non possono risentire di
concorrenze più o meno sleali provenienti da paesi a minor
costo di manodopera e che non sono delocalizzabili all'estero, dal
momento che assistenza e manutenzione devono necessariamente essere
svolti localmente.
L'attuale normativa italiana, nel raffronto
con le altre nazioni europee, penalizza gli operatori del nostro
Paese costretti a una "crescita
imbrigliata". Quali le cause di questo fenomeno?
Nell'UE il mercato del noleggio veicoli ha registrato un costante
consolidamento negli ultimi anni, superando nel 2004 i 33 miliardi
di euro di fatturato e i 6.400.000 veicoli gestiti grazie anche
alla moneta unica, alla concorrenza nel trasporto aereo (low cost),
ai sempre maggiori e nuovi flussi turistici e alle crescenti esigenze
di outsourcing delle flotte aziendali. Le elevate percentuali di
penetrazione del noleggio già raggiunte in Paesi simili al
nostro per struttura economica, tessuto sociale e motorizzazione,
inducono a prevedere per i prossimi anni un'ulteriore crescita in
Italia non inferiore al 30-40%. In Europa più moderne politiche
legislative considerano il noleggio veicoli un prezioso supporto
all'ottimizzazione delle scelte imprenditoriali, sia pubbliche che
private. Amministrazioni pubbliche, imprese e imprenditori sempre
più spesso ricorrono all'outsourcing delle attività di
trasporto e logistica, con grande vantaggio per la competitività del
Sistema Paese. In Italia, se da una parte, specialmente nella P.A.
a livello locale, si comincia a riconoscere la valenza del noleggio
nei problemi legati alla mobilità, dall'altra permangono
carenze infrastrutturali in ambito cittadino (aree di parcheggio
e di interscambio) e nei punti nodali di trasporto (aeroporti, stazioni,
porti). E di fronte alla notevole crescita registrata in Italia
anche nel 2004, ANIASA pone all'attenzione delle Istituzioni - per
continuare a percorrere, in questo momento di crisi generale, la
strada di uno sviluppo produttivo di benefici sull'intero comparto
dell'industria automobilistica - il problema di un urgente adeguamento
a livello comunitario della nostra normativa fiscale e in materia
di trasporti.
Quali sono le principali problematiche sul versante fiscale?
Il noleggio dei veicoli è uno dei principali contribuenti
delle casse dello Stato (oltre 1.500 milioni di euro versati nel
2004 tra IVA, imposte di immatricolazione e tasse automobilistiche)
ma aumenterebbe ulteriormente il proprio contributo, attraverso
l'incremento delle attività, al modificarsi delle normative
che penalizzano il settore in materia di detraibilità IVA;
deducibilità dei costi di locazione; thin capitalization;
certificazione fiscale; aliquota IVA (per competere nello scenario
turistico mondiale Confindustria-Federturismo ha chiesto l'allineamento
alla media europea per l'aliquota sui servizi turistici, con una
riduzione al 10%).
Un punto dolente per il settore è la
mancata liberalizzazione del settore autobus-veicoli industriali
e speciali. Quanto vi penalizza tale ritardo?
La lungamente attesa liberalizzazione del noleggio di autobus
e veicoli industriali - ora limitato dall'art. 84 del Codice della
Strada ai bus fino a 9 posti e ai mezzi fino a 60 quintali di massa
complessiva a pieno carico - consentirebbe all'Italia di allinearsi
alla normativa europea e, soprattutto, metterebbe alla portata di
numerosi operatori pubblici e privati il rinnovo del parco autobus
e mezzi speciali, con un'immediata diminuzione dell'inquinamento
acustico e delle emissioni gassose nocive (il 35% dell'attuale parco
circolante ha più di 15 anni e inquina dieci volte di più dei
bus nuovi). Enti e comuni potrebbero più agevolmente rinnovare
le flotte all'interno delle spese di gestione corrente risparmiando
sull'acquisto in conto capitale e sulle spese di consumo (il noleggio
a lungo termine per i veicoli delle amministrazioni pubbliche era
peraltro previsto dalla direttiva Prodi del 1998). In misura ancora
maggiore, il noleggio dei mezzi per il trasporto merci (allestiti
secondo le vigenti normative dell'autotrasporto) potrebbe far recuperare
il ritardo accumulato nel comparto dall'Italia - già penalizzata
dall'estrema frammentazione - in termini di scarsa competitività rispetto
al contesto internazionale.
La mobilità è la vera sfida dei
prossimi anni. Il settore rappresentato da ANIASA come si sta
preparando? Quali nuove iniziative metterete in campo?
Il noleggio veicoli è pronto a fare la sua parte, a fianco
delle istituzioni, nello sviluppo e nel supporto delle politiche
ambientali con l'obiettivo di migliorare la mobilità nei
nostri centri urbani. Con una rete di oltre 2000 punti di noleggio
e di assistenza, capillarmente diffusa in tutto il territorio, possiamo
offrire servizi in linea con le esigenze di aziende e cittadini.
Il noleggio è per definizione "pulito": si caratterizza
infatti per l'elevato turnover dei veicoli, per la maggior parte
già in regola con le disposizioni Euro 4. Il sistema del
noleggio veicoli, a breve come a lungo termine, ha inoltre già dimostrato
di possedere il know how (tecnologia e logistica) per far funzionare
su larga scala un servizio come il car sharing, l'utilizzo "orario" del
veicolo. Nei prossimi anni crescerà la necessità di
accedere ai centri urbani da parte dei non residenti e aumenteranno
i divieti di accesso, circolazione e sosta. É importante
comprendere come l'esigenza di controllo sulla mobilità urbana
non sia solo delle grandi città come Roma e Milano, ma anche
di centri più piccoli che non a caso stanno già sperimentando
iniziative in tal senso (si vedano Brescia, Bologna, Modena, Parma,
Reggio Emilia, Firenze, Genova, Novara, Torino, Padova, Venezia,
Palermo, Taranto). Non è ancora il momento di tirare le somme
e gli "esperimenti" devono essere correttamente valutati
come test per future, più ampie, applicazioni che dovranno
coinvolgere anche il costume e la cultura della proprietà,
in Italia molto sviluppata proprio nei confronti dell'automobile.
Valga però solo un esempio: uno dei vantaggi del concetto
d'uso delle auto nei centri urbani sta nel fatto che, consentendo
l'accesso al centro storico e/o alle ZTL solo alle vetture a noleggio, è possibile
contenere il numero di vetture circolanti nel tetto massimo che
ciascuna zona può sopportare. Le competenze degli operatori
del noleggio potranno essere determinanti per la ricerca di quelle
efficienze che renderanno il car sharing accessibile a molti. |