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  Dicembre 2012

Articoli n° 02
MARZO 2009
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Uno sforzo corale per rimettere in moto la locomotiva dello sviluppo

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di Antonio Sanfelice

Uno sforzo corale per rimettere in moto la locomotiva dello sviluppo

Il nuovo presidente di Confindustria Caserta, Antonio Della Gatta, istituisce undici Comitati tecnici e la Consulta del settore agro-alimentare, aperti alla partecipazione di tutti gli iscritti

Attraverso i comitati tecnici si intende coinvolgere gli imprenditori nel processo di definizione delle linee di azione del sindacato datoriale

«Per riuscire a sostenere le sfide che abbiamo di fronte e per favorire la massima partecipazione - aveva detto nella sua relazione di insediamento davanti all’assemblea - proporrò nel primo Consiglio direttivo l’istituzione di Comitati tecnici, aperti alla partecipazione di tutti gli associati che desiderino farne parte, su tematiche di particolare interesse associativo».
E così è stato. Il nuovo presidente di Confindustria Caserta, Antonio Della Gatta, con i primi atti assunti nel corso della prima riunione del Consiglio direttivo dell’associazione datoriale ha anche istituito, appunto, i Comitati tecnici. Si tratta di undici organismi, in tutto, che sono stati affidati al coordinamento di un consigliere. Come si può facilmente immaginare, ai Comitati è stata assegnata una funzione consultiva e di approfondimento delle molteplici problematiche che sono sul tappeto. Riflessioni e contributi che saranno considerati propedeutici evidentemente alle più idonee deliberazioni degli organi direttivi sugli specifici argomenti. E non solo. «Attraverso i Comitati tecnici - ha dichiarato il presidente Della Gatta - si intende non soltanto favorire la più ampia partecipazione possibile degli imprenditori alla vita associativa, ma anche e soprattutto coinvolgerli nel processo di definizione delle linee d’azione del sindacato datoriale. Perché una cosa è certa - ha aggiunto il nuovo leader di Confindustria Caserta - occorre uno sforzo corale per uscire dalla crisi, e rimettere tutti insieme in moto la locomotiva dello sviluppo».
Questi, dunque, gli undici Comitati tecnici istituiti ed i rispettivi consiglieri che ne assicureranno il coordinamento dei lavori con quelli del Consiglio direttivo.
Il Comitato Legalità, Sicurezza e Pubblica amministrazione è stato assegnato al coordinamento di Andrea Funari e, per la parte riguardante la Semplificazione amministrativa delle pmi, alla vice presidente di Confindustria Caserta e presidente della Piccola Industria Stefania Brancaccio.
Il coordinamento del Comitato Energie e infrastrutture è stato, invece, affidato al consigliere incaricato Gustavo Ascione.
Il Comitato Relazioni industriali assegnato al coordinamento del vice presidente Renzo Polesel.
I lavori del Comitato Ambiente affidati al vice presidente Luciano Morelli.
Il coordinamento del Comitato per l’Internazionalizzazione è stato assegnato alla consigliera Giovanna Renga.
Del Comitato Ricerca e Formazione si occuperà la consigliera incaricata Daniela Mastrangelo.
Il coordinamento del Comitato Imprenditoria Femminile è stato affidato alla consigliera incaricata Emilia Capomacchia.
Del Comitato per il Turismo si occuperà, invece, il consigliere Francesco Marzano, che si avvarrà anche della collaborazione in materia del vice presidente di Confindustria Caserta e presidente del Gruppo Giovani Imprenditori Massimiliano Santoli.
Il Comitato per il Credito è stato affidato al coordinamento del vice presidente e consigliere incaricato Rosario Caputo, cui peraltro hanno già assicurato la collaborazione, nello specifico, i consiglieri Emilia Capomacchia, Alessandro Falco e Nicola Diana.
Ancora, dei lavori del Comitato Sicurezza sui luoghi di lavoro se ne occuperà il consigliere Carmine Candeloro.
Ed infine, del Comitato Sviluppo delle collaborazioni industriali e della Business community si occuperà il consigliere Ezio Fusco.
Da segnalare, inoltre, che in ragione della grave crisi che attanaglia il comparto, con le relative e complesse problematiche ad esso connesso e che da alcuni mesi, ormai, riempiono le pagine dei giornali non soltanto locali, il presidente di Confindustria Caserta ha anche voluto istituire la Consulta del settore agro-alimentare. In questo caso i lavori dell’organismo sono stati affidati al presidente della Sezione Lattiero-casearia, Giuseppe Mandara, e al consigliere del direttivo Raffaele Garofalo, imprenditore del settore, il ruolo di raccordo delle proposizione di quell’organismo con il Consiglio direttivo di Confindustria Caserta. Ai lavori della Consulta, è appena il caso di ricordare, non fosse altro che per la stretta correlazione esistente tra i due comparti, saranno invitate a partecipare sia le aziende iscritte, in seno a Confindustria Caserta, alla sezione Lattiero-casearia che a quella Alimentare.
Ovviamente, una volta istituiti i Comitati tecnici non sono rimasti sulla carta, ma hanno cominciato via via a riunirsi e ad affrontare le più scottanti problematiche di attualità. In questo senso, peraltro, è appena il caso di segnalare l’affollata riunione del Comitato per il Credito di cui si dà conto nella scheda a lato. Così come, della prima riunione della Consulta si veda l’articolo in altra parte del giornale.

Credito, le imprese puntano il dito su Pubblica Amministrazione e rating

Le difficoltà legate al credito sono state al centro dell’attenzione della prima riunione dello specifico Comitato presieduto dal vice presidente Rosario Caputo, riunito nei giorni scorsi presso la sede della maggiore associazione datoriale di Caserta. Una riunione quanto mai tempestiva, peraltro, in vista anche della convocazione del tavolo provinciale Confindustria-Abi, al quale gli industriali pensano di portare non soltanto il grido di dolore delle aziende, ma anche proposte concrete su cui confrontarsi con le banche.
«Si è trattato di un primo momento di consultazione della base associativa - ha infatti detto il vice presidente Caputo - per mettere a fuoco una strategia di intervento basata su pochi ma qualificanti punti. In particolare - ha aggiunto - dal dibattito sono emerse tre importanti esigenze: misure idonee a favorire la patrimonializzazione delle imprese; un rating da parte delle banche quanto più trasparente possibile; procedure veloci dell’incasso dei crediti certi, soprattutto quelli vantati nei confronti della Pubblica Amministrazione».
Ma vediamo da vicino i punti emersi. Trasparenza del rating. Una fase cruciale del processo di valutazione del merito creditizio è quella dell’assegnazione di ciascuna impresa affidata ad una classe di rating. Il rating esprime il giudizio sulla capacità di ripagare un prestito da parte di un’impresa, ossia rappresenta un giudizio sintetico sulla solvibilità di un soggetto in termini di capacità di adempiere alle proprie obbligazioni finanziarie. É opportuno, dunque, definire iniziative volte al miglioramento e alla trasparenza dei principi applicati nelle relazioni banche-imprese nell’ambito, appunto, della fase iniziale del processo di affidamento.
Patrimonializzazione delle aziende. Per dare alle industrie la dimensione giusta e affrontare con più vigore la concorrenza il nodo fondamentale in questo panorama resta comunque la patrimonializzazione, cioè la capacità di dotarsi di capitali da investire nell’attività e in grado di mantenere comunque remunerativo l’investimento.
Infine, i ritardi dei pagamenti della Pubblica Amministrazione. Ritardi che penalizzano il sistema economico, il quale, a causa dei problemi provocati dal prolungarsi dei tempi nell'incasso delle fatture costringe molti imprenditori a ricorrere a prestiti bancari per finanziare la loro attività. Complessivamente nei confronti della Pubblica amministrazione le aziende private devono ancora riscuotere una somma che si aggira, secondo recenti stime fornite proprio dall'Abi, tra i 50 e i 60 miliardi. Pertanto, in presenza di crediti certi gli imprenditori chiedono sia una maggiore disponibilità di erogazione da parte delle banche e sia una valutazione del rating oggettivamente più favorevole in questi casi.
Nel corso del dibattito sono intervenuti, tra gli altri, i consiglieri Emilia Capomacchia, Alessandro Falco e Daniela Mastrangelo, gli associati Giovanni Bo, Nicola Lettieri, Antonio De Lucia, Raffaele Riccardo e Matteo Bevilacqua e il direttore di Confindustria Caserta Lucio Lombardi.




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