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  Dicembre 2012

Articoli n° 4
maggio 2006
 

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L’intervista ENNIO CASCETTA - NUMEROSI i progetti in cantiere,
molte le iniziative giÀ in porto


L’intervento ROCCO GIORDANO - un programma ambizioso

L’intervista GIORGIO FIORE - industrializzazione
e sviluppo delle aree


L’intervista giorgio fiore- industrializzazione
e sviluppo delle aree

di Vito SALERNO

a Giorgio FIORE
Consigliere Incaricato
CSC Campania con Delega alle Infrastrutture


Quali sono le priorità infrastrutturali strategiche per il nostro territorio?
Abbiamo svolto uno studio per analizzare il fabbisogno infrastrutturale su scala interregionale. Sarebbe, infatti, estremamente riduttivo prendere in considerazione la politica della realizzazione delle infrastrutture in Campania senza inserirla nel contesto meridionale. Pertanto, ci siamo impegnati per delineare un quadro organico che riguardasse l'intero Mezzogiorno.
Per recuperare il ritardo di infrastrutturazione del Sud, che è stato misurato nel 50% rispetto alla media europea, occorrerebbero secondo quanto indicato in tutti i piani nazionali e europei circa 115 miliardi di euro, cifra talmente colossale da rendere impossibile pensare di poter reperire le risorse necessarie a finanziare tutte le opere. Oltretutto molte di queste opere indicate non hanno nemmeno un progetto preliminare. Per compiere la selezione delle strutture da realizzare abbiamo proceduto escludendo le opere che non avevano una minima copertura finanziaria o non disponevano di un progetto preliminare approvato dagli enti preposti. Procedendo dunque ad uno screening siamo pervenuti alla definizione di un importo complessivo di circa 40 miliardi di euro da spendere in dieci anni.
L'impegno per realizzare queste opere però deve essere totale perché il non ultimarle porterebbe il Mezzogiorno a regredire ulteriormente. Con il completamento dei Corridoi bisogna anche implementare la dorsale adriatica e tirrenica fino alla Sicilia da una parte e allo sbocco dei porti di Bari e Brindisi dall'altra, altrimenti rischiamo davvero di esser tagliati fuori dai grandi vettori di trasporto e quindi di vivere ai margini della politica economica europea.

In che modo raccogliere questi 40 miliardi euro che rappresentano comunque una cifra considerevole?
L'attuale capacità di spesa per la realizzazione di opere infrastrutturali nel Mezzogiorno è di circa 2,4 miliardi di euro all'anno. Questa va potenziata da una parte ottimizzando l'utilizzo dei Fondi europei fino al 2013. Dall'altra parte andando a raccogliere quote di investimento privato attraverso il project financing. Chiaramente non è possibile attivare il project financing per qualsiasi iniziativa ma individuare quelle opere laddove è possibile attivare una tariffazione, come ad esempio sarebbe possibile per i porti turistici.

Quale sarà il ruolo di Confindustria per il futuro?
Il Comitato Centrale Mezzogiorno di Confindustria ci ha resi responsabili del progetto per le infrastrutture e sulla fase di concretizzazione sarà estremamente vigile. Organizzeremo sulla materia un grande evento a Napoli di carattere nazionale. Ma soprattutto vorremmo ipotizzare una proposta da sottoporre al Presidente Bassolino, in quanto coordinatore delle Regioni meridionali, e al nuovo Governo per attuare un'unità di controllo e di verifica sulla capacità di spesa effettiva. Inoltre, per le restanti opere da 45 miliardi di euro sarà necessario attivare una serie di interventi tesi a semplificare gli iter amministrativi per l'approvazione e l’attivazione dei progetti. È poco utile fare lotti di opere isolate ma l'obiettivo deve essere dotarsi di infrastrutture complete e funzionali all'industria per rendere le aziende esistenti competitive abbattendo i costi di trasporto. Bisogna inoltre adoperarsi per conferire maggiore attrattività al territorio, attraverso opere che facilitino l'insediamento di nuove attività. È assolutamente necessario in definitiva abbandonare la logica del realizzare le opere solo per creare occupazione, invece di favorire l'industrializzazione e lo sviluppo delle aree.

Come giudica l'operato della Regione Campania?
Io non credo all'efficacia delle opere a pioggia ma ad una sana politica che concentri gli interventi. Allora bene ha operato la Regione Campania nel momento in cui ha deciso di investire risorse nel settore dei trasporti in quanto si creerà un effetto virtuoso generando sviluppo del territorio e allo stesso tempo gli investimenti consentiranno una maggior vivibilità delle nostre aree metropolitane oggi congestionate. Vanno inoltre potenziate le autostrade del mare perché in una zona con grosso sviluppo costiero è innaturale non utilizzare i trasporti marittimi sia in senso turistico che logistico. L'integrazione delle linee del mare con il trasporto su ferro potrà risolvere il grosso problema nella nostra regione del congestionamento delle aree costiere.

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