Contro il racket chiama
il numero verde 8000.71147
Uno sforzo corale
per rimettere in moto
la locomotiva dello sviluppo
Energia, dalle fonti
rinnovabili ricavi
certi e garantiti
Confindustria Caserta
apre una sede a Dubai
Convivenza Vesuvio,
il presidente Napolitano
premia Confindustria Caserta
Vincenzo Piscitelli alla guida
della sezione Infrastrutture a rete e energia
Stefano Daniele È il nuovo presidente della Sezione Chimica
di Vincenzo M. Arricale
Energia, dalle fonti
rinnovabili ricavi
certi e garantiti
La questione energetica vista
in chiave di eco-compatibilità
col territorio all’esame della Consulta per il comparto
agro-alimentare insediata
da Confindustria Caserta
Con l’assemblea congiunta delle sezioni Alimentari e Lattiero-casearia si è ufficialmente insediata, nei giorni scorsi, presso Confindustria Caserta, la Consulta del settore agro-alimentare. All’organismo, come si sa, è affidato il compito di fare analisi e elaborare proposte che aiutino a superare la grave crisi che, da qualche tempo ormai, attanaglia il comparto. Ai lavori, tra gli altri, hanno partecipato il presidente delle sezione Lattiero-casearia Giuseppe Mandara e della sezione Alimentari Bruno Cortese, il presidente del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala, Franco Serra, il consigliere del direttivo Raffaele Garofalo e - nell’ottica di promuovere sinergie con gli enti economici presenti sul territorio - il presidente di Agrisviluppo (azienda speciale della Camera di Commercio) Giuseppe Falco e il presidente di Confagricoltura Tommaso Picone.
E difatti non sono certo mancate idee e progetti, nella prima riunione dell’organismo, focalizzate in particolare sulla questione energetica e in chiave di eco-compatibilità col territorio. Aspetto, quest’ultimo, che è stato curato dall’ingegnere Lino Bonsignore, presidente della “3E-Environment Energy Economy”, società che con Confindustria ha stipulato una specifica convenzione per fornire alle aziende associate sia il checkup della situazione in relazione al fabbisogno energetico e al potenziale di investimento complessivo richiesto; e sia la gamma di incentivi (tra i quali sono contemplate anche le attività di indagine e monitoraggio) previsti dalla Regione Campania con il Piano Energetico Ambientale e con il Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013.
«I momenti di crisi - ha ricordato Bonsignore - possono, paradossalmente, essere occasione di crescita dell’azienda a condizione, però, che vengano utilizzati per ottimizzare, razionalizzare e ridurre costi e sprechi. Notevoli, in genere, questi ultimi proprio in relazione al consumo energetico. E senza considerare, che con l’utilizzo di energia proveniente da fonti rinnovabili si possono realizzare importanti economie aziendali».
Il presidente della 3E ha illustrato il risultato di un check-up energetico che la società ha già realizzato su una azienda associata, per la quale è stata studiata la possibilità di realizzare un sistema di micro-cogenerazione capace non soltanto di abbattere i costi, ma addirittura di produrre utili. Senza contare l’evidente economia di scala (gestione, manutenzione, etc.) legata ad una ipotesi di rete. Dunque, Bonsignore dopo aver illustrato nei dettagli le possibili ricadute connesse alla realizzazione di un impianto fotovoltaico (è appena il caso di ricordare che la sede di Confindustria Caserta, unica in Italia, è energeticamente autosufficiente grazie appunto ad un impianto fotovoltaico progettato e realizzato dalla 3E), ha puntato l’attenzione sulla realizzazione di un impianto di cogenerazione da olio vegetale. Impianti che, con la tariffa unica, in entrambi i casi presentano - ha detto - ricavi determinati, certi e garantiti. Non solo. «Ormai il mercato si sta talmente evolvendo, soprattutto a nord - ha ricordato - che esistono aziende le quali, insieme all’offerta di impianto chiavi in mano, garantiscono anche un’assistenza full-service retribuita in centesimo di euro per kWh prodotto». Peraltro, è stato anche superato ormai il problema della fluttuazione dei prezzi legati alla materia prima (olio vegetale di palma, di colza, etc.), essendo prevista anche la fornitura dell’olio vegetale, garantita con una fidejussione, per cinque anni e a prezzo fisso. «Se si considera - ha concluso Bonsignore - che la vendita di energia elettrica e l’utilizzo del calore prodotto in cogenerazione portano a realizzare tempi di ritorno dell’investimento intorno ai 3 anni, che i costi sono certi e fissi per almeno 5, e che i ricavi sono certi e fissi per 15 anni, ne consegue che il rischio di questi impianti si è drasticamente abbassato e la convenienza economica sicura».
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