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  Dicembre 2012

Articoli - n° 5 Giugno 2004
 



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LA REVISIONE CONTABILE
STRUMENTO PER CREARE VALORE

THINKING OUT OF THE BOX
PENSARE IN MANIERA NON CONVENZIONALE

ALLARGAMENTO DELL’UNIONE EUROPEA
CONFRONTO E POSSIBILITÀ DI INVESTIMENTO

IL MANAGER DELLA FELICITÀ
IL TEATRO AL SERVIZIO DEGLI IMPRENDITORI

LA REVISIONE CONTABILE
STRUMENTO per CREARE VALORE
Esigenza di informativa e trasparenza alla base della riforma del diritto societario

Carmine Elio Casalini
Socio PricewaterhouseCoopers SpA
carmine.casalini@it.pwc.com

L’efficienza di un mercato si misura, tra l'altro, tenendo conto del grado di trasparenza delle informazioni economiche in esso prodotte. Strumento cardine della comunicazione economica è, senza dubbio, il bilancio di esercizio nel quale sono rappresentate, in chiave quali-quantitativa, le informazioni riguardo la situazione economica, quella finanziaria e la condizione patrimoniale delle singole aziende.
Il grado di diffusione e di qualità delle informazioni aziendali prodotte dipende, però, anche dal sistema di governance prevalente.
Infatti, a mano a mano che si passa da un sistema di governo padronale ad uno di tipo più evoluto, fino ad arrivare ad un sistema ad azionariato diffuso, aumenta il numero di soggetti interessati ai cosiddetti “financials”.

Al crescere dei soggetti interessati alle informazioni economiche prodotte, e quindi, in un certo senso, delle responsabilità delle aziende verso i terzi (ci si riferisce agli azionisti, ai finanziatori, alla direzione aziendale, ai soci d'affari, ai clienti, ai fornitori, alle borse valori, alle autorità fiscali e di controllo, ai dipendenti, e ad altri), è del tutto naturale che si attivino dei meccanismi di controllo. In questo contesto si innesta, dunque, l'intervento di un terzo soggetto indipendente, individuato nella società di revisione, la quale è chiamata a verificare, attraverso l'esecuzione di procedure statuite dagli organismi contabili professionali, se le informazioni contabili diffuse dalle aziende - ci si riferisce, in particolar modo, ai bilanci - siano aderenti ai principi contabili generalmente accettati per la loro redazione. Recentemente, anche il legislatore italiano ha avvertito tale esigenza. E infatti, la riforma del diritto societario, in vigore dal 1° gennaio del 2004, ha modificato la struttura previgente dei controlli in conformità alle variazioni del contesto economico e societario avvenute nella realtà italiana e in quella internazionale, aumentando le fattispecie nelle quali è previsto il ricorso (in alcuni casi obbligatorio, in altri facoltativo) ad un terzo soggetto indipendente per il controllo contabile. La normativa in materia è individuabile negli artt. 156-165 del Testo Unico della Finanza (cosiddetto T.U.F.) per quanto concerne le aziende che fanno ricorso al mercato dei capitali e negli artt. 2409-bis-2409-septies del codice civile per le altre società per azioni, mentre, per quanto concerne le società a responsabilità limitata (srl), l'art. 2477 del codice civile prevede che si applichi la disciplina dei controlli delle società per azioni (spa) nel caso in cui il capitale sociale non sia inferiore a quello minimo stabilito per queste e se per due esercizi successivi sono stati superati almeno due dei limiti indicati nell'art. 2435-bis del codice civile.
Le modifiche dell'impianto normativo di riferimento hanno, quindi, sostanzialmente tenuto conto delle mutate esigenze di informativa e trasparenza di mercato, di molto aumentate come conseguenza del definitivo abbattimento delle barriere economiche tra i diversi stati dell'attuale Unione Europea. E infatti, la possibilità di porre in essere scambi economici tra aziende, sia nell'ambito nazionale che in quello internazionale, abbisogna di un flusso di informazioni decisamente affidabili, sulla base delle quali valutare e selezionare le controparti.
In un simile ambiente di mercato, la revisione contabile assume il ruolo di strumento necessario per la creazione del valore, non solo per gli shareholders, ma anche per gli stakeholders in genere di un'azienda, qualunque dimensione essa abbia. Si pensi, ad esempio, ad un'impresa di piccole o medie dimensioni che cerca di espandere il proprio giro di affari, anche attraverso nuovi investimenti, per raggiungere dimensioni tali da poter affrontare, nel miglior modo possibile, la concorrenza attuale e potenziale.
In tale situazione, la struttura amministrativo-contabile interna dovrà, solitamente mantenendo lo stesso livello di personale impiegato, affrontare contestualmente i maggiori carichi di lavoro derivanti dalla crescita dell'operatività e soddisfare le crescenti esigenze informative degli azionisti e dei terzi (in particolare quelle dei finanziatori e quelle delle controparti tecniche e commerciali).

In un simile contesto, risulta di estrema importanza fare in modo che le informazioni prodotte siano completamente attendibili in modo tale da permettere, in primo luogo agli organi della società, di verificare quali-quantitativamente i risultati periodici.
Per questa ragione, diviene necessario affidare ad un terzo soggetto indipendente il controllo contabile dei flussi informativi aziendali.
Si pensi anche alla possibilità di espandere le dimensioni aziendali attraverso l'acquisizione di imprese già esistenti.
In una simile situazione diviene indispensabile, per l'azienda acquirente, disporre di informazioni tali sull'impresa "target" da poter addivenire ad un prezzo equo e poter predisporre il contratto di compravendita così da tutelarsi da eventuali passività potenziali preesistenti. A tal fine risulta essenziale commissionare interventi di Due Diligence (finanziaria, fiscale, di mercato, ambientale) a terzi indipendenti in modo da ottenere le informazioni necessarie allo scopo; è evidente che, ove mai l'azienda "target" fosse già assoggettata a revisione contabile, l'indagine conoscitiva da parte dei potenziali compratori, almeno per la componente finanziaria, potrebbe essere di minore entità a vantaggio della realizzazione della transazione.
La revisione contabile rappresenta, quindi, anche lo strumento attraverso il quale poter effettuare agevolmente operazioni straordinarie disponendo di informazioni affidabili.

Da ultimo, è da segnalare che le società di revisione, con l'introduzione degli obblighi di formazione dei bilanci secondo i principi contabili internazionali, stanno assumendo - oltre al ruolo di controllo contabile - anche la funzione di indirizzo nella fase di transizione. Infatti, da un sistema contabile basato sulla rappresentazione prudenziale dei valori di bilancio secondo il criterio del costo storico, si addiverrà gradualmente all'introduzione nei conti aziendali di grandezze e valutazioni basate sui valori di mercato e sui valori equi delle attività e delle passività; il controllo di un terzo soggetto indipendente diviene, quindi, un elemento necessario e imprescindibile, sia per limitare il rischio che le valutazioni di bilancio siano lo strumento di politiche contabili, sia per garantire che la fase di transizione sia effettuata e svolta sotto l'egida di un esperto indipendente, il quale possa assicurare la correttezza delle scelte valutative a diretto vantaggio della trasparenza dell'informativa economica aziendale.
In conclusione, si può facilmente affermare che la revisione contabile è, sostanzialmente, un servizio atto alla creazione di valore per le aziende e sostenere che essa deve essere condotta da specialisti in materia contabile, chiamati a esprimere un parere sul bilancio di una società, la cui responsabilità di redazione rimane a carico degli amministratori della stessa, e che non deve essere necessariamente intesa quale strumento per la scoperta di eventuali frodi e malversazioni.

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