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  Dicembre 2012

Articoli n° 2
MARZO 2006
 

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Una buona idea
per fare impresa

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UNIONE INDUSTRIALI
Una buona idea
per fare impresa

Come si fa a mettere su un’azienda?
Il Gruppo giovani imprenditori apre uno sportello. Partnership con Sun e SanPaolo

Laura CAPURSO

In un recente tour nelle scuole casertane - spiega Gianluigi Traettino, presidente del Gruppo Giovani imprenditori della Provincia di Caserta - in più occasioni i ragazzi ci chiedevano cosa fare per mettere su un'azienda».
Detto, fatto. Da qui è nata l'idea di "Creando Impresa", uno sportello informativo (front office), che a breve sarà allestito presso la sede dell'Unione Industriali di Caserta, in Via Roma al civico 17, che offrirà agli aspiranti imprenditori servizi d'informazione nelle fasi di presentazione e redazione di progetti d'impresa. Questo è stato anche il tema del Convegno "Creando Impresa"- Sportello informativo per la nascita d'impresa" che si è tenuto il 7 febbraio scorso, presso la Sala Convegni dell'Unione Industriali della Provincia di Caserta, introdotto dal presidente senior di Confindustria Caserta, Carlo Cicala, sempre attento alle iniziative del Gruppo Giovani e disponibile ad affiancare e consigliare i giovani sulla realtà imprenditoriale di Terra di Lavoro.
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All'inizio dei lavori Gianluigi Traettino ha siglato il Protocollo d'Intesa per la gestione del Progetto assieme a Luigi Gorga, responsabile Mercato Imprese Area Campania del San Paolo Banco di Napoli, e Vincenzo Maggioni, preside della Facoltà di Economia della Seconda Università degli Studi di Napoli, e ha illustrato, coadiuvato dal vice vicepresidente del Gruppo Giovani di Caserta, Giovanni Giuliano, il contenuto del documento e le finalità del progetto. Lo scopo - come si è detto - è quello di offrire informazioni competenti e qualificate ai giovani.
In Italia operano quasi 6 milioni di imprese. Siamo il Paese con il maggior numero di imprese, anche se di dimensioni decisamente piccole. Imprese che per sopravvivere e competere hanno necessità di realizzare nuovi business. Ogni anno nascono oltre 400 mila nuove imprese. E, per ogni impresa che nasce si stima che almeno 5-10 aspiranti imprenditori si attivino, ma senza alcun esito, per crearne una propria. Gli spazi per realizzare nuove iniziative imprenditoriali non mancano affatto anche se il mercato è sempre più competitivo e sempre più difficile per un'impresa nuova affermarsi e per quelle esistenti sopravvivere e svilupparsi. Oggi molte imprese sono in sofferenza e ogni anno circa 300 mila cessano di operare.
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Questi dati confermano che gli aspiranti imprenditori e gli imprenditori hanno un grande bisogno di informazioni per progettare, gestire e sviluppare con successo nuovi business. «In Italia il numero delle autorizzazioni e dei permessi necessari per l'avvio di una nuova iniziativa imprenditoriale è decisamente elevato. - ha detto Traettino - Per alcune attività possono servire anche 43 adempimenti e autorizzazioni diverse. Oltre che numerosi e complessi, gli adempimenti e le autorizzazioni previsti dall'ordinamento italiano sono in continuo cambiamento ed evoluzione. Non è facile conoscere quali sono. Per avere informazioni ci si deve rivolgere a tanti enti e associazioni diverse, che spesso non forniscono dati precisi e dettagliati».
Lo sportello si propone proprio come un sostegno per superare tutte queste problematiche. Come ha illustrato, infatti, Giuliano, il nuovo strumento informativo offrirà i seguenti servizi: Banca dati normativa; Segnalazione di nuove idee di business attuali e di successo; Guida per lo sviluppo di business idea e per l'elaborazione del business plan; Adempimenti burocratici e amministrativi; Strumenti finanziari; Elaborazione della mappa delle opportunità imprenditoriali locali; Mappatura dei settori economici che possono essere sviluppati utilizzando le risorse inutilizzate o sottoutilizzate del territorio per generare nuova occupazione e sviluppo locale; Newsletter.

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Lo sportello sarà rivolto ad aspiranti imprenditori dai 18 anni in su, con particolare attenzione verso i giovani e le donne, che hanno un'idea di business e desiderano trasformarla in una nuova impresa; a ricercatori interessati a concretizzare in un'iniziativa imprenditoriale le idee più innovative e i risultati delle proprie attività; ad imprese orientate all'innovazione e ad investimenti in nuove attività come soluzione alla crescente competitività dei mercati; e ad iniziative di spin off dedicate all'innovazione sia di processo sia di prodotto.
Gli interessati dovranno:
a) accedere e iscriversi allo sportello virtuale: www.creandoimpresa.it;
b) compilare la domanda di informazioni e inviarla a mezzo fax presso la segreteria del Gruppo giovani imprenditori di Caserta: 0823.32.6337;
c) inviare via mail - in duplice copia - il modello di presentazione della business idea.
Mensilmente saranno tutorati i proponenti delle idee-progetto e le business idea selezionate saranno veicolate alla Commissione valutatrice che sceglierà l'idea migliore cui sarà dato un premio e visibilità.
Inoltre, come prevede il Protocollo, «il Sanpaolo Banco Napoli potrà, a suo insindacabile giudizio, concedere finanziamenti a medio e lungo termine per la realizzazione delle idee imprenditoriali ed in particolare per la realizzazione di nuovi impianti per il loro ammodernamento, per la loro ristrutturazione o per il loro ampliamento, per l'acquisto di macchinari».
A dimostrare, poi, che fare impresa non è un salto nel buio o un'illusione, il convegno è proseguito con le interessanti testimonianze di due affermati giovani imprenditori: Andrea Benetton, titolare con l'azienda di famiglia (gruppo Carlo Benetton) dell'ex Cirio Agricola s.r.l., e l'ex d.j. Claudio Coccoluto, definitosi egli stesso imprenditore della notte, che ha elogiato l'iniziativa in quanto strumento utile per "fare ciò che tu pensi".
Ma il momento più dinamico dell'incontro è stato indubbiamente la tavola rotonda, moderata dalla giornalista del Sole 24 Ore, Vera Viola, che ha avuto come relatori: Francesco Capobianco, assessore alle Attività Produttive Provincia di Caserta, Luigi Gorga, responsabile Mercato Imprese Area Campania San Paolo Banco di Napoli, Vincenzo Maggioni, preside della Facoltà di Economia della Seconda Università degli Studi di Napoli, e Carmen Verderosa, presidente Gruppo Giovani Imprenditori della Campania. Ad aprire il tavolo è stato Capobianco, che, come aveva già fatto poco prima il presidente della Provincia di Caserta, Sandro De Franciscis, ha rinnovato ai giovani imprenditori casertani l'invito ad una maggiore e più stretta collaborazione per lo sviluppo di Terra di Lavoro e ha anche proposto l'inserimento dell'Amministrazione Provinciale a quarta partner della filiera Gruppo Giovani Imprenditori - Sanpaolo Banconapoli- Sun, Facoltà di Economia.

Montezemolo elogia l'Unione di Caserta

«Questo è un Sud che non si lamenta, ma ha idee e produce. Ricordo ancora con piacere una bella Assemblea, quella di Caserta, dove non si parlava delle solite cose - della sicurezza, della camorra, della disoccupazione eccetera - ma di internazionalizzazione e di innovazione». Lo ha detto il presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo, intervenendo all'Assemblea pubblica dell'Unione degli industriali e degli imprenditori di Benevento. Prima dell'inizio dei lavori, trattenendosi nella hall dell'Auditorium, nel salutare la delegazione degli imprenditori casertani guidata da Carlo Cicala, il presidente di Confindustria aveva, tra l'altro, detto: «Ricordate, oltre all'internazionalizzazione e all'innovazione sono importanti anche le voci investimenti e logistica». E Cicala di rincalzo: «Già fatto, presidente, al tavolo delle '2i' abbiamo aggiunto altre due gambe, le i di investimenti e infrastrutture, così si regge meglio». La delegazione degli imprenditori casertani presente a Benevento era composta, oltre che dal presidente Carlo Cicala, dal vicepresidente Rosario Caputo, dal presidente del Gruppo giovani Gianluigi Traettino, dai consiglieri Antonio Farina e Giuseppe Errichiello.

A seguire Gorga ha fatto un interessante excursus del quadro economico nazionale e meridionale.
«L'Italia sta attraversando un delicato passaggio del proprio sviluppo economico. Da più parti viene segnalata una progressiva perdita di competitività. Il rischio che si corre è quello di vedere limitato, in via permanente, il peso del nostro Paese sullo scenario economico internazionale. La quota italiana sulle esportazioni mondiali, tra il 1992 e il 2004, è scesa dal 5% fino al 3,8%, mentre i nostri maggiori partner dell'area euro, Francia e Germania, hanno tenuto le posizioni, rispettivamente intorno al 5% e al 10%».
Sempre secondo Gorga, tra le cause del progressivo declino dell'Italia nel commercio internazionale sono la fine delle svalutazioni competitive, venute meno con la convergenza verso la moneta unica, il declino della grande industria (a cui non ha fatto da contraltare un processo di crescita delle PMI), che è la meglio attrezzata per intraprendere e sostenere una politica di espansione sui mercati esteri e la specializzazione settoriale della nostra industria, molto concentrata in comparti a bassa tecnologia, con la conseguenza di prodotti di qualità ma facilmente imitabili.
All'interno di questa situazione economica anche il meridione sta soffrendo.
Dopo una crescita negli anni dal 1997 al 2003, dal 2004 la tendenza si è invertita e il Mezzogiorno sta crescendo meno. Il recupero rispetto alla metà degli anni '90 è stato appena sufficiente a riportare il divario Nord-Sud ai livelli del 1991. Infatti il Pil pro-capite delle regioni meridionali nel 2004 è pari al 69,8% del dato nazionale. Era il 66,4% nel 1995; il 69,4% nel 1991. Il tasso di natalità delle imprese è sì superiore a quello nazionale, ma la specializzazione produttiva è in settori a basso valore aggiunto e le dimensioni sono minori.
Cosa fare, dunque? Per uscire da questa situazioni occorrono la partecipazione e l'impegno di tutti gli attori economici: imprenditori ed istituzioni pubbliche e finanziarie.
«Gli obbiettivi strategici del Sanpaolo Banco di Napoli - spiega Gorga - sono quelli di assecondare la nascita, la crescita e l'aggregazione delle PMI e di sostenerle nei processi di innovazione ed internazionalizzazione attraverso: incontri-intervista, informazioni e documenti, supporto e assistenza alle aziende nella scelta del finanziamento e nella stesura del piano finanziario per la copertura dei fabbisogni aziendali, partecipazione a workshop annuali per presentare i risultati dello sportello, patrocinio in materia di comunicazione e divulgazione di manifestazioni dello sportello, voucher in denaro di importo pari alle spese per la costituzione della società alla migliore idea-progetto, selezionata da una Commissione valutatrice composta dai tre partner».
Non meno interessante è stato l'intervento del preside Maggioni che ha messo in evidenza l'importanza di creare cultura d'impresa attraverso la stimolazione della creatività già nelle aule universitarie.
«Noi formiamo i cervelli - ha detto Maggioni -. La nostra Facoltà propone corsi di laurea esclusivi come Economia dei Mercati finanziari, Economia e Gestione del Territorio o ancora Economia e Amministrazione delle Imprese e l'unico dottorato di ricerca in Imprenditorialità e Innovazione».
L'Università, quindi, ha al suo interno tutte le potenzialità ed i mezzi per dare agli aspiranti industriali gli strumenti necessari per avviare un'impresa.
«Terra di Lavoro dimostra molta elasticità per la nascita di nuove attività - ha aggiunto Maggioni - ma molte abortiscono dopo pochi mesi. Occorre superare il periodo dei primi quattro anni per poter continuare, poi in crescendo, sulla strada intrapresa. E a questo punto perché non provare a rilanciare l'idea di un incubatore di imprese nel vero e pieno senso della parola? Di una realtà operativa, cioè, che non si limiti ad un vuoto edificio com'è accaduto in passato?».
Ha concluso, poi il dibattito la presidente Carmen Verderosa che ha posto l'attenzione su un punto essenziale per aiutare le aziende ad innovarsi: internet. Come già sottolineato dal dj Coccoluto, internet è il veicolo più veloce ed immediato per acquisire conoscenza e scambiarsi informazioni. Ma spesso, soprattutto nel nostro territorio, la velocità di navigazione è molto lenta e questo rallenta fortemente tutto il sistema imprenditoriale. La stessa Verderosa ammette che dalle sue parti, in provincia di Avellino, anche la linea Isdn è ancora una conquista, creando non pochi disagi in un presente ormai quasi del tutto informatizzato.

Formazione serica, Comune di Caserta e Unione Industriali siglano il protocollo

La realizzazione di un servizio integrato di formazione professionale e di aggiornamento nel settore tessile serico è al centro di un accordo recentemente sottoscritto dal Commissario straordinario del comune di Caserta, prefetto Maria Elena Stasi, e dal presidente dell'Unione Industriali di Terra di Lavoro, Carlo Cicala.
Con il protocollo d'intesa l'Amministrazione Comunale e l'Unione Industriali attribuiscono alla formazione valore essenziale per lo sviluppo, intesa sia come strumento di valorizzazione delle risorse umane che di promozione economica e sociale del territorio. Le due istituzioni, pertanto, si impegnano ad avviare un rapporto di collaborazione continuativo indirizzato all'istituzione ed attivazione di una scuola di restauro del tessuto antico; all'organizzazione di corsi di formazione per apprendisti e operai da avviare alla produzione e al funzionamento dei telai manuali con la qualifica di meccanico riparatore, tessitore, compositore di disegni, addetto alla produzione della seta e all'istituzione di corsi di marketing e commercializzazione del prodotto "seta d'eccellenza" realizzato nel Belvedere di San Leucio.
Al Complesso Monumentale del Belvedere si pensa in considerazione della sua valenza artistica, storica e culturale, perché sede dal XVIII secolo di un distretto tessile specializzato nella produzione di sete e tessuti dalle caratteristiche uniche e perché ospita negli spazi della Reale Fabbrica telai manuali attualmente in fase di restauro e di riuso per la produzione di eccellenza.
Attraverso la firma del protocollo il Comune si impegna a concedere la disponibilità degli spazi e delle attrezzature del Belvedere di San Leucio per le attività necessarie alla formazione mentre l'Unione Industriali si impegna a mettere in sistema il proprio know how sul tema attraverso professionalità di comprovata esperienza nel settore ed il reperimento di finanziamenti attraverso enti pubblici e privati.
Tutti gli atti posti in essere in attuazione del protocollo sottoscritto saranno soggetti al vaglio e all'approvazione dei competenti organi delle parti contraenti.

Altro punto toccato è stato la questione dei finanziamenti.«Questi hanno drogato il settore - ha sottolineato la presidente - mentre dovrebbero servire solo per premiare i progetti veramente validi».
A questo punto, forse i finanziamenti potrebbero spiegare anche l'alta natalità delle imprese nella provincia di Caserta, seguita da una mortalità dopo i primi anni di attività perché molto spesso ci si fa abbagliare dalla luce del sostegno economico, senza rendersi conto che non si può "fare impresa" se non si ha "cultura d'impresa". Allora sì ai finanziamenti ma che si traducano in una crescita del Pil del nostro paese.
«Si devono individuare gli asset della Campania e puntare su quelli», ha concluso Verderosa, aggiungendo un quesito: «Una politica industriale è buona quando fa nascere nuove imprese o aiuta a migliorare quelle già esistenti?». Domanda retorica!

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