Si apre la stagione
dei progetti
I nuovi orientamenti
comunitari 2007-2013
Si torni a fare la buona politica
Rilancio del turismo, rilancio
dell’economia
ANCE
Si apre la stagione
dei progetti
Antonio LOMBARDI*
Il territorio è pronto ad accogliere la sfida del rilancio
Progettare, Decidere, Costruire: queste le tre azioni quanto
mai fondamentali per il rilancio del Mezzogiorno, che per loro stessa natura
finiscono col mettere in luce tutte le problematiche che spesso non consentono
alle istituzioni locali di accedere neppure al primo step, quello relativo
alla progettazione, rimanendo quindi nel novero delle proposte o delle buone
intenzioni.
Riteniamo che il Mezzogiorno, e segnatamente la provincia di Salerno, debbano
oggi uscire da questa situazione di atavica inconcludenza per attivare un progetto
straordinario che, se da un lato punti a smuovere dalle fondamenta il sistema
economico-produttivo locale, dall'altro canalizzi e sfrutti al massimo delle
potenzialità le vocazioni, le attitudini e le peculiarità del
territorio.
La questione meridionale per troppo tempo ha costituito, e purtroppo continua
a farlo, una sorta di alibi per amministratori e politici locali. La condizione
di arretratezza di queste aree del paese ha troppo spesso indotto ad atteggiamenti
di mera ideazione di programmi cui, il più delle volte, non hanno fatto
seguito non solo gli interventi auspicati, ma finanche la semplice loro progettazione.
Eppure, le condizioni per un effettivo rilancio del Mezzogiorno esistono. Grazie
anche ai finanziamenti comunitari è possibile finalmente attivare un
circolo virtuoso che sfrutti appieno potenzialità e risorse e rimetta
in moto una macchina produttiva che da troppo tempo accusa segni di difficoltà.
Ma le buone intenzioni, le idee programmatiche, devono cedere il passo ad una
seria strategia di rilancio che, partendo da pochi obiettivi fondamentali,
da pochi interventi infrastrutturali, attivi una seria e concreta stagione
della progettualità.
Le potenzialità per tramutare la progettualità in interventi
concreti esistono e sono evidenti. Le imprese locali sono cresciute, soprattutto
mentalmente, in maniera considerevole negli ultimi anni e sono pronte a svolgere
un ruolo di primissimo piano.
Il comparto delle costruzioni ha chiuso il 2005 con un segno positivo per il
settimo anno consecutivo. Tra il 1999 ed il 2005 la crescita nel settore delle
costruzioni è stata nettamente superiore a quella del PIL e gli investimenti
sono aumentati complessivamente del 22,9% a fronte di uno sviluppo del PIL
dell'8,6%.
L'occupazione è cresciuta nel settore del 30,4% contro un aumento dell'occupazione
complessiva del 10,3%.
Le previsioni per il 2006 indicano una nuova crescita, anche se più lenta.
In provincia di Salerno, come nel resto del Paese, il comparto dell'edilizia è quindi
senza dubbio l'elemento trainante dell'economia provinciale.
Le imprese attive sono 3645 (+17% rispetto al 2004), iscritte in Cassa Edile,
42 mila gli addetti nel settore e nel comparto collegato, con un fatturato
pari a quasi un miliardo e mezzo di euro.
Questi dati se da un lato rimarcano l'enorme valenza del comparto dall'altro
valgono a sottolineare come, anche grazie a questa crescita rilevante, totalmente
slegata ed avulsa da un contesto di crisi pressoché generalizzata che
ha toccato l'industria, ma anche il commercio ed i servizi, il settore delle
costruzioni può oggi canalizzare gli sforzi legati alla progettazione
e agli interventi per avviare una straordinaria stagione di rilancio economico,
produttivo ed occupazionale.
L'intero comparto delle costruzioni può insomma essere il vero protagonista
della stagione del rilancio.
Gli imprenditori locali hanno già dimostrato una straordinaria vitalità,
che ha già garantito agli enti locali anche concreti apporti finanziari
prima ancora che progettuali: basti pensare alle 46 proposte progettuali presentate
al solo comune capoluogo, su sedici interventi in project financing, molte
delle quali frutto del lavoro e della professionalità delle nostre imprese.
Il territorio nella sua accezione più ampia è insomma pronto
a cogliere la grande sfida dello sviluppo e del rilancio, partendo da una stagione
della progettualità che, recependo vocazioni e attitudini locali, attivi
un circolo virtuoso che scuota l'attuale situazione di stallo.
Gli imprenditori sono pronti a recitare la loro parte, e l'edilizia a trascendere
il ruolo di mera realizzazione degli interventi per inglobare, nelle proposte
e nei progetti che si andranno a redigere, il ruolo di gestore o amministratore,
per schiudere quei percorsi di compartecipazione finanziaria senza i quali,
in molti casi, sarebbe impossibile attivare anche la sola progettazione.
Ma se da un lato le imprese hanno saputo cogliere questa sfida innovativa, è necessario
che anche lo Stato, nella sua accezione più ampia, compia un grande
balzo in avanti e garantisca da un lato la sicurezza dentro e fuori i cantieri,
dall'altro iter procedurali e burocratici in linea con le più moderne
esigenze dell'economia. Oggi le imprese si muovono su tempistiche decisionali
di straordinaria rapidità: arenarsi in procedure annose per la realizzazione
degli interventi può minarne dalle fondamenta la convenienza e la fattibilità economico-finanziaria;
un lusso che il Mezzogiorno, e la provincia di Salerno in particolare, non
possono assolutamente permettersi.
La riforma Bassanini ha rappresentato indubbiamente un primo passo in avanti,
snellendo alcune procedure. Ma in Campania la tempistica degli interventi infrastrutturali
rimane ancora al di fuori di qualsiasi logica, e la complessa regolamentazione
comunitaria ha contribuito non poco a rendere ancor più farraginosi
i percorsi procedurali.
Basti pensare agli interventi sulla portualità o anche ai Piani Integrati
Territoriali: progettati, approvati, condivisi, in molti casi finanziati, ma
ancora lontani dalla loro concreta e piena attuazione e realizzazione.
"Decidere" lo sviluppo deve essere un impegno congiunto di imprese
e sindacati volto a scuotere dalle fondamenta le istituzioni locali affinché,
per attivare questi percorsi virtuosi di rilancio dello sviluppo e dell'occupazione,
si individuino e realizzano iter burocratici snelli e spediti. Speditezza e
certezza dei tempi che, ovviamente, non possono e non devono andare a scapito
della qualità e della sicurezza, che vanno giustamente garantite in
ogni fase, in ogni step delle procedure.
Si tratta di obiettivi tutti indubbiamente ambiziosi. Ma anche assolutamente
improcrastinabili se davvero si vuole uscire dal novero delle buone intenzioni
e delle belle parole.
Presidente ANCE Salerno
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