ECCO L’IRPINIA IN CONTROLUCE
IL REPORT DELLA CAMERA DI COMMERCIO
LA SALUTE DELL’ECONOMIA NAZIONALE
ISTRUZIONI PER LA RIPRESA
UNIVERSITÀ, BANCHE E AZIENDE
TRINOMIO PER LA CRESCITA DELL’IRPINIA
IL VINO COME BANDIERA
CRESCE L’ENOGASTRONOMIA
LA SALUTE DELL’ECONOMIA NAZIONALE
ISTRUZIONI PER LA RIPRESA
Saper essere classe dirigente diventa fondamentale nel rilancio di un territorio
GIOVANNI LETTIERI
Presidente Unione Industriali Avellino
info@confindustria.avellino.it
Credo che il rapporto annuale dell'Unioncamere sullo stato dell'economia nazionale e locale costituisca un momento fondamentale per comprendere le dinamiche economiche e verificare la proficuità delle azioni svolte. Tanto più che è elaborato e presentato dal sistema camerale, la massima espressione istituzionale nella quale le associazioni rappresentative del mondo economico assumono la responsabilità di proporre, nei singoli territori di riferimento, una visione condivisa di crescita. La presentazione del rapporto, quindi, è, a mio avviso, un momento nel quale non solo si forniscono informazioni e comprendono fenomeni, ma anche un appuntamento per interrogarsi sulla capacità del sistema associativo di esprimere forme di governance efficaci, avendone la possibilità, la capacità e la strumentazione, proprio nel sistema di rappresentanza delle Camere di Commercio. Evidenzio questi aspetti perché credo che le più efficaci forme di governo dello sviluppo non possano prescindere dal coinvolgimento e dall'azione delle rappresentanze del mondo economico, a patto però che queste sappiano essere ed esprimere una classe dirigente, cioè delle rappresentanze non strettamente legate agli interessi immediati delle categorie, ma parte attiva di un disegno di sviluppo complessivo. Non tutto è nel potere delle associazioni, ma aspetti importanti nel ricreare il clima di fiducia per la ripresa dei percorsi di sviluppo e competitività dipendono anche dal sistema associativo. Cito Alfredo Ambrosetti, tra i tanti che hanno di recente evidenziato il fondamentale ruolo delle associazioni. L'ideatore e l'organizzatore del meeting di Cernobbio ha eminentemente sottolineato due aspetti essenziali per riprendere il percorso della competitività: un piano strategico che sappia ordinare in modo verticale (industria, artigianato, commercio e servizi, cultura, arte e sport) e orizzontale (risorse umane, tecnologie, territorio, bellezze naturali, scuola, accessibilità, infrastrutture) le priorità del territorio; la capacità delle associazioni di proporlo agli organi di governo e alle istituzioni. Sono le azioni delle associazioni che possono far superare un limite del sistema bipolare che in Italia ha creato una seria incomunicabilità nella classe politica che si riflette con evidenza nella rissosità del dibattito e nel ritardo nell'attuazione dei programmi. Nel merito dei dati che riguardano la provincia di Avellino il rapporto ha dimensionato ciò che la costante percezione comune già aveva trasformato in stato di consapevolezza: la provincia non cresce più e parlare di Avellino come “isola felice” nel contesto regionale o del Mezzogiorno è sempre più difficile. Certo ogni singolo dato merita approfondimento. Aspetti positivi permangono, ma altri richiedono azioni specifiche per essere invertiti nell'andamento. Ciò che più mi preoccupa, però, è la possibilità che si generi una convinzione che la ripresa sia affidata esclusivamente ad una congiuntura nazionale e internazionale favorevole e che ciò sollevi gli attori locali da uno specifico impegno nel dotare l'economia provinciale delle caratteristiche strutturali per agganciare e amplificare una tendenza favorevole dell'economia europea che, seppur con dati revisionali non proprio ottimistici, speriamo quanto prima di poter registrare.
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