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  Dicembre 2012

Articoli - n° 5 Giugno 2004
 



ASSAFRICA & MEDITERRANEO - Home Page
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UNIVERSITÀ E IMPRESE
BINOMIO DI SVILUPPO E COOPERAZIONE

Accordo fra l’Ateneo di Roma “La Sapienza” e Assafrica & Mediterraneo



Ferruccio Sarti
Vicepresidente Comitato Scientifico Assafrica & Mediterraneo
info@assafrica.it

I programmi nazionali e comunitari per la cooperazione con i paesi terzi rappresentano per le imprese un'occasione irrinunciabile per la propria internazionalizzazione e la ricerca di nuove risorse finanziarie per realizzare i propri programmi. Gli interventi dell'Italia, dell'Unione Europea e degli altri organismi finanziari internazionali costituiscono una fonte privilegiata di finanziamenti non soltanto per le società di livello internazionale ma anche per le piccole e medie imprese. Parliamo di una galassia di aiuti e prestiti che supera 100 miliardi di euro l'anno fra interventi di carattere multilaterale e bilaterale. Considerando i soli fondi dell'Unione Europea, gestiti dalla Direzione Relazioni Esterne e da EuropeAid, ogni anno sono bandite circa 3.000 gare, con 8000 contratti, per la prestazione di servizi, l'esecuzione di lavori e la realizzazione di forniture, che raggiungono in totale un valore complessivo di circa 8-9 miliardi di euro. L'aiuto pubblico allo sviluppo dell'Italia, nel 2002, ha raggiunto 2.313 milioni di dollari, pari allo 0,20% del Prodotto Interno Lordo e, secondo gli impegni presi a livello internazionale, dovrà crescere fino allo 0,33% del PIL entro il 2006. Di tale somma nel 2002 sono stati erogati aiuti per circa 1000 milioni di dollari con accordi bilaterali mentre sul canale multilaterale, tramite gli organismi finanziari internazionali, l'impegno è stato di 1.337 milioni di dollari. La partecipazione ai programmi internazionali da parte delle imprese italiane, in particolare di quelle piccole e medie, è inadeguata e insoddisfacente. Le cause sono molteplici. La cooperazione economica presenta aspetti altamente competitivi fra i soggetti coinvolti: i rappresentanti dei paesi donatori e di quelli beneficiari, i consorzi e le aziende che partecipano ai programmi.

Mancano nelle imprese, in particolare quelle piccole e medie, la preparazione e un'impostazione metodologica alla competizione tramite gara internazionale. Nel nostro paese è carente l'approccio sistematico alla partecipazione ai programmi per la cooperazione allo sviluppo finanziati dall'Unione Europea e dalle organizzazioni internazionali, approccio in cui é opportuno trovare il necessario "policy mix" tra autorità politica, rappresentanti diplomatici, istituzioni pubbliche, strutture territoriali, consorzi, imprese e banche. I limiti operativi delle nostre imprese sono aggravati dalla scarsa sensibilità e dalla difficoltà di acquisire sistematicamente le informazioni in rete, con accesso ai siti della Commissione (dove dal 1997 c'è di tutto e forse troppo per un'azienda piccola e media) e degli altri organismi finanziari internazionali, per conoscere tempestivamente le strategie di lungo periodo, i programmi nazionali e regionali, le opportunità settoriali e i nomi degli interlocutori ai quali rivolgersi. Sono stati creati pochi specialisti nelle Università e nei corsi di formazione delle imprese. Sono insufficienti, rispetto agli altri paesi europei, i consulenti e i progettisti in grado di creare un consorzio internazionale per partecipare ai programmi e di redigere, in genere in lingua inglese, i documenti di gara, rispettando le strette regole imposte dai capitolati europei e dagli organismi internazionali. Ormai non basta più andare a Bruxelles oppure avere consulenti "tutto fare".

É necessario acquisire una nuova cultura di impresa che permetta di creare propri specialisti o di utilizzare professionalità esterne in grado di seguire sistematicamente i programmi e le gare internazionali. Si potrà sfruttare così il notevole flusso di finanziamenti e informazioni essenziali per rafforzare le capacità competitive della propria impresa e per creare accordi di collaborazione e strutture permanenti nei mercati prioritari. Per far fronte a tali carenze di professionisti e specialisti in grado di collaborare con competenza all'internazionalizzazione delle imprese, nel quadro della cooperazione fra il mondo universitario e quello imprenditoriale, il 16 marzo 2004 il Rettore dell'Università "La Sapienza" di Roma e il Presidente di Assafrica & Mediterraneo, Associazione del Sistema Confindustria, Vincenzo Boccia, hanno firmato una "Convenzione di tirocinio di formazione e orientamento" per i laureati che frequentano i master organizzati dal "Centro interdipartimentale di ricerca in Studi europei e internazionali EuroSapienza", diretto dal professor Giuseppe Burgio.

L'Accordo offre a entrambi i partner la possibilità di integrare le conoscenze accademiche con i problemi reali dello sviluppo economico e sociale dei paesi della sponda sud del Mediterraneo, del Medio Oriente e dell'Africa sub-sahariana e con le strategie e i programmi delle imprese interessate. Gli stage offerti a laureati in corso di alta formazione professionale consentono al nostro paese di avere una classe dirigente formata su concreti problemi dello sviluppo e del sottosviluppo in grado di soddisfare immediatamente le esigenze di personale qualificato delle imprese. Con tale accordo Assafrica & Mediterraneo e le aziende associate possono avvantaggiarsi, senza oneri, di competenze giovani e dinamiche apportatrici di nuove idee per affrontare i problemi connessi a una globalizzazione solidale del sistema imprenditoriale del nostro paese. Gli oneri degli stage, infatti, in particolare quelli assicurativi, sono a carico dell'Università di Roma "La Sapienza". Assafrica & Mediterraneo e le imprese, invece, offrono le loro conoscenze professionali e la loro ospitalità ai partecipanti ai corsi. Assafrica & Mediterraneo funge da tramite e da coordinatore per i contatti tra le imprese interessate e EuroSapienza. Il Centro EuroSapienza organizza annualmente due Master di secondo livello: "Studi Europei e Relazioni Internazionali" e "State Management and Humanitarian Affairs" (SMHA).

Il primo Master, al quale collabora il Ministero per le Politiche comunitarie, è finalizzato alla formazione di laureati che possono coprire molteplici posizioni professionali di rilievo quali funzionari di organizzazioni internazionali, diplomatici, funzionari pubblici, imprenditori e manager di imprese, avvocati internazionalisti e giuristi di impresa, esperti di cooperazione allo sviluppo. Il Master SMHA, cui partecipano laureati italiani e stranieri e le cui lezioni sono svolte in lingua inglese, ha una dimensione internazionale, poiché è realizzato in collaborazione con le Università di Sarajevo e di Belgrado, con un attestato finale comune. Il Master offre ai partecipanti conoscenze teoriche e professionali sulle tematiche riguardanti il funzionamento delle organizzazioni internazionali, nonché sulle realtà economiche e giuridiche che presiedono alla gestione strategica di istituzioni regionali, nazionali e internazionali, sulle politiche e buone pratiche di governo, sulle organizzazioni no-profit. L'accordo fra l'Università "La Sapienza" di Roma e Assafrica & Mediterraneo rappresenta un buon esempio della volontà di cooperazione fra pubblico e privato. Le due istituzioni sono convinte e consapevoli che la condizione fondamentale per il rafforzamento del nostro "sistema-paese" è quella di agire in un quadro coordinato che combini in modo ottimale, a livello internazionale, programmi, mezzi finanziari, interventi delle istituzioni pubbliche e strategie delle imprese.e.


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