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  Dicembre 2012

Articoli - n° 5 Giugno 2004
 



UNIONE DI AVELLINO - Home Page
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ECCO L’IRPINIA IN CONTROLUCE
IL REPORT DELLA CAMERA DI COMMERCIO

LA SALUTE DELL’ECONOMIA NAZIONALE
ISTRUZIONI PER LA RIPRESA

UNIVERSITÀ, BANCHE E AZIENDE
TRINOMIO PER LA CRESCITA DELL’IRPINIA

IL VINO COME BANDIERA
CRESCE L’ENOGASTRONOMIA

ECCO L’IRPINIA IN CONTROLUCE
IL REPORT DELLA CAMERA DI COMMERCIO
Il Presidente Capone illustra i dati più significativi dell’economia provinciale

COSTANTINO CAPONE
Presidente C.C.I.A.A. di Avellino
segreteria.generale@av.camcom.it

L’economia irpina è in affanno. Il rapporto provinciale della C.C.I.A.A. di Avellino restituisce un quadro poco rassicurante che si inserisce, peraltro, in una fase congiunturale piuttosto critica. Eppure non mancano però elementi che fanno ben sperare. Ad illustrarli il Presidente dell'Ente Camerale, Costantino Capone.

Lo spaccato presentato nella II° edizione della Giornata dell'Economia evidenzia troppi punti di crisi. È fondata la preoccupazione per il futuro del nostro sistema economico?
Ci sono elementi negativi che destano apprensione. La frenata della ricchezza pro-capite e la netta flessione del commercio estero, ad esempio. Per quanto riguarda il Pil pro-capite nell'ultimo anno l'Irpinia perde lo 0,1%, mentre la Campania e l'Italia avanzano rispettivamente del 3,2% e del 2,6%. Guardando i mercati esteri si segnala che nel 2003 la flessione delle esportazioni è stata in provincia del 12% circa, in Campania del 15%, in Italia solo del 4%. Questo vuol dire che in due anni la provincia di Avellino ha perso quasi un terzo di valore esportato.

Quali sono i fattori determinanti, secondo lei?
La mancata ripresa del commercio internazionale, il rafforzamento dell'euro, le guerre e il terrorismo, i nuovi paesi concorrenti.

Come recuperare le quote di mercato perse?
Puntare sulla riconoscibilità delle nostre produzioni, moda e agroalimentare per esempio. Poi incentivare le azioni di internazionalizzazione e penetrare nei mercati emergenti ad alto potenziale. Purtroppo c'è da segnalare anche una flessione, sia pure leggera, del turismo internazionale in Irpinia, con una pesante riduzione della spesa dei turisti stranieri determinata dalla riduzione della durata media della permanenza nel nostro territorio. In questo settore il saldo negativo della provincia di Avellino è il più alto della Campania.

Come arginare questi fenomeni?
Attraverso progetti seri e credibili di marketing territoriale. Come Camera di Commercio lo stiamo già facendo e inoltre siamo disponibili ad accompagnare le imprese nei loro percorsi di cambiamento e rafforzamento, oltre a raccogliere la domanda di servizi avanzati espressa dal sistema produttivo.

Quali i fattori positivi che fanno sperare in una ripresa?
Sono in corso significativi cambiamenti nella struttura imprenditoriale che risulta rafforzata perché al pulviscolo di imprese individuali si stanno sostituendo gradatamente forme più efficienti di gestione collettiva dell'impresa. I modelli organizzativi stanno cambiando. Il numero delle imprese irpine è cresciuto negli ultimi cinque anni di oltre il quattro per cento. La struttura si è irrobustita, tanto è vero che sono aumentate le società: +27% nel periodo 1999-2003. Diminuiscono le ditte individuali: -2% nello stesso periodo. Ma occorre investire di più nella ricerca e nella formazione di qualità.

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