La Regione tarpa le ALI allo sviluppo di Terra di Lavoro
CICLO DEI RIFIUTI: accelerare i tempi per la realizzazione degli impianti
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CICLO DEI RIFIUTI: accelerare i tempi per la realizzazione degli impianti
L'associazione degli industriali chiama a raccolta politici, operatori e ambientalisti e indica concreti esempi da seguire: dal gassificatore della Valle d'Aosta agli impianti anaerobici di Cesena, della Svizzera e della Germania
di Palma F. Martinisi
Il tavolo dei relatori
La gestione del ciclo dei rifiuti può dirsi completa e, dunque, fuori dall'emergenza, soltanto se si realizzano gli impianti di trattamento finale, dai quali non si può assolutamente prescindere, e rispetto ai quali, anzi, gli industriali di Terra di Lavoro chiedono alla politica di decidere con urgenza.
Di più, gli imprenditori casertani hanno individuato nell'ambito di un processo che è industriale (e come tale deve essere gestito) e accanto alle discariche che dovranno servire soltanto per lo sversamento degli inerti anche quelle che ritengono le soluzioni tecnologiche più avanzate e, soprattutto, meglio attagliate alle esigenze del territorio e ai quantitativi di rifiuti da trattare.
Tecnologie che sono sicuramente ecosostenibili, che peraltro sono già state adottate dalla Regione Valle d'Aosta e sono, anzi, già impiegate in Italia (a Cesena), in Svizzera e in Germania, come per esempio gli impianti di digestione anaerobica, vale a dire i gassificatori, che potrebbero rappresentare una valida soluzione per la provincia di Caserta. In particolare, anzi, per Terra di Lavoro gli esperti dell'associazione degli industriali ritengono sufficiente un impianto di proporzioni mediopiccole, vale a dire, con una capacità produttiva annua non superiore a cento mila tonnellate.
É quanto emerso a conclusione del convegno organizzato, il 9 maggio scorso, presso il Grand hotel Vanvitelli, da Confindustria Caserta, dal titolo: "Verso una nuova gestione del ciclo dei rifiuti: l'urgenza delle decisioni", cui hanno partecipato il presidente della Provincia, Domenico Zinzi, l'assessore provinciale al ramo Maria Laura Mastellone, il direttore generale Conai Walter Facciotto, il ricercatore dell'Istituto Superiore della Sanità Giuseppe Viviano, l'assessore al Territorio e all'Ambiente della Regione Autonoma Valle d'Aosta Manuela Zublena, e il sales manager della Bekon (azienda d'avanguardia nella realizzazione di digestione anaerobica) Alessandro Strizzolo.
Presenti in sala l'ex senatore Tommaso Sodano e il presidente di Legambiente Campania Michele Buonomo. I lavori sono stati introdotti dal presidente degli industriale, Antonio Della Gatta, che ha parlato del risanamento ambientale strada obbligata per uno sviluppo armonico del territorio e delle attività produttive come di un'opportunità di crescita.
Ma la politica deve dare tempi certi, ha ribadito il presidente degli industriali, «perché una volta all'anno zero, ne occorreranno almeno altri tre per avere impianti funzionanti».
Quindi, è stata la volta del vice presidente di Confindustria Caserta con delega all'Ambiente, Antonio Diana, il quale, con la posizione di Confindustria Caserta in materia di corretta gestione del ciclo dei rifiuti, ha anche illustrato il progetto "Un'impresa per l'ambiente" cui si collega un articolato programma di iniziative che vanno dalle proposte in materia di bonifiche dei siti inquinati, alla risorsa idriche e all'inquinamento dell'aria, senza trascurare l'aspetto che attiene all'educazione, con il coinvolgimento delle Istituzioni scolastiche.
Nel corso del convegno, è stato oggetto di analisi e approfondimento, ovviamente, anche il Piano provinciale. Gli industriali di Caserta hanno ritenuto opportuno illustrare alcune modiche allo stesso e sottolineato come un'adeguata localizzazione degli impianti sarà determinante per un'omogenea distribuzione dei carichi ambientali e per una diffusa assunzione di responsabilità da parte degli amministratori e delle popolazioni.
In questo senso, le aree a forte vocazione industriale devono essere sicuramente privilegiate.
Del presidente della Provincia di Caserta, Domenico Zinzi, le conclusioni del convegno: «Sin dal mio insediamento ha detto ho dedicato grande attenzione al tema dei rifiuti, avviando una seria programmazione soprattutto per quel che riguarda la realizzazione degli impianti.
Tra qualche mese avremo a disposizione il primo sito di compostaggio della provincia, che sorgerà a San Tammaro, nei pressi della discarica di Maruzzella. Inoltre, a completare il ciclo integrato dei rifiuti, ci saranno due impianti di digestione anaerobica (uno di questi sarà lo Stir di Santa Maria Capua Vetere, che subirà un processo di trasformazione) e un gassificatore.
La realizzazione di questi impianti ha concluso Zinzi consentirà alla nostra provincia di essere indipendente nella gestione del ciclo dei rifiuti e porterà ad un notevole risparmio per i cittadini, che vedranno abbassarsi la tariffa per lo smaltimento dei rifiuti, che già quest'anno ha subito un lieve decremento».
FABBISOGNO IMPIANTISTICO
LE OSSERVAZIONI DEGLI INDUSTRIALI ALLA PROPOSTA DI PIANO
Impianti di SELEZIONE: quelli esistenti sul territorio possono essere rapidamente adeguati ai crescenti volumi previsti per la raccolta differenziata;
Impianti di RILAVORAZIONE: sussistono sul territorio provinciale già alcune importanti realtà produttive dedite al trattamento di varie tipologie di rifiuto; nuove opportunità imprenditoriali potranno nascere contestualmente all'incremento di volumi che assicurano le giuste economie di scala;
Impianti di DIGESTIONE ANAEROBICA: si ritiene auspicabile un'accelerazione dei tempi e la definizione delle modalità di realizzazione dei 3 impianti previsti dal Piano;
Impianti di TERMOVALORIZZAZIONE: si ritiene auspicabile un'accelerazione dei tempi e la definizione delle modalità di realizzazione di tale impianto che associato con l'obiettivo di raccolta differenziata al 65% e la conseguente riduzione dei rifiuti residuali (RUR), la realizzazione di un impianto "Gassificazione" con una capacità produttiva annua di 100.000 tonnellate, può rappresentare la migliore opzione rispetto ad altre soluzioni di trattamento (termovalorizzatori o discarica);
Impianti di DISCARICA: sono tra quelli che destano maggiore allarme sociale. Occorre procedere ad un'attenta valutazione sia in ordine alla localizzazione sia dei processi successivi, (progettazione, gestione e controlli) e si ritiene che la gestione di tali impianti deve essere di esclusiva natura pubblica.
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