LA NATURA PRIVATISTICA DI FONDIMPRESA
SNELLIRE I PROCESSI DI FORMAZIONE
Favorire l’aggregazione dei bisogni delle aziende su base territoriale e settoriale
ALFREDO LOSO
Presidente OBR Campania
presidenza@obrcampania.it
Di recente sull'attività dell'OBR Campania notevoli sono state le occasioni di approfondimento, in particolare sulle problematiche della formazione e competitività nelle aziende. Abbiamo avviato un programma di incontri e focus group da attuarsi nelle cinque province della Campania con le articolazioni territoriali e settoriali di Confindustria e CGIL, CISL e UIL; sono state realizzate iniziative con l'Assessorato regionale alla formazione e riunioni con responsabili delle politiche di sviluppo e formative di amministrazioni comunali e provinciali. I convegni già tenuti a Caserta e Salerno, ospitati dalle rispettive Associazioni Territoriali di Confindustria, hanno evidenziato le aspettative e le preoccupazioni che ruotano attorno a Fondimpresa. Vi è stata, infine, la presentazione dell'Indagine regionale dell'OBR sui fabbisogni formativi e le dinamiche del tessuto produttivo regionale. In quest'occasione l'Assessora Buffardi ha raccolto e rilanciato la proposta per la costruzione di un tavolo di concertazione tra le articolazioni regionali dei fondi interprofessionali e la Regione stessa per una programmazione coordinata della formazione continua. Le analisi, sostenute da un forte spessore tecnico messo in campo dalla bilateralità della Campania, attraverso l'iniziativa dell'OBR, con la presentazione del rapporto sui fabbisogni formativi, si sono incrociate e confrontate con considerazioni sul ruolo e i fini dell'azienda e della formazione nel processo di sviluppo del territorio.
Al centro di una nuova attenzione vi sono i temi della professionalità, della dotazione tecnologica e delle strategie aziendali. L'analisi dei fabbisogni è andata a intrecciarsi, nel lavoro dell'OBR, con la messa a punto di strumenti che consentono di riconoscere gap e ritardi, aiutando le aziende a identificare ed esprimere, in base a questi, i propri bisogni in termini di servizi e formazione. Sempre più spesso si sente parlare della funzione formatrice dell'azienda; questa è evidente e va riconosciuta, così come l'impossibilità dell'impresa di snaturarsi ai fini della formazione che deve essere funzionale al processo produttivo e non viceversa. Ciò non vuol dire che l'ambiente e l'organizzazione di lavoro non debbano costituire un contesto favorevole all'apprendimento, in particolare di quelle competenze specifiche e di finitura delle professionalità che interessano sia il personale nel suo insieme che il potenziale bacino di forza lavoro, dove l'impresa può attingere nuove risorse umane. In gioco non vi è solo il tema della formazione, ma una molteplicità di questioni che riguardano la capacità delle aziende campane di riconsiderarsi e reagire con intelligenza al perdurante fenomeno della loro frammentazione e riduzione in termini di dimensioni e dello scarso livello di specializzazione del sistema produttivo campano. Negli ultimi anni non vi sono state grandi variazioni in quanto a numero complessivo di addetti e, a una lettura superficiale, la situazione apparirebbe stagnante, ma non è così. Sono in atto trasformazioni che vanno sostenute e altre sono possibili, ma richiedono di raccordare le energie per assicurare una maggiore crescita economica qualitativa e quantitativa della Campania. Si pone con forza un problema di competitività e di capacità di posizionamento sui mercati nazionali e internazionali. Sembra ormai evidente il bisogno di fare una formazione a ciò funzionale, vicina e utile alle aziende e ai lavoratori. Una formazione che sia profondamente diversa sin dal modo in cui viene concepita e progettata. Fondimpresa e i fondi interprofessionali costituiscono la più grande opportunità per dare corso a questo cambiamento. Basti pensare che entro luglio del 2005 Fondimpresa dovrà impiegare per la formazione continua oltre 40 milioni di euro per i progetti PISTE.
É una grande occasione che però incontra notevoli resistenze che nascono da un contesto istituzionale che, innanzitutto, non riesce a riconoscere la natura privatistica di questo fondo. A questa nuova realtà vengono frapposte difficoltà e interpretazioni che vorrebbero imporre le logiche di una spesa pubblica dettata da esigenze burocratiche, non già dalla domanda e dai bisogni effettivi dei destinatari. Questa volta, però, non è possibile perché si tratta di risorse che provengono da, e vi possono tornare, aziende e lavoratori che hanno formalmente espresso la propria volontà attraverso l'adesione al Fondo. Fondimpresa metterà a bando consistenti risorse; per questo motivo, in Campania, ci siamo attrezzati e assicureremo assistenza tecnica, fin dalla fase di progettazione degli interventi, alle aziende già associate e a quante si assoceranno entro il 30 giugno 2004. In tal modo intendiamo privilegiare quanti con la loro adesione hanno deciso di alimentare questa nuova prospettiva del sistema formativo. Tale assistenza andrà anche nel senso di favorire l'aggregazione della domanda e dei bisogni di tante piccole e piccolissime imprese su base territoriale e settoriale. A questa azione se ne accompagna un'altra volta a definire un raccordo tra la programmazione regionale e quella di Fondimpresa. Parallelamente, l'OBR Campania ha avviato un lavoro di ascolto attivo per raccogliere informazioni, per attivare un processo di partecipazione e strutturare una rete di relazioni finalizzata all'analisi dei bisogni e alla definizione degli indirizzi e delle priorità formative a livello territoriale. Uno degli obiettivi più importanti di questa attività è determinare condizioni locali favorevoli alla realizzazione di un progetto PISTE per la Campania da integrare a quelli settoriali di livello nazionale, definendo specificità territoriali, in rapporto a quanto previsto dal Piano Operativo d'Azione approvato il 19 aprile scorso. Aderire a Fondimpresa è un segno di consapevolezza, una manifestazione di interesse e di volontà, il segnale a chi si occupa di programmazione che le aziende sono in grado di reagire a meccanismi e regole che invece di avvicinarle alla formazione le allontanano; significa dare forza al metodo e alle strutture della bilateralità quali strumenti efficaci per snellire i processi e realizzare innovazione. Informazioni sulle modalità di adesione sul sito www.obrcampania.it.
Il contributo dello 0,30% per la formazione continua è attualmente prelevato attraverso l'INPS e gestito dal Ministero. Affinché tale fondo torni alle aziende, tramite Fondimpresa, nel DM 10 va indicata la sigla FIMA (sigla di Fondimpresa) e il numero di dipendenti (esclusi i dirigenti), secondo le modalità descritte nel fac-simile. FDIR è la sigla di Fondirigenti, il fondo per la formazione continua dei dirigenti |