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  Dicembre 2012

Articoli - n° 5 Giugno 2004
 



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LA REVISIONE CONTABILE
STRUMENTO PER CREARE VALORE

THINKING OUT OF THE BOX
PENSARE IN MANIERA NON CONVENZIONALE

ALLARGAMENTO DELL’UNIONE EUROPEA
CONFRONTO E POSSIBILITÀ DI INVESTIMENTO

IL MANAGER DELLA FELICITÀ
IL TEATRO AL SERVIZIO DEGLI IMPRENDITORI

THINKING OUT OF THE BOX
PENSARE IN MANIERA NON CONVENZIONALE
Innovare per adeguarsi ai mutamenti di mercato e a quelli economico-sociali

Manuel Gigot
Managing Director Pôle Europe Conseil sprl
m.gigot@pole-europe.com

I fattori che segnano la crescita e lo sviluppo socio-economico dipendono, sempre di più, da variabili internazionali e da fattori globali. La globalizzazione, intesa nel suo significato, non aprioristicamente negativo, di interdipendenza tra le economie e i mercati nazionali, produce una crescente complessità nelle relazioni di affari a tutti i livelli e impone ad ogni operatore economico di adeguarsi in tempi brevi ai mutamenti di mercato, nonché ai più profondi cambiamenti economici e sociali e, dunque, ad innovare. In un simile contesto, nel quale la competizione sul prezzo non é più sostenibile per gli attori europei, é irrealistico che un qualsiasi operatore industriale elabori le proprie strategie di azione e di sviluppo senza che ciò implichi la necessità di affrontare le problematiche connesse all'approccio del mercato globale, integrando l'innovazione a tutti i livelli della sua attività. L'innovazione è un concetto multidimensionale, che va al di là del mero sviluppo tecnologico e che, di conseguenza, non si limita alla interazione con la ricerca o ai settori high tech dell'economia, bensì si pone come fattore di crescita onnipresente, indispensabile e multidisciplinare. Allo stato attuale quello che concretamente impedisce la crescita di un numero sempre più ampio, efficace ed efficiente di imprese innovatrici, soprattutto piccole e medie imprese, si basa su una percezione dell'innovazione almeno limitativa. Quest’ultimo fenomeno, invece, va analizzato, assimilato e utilizzato in tutta la sua estensione nei settori più evoluti, così come nei comparti detti maturi o tradizionali. Le politiche dell'innovazione (sia pubbliche ma anche private) non devono concentrarsi esclusivamente sulla relazione tra innovazione e ricerca. Essa è il frutto di un processo complesso, che comincia con l'apertura dell'azienda a input esterni riscontrabili trasversalmente in tutta la catena del valore. Sostenere l'innovazione presuppone la creazione di relazioni con il mondo accademico e gli istituti di ricerca, ma anche la creazione di cluster per monitorare e analizzare gli sviluppi tecnologici, i bisogni emergenti e le ultime tendenze sociali. Inoltre, è necessario pensare a una azione collettiva forte che supporti i sistemi produttivi nell'affrontare nuove applicazioni e combinazioni di tecnologie, prodotti e mercati e nuovi metodi di produzione, offrendo soluzioni alle principali problematiche della società. Allo stesso tempo, il sostegno all'innovazione richiede nuove regolamentazioni e normative, nonché un rinnovato modo di pensare e gestire i mercati pubblici. Per l'azienda integrare l'innovazione come vettore di sviluppo implica spesso un ripensamento delle strategie aziendali e dei processi di creazione del valore. Innovazione è integrazione e sfruttamento delle novità tecnologiche, ma anche di quelle economiche e sociali. È rinnovo e ampliamento della gamma dei prodotti e dei servizi, nonché dei mercati ad essi associati. È attuazione di nuovi metodi di produzione, di approvvigionamento e di distribuzione. È introduzione di mutamenti nella gestione, nell'organizzazione e nelle condizioni di lavoro, nonché nelle qualifiche dei lavoratori. Ne deriva, dunque, che a seconda dei casi e spesso in modo integrato, si ha innovazione tecnologica, di prodotto, organizzativa e di processo, commerciale, della presentazione (relativa alla progettazione ed al marketing).
Essa, di conseguenza, si manifesta in modi diversi. Può presentarsi sotto forma di un'invenzione nata dalla ricerca: evidentemente questa apporta un contributo essenziale all'innovazione, poiché genera un flusso di idee tecniche e rinnova di continuo la riserva di competenze tecniche. Ma per un’impresa innovare è anche riprendere idee di altri settori di attività, adattarle ai propri processi di produzione e al proprio mercato. Pensiamo, ad esempio, alle straordinarie applicazioni dei tessili tecnici e innovativi nel campo dell'edilizia, della sicurezza militare, in quello dell'industria automobilistica, nel campo dell'ambiente, in quello della sanità, e in altri ancora. Inoltre, l'innovazione si esprime come risposta creativa alle pressioni e alle sfide e, in particolare, alla concorrenza e al desiderio/necessità di creare nuovi spazi di mercato. La ricerca di nuovi mercati, in particolare, può implicare l'utilizzo dell'innovazione tecnologica o la riconfigurazione di prodotti e servizi esistenti, finalizzata ad un'offerta di valore maggiore o migliore ("innovazione di valore"). L’innovazione è anche l'introduzione di una impostazione completamente nuova della distribuzione e delle relazioni commerciali, al fine di creare nuovi spazi di mercato o di aumentare la redditività di un mercato esistente. Nello sforzo continuo di essere competitivi nei mercati globali l'innovazione è fondamentale per creare vantaggi concorrenziali e un valore superiore per il consumatore. Si può tranquillamente affermare che la concorrenza basata sull'innovazione appare, per gli operatori europei, altrettanto importante rispetto alla concorrenza "tradizionale" basata sui prezzi. Oggi, in molti settori economici, un’impresa che non vuole o che non é in grado di creare e gestire beni, servizi e processi nuovi o migliori mette seriamente a rischio il suo futuro. La velocità e l'efficacia della diffusione dell'innovazione nell'economia sono di capitale importanza per la produttività e la crescita del sistema economico e sociale. Si può immaginare un circolo virtuoso per cui l'innovazione iniziale è sviluppata e migliorata dall'azione della concorrenza e dell'emulazione, cosicché il suo impatto sull'economia è molto superiore a quello creato dalla prima applicazione dell'innovazione e così via. In altre parole, il contributo economico più grande non viene necessariamente da chi adotta per primo una tecnologia, ma da chi è in grado di assimilare rapidamente e interpretare il concetto innovante destinato a conquistare il mercato. Ma questo processo esige la ridistribuzione costante di risorse verso attività che portino ad una maggiore efficienza o che comportino un più alto valore economico. In tal senso la formazione, la gestione della conoscenza e la mobilità (professionale e geografica) delle risorse umane sono fattori essenziali. Le considerazioni fatte finora dimostrano la complessità della problematica dell'innovazione e la conseguente difficoltà a definire, implementare e gestire i processi che la determinano. È, quindi, perfettamente comprensibile che l'idea restrittiva del concetto di innovazione sia responsabile della lentezza della crescita socio-economica del sistema nel suo complesso (penso all'Unione Europea e all'obiettivo di Lisbona). Riconoscere la piena portata del fenomeno dell'innovazione significa essere in grado di sforzarsi e di rischiare di pensare in maniera creativa e non convenzionale ("Thinking out of the box"), di adattarsi ai mutamenti sfruttandoli in maniera efficace, di rinnovare e di riorientare regolarmente prodotti e processi.
Tutto ciò partendo dal presupposto che ogni forma di innovazione (paradossalmente anche quella che si manifesta in un piano di internazionalizzazione) nel mercato globale è il frutto di un processo interno all'azienda e, quindi, deve cominciare "in casa", integrando un modo non convenzionale di pensare e i metodi necessari a trasformarlo in valore per l'azienda..

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