Una buona idea
per fare impresa
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UNIONE INDUSTRIALI
Una buona idea
per fare impresa
Come si fa a mettere su un’azienda?
Il Gruppo giovani imprenditori apre uno sportello. Partnership con
Sun e SanPaolo
Laura CAPURSO
In un recente tour nelle scuole casertane
- spiega Gianluigi Traettino, presidente del Gruppo Giovani
imprenditori della Provincia di Caserta - in più occasioni
i ragazzi ci chiedevano cosa fare per mettere su un'azienda».
Detto, fatto. Da qui è nata l'idea di "Creando
Impresa", uno sportello informativo (front office), che
a breve sarà allestito presso la sede dell'Unione Industriali
di Caserta, in Via Roma al civico 17, che offrirà agli
aspiranti imprenditori servizi d'informazione nelle fasi di
presentazione e redazione di progetti d'impresa. Questo è stato
anche il tema del Convegno "Creando Impresa"- Sportello
informativo per la nascita d'impresa" che si è tenuto
il 7 febbraio scorso, presso la Sala Convegni dell'Unione Industriali
della Provincia di Caserta, introdotto dal presidente senior
di Confindustria Caserta, Carlo Cicala, sempre attento alle
iniziative del Gruppo Giovani e disponibile ad affiancare e
consigliare i giovani sulla realtà imprenditoriale di
Terra di Lavoro.
All'inizio dei lavori Gianluigi Traettino ha siglato il Protocollo
d'Intesa per la gestione del Progetto assieme a Luigi Gorga,
responsabile Mercato Imprese Area Campania del San Paolo Banco
di Napoli, e Vincenzo Maggioni, preside della Facoltà di
Economia della Seconda Università degli Studi di Napoli,
e ha illustrato, coadiuvato dal vice vicepresidente del Gruppo
Giovani di Caserta, Giovanni Giuliano, il contenuto del documento
e le finalità del progetto. Lo scopo - come si è detto
- è quello di offrire informazioni competenti e qualificate
ai giovani.
In Italia operano quasi 6 milioni di imprese. Siamo il Paese
con il maggior numero di imprese, anche se di dimensioni decisamente
piccole. Imprese che per sopravvivere e competere hanno necessità di
realizzare nuovi business. Ogni anno nascono oltre 400 mila
nuove imprese. E, per ogni impresa che nasce si stima che almeno
5-10 aspiranti imprenditori si attivino, ma senza alcun esito,
per crearne una propria. Gli spazi per realizzare nuove iniziative
imprenditoriali non mancano affatto anche se il mercato è sempre
più competitivo e sempre più difficile per un'impresa
nuova affermarsi e per quelle esistenti sopravvivere e svilupparsi.
Oggi molte imprese sono in sofferenza e ogni anno circa 300
mila cessano di operare.
Questi dati confermano che gli aspiranti imprenditori e gli
imprenditori hanno un grande bisogno di informazioni per progettare,
gestire e sviluppare con successo nuovi business. «In
Italia il numero delle autorizzazioni e dei permessi necessari
per l'avvio di una nuova iniziativa imprenditoriale è decisamente
elevato. - ha detto Traettino - Per alcune attività possono
servire anche 43 adempimenti e autorizzazioni diverse. Oltre
che numerosi e complessi, gli adempimenti e le autorizzazioni
previsti dall'ordinamento italiano sono in continuo cambiamento
ed evoluzione. Non è facile conoscere quali sono. Per
avere informazioni ci si deve rivolgere a tanti enti e associazioni
diverse, che spesso non forniscono dati precisi e dettagliati».
Lo sportello si propone proprio come un sostegno per superare
tutte queste problematiche. Come ha illustrato, infatti, Giuliano,
il nuovo strumento informativo offrirà i seguenti servizi:
Banca dati normativa; Segnalazione di nuove idee di business
attuali e di successo; Guida per lo sviluppo di business idea
e per l'elaborazione del business plan; Adempimenti burocratici
e amministrativi; Strumenti finanziari; Elaborazione della
mappa delle opportunità imprenditoriali locali; Mappatura
dei settori economici che possono essere sviluppati utilizzando
le risorse inutilizzate o sottoutilizzate del territorio per
generare nuova occupazione e sviluppo locale; Newsletter.
Lo sportello sarà rivolto ad aspiranti imprenditori
dai 18 anni in su, con particolare attenzione verso i giovani
e le donne, che hanno un'idea di business e desiderano trasformarla
in una nuova impresa; a ricercatori interessati a concretizzare
in un'iniziativa imprenditoriale le idee più innovative
e i risultati delle proprie attività; ad imprese orientate
all'innovazione e ad investimenti in nuove attività come
soluzione alla crescente competitività dei mercati;
e ad iniziative di spin off dedicate all'innovazione sia di
processo sia di prodotto.
Gli interessati dovranno:
a) accedere e iscriversi allo sportello virtuale: www.creandoimpresa.it;
b) compilare la domanda di informazioni e inviarla a mezzo
fax presso la segreteria del Gruppo giovani imprenditori di
Caserta: 0823.32.6337;
c) inviare via mail - in duplice copia - il modello di presentazione
della business idea.
Mensilmente saranno tutorati i proponenti delle idee-progetto
e le business idea selezionate saranno veicolate alla Commissione
valutatrice che sceglierà l'idea migliore cui sarà dato
un premio e visibilità.
Inoltre, come prevede il Protocollo, «il Sanpaolo Banco
Napoli potrà, a suo insindacabile giudizio, concedere
finanziamenti a medio e lungo termine per la realizzazione
delle idee imprenditoriali ed in particolare per la realizzazione
di nuovi impianti per il loro ammodernamento, per la loro ristrutturazione
o per il loro ampliamento, per l'acquisto di macchinari».
A dimostrare, poi, che fare impresa non è un salto nel
buio o un'illusione, il convegno è proseguito con le
interessanti testimonianze di due affermati giovani imprenditori:
Andrea Benetton, titolare con l'azienda di famiglia (gruppo
Carlo Benetton) dell'ex Cirio Agricola s.r.l., e l'ex d.j.
Claudio Coccoluto, definitosi egli stesso imprenditore della
notte, che ha elogiato l'iniziativa in quanto strumento utile
per "fare ciò che tu pensi".
Ma il momento più dinamico dell'incontro è stato
indubbiamente la tavola rotonda, moderata dalla giornalista
del Sole 24 Ore, Vera Viola, che ha avuto come relatori: Francesco
Capobianco, assessore alle Attività Produttive Provincia
di Caserta, Luigi Gorga, responsabile Mercato Imprese Area
Campania San Paolo Banco di Napoli, Vincenzo Maggioni, preside
della Facoltà di Economia della Seconda Università degli
Studi di Napoli, e Carmen Verderosa, presidente Gruppo Giovani
Imprenditori della Campania. Ad aprire il tavolo è stato
Capobianco, che, come aveva già fatto poco prima il
presidente della Provincia di Caserta, Sandro De Franciscis,
ha rinnovato ai giovani imprenditori casertani l'invito ad
una maggiore e più stretta collaborazione per lo sviluppo
di Terra di Lavoro e ha anche proposto l'inserimento dell'Amministrazione
Provinciale a quarta partner della filiera Gruppo Giovani Imprenditori
- Sanpaolo Banconapoli- Sun, Facoltà di Economia.
Montezemolo elogia l'Unione di Caserta
«Questo è un Sud che non si lamenta,
ma ha idee e produce. Ricordo ancora con piacere una bella Assemblea,
quella di Caserta, dove non si parlava delle solite cose - della
sicurezza, della camorra, della disoccupazione eccetera - ma
di internazionalizzazione e di innovazione». Lo ha detto
il presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo, intervenendo
all'Assemblea pubblica dell'Unione degli industriali e degli
imprenditori di Benevento. Prima dell'inizio dei lavori, trattenendosi
nella hall dell'Auditorium, nel salutare la delegazione degli
imprenditori casertani guidata da Carlo Cicala, il presidente
di Confindustria aveva, tra l'altro, detto: «Ricordate,
oltre all'internazionalizzazione e all'innovazione sono importanti
anche le voci investimenti e logistica». E Cicala di rincalzo: «Già fatto,
presidente, al tavolo delle '2i' abbiamo aggiunto altre due gambe,
le i di investimenti e infrastrutture, così si regge meglio».
La delegazione degli imprenditori casertani presente a Benevento
era composta, oltre che dal presidente Carlo Cicala, dal vicepresidente
Rosario Caputo, dal presidente del Gruppo giovani Gianluigi Traettino,
dai consiglieri Antonio Farina e Giuseppe Errichiello. |
A seguire Gorga ha fatto un interessante excursus del quadro
economico nazionale e meridionale.
«L'Italia sta attraversando un delicato passaggio del
proprio sviluppo economico. Da più parti viene segnalata
una progressiva perdita di competitività. Il rischio
che si corre è quello di vedere limitato, in via permanente,
il peso del nostro Paese sullo scenario economico internazionale.
La quota italiana sulle esportazioni mondiali, tra il 1992
e il 2004, è scesa dal 5% fino al 3,8%, mentre i nostri
maggiori partner dell'area euro, Francia e Germania, hanno
tenuto le posizioni, rispettivamente intorno al 5% e al 10%».
Sempre secondo Gorga, tra le cause del progressivo declino
dell'Italia nel commercio internazionale sono la fine delle
svalutazioni competitive, venute meno con la convergenza verso
la moneta unica, il declino della grande industria (a cui non
ha fatto da contraltare un processo di crescita delle PMI),
che è la meglio attrezzata per intraprendere e sostenere
una politica di espansione sui mercati esteri e la specializzazione
settoriale della nostra industria, molto concentrata in comparti
a bassa tecnologia, con la conseguenza di prodotti di qualità ma
facilmente imitabili.
All'interno di questa situazione economica anche il meridione
sta soffrendo.
Dopo una crescita negli anni dal 1997 al 2003, dal 2004 la
tendenza si è invertita e il Mezzogiorno sta crescendo
meno. Il recupero rispetto alla metà degli anni '90 è stato
appena sufficiente a riportare il divario Nord-Sud ai livelli
del 1991. Infatti il Pil pro-capite delle regioni meridionali
nel 2004 è pari al 69,8% del dato nazionale. Era il
66,4% nel 1995; il 69,4% nel 1991. Il tasso di natalità delle
imprese è sì superiore a quello nazionale, ma
la specializzazione produttiva è in settori a basso
valore aggiunto e le dimensioni sono minori.
Cosa fare, dunque? Per uscire da questa situazioni occorrono
la partecipazione e l'impegno di tutti gli attori economici:
imprenditori ed istituzioni pubbliche e finanziarie.
«Gli obbiettivi strategici del Sanpaolo Banco di Napoli
- spiega Gorga - sono quelli di assecondare la nascita, la
crescita e l'aggregazione delle PMI e di sostenerle nei processi
di innovazione ed internazionalizzazione attraverso: incontri-intervista,
informazioni e documenti, supporto e assistenza alle aziende
nella scelta del finanziamento e nella stesura del piano finanziario
per la copertura dei fabbisogni aziendali, partecipazione a
workshop annuali per presentare i risultati dello sportello,
patrocinio in materia di comunicazione e divulgazione di manifestazioni
dello sportello, voucher in denaro di importo pari alle spese
per la costituzione della società alla migliore idea-progetto,
selezionata da una Commissione valutatrice composta dai tre
partner».
Non meno interessante è stato l'intervento del preside
Maggioni che ha messo in evidenza l'importanza di creare cultura
d'impresa attraverso la stimolazione della creatività già nelle
aule universitarie.
«Noi formiamo i cervelli - ha detto Maggioni -. La nostra
Facoltà propone corsi di laurea esclusivi come Economia
dei Mercati finanziari, Economia e Gestione del Territorio
o ancora Economia e Amministrazione delle Imprese e l'unico
dottorato di ricerca in Imprenditorialità e Innovazione».
L'Università, quindi, ha al suo interno tutte le potenzialità ed
i mezzi per dare agli aspiranti industriali gli strumenti necessari
per avviare un'impresa.
«Terra di Lavoro dimostra molta elasticità per
la nascita di nuove attività - ha aggiunto Maggioni
- ma molte abortiscono dopo pochi mesi. Occorre superare il
periodo dei primi quattro anni per poter continuare, poi in
crescendo, sulla strada intrapresa. E a questo punto perché non
provare a rilanciare l'idea di un incubatore di imprese nel
vero e pieno senso della parola? Di una realtà operativa,
cioè, che non si limiti ad un vuoto edificio com'è accaduto
in passato?».
Ha concluso, poi il dibattito la presidente Carmen Verderosa
che ha posto l'attenzione su un punto essenziale per aiutare
le aziende ad innovarsi: internet. Come già sottolineato
dal dj Coccoluto, internet è il veicolo più veloce
ed immediato per acquisire conoscenza e scambiarsi informazioni.
Ma spesso, soprattutto nel nostro territorio, la velocità di
navigazione è molto lenta e questo rallenta fortemente
tutto il sistema imprenditoriale. La stessa Verderosa ammette
che dalle sue parti, in provincia di Avellino, anche la linea
Isdn è ancora una conquista, creando non pochi disagi
in un presente ormai quasi del tutto informatizzato.
Formazione serica,
Comune di Caserta
e Unione Industriali
siglano il protocollo
La realizzazione di un servizio integrato di formazione
professionale e di aggiornamento nel settore tessile serico è al
centro di un accordo recentemente sottoscritto dal Commissario
straordinario del comune di Caserta, prefetto Maria Elena Stasi,
e dal presidente dell'Unione Industriali di Terra di Lavoro,
Carlo Cicala.
Con il protocollo d'intesa l'Amministrazione Comunale e l'Unione
Industriali attribuiscono alla formazione valore essenziale per
lo sviluppo, intesa sia come strumento di valorizzazione delle
risorse umane che di promozione economica e sociale del territorio.
Le due istituzioni, pertanto, si impegnano ad avviare un rapporto
di collaborazione continuativo indirizzato all'istituzione ed
attivazione di una scuola di restauro del tessuto antico; all'organizzazione
di corsi di formazione per apprendisti e operai da avviare alla
produzione e al funzionamento dei telai manuali con la qualifica
di meccanico riparatore, tessitore, compositore di disegni, addetto
alla produzione della seta e all'istituzione di corsi di marketing
e commercializzazione del prodotto "seta d'eccellenza" realizzato
nel Belvedere di San Leucio.
Al Complesso Monumentale del Belvedere si pensa in considerazione
della sua valenza artistica, storica e culturale, perché sede
dal XVIII secolo di un distretto tessile specializzato nella
produzione di sete e tessuti dalle caratteristiche uniche e perché ospita
negli spazi della Reale Fabbrica telai manuali attualmente in
fase di restauro e di riuso per la produzione di eccellenza.
Attraverso la firma del protocollo il Comune si impegna a concedere
la disponibilità degli spazi e delle attrezzature del
Belvedere di San Leucio per le attività necessarie alla
formazione mentre l'Unione Industriali si impegna a mettere in
sistema il proprio know how sul tema attraverso professionalità di
comprovata esperienza nel settore ed il reperimento di finanziamenti
attraverso enti pubblici e privati.
Tutti gli atti posti in essere in attuazione del protocollo sottoscritto
saranno soggetti al vaglio e all'approvazione dei competenti
organi delle parti contraenti. |
Altro punto toccato è stato la questione dei finanziamenti.«Questi
hanno drogato il settore - ha sottolineato la presidente -
mentre dovrebbero servire solo per premiare i progetti veramente
validi».
A questo punto, forse i finanziamenti potrebbero spiegare anche
l'alta natalità delle imprese nella provincia di Caserta,
seguita da una mortalità dopo i primi anni di attività perché molto
spesso ci si fa abbagliare dalla luce del sostegno economico,
senza rendersi conto che non si può "fare impresa" se
non si ha "cultura d'impresa". Allora sì ai
finanziamenti ma che si traducano in una crescita del Pil del
nostro paese.
«Si devono individuare gli asset della Campania e puntare
su quelli», ha concluso Verderosa, aggiungendo un quesito: «Una
politica industriale è buona quando fa nascere nuove
imprese o aiuta a migliorare quelle già esistenti?».
Domanda retorica! |