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  Dicembre 2012

Articoli n° 2
MARZO 2006
 

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Gli imprenditori del Sud
e la formazione

Lo sviluppo delle filiere
produttive meridionali

Gli imprenditori del Sud
e la formazione


Francesco FONTANA *

La ricerca MANAGEMENT FORUM ha rivelato una scarsa apertura dell’impresa a capitali e a figure direzionali esterne

Il 55% degli imprenditori del Sud ha un'età superiore ai 55 anni.
Ciò significa che entro i prossimi dieci anni la maggior parte delle imprese familiari del Mezzogiorno si troverà ad affrontare in misura crescente il problema legato al passaggio generazionale. È questo il dato allarmante emerso dai risultati preliminari di MANAGEMENT FORUM, la più ampia iniziativa di ricerca, approfondimento e confronto avviata in Italia sull'impresa, il management e la competitività italiana, promossa da Fondirigenti (Fondo interprofessionale per la formazione continua promosso da Confindustria e Federmanager) in partnership con Luiss Guido Carli, Fondazione Università IULM di Milano e Booz Allen Hamilton. Solo il 24% delle imprese italiane raggiunge la seconda generazione e solo il 14% di esse la terza: come gestire al meglio il passaggio generazionale, dal momento che, nel 77% dei casi (V. Grafico 1), comporta un cambiamento profondo dello stile direzionale dell'azienda e una riorganizzazione interna delle attività? Gli aspetti da prendere in considerazione non sono infatti soltanto quelli inerenti le relazioni familiari, ma anche quelli relativi al sostegno della crescita dell'impresa in quanto tale e alle possibili opzioni di creazione di valore per la proprietà.
formazione
La ricerca MANAGEMENT FORUM ha rivelato una scarsa apertura dell'impresa a capitali e a figure direzionali esterne, con il conseguente rallentamento della crescita della singola impresa e dell'intero tessuto produttivo. Ciò che perciò si chiede alle aziende per il prossimo futuro è di considerare l'ingresso di capitale esterno non come un'intromissione nella gestione del bene di famiglia "impresa", ma come un'ottima possibilità di mantenere un certo livello di controllo sull'indirizzo strategico anche con quote di minoranza; e di accogliere poi l'introduzione di figure direzionali esterne come un confronto costruttivo con competenze e capacità di altre realtà aziendali italiane o straniere. Il passaggio generazionale non prevede continuità, ma discontinuità e riformulazione. Affinché l'azienda divenga sempre più competitiva, l'imprenditore deve saper gestire e pianificare al meglio il passaggio generazionale, considerando i benefici derivanti da apporti non solo esterni - arrivando sino alle deleghe, in mancanza di eredi diretti - ma anche interni. In questo senso si rende indispensabile l'apertura alle nuove generazioni, pronte a coltivare i sogni imprenditoriali dei loro padri, attraverso quei valori, quell'amore, quella passione e quell'orgoglio di famiglia, caratterizzanti soprattutto le aziende del Mezzogiorno d'Italia. Sintetizzando, nelle imprese familiari del Sud, imprenditori e manager dovrebbero integrare le proprie competenze favorendo l'attivazione di un processo per cui «il manager divenga sempre più imprenditore e l'imprenditore acquisti competenze di tipo più manageriale, usufruendo anche di forme d'aiuto mirate e semplici, siano esse finanziamenti da parte di banche o un'adeguata formazione che possa valorizzare il capitale umano e le storie dei protagonisti dello sviluppo aziendale, grazie anche a esperienze diversificate in altre aziende, possibilmente estere. È necessario dunque ri-concettualizzare, attraverso modelli teorici, i saperi impliciti che emergono dai racconti dei manager e degli imprenditori, al fine di renderli espliciti e trasmissibili. Partendo proprio da questi racconti e da queste esperienze, la ricerca MANAGEMENT FORUM, puntando sulla leva formazione, ha l'obiettivo di intervenire sulle competenze e i bisogni necessari allo sviluppo manageriale delle PMI. La formazione diviene dunque lo strumento per rendere l'impresa più competitiva nel mercato internazionale a vantaggio non solo dell'imprenditore ma di tutti gli stakeholders. E il bisogno di formazione è sempre più importante. Il grafico 2 rileva infatti come il 48% delle imprese organizzi non più di due giornate di formazione all'anno e, al Sud, il dato diviene più allarmante: solo il 20% degli imprenditori intervistati per la ricerca MANAGEMENT FORUM ha dichiarato, infatti, di svolgere attività formative. Inoltre al Sud solo un'azienda su tre può contare su manager qualificati di alto livello e il rapporto manager/dipendenti è 1:350, mentre al Nord è 1:70.
passaggio
«Per essere competitivi - afferma Giuseppe Perrone, Presidente Fondirigenti - bisogna saper prevedere gli sviluppi futuri e far leva sulla formazione e sullo sviluppo manageriale come strumenti concreti con cui raggiungere gli obiettivi. Solo così i problemi possono essere risolti ancor prima che divengano tali».

Responsabile della ricerca
Management Forum

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