Un anno di intensa attivitÀ
Cicala: «Confindustria protagonista sul territorio»
Vesuvio, convivere col rischio si puÒ:
cosÌ l’emergenza diventa opportunitÀ
Epifani incontra gli industriali:
«Superare insieme le emergenze del territorio»
Reindustrializzazione, nasce Socratis
consorzio per l’acquisizione e gestione delle aree
Innovazione e risparmio energetico:
investimenti fondamentali per lo sviluppo
Caserta guarda a Tunisi
testa di ponte sul Mediterraneo
Medico e manager: Vincenzo Schiavone
È il nuovo presidente della Sezione SanitÀ
di Francesca Nuzzo
Vesuvio, convivere col rischio si puÒ:
cosÌ l’emergenza diventa opportunitÀ
Convegno in Confindustria Caserta, il 14 luglio, per illustrare il piano che favorisce
il drenaggio programmato delle persone e delle attività dei comuni della zona rossa
Il progetto di Incoronato prevede
un riequilibrio demografico del territorio campano, piuttosto che un esodo forzato in aree territoriali ostili
Fare di un’emergenza catastrofica un’opportunità: è quanto si è detto Vincenzo Coronato, imprenditore con il cruccio delle sfide impossibili, pensando al rischio Vesuvio. Oggi, il Piano nazionale di emergenza del Vesuvio consiste nel trasferimento delle popolazioni vesuviane in altre aree del Paese: con tutto ciò che questa scelta comporta, in termini sociali, ma anche e soprattutto economici. Da qui un Piano alternativo, che Coronato ha messo nero su bianco (il progetto è coperto da copyright), che sarà presentato il 14 luglio prossimo, nel corso di un convegno in Confindustria Caserta, cui parteciperanno - con l’autore - economisti, geologi e politici. Un convegno, insomma, per approfondire l’impatto socio-economico di un progetto teso a favorire un drenaggio programmato delle persone e delle attività comprese nei comuni della zona rossa, verso altre zone della Campania (e non, dunque, d’Italia) per trasformare l’emergenza in opportunità di sviluppo, oltre che di conservazione delle attività e del capitale umano esistente.
«Il Progetto Convivenza Vesuvio - anticipa Coronato - è una pianificazione del territorio che prevede un drenaggio programmato dalla zone vesuviane della fascia rossa e arancio verso le province di Caserta, Benevento, Avellino e Salerno e, dunque, di riequilibrio demografico del territorio della Campania, piuttosto che l’esodo forzato di intere popolazioni in aree territoriali e contesti sociali improbabili e forse addirittura ostili». Ovviamente, il progetto - mette le mani avanti il nostro - non è in contrapposizione col piano nazionale di emergenza dell’area vesuviana (25/9/95), ma «scaturisce dalla riflessione che da un’emergenza possa derivarne un’opportunità semplicemente indirizzando i flussi verso le aree delle province limitrofe, ubicate in un raggio d’azione che scavalca di 40 km l’area ad alta densità abitativa, restando comunque nell’ambito della Campania». A favore della tesi di Coronato c’è più di un argomento. Attualmente, infatti, tutte le regioni d’Italia rappresentano bacini d’accoglienza per i quali, in prima battuta, si auspica il raggiungimento rapido (10 giorni) e non intralciato da disservizi delle infrastrutture coinvolte conseguenti all’evento catastrofico. Quindi, si presenta un problema di integrazione tra culture diverse e potenzialmente riottose. Infine, c’è un problema non trascurabile di riconversione economica e sociale di capitale umano e di aree che, proprio perché caratterizzate da tassi di disoccupazione tra i più alti d’Italia e d’Europa, possono dirsi in difficoltà. Aspetti questi che saranno affrontati nel corso del convegno che prevede la seguente scaletta. I lavori, moderati dal direttore del Corriere del Mezzogiorno, Marco Demarco, saranno introdotti da Cristiana Coppola, vice presidente di Confindustria con delega al Mezzogiorno. Quindi l’illustrazione del progetto da parte dell’autore, cui seguiranno l’intervento di Alessandra Lonardo (presidente del Consiglio della Regione Campania) e le relazioni di Maria Prezioso (dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata), di Giuseppe Marotta (Università degli Studi del Sannio) e Rocco Giordano (Università di Salerno). Infine, gli interventi di Andrea Cozzolino (assessore regionale alle Attività Produttive), Ciro Borriello (sindaco del Comune di Torre del Greco) e Claudio D’Alessio (sindaco del Comune di Pompei). Concluderà i lavori il presidente di Confindustria Caserta Carlo Cicala.
|