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  Dicembre 2012

Articoli n° 2
MARZO 2006
 

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Si apre la stagione
dei progetti

I nuovi orientamenti
comunitari 2007-2013

Si torni a fare la buona politica

Rilancio del turismo, rilancio dell’economia

ANCE
Si apre la stagione
dei progetti

Antonio LOMBARDI*

Il territorio è pronto ad accogliere la sfida del rilancio


Progettare, Decidere, Costruire: queste le tre azioni quanto mai fondamentali per il rilancio del Mezzogiorno, che per loro stessa natura finiscono col mettere in luce tutte le problematiche che spesso non consentono alle istituzioni locali di accedere neppure al primo step, quello relativo alla progettazione, rimanendo quindi nel novero delle proposte o delle buone intenzioni.
Riteniamo che il Mezzogiorno, e segnatamente la provincia di Salerno, debbano oggi uscire da questa situazione di atavica inconcludenza per attivare un progetto straordinario che, se da un lato punti a smuovere dalle fondamenta il sistema economico-produttivo locale, dall'altro canalizzi e sfrutti al massimo delle potenzialità le vocazioni, le attitudini e le peculiarità del territorio.
La questione meridionale per troppo tempo ha costituito, e purtroppo continua a farlo, una sorta di alibi per amministratori e politici locali. La condizione di arretratezza di queste aree del paese ha troppo spesso indotto ad atteggiamenti di mera ideazione di programmi cui, il più delle volte, non hanno fatto seguito non solo gli interventi auspicati, ma finanche la semplice loro progettazione.
Eppure, le condizioni per un effettivo rilancio del Mezzogiorno esistono. Grazie anche ai finanziamenti comunitari è possibile finalmente attivare un circolo virtuoso che sfrutti appieno potenzialità e risorse e rimetta in moto una macchina produttiva che da troppo tempo accusa segni di difficoltà.
Ma le buone intenzioni, le idee programmatiche, devono cedere il passo ad una seria strategia di rilancio che, partendo da pochi obiettivi fondamentali, da pochi interventi infrastrutturali, attivi una seria e concreta stagione della progettualità.
Le potenzialità per tramutare la progettualità in interventi concreti esistono e sono evidenti. Le imprese locali sono cresciute, soprattutto mentalmente, in maniera considerevole negli ultimi anni e sono pronte a svolgere un ruolo di primissimo piano.
Il comparto delle costruzioni ha chiuso il 2005 con un segno positivo per il settimo anno consecutivo. Tra il 1999 ed il 2005 la crescita nel settore delle costruzioni è stata nettamente superiore a quella del PIL e gli investimenti sono aumentati complessivamente del 22,9% a fronte di uno sviluppo del PIL dell'8,6%.
L'occupazione è cresciuta nel settore del 30,4% contro un aumento dell'occupazione complessiva del 10,3%.
Le previsioni per il 2006 indicano una nuova crescita, anche se più lenta.
In provincia di Salerno, come nel resto del Paese, il comparto dell'edilizia è quindi senza dubbio l'elemento trainante dell'economia provinciale.
Le imprese attive sono 3645 (+17% rispetto al 2004), iscritte in Cassa Edile, 42 mila gli addetti nel settore e nel comparto collegato, con un fatturato pari a quasi un miliardo e mezzo di euro.
Questi dati se da un lato rimarcano l'enorme valenza del comparto dall'altro valgono a sottolineare come, anche grazie a questa crescita rilevante, totalmente slegata ed avulsa da un contesto di crisi pressoché generalizzata che ha toccato l'industria, ma anche il commercio ed i servizi, il settore delle costruzioni può oggi canalizzare gli sforzi legati alla progettazione e agli interventi per avviare una straordinaria stagione di rilancio economico, produttivo ed occupazionale.
L'intero comparto delle costruzioni può insomma essere il vero protagonista della stagione del rilancio.
Gli imprenditori locali hanno già dimostrato una straordinaria vitalità, che ha già garantito agli enti locali anche concreti apporti finanziari prima ancora che progettuali: basti pensare alle 46 proposte progettuali presentate al solo comune capoluogo, su sedici interventi in project financing, molte delle quali frutto del lavoro e della professionalità delle nostre imprese. Il territorio nella sua accezione più ampia è insomma pronto a cogliere la grande sfida dello sviluppo e del rilancio, partendo da una stagione della progettualità che, recependo vocazioni e attitudini locali, attivi un circolo virtuoso che scuota l'attuale situazione di stallo.
Gli imprenditori sono pronti a recitare la loro parte, e l'edilizia a trascendere il ruolo di mera realizzazione degli interventi per inglobare, nelle proposte e nei progetti che si andranno a redigere, il ruolo di gestore o amministratore, per schiudere quei percorsi di compartecipazione finanziaria senza i quali, in molti casi, sarebbe impossibile attivare anche la sola progettazione.
Ma se da un lato le imprese hanno saputo cogliere questa sfida innovativa, è necessario che anche lo Stato, nella sua accezione più ampia, compia un grande balzo in avanti e garantisca da un lato la sicurezza dentro e fuori i cantieri, dall'altro iter procedurali e burocratici in linea con le più moderne esigenze dell'economia. Oggi le imprese si muovono su tempistiche decisionali di straordinaria rapidità: arenarsi in procedure annose per la realizzazione degli interventi può minarne dalle fondamenta la convenienza e la fattibilità economico-finanziaria; un lusso che il Mezzogiorno, e la provincia di Salerno in particolare, non possono assolutamente permettersi.
La riforma Bassanini ha rappresentato indubbiamente un primo passo in avanti, snellendo alcune procedure. Ma in Campania la tempistica degli interventi infrastrutturali rimane ancora al di fuori di qualsiasi logica, e la complessa regolamentazione comunitaria ha contribuito non poco a rendere ancor più farraginosi i percorsi procedurali.
Basti pensare agli interventi sulla portualità o anche ai Piani Integrati Territoriali: progettati, approvati, condivisi, in molti casi finanziati, ma ancora lontani dalla loro concreta e piena attuazione e realizzazione.
"Decidere" lo sviluppo deve essere un impegno congiunto di imprese e sindacati volto a scuotere dalle fondamenta le istituzioni locali affinché, per attivare questi percorsi virtuosi di rilancio dello sviluppo e dell'occupazione, si individuino e realizzano iter burocratici snelli e spediti. Speditezza e certezza dei tempi che, ovviamente, non possono e non devono andare a scapito della qualità e della sicurezza, che vanno giustamente garantite in ogni fase, in ogni step delle procedure.
Si tratta di obiettivi tutti indubbiamente ambiziosi. Ma anche assolutamente improcrastinabili se davvero si vuole uscire dal novero delle buone intenzioni e delle belle parole.
Presidente ANCE Salerno

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