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  Dicembre 2012

Articoli n° 4
maggio 2006
 

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Un’analisi sulle erogazioni al sistema pubblico locale del Sud


Francesco Saverio COPPOLA

La Cassa Depositi e Prestiti riveste, tutt’oggi, un ruolo importante nell’ambito del mercato del finanziamento degli enti locali

Riprendo l'articolo pubblicato sullo scorso numero di CostoZero (n.3/aprile 2006) per dare ancora più evidenza ad un tema che ritengo primario per l'economia del Paese: la finanza locale.
Il rapporto ISAE-IRES-IRPET-SRM presentato a Napoli il 6 aprile evidenzia come per l'ente locale il ricorso al mercato finanziario costituisca una delle diverse opportunità di copertura delle proprie spese di investimento; al riguardo il legislatore ha specificato sia le modalità di ricorso al mercato creditizio sia le tipologie di spesa da ammettere a finanziamento.
Di seguito proverò ad analizzare il segmento del sistema finanziario che garantisce il finanziamento delle spese di investimento del settore pubblico locale, alla luce delle innovazioni normative e organizzative introdotte nell'ultimo decennio, soffermandomi, in particolare, sui mutui. In Italia, il mercato per il finanziamento degli investimenti delle amministrazioni locali presenta attualmente una struttura articolata:
a) dal lato della domanda con un mercato che vede una moltitudine di enti locali (oltre 100 Province e circa 8.100 Comuni) che, con la contrazione progressiva dell'intervento erariale per il sostegno degli investimenti, ha sempre più la necessità di coprire lo squilibrio tra spese in conto capitale pianificate nel bilancio preventivo ed entrate di medesima natura con risorse prese a debito;
b) dal lato dell'offerta, invece, i principali soggetti finanziatori sono, in ordine di importanza quantitativa, la Cassa Depositi e Prestiti (CDP), il sistema bancario privato e il mercato obbligazionario nei suoi vari segmenti (titoli ordinari domestici, cioè BOC e BOP, e titoli internazionali in formato Eurobond).
La Cassa Depositi e Prestiti riveste, tutt'oggi, un ruolo importante nell'ambito del mercato del finanziamento degli enti locali. Fino agli inizi degli anni '90 la quasi totalità dei mutui concessi agli enti locali veniva erogata dalla Cassa, considerata di fatto l'unico istituto finanziatore "istituzionale"degli enti pubblici: per il ricorso a prestiti bancari, infatti, era necessaria la preventiva dichiarazione di indisponibilità da parte dell'istituto pubblico. Con l'emanazione della Legge 403/90 agli enti locali viene consentito di rivolgersi sul mercato dei prodotti finanziari degli istituti di credito, senza necessità di dover preventivamente accedere alle offerte dell'istituto. Ciò nonostante, il peso della Cassa sul totale dei mutui concessi agli enti locali è rimasto sempre rilevante.
La tabella riportata a lato, infatti, mostra come nel decennio 1993-2002 la richiesta di mutui da parte degli enti locali è continuata ad essere orientata verso la Cassa: in particolare, nel 2002 sul totale dei finanziamenti erogati al settore pubblico locale, circa l'80% avveniva sotto forma di mutui concessi dalla CDP.
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Tale percentuale risulta ancora più elevata se si considerano gli enti locali del Mezzogiorno: nel 2002, infatti, il 94% dei mutui erogati alle amministrazioni locali meridionali è di provenienza CDP, e solo il 6% circa dei finanziamenti è stato concesso dal settore bancario.
Se si considera, inoltre, il rapporto Italia/Mezzogiorno, il 30,5% dei mutui erogati complessivamente dalla Cassa riguarda gli enti locali del Sud. Il ruolo centrale mantenuto dalla CDP in tutti questi anni si spiega sia con il livello contenuto del costo di finanziamento che l'istituto riesce a garantire, non essendo votato al profitto, sia per la standardizzazione delle procedure di accesso ai mutui da parte degli enti pubblici locali e sia ancora per l'esistenza di rapporti ormai consolidati con questi ultimi.
I mutui ordinari concessi dalle banche private hanno acquisito nell'ultimo decennio una dimensione assolutamente rilevante, costituendo oggi una valida e complementare alternativa ai finanziamenti concessi dalla Cassa Depositi e Prestiti; negli anni 1993-2002, infatti, questa tipologia di prestiti bancari rappresentava una quota media pari circa al 24% dei mutui annuali erogati al sistema pubblico locale.
Se si osserva il Mezzogiorno, l'incidenza del settore bancario privato sul totale dei mutui concessi agli enti locali risulta decisivamente minore: nel 2002, infatti, solo il 6% circa dei mutui erogati al sistema pubblico locale meridionale è stato finanziato da istituti di credito privati.
Nel complesso, tuttavia, dai dati sui flussi annuali dei mutui concessi agli enti locali, è evidente come negli ultimi anni il polo bancario privato abbia investito strategicamente sulle relazioni con il settore pubblico locale puntando innanzitutto sulla capacità di garantire un'ampia gamma di servizi e prodotti oltre che condizioni di maggiore visibilità nei servizi offerti.
Inoltre, le banche private da un lato e le amministrazioni locali dall'altro hanno visto crescere gli spazi per rapporti di reciproca convenienza: gli enti, soprattutto quelli di grandi dimensione, affacciatisi in modo sempre più significativo sui mercati finanziari, possono beneficiare di un supporto alla loro attività di indebitamento che va ben al di là della semplice concessione del credito; le banche, invece, vedono aprirsi nuove opportunità di business potendo offrire una vasta gamma di servizi ad una platea potenzialmente molto ampia di nuova clientela.

Direttore Associazione SRM
segreteria@srmezzogiorno.it

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