L’AOSIS E LE NUOVE FRONTIERE DELLA SICUREZZA
SETTORE IGNORATO DAL LEGISLATORE
ENTI
RESPONSABILI ANCHE IN SEDE PENALE
IL DECRETO LEGISLATIVO
231/01
AGILE
SOFTWARE DEVELOPMENT
LA CAPACITà DI REAGIRE AL CAMBIAMENTO
L’AOSIS E LE NUOVE FRONTIERE DELLA
SICUREZZA
SETTORE IGNORATO DAL LEGISLATORE
Un’importante risorsa per l’occupazione
e l’intero mondo dei servizi
di Marco Catino
Il tema della sicurezza da circa tre anni è tornato prepotentemente
in cima all'agenda di istituzioni e mezzi di informazione. Negli ultimi
mesi le vicende internazionali e alcuni episodi di cronaca hanno evidenziato
il ruolo chiave che il settore della vigilanza è chiamato a
svolgere in questo contesto. Dal 1996 esiste un'Associazione, l'AOSIS
(Associazione Operatori Servizi Integrati di Sicurezza), che opera
nel settore della vigilanza non armata, evidenziando ampie prospettive
di crescita occupazionali per l'intero settore dei servizi. Quest'ultimo,
infatti, ha vissuto un processo evolutivo che negli ultimi anni ha
determinato negli affidamenti in appalto un'accentuata esternalizzazione
di tutte le attività non riconducibili alla mission dell'ente
pubblico o dell'azienda privata committente. Gli affidamenti di servizi
sono connotati sempre più da una domanda aggregata che individua
nel facility management la forma di gestione più adeguata alle
esigenze di un equo bilanciamento tra qualità e costo dei servizi.
Tra le attività oggetto di tali affidamenti ricorre sempre
più frequentemente una serie di servizi cosiddetti di accoglienza
o front office. Si tratta di prestazioni attinenti la sorveglianza
e la sicurezza, servizi di portierato e attività complementari,
non contemplati dal Testo Unico vigente in materia di sicurezza che
risale al 1931.
Bruno Fragnito
Presidente AOSIS
bruno.fragnito@sanniopost.it
Con il Presidente dell'AOSIS Bruno Fragnito, ci siamo soffermati sulle
evoluzioni del settore delineandone i possibili scenari futuri.
L'Associazione Operatori Servizi Integrati di Sicurezza riunisce aziende
specializzate nella sicurezza sussidiaria, ovvero nelle attività di
tutela dei cittadini "ulteriori" rispetto a quelle svolte dalle
forze di polizia. Ho avuto l'onore di essere chiamato a presiedere l'Associazione
dall'assemblea del 28 aprile scorso, consapevole della sfida che vede
la nascita e crescita di un nuovo settore economico come volano di sviluppo
soprattutto nel Mezzogiorno. Non tutti sanno, infatti, che ormai sono
centinaia i bandi di gara da parte di enti pubblici che prevedono, al
posto della classica figura del vigilantes con la pistola, portieri che
indossano sobrie divise, adibiti alla sorveglianza degli interessi sia
di committenti pubblici che privati. La sicurezza rappresenta oggi un'esigenza
della società civile e può costituire un'importante fonte
di occupazione per il settore dei servizi. L'AOSIS rappresenta un'ampia
gamma di attività che negli ultimi anni ha vissuto un complesso
processo evolutivo, adeguando figure tradizionali alle mutate esigenze
professionali: dai servizi di portierato, reception, accoglienza e accompagnamento
alle attività connesse alla gestione di servizi integrati in ambito
fieristico, dalle attività di controllo degli accessi e custodia
di aree ai servizi di fattorinaggio, custodia e archiviazione documenti.
Quali sono i principali numeri del settore rappresentato dall'Associazione?
Si tratta di un comparto in continua crescita che occupa attualmente
oltre 15.000 addetti ed è gestito in Italia da circa 500 piccole
e medie aziende, concentrate prevalentemente in grandi centri urbani.
La sola Campania ospita circa 40 imprese che impiegano oltre 500 operatori.
Il settore rappresenta ormai una realtà per lo sviluppo dell'occupazione
giovanile e per il mercato dei servizi. Il 60% degli impiegati non ha
ancora compiuto 32 anni e può contare, in gran parte dei casi,
su formule di assunzione a tempo indeterminato.
Alcuni dati serviranno a meglio comprendere le sue potenzialità nell'attuale
contesto economico:
- fatturato annuo pari a 50 milioni di euro;
- crescita annua del 15-20% annuo;
- negli ultimi 5 anni il volume di affari per le imprese del settore è raddoppiato.
L'attuale contesto normativo non disciplina i servizi di vigilanza
non armata. L'unica norma in materia risale al Testo Unico del 1931 e
risulta totalmente inadeguata alle attuali esigenze di sicurezza. Quali
le nuove soluzioni auspicate?
Manca, prima di tutto, un riferimento giuridico che separi l'Istituto
di Vigilanza armata dall'azienda di portierato che impiega uomini senza
arma. Le centinaia di denunce delle Questure italiane, per violazione
dell'ex art. 134 del Testo Unico di Pubblica Sicurezza, rappresentano
un chiaro ostacolo alle possibilità di incrementare lavoro e sviluppo
nel settore. Occorre superare le vecchie previsioni normative ed emanare
al più presto una legge sulla sicurezza privata che risponda alle
reali esigenze del Paese, regolando la professionalità e soprattutto
la concorrenza. La cronaca degli ultimi mesi ha portato alla ribalta un
caso emblematico della situazione che il nostro settore sta vivendo. Se
ci fosse stata una normativa più aggiornata, sono certo che ad
aprile non si sarebbe verificata la cattura dei tre italiani in Iraq.
Infatti il disegno di legge al momento in discussione nella commissione
affari costituzionali (che dovrebbe sostituire la legge emanata nel 1931)
prevede e regola anche la figura dei body-guard addetti alla sicurezza
delle persone. Con tale normativa i tre ostaggi avrebbero trovato più facilmente
lavoro in Italia, visto che attualmente la tanto pubblicizzata figura
professionale non esiste per il Legislatore. L'AOSIS ha avviato un confronto
con l'Onorevole Vincenzo Nespoli, relatore del Ddl recante "Disposizioni
in materia di sicurezza sussidiaria" che si propone di colmare le
attuali lacune legislative. Numerose osservazioni, formulate in ambito
associativo, sono state poi recepite nel corso dell'iter del provvedimento.
Le esigenze del mercato richiedono un'offerta più diversificata
di servizi di sicurezza.
L'AOSIS intende offrire una risposta adeguata alle necessità maturate
da parte di un settore che sempre più spesso si trova a gestire
un'ampia gamma di servizi nella logica integrata del facility management.
In quest'ottica abbiamo recentemente raggiunto un accordo contrattuale
con FISE, la Federazione Imprese di Servizi di Confindustria, che prevede
l'estensione alle aziende nostre associate del CCNL 25 maggio 2001 per
le imprese esercenti servizi di pulizia e servizi integrati. |