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  Dicembre 2012

Articoli n° 2
MARZO 2006
 

UNIONE Industriali DI napoli - Home Page
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La sicurezza
partecipata

Riparte “Studiare l’impresa, l’impresa di Studiare”

Auto e aerospazio,
opportunitÀ messicane

Via al Parco Tecnologico dell’Ambiente

Uno sportello a sostegno
delle PMI


UNIONE INDUSTRIALI
La sicurezza
partecipata

di Bruno BISOGNI


I significativi successi dell’Unione per un nuovo approccio al rapporto tra impresa e ordine pubblico illustrati dal Consigliere Delegato Giovanni Cimmino


Uno dei successi maggiori per il Consigliere Delegato alla Sicurezza dell'Unione Industriali di Napoli, Giovanni Cimmino, è stato ottenuto a cavallo tra la fine e l'inizio del nuovo anno. Prefettura e Forze dell'Ordine hanno accolto la richiesta proveniente dall'Associazione, e dal Suo rappresentante di vertice in particolare, dando vita a una serie di percorsi monitorati per le aree di maggiore interesse turistico della città. É stata la consacrazione definitiva del successo di un metodo, quello del confronto e della concertazione, che con la Presidenza Lettieri ha innovato il rapporto tra l’Unione Industriali e i vari livelli istituzionali, consentendo un dialogo propositivo, alla ricerca dei punti di incontro possibili. Un lavoro che richiede molto impegno e anche tanta pazienza, e che per Cimmino è stato reso più complesso dal tipo di competenza affidatagli. Ce ne parla in questa intervista.

Una delega alla sicurezza costituisce una novità assoluta per l'Associazione. É ormai circa un anno che Lei se ne è fatto carico, accettando la proposta del Presidente Lettieri. Come valuta questa innovazione?
Molto positivamente. L'Unione da molto tempo, per la verità, ha indicato la sicurezza come precondizione assoluta per il libero svolgimento delle attività produttive e più in generale per la vivibilità della nostra area. Ho accettato con convinzione la proposta di Lettieri perché ritenevo rappresentasse un salto di qualità. L'Unione dimostrava di voler contribuire alla soluzione dei problemi anche su questo versante, non limitandosi alla denuncia, per quanto forte, autorevole e articolata, ma puntando a offrire proposte puntuali e incisive. Certo, nei limiti entro i quali può esplicarsi l'azione di un organismo rappresentativo degli interessi degli imprenditori.

Vale a dire?
Ho sottolineato in più occasioni che non siamo degli sceriffi e mai lo saremo. Noi dobbiamo fare altro, ossia facilitare le condizioni perché le nostre imprese possano agire in un contesto sano, non inquinato da pressioni malavitose né da forme diverse di degrado ambientale e sociale. In tal senso, l'azienda più sicura è anche quella di chi non è costretto (mi riferisco a titolari e dipendenti) a percorrere strade isolate e sconnesse, con scarsa illuminazione, con servizi insufficienti. Chi deve tutelare l'ordine pubblico sono altri e, debbo dire, lo fanno con grande impegno, pur tra le tante difficoltà di un'area piena di contraddizioni come quella napoletana.

Vi siete confrontati in più occasioni con istituzioni e autorità preposte alla tutela della sicurezza.
Abbiamo avuto incontri a vari livelli, con Regione, Provincia, Comune, Prefetto, Questore, Vertici dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. Abbiamo cercato di sensibilizzare i nostri interlocutori, tramite protocolli d'intesa e azioni mirate, sull'obiettivo della crescita della cultura della legalità e della vivibilità del territorio, presupposti perché questo possa diventare attrattore di investimenti industriali, con particolare attenzione per i comparti manifatturiero, turistico nonché dei trasporti, della logistica e della portualità. Abbiamo assicurato una presenza attiva nel Comitato di Coordinamento per la Sicurezza degli Appalti pubblici, presso il Comune di Napoli, nonché nel Comitato provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica presieduto dal Prefetto di Napoli, al fine di poter definire un quadro concreto delle criticità esistenti e dei più opportuni correttivi da apportare. Abbiamo anche chiesto una sburocratizzazione di alcune procedure, in primis il rilascio della certificazione antimafia, i cui tempi molto lunghi spesso compromettono la partecipazione delle imprese alle gare pubbliche. Ciò in sinergia con il Presidente del Gruppo Piccola Industria, Bruno Scuotto, che ha creato all'Unione di Napoli uno sportello per snellire i rapporti tra imprese e P.A..

Avete elaborato un documento per la sicurezza.
L'idea è di suggerire un'integrazione delle modalità di intervento per la tutela del territorio che assuma quale dato anche la specificità dell'area. Un impianto di questo genere, sia pure con tutte le difficoltà e i ritardi che derivano dalle sperimentazioni, era già stato ipotizzato per le regioni Calabria e Veneto, ed è stato promosso da Confindustria con l'etichetta “Vicini all'Impresa”.
Il documento pone le sue radici anche su una mappa del disagio degli operatori economici.
É una iniziativa che stiamo ancora portando avanti e che costituirà un work in progress costante, caratterizzato da step successivi. Si vuole in tal modo raccogliere indicazioni utili sulle criticità infrastrutturali, di illuminazione, di igiene e su quant'altro possa ostacolare la sicurezza e lo sviluppo delle imprese. In tal modo potremo mettere a disposizione delle istituzioni e delle forze dell'ordine un patrimonio di informazioni, per assicurare nelle aree industriali o nei centri di maggiore rilevanza per l'attività economica e d'impresa interventi sempre più adeguati alle effettive esigenze degli operatori. Per quanto ci riguarda, è fondamentale assicurare particolare attenzione in tutte le aree Asi, nonché nelle zone di maggiore sviluppo e trasformazione urbana della provincia di Napoli (porto, aeroporto, zone turistiche, area orientale, Bagnoli, stazioni ferroviarie e di transito, ecc.).

I percorsi monitorati di Natale sono stati una dimostrazione dell'incisività dell'azione Sua e dell'Unione. Lei però ha chiesto di più.
Certo, e l'ho fatto, naturalmente, in pieno raccordo con la Presidenza. La nostra proposta è che, avendone verificata sul campo l'efficacia, l'iniziativa vada estesa a tutto l'anno. I turisti non affluiscono solo a capodanno. Ci rendiamo conto dell'impegno, in termini di qualità ma anche di presenza diffusa sul territorio, che questo tipo di azioni comportano. Riteniamo peraltro che bisogna attrezzarsi per garantire il più possibile la sicurezza dei cittadini e dei visitatori, che tra l'altro a Natale sono stati tantissimi. É sicuramente positivo che, concordando con una richiesta espressa in primo luogo dalla nostra base associativa, le Autorità preposte alla tutela dell'Ordine puntino a diffondere sistemi aggiornati di videosorveglianza intelligente. Si tratta di nuove tecnologie che di per sé costituiscono un deterrente contro le attività criminose e che, per altro verso, riducono il numero delle risorse umane necessarie per il controllo del territorio, elevandone il livello di qualificazione e la produttività.

Nell'esercizio della Sua azione, Lei ha cercato spesso il rapporto con la società civile.
La nostra idea è di diffondere la cultura della legalità e di sostenere chiunque meritoriamente la porti avanti. Di qui la mia partecipazione a convegni organizzati sul tema, il sostegno dato all'Associazione Ego di Napoli, presieduta dall'Avvocato Raffaele Di Monda, avente per scopo il recupero della legalità e del senso civico nel nostro territorio che ha simulato, con il Progetto "Tribunali in aula", a scopo didattico, eventi criminosi dibattendoli sotto il profilo sociale e giuridico con una serie di trasmissioni televisive. Di qui, anche, la convinta partecipazione alle iniziative promozionali dell'Associazione intitolata alla memoria di Annalisa Durante, vittima innocente della criminalità organizzata. Tutto ciò perseguendo l'obiettivo di una sicurezza partecipata, in cui sia coinvolta la più ampia rappresentanza della società civile.

Avete deciso anche di aderire al Progetto "Help call center" del Comune di Napoli.
Naturalmente. Si tratta di una iniziativa valida, che poggia tra l'altro su un numero verde cui possono rivolgersi turisti vittima di disagi, come scippi o rapine. Grazie alla nostra Sezione Industria Turistica, presieduta da Teresa Naldi, contribuiamo a diffondere l'utilizzo di questo strumento. Devo aggiungere al riguardo che, proprio l'impegno di altri vertici associativi, della Naldi come di altri Consiglieri Delegati, quali Vito Grassi, Vincenzo Greco e Diego Guida, e dei Presidenti della Piccola e dei Giovani, Bruno Scuotto e Antimo Caputo, è risultato indispensabile per il pieno raggiungimento degli obiettivi connessi alla mia delega. Per sua natura, la sicurezza è, infatti, materia da affrontare ricercando il massimo di sinergie con chi si occupa di temi come la formazione, le aree industriali, le problematiche delle Pmi e delle nuove generazioni.

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