ARCHIVIO COSTOZERO

 
Cerca nel sito



Vai al numero in corso


  Dicembre 2012

Articoli - n° 5 Giugno 2004
 



APAS - Home Page
stampa l'articolo stampa l'articolo

RIORDINO DEL TURISMO IN CAMPANIA
VINCOLI ATTUALI E PROSPETTIVE FUTURE
Necessarie risposte concrete per un settore strategico dell’economia regionale

Lorenzo Cinque
Consigliere APAS
info@casalbertina.it

L’interscambio turistico europeo ammonta quest'anno a circa 140 milioni di persone fisiche, che si spostano con moto spontaneo e vicendevole nell'ambito del mercato comunitario, vale a dire nell'area di massima intensità del turismo planetario. Infatti la globalizzazione dei movimenti turistici impone un'attenzione ben mirata, affinché le diverse legislazioni turistiche nazionali e regionali possano dischiudere nuove forze propulsive e portare a pieno svolgimento lo stato di solidarietà economica e sociale. È sufficiente scorrere brevemente la storia dell'ospitalità turistica in Italia per accorgersi che, per decenni, l'intero sistema si è basato su una clientela in gran parte individuale, fidelizzata, e il passaparola è stato lo strumento di comunicazione principale, spesso l'unico, degli operatori delle piccole e medie imprese turistiche. Quindi ancora oggi abbiamo bisogno di novità, sorprese e originalità, grandi opportunità per poter riattivare il passaparola dell'innovazione. La clientela è spinta ad avviare la comunicazione quando si trova di fronte ad una novità e meglio ancora se questa giunge inattesa. Pertanto è arrivato il momento di sorprendere i nostri clienti di riferimento con azioni mirate, prodotti e servizi che possono farli sentire importanti, che regalino loro esperienze, cercando di uscire dall'anonimato. Il tema dell'articolo esprime il senso dell'incognita su quanto la nostra Regione ha inteso dare negli ultimi vent'anni ad una delle attività più importanti, motore dell'economia della Campania, "il turismo". Analizziamo ed evidenziamo le proposte e i dubbi degli albergatori. Come in passato contro un antistorico PUT, normativa contraddittoria e paradossale che ha frenato lo sviluppo turistico di gran parte della Costa Campana, rendendo impossibile l'agibilità delle strutture ricettive e dei relativi servizi, contro le ragioni degli imprenditori, e in molti casi in contraddizione con le normative di leggi vigenti, sottoponemmo delle proposte che, condivise solo da qualche anno, hanno fatto sì che si approdasse a modifiche legislative che hanno consentito alle nostre aziende di adeguarsi alle norme di agibilità Europea,
così lotteremo oggi, contro una classificazione non chiara, che ci allontana sempre più da una classificazione turistica ricettiva europea, grazie ad una marea interminabile di alberghi, pensioni, fittacamere, meuble, residences, bed & breakfast, agriturismi, case estive, attività ricettive in residenze rurali dette anche country house, case religiose di ospitalità, motel, ostelli per la gioventù, campeggi e villaggi turistici di tipo alberghiero, impianti termali e congressuali, impianti complementari per il turismo, e sicuramente altre che al momento ci sfuggono, col risultato che i gestori di attività alberghiere, ovvero gli imprenditori che gestiscono nella forma "albergo" la propria attività, siano gli unici a dover sostenere i gravi costi di:
- ICI, perché su immobili D1 e D2 ben individuati nei vecchi piani commerciali e/o regolatori ricade piú del 60% del gettito dell'imposta;
- tributi comunali quali i "rifiuti solidi urbani" perché il tributo viene calcolato in base ai metraggi dell'immobile, calcolando in molti casi anche i terrazzamenti, e pronti a lievitare sempre più a causa di un’incerta programmazione ecologica regionale che ogni anno ci fa tremare sulle aperture e/o chiusure delle discariche, o sui costi del conferimento del rifiuto alle stesse, destinando a volte la strada a spiacevoli documentari;
- servizio di fogna e depurazione, che segna sempre una copertura media del 55% dell'intero servizio a carico dei gestori di licenze d'albergo, con la speranza che l'inverno sia stato piovoso per scongiurare un calo delle forniture idriche durante i mesi caldi, e nell'attesa che in materia la Regione attivi fondi per il rifacimento delle reti idriche, la cui realizzazione risale all'avvento degli Alleati, e in merito alla quale, invece, abbiamo assistito solo all'istituzione dell'Autorità Territoriale Ottimale - Legge Gallo.
Possiamo sicuramente affermare che in tutte le attività commerciali del nostro Paese c'è stata un’attiva liberalizzazione delle categorie merceologiche, un esempio banale è sicuramente da riferirsi all'attività del macellaio che, da qualche anno, riesce a vendere qualsiasi prodotto alimentare, anche oltre il semplice prodotto da macello, o ancora l'artigiano del tessile, che può sostituire il prodotto in vetrina dal capo d'abbigliamento alla ceramica o al mobile proveniente dai mercati asiatici senza alcuna conseguenza. Soltanto a noi albergatori, e in modo particolare nei settori in cui la qualità dei servizi necessari deve rasentare la perfezione, viene richiesta una licenza per la gestione nella forma "albergo", e poi un'altra ancora per somministrare bevande e alimenti, addirittura doppia, una alla clientela alloggiata e una seconda per avventori non alloggiati. Come se il cliente alloggiato e il cliente di passaggio avessero diritti diversi. Una licenza per sale fitness, una per eventuali intrattenimenti musicali, nonostante la Legge 15/84 faccia di tutti questi requisiti parte sostanziale della classificazione alberghiera. Poi ci chiediamo come mai la Spagna riesce ad essere il primo importatore europeo di Turismo. Oltremodo, osserviamo che la grande ristorazione italiana, per garantire sempre un più alto servizio di qualità, assicura ai propri clienti suite altamente accessoriate per offrire un giusto riposo dopo un sontuoso e prelibato pasto.
La Regione avrebbe dovuto indicare i nuovi parametri di Classificazione urbanistica e dei servizi, raggruppando tutte le aziende turistico-ricettive in un'unica Legge Quadro, liberalizzando l'attività affinché si possano erogare servizi qualificati alla propria clientela, nel rispetto delle normative sanitarie ma senza il contigentamento, lasciando alle aziende la capacità di decidere l'erogazione di tutti i servizi legati all'ospitalità. Se questo non avverrà, siamo sicuri che la morsa fiscale trasformerà gli alberghi esistenti in puri residences dove la clientela si vedrà sempre più costretta a dialogare con serramenti elettronici e apparecchiature video informative. Sebbene favorevoli all'innovazione tecnologica, ci chiediamo dove finirà la figura del "portiere d'albergo". Il rischio è che si potranno offrire soggiorni in sontuose residenze, ma senza uomini che ne possano raccontare la storia della casa e dei luoghi.
A circa 3 anni dall'abrogazione della Legge Turismo 217/1983 e l'entrata in vigore della nuova normativa che però dava soltanto gli indirizzi generali, e che attende una regolamentazione regionale per vedere risolti i problemi poc'anzi indicati, dovremmo interrogarci se non sarebbe stato più logico prima regolamentare la materia del turismo in Campania, poi passare ad un'attenta verifica dei risultati ottenuti per, infine, dare il passo al riordino dell'organizzazione turistica in Campania. L'azione di riordino dell'organizzazione turistica sembra sia completamente scollegata da quella dei fattori che producono turismo. è come se avessimo pronta la ricetta per la preparazione di una deliziosa torta, ne avessimo già prevista la successiva spartizione, senza possedere, però, tutti gli ingredienti necessari per prepararla.

Download PDF
scarica il files
Giugno - 2.850 Kb
 

Cheap oakleys sunglassesReplica Watcheswholesale soccer jerseyswholesale jerseysnike free 3.0nike free runautocadtrx suspension trainingbuy backlinks
Direzione e Redazione: Assindustria Salerno Service s.r.l.
Via Madonna di Fatima 194 - 84129 Salerno - Tel. (++39) 089.335408 - Fax (++39) 089.5223007
Partita Iva 03971170653 - redazione@costozero.it