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  Dicembre 2012

Articoli n° 4
maggio 2006
 

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Sostenere i sistemi locali
con l’internazionalizzazione

Immobiliare e Fondi Strutturali
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Sostenere i sistemi locali
con l’internazionalizzazione
Una strategia unitaria per creare nuovi sbocchi di mercato per i prodotti campani

a cura dello Sportello Sprint Campania



P
iù spazio in Campania alle politiche di internazionalizzazione. Palazzo Santa Lucia si è attrezzato, sul piano normativo e istituzionale, per adottare una nuova filosofia di intervento delle politiche di sviluppo locale dell'UE e attribuire un ruolo prioritario all'internazionalizzazione delle imprese e alla capacità dei sistemi locali di operare sui mercati esteri. L'obiettivo è creare nuovi sbocchi di mercato per i prodotti campani e riorganizzare in una prospettiva internazionale la loro capacità produttiva. A procedere su questa linea è soprattutto l'Assessorato all'Agricoltura e alle Attività Produttive della Regione Campania che sta mettendo in atto interventi per arginare la crisi di alcuni settori tradizionali del sistema produttivo campano, fornendo sostegno alle imprese che vivono un processo di riposizionamento e di rafforzamento sui mercati esteri. Il fattore "internazionalizzazione" viene spesso sottostimato perché circoscritto alla mera proiezione commerciale delle imprese verso i mercati esteri.
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L'internazionalizzazione va invece intesa come forma di integrazione tra il nostro sistema economico e altri territori o imprese, che deriva sia dalla capacità di radicamento su altri mercati, tramite investimenti all'estero e accordi non solo commerciali (l’internazionalizzazione attiva), sia dalla valorizzazione del territorio attraverso l'attrazione di flussi di investimenti diretti dall'estero (l’internazionalizzazione passiva). L'obiettivo di sostenere i sistemi locali con l'internazionalizzazione introduce elemento di innovazione nelle politiche di sviluppo, in quanto si tiene conto contemporaneamente sia dei problemi legati alla struttura produttiva (offerta) che di quelli legati alle possibilità di vendita (domanda). Negli ultimi mesi, in discontinuità con il passato, la Regione si è dotata di un nuovo strumento di governance delle Politiche di Internazionalizzazione: l'istituzione della Cabina di Regia regionale (che vede coinvolte oltre la Regione, le Province e le Camere di Commercio) per il coordinamento dei programmi di internazionalizzazione del sistema economico campano, il cui obiettivo principale è garantire un effettivo coordinamento delle attività di internazionalizzazione, soprattutto nell'ambito della programmazione e pianificazione promozionale regionale, evitando inutili sovrapposizioni e rafforzando la promozione del "sistema" produttivo campano" in sinergia con le strategie di valorizzazione del made in Italy.
L'azione regionale dovrà essere quindi sostenere e promuovere il "Sistema Campania" nel contesto competitivo globale, in tutti i suoi aspetti economico-produttivi, programmando e curando l'organizzazione di iniziative specifiche per lo sviluppo di tutti i comparti economici: agroalimentare, manifatturiero, artigianato, commercio, settori tecnologici, turismo, servizi alle imprese. Va messa in atto una strategia, attraverso una serie di provvedimenti strutturali e di politiche selettive rivolte sia alle imprese sia al contesto in cui esse operano. Tra queste rientra un deciso rilancio dell'integrazione internazionale del nostro sistema produttivo, favorendo l'integrazione commerciale e produttiva verso l'esterno, tale da far svolgere alle nostre imprese un ruolo attivo nei processi di internazionalizzazione. L'azione regionale promuoverà il potenziamento di settori-filere nuovi, a più elevato tasso di innovazione tecnologica e domanda, in grado di assicurare vantaggi competitivi adeguati alla dotazione fattoriale di una regione avanzata come la nostra dal punto di vista degli investimenti in tecnologia. Questa scelta ci consentirà da un lato di competere con sistemi produttivi avanzati ad elevate economie di scala e R&S, dall'altro di arginare la concorrenza (fatta dai manufatti a costi stracciati) dei nuovi partner commerciali (Cina e India). Tutto ciò richiederà un investimento di medio-lungo periodo, e proprio per questo è necessario partire subito e con un forte impegno, mettendo in atto una strategia pluriennale di politiche economiche, e non una semplice sommatoria di misure.

STRUMENTI FINANZIARI SIMEST
per l'INTERNAZIONALIZZAZIONE delle IMPRESE

La SIMEST, finanziaria di sviluppo del Ministero delle Attività Produttive, gestisce diversi strumenti finanziari per favorire la presenza delle imprese italiane sui mercati esteri. Rappresenta l'interlocutore istituzionale per accedere a specifiche agevolazioni o per creare partnership in investimenti al di fuori dell'UE. Simest mette a disposizione agevolazioni per la realizzazione di studi di pre-fattibilità, fattibilità e assistenza tecnica. Il finanziamento ha una durata di tre anni con la rata capitale che scade a 12 o a 18 mesi dalla stipula del contratto. Ne possono beneficiare tutte le imprese, i consorzi e le associazioni italiane. Esistono finanziamenti a tasso agevolato per la penetrazione commerciale. Il finanziamento copre al max l'85% delle spese previste dal programma con un massimo di euro 2.065.000 (euro 3.098.000 per consorzi di PMI). I soggetti ammissibili sono imprese italiane, società partecipate locali e un trader con cui l'impresa abbia stipulato un accordo di collaborazione. La Simest gestisce poi un sostegno dei crediti all'esportazione. Sono questi i contributi per consentire alle imprese italiane di offrire agli acquirenti esteri macchinari, impianti e relativi servizi, dilazioni di pagamento a condizioni competitive (credito fornitore-forfaiting, credito acquirente). Il MAP ha affidato alla Simest l'incarico di gestire cinque Fondi "equity" (Fondo Mediterraneo, Cina, Russia e Ucraina, Balcani e Jugoslavia). Questi strumenti finanziari, istituiti lo scorso febbraio (lo stanziamento complessivo è pari a 228 milioni di euro), si aggiungono alla normale quota di partecipazione Simest nelle società estere. L'obiettivo è sostenere le imprese italiane, promuovendone il processo di internazionalizzazione nei paesi di destinazione dei singoli fondi con acquisizione di quote di capitale di rischio che si aggiungono alla normale partecipazione di Simest nell'iniziativa.

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