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  Dicembre 2012

Articoli n° 4
maggio 2006
 

LOGISTICA - Home Page
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Le proposte di Confindustria
e i programmi della Regione Campania
guardano alle infrastrutture



logisticaMonica DE CARLUCCIO

Intenti comuni testimoniano quanto siano importanti infrastrutture, logistica e trasporti per la ripresa socioeconomica italiana

Solo fino a qualche anno fa “cenerentola” tra i settori di interesse, la logistica entra oggi a pieno diritto tra le priorità considerate strategiche per il rilancio di competitività dell'intero sistema Paese. Il “Patto per la Logistica”, sottoscritto il 1° luglio 2005 dal Governo e le più importanti rappresentanze imprenditoriali e di categoria del mondo produttivo, tra cui Confindustria - e reso attuativo dal CIPE il 22 marzo scorso - accende i riflettori sul tema. La presidenza Montezemolo, fin da inizio mandato, lo include tra le questioni primarie di intervento, fino ad avviare, sotto la guida della Vice Presidente Emma Marcegaglia, uno specifico approfondimento in materia, culminato nel dossier di analisi e proposte titolato “Logistica per crescere”. Le motivazioni di quest'impegno di Confindustria sono tutte nelle parole della Marcegaglia: «Perché è un fattore fondamentale di competitività e di costo, per la produzione e il Sistema Paese; perché è un settore rilevante della nostra economia; perché è una grande opportunità di sviluppo per le imprese, per l'Italia e il Mezzogiorno».
Non di dissimili vedute è la Regione Campania, nel momento in cui, nella Premessa al Documento Strategico Regionale 2007-2013, ha presentato una strategia spiccatamente rivolta agli investimenti in infrastrutture, mirando a fare del Sud una “grande piattaforma logistica”. Una tale comunione di intenti non può non essere sintomo evidente dell'importanza crescente che infrastrutture, logistica e trasporti assumono per il nostro sistema produttivo e, dunque, per l'intera ripresa socio-economica italiana. La Logistica come “Progetto Paese”. Così si apre il documento di Confindustria, presentato a Roma lo scorso 2 febbraio, in occasione di una fitta giornata di lavori, cui sono stati chiamati a intervenire esponenti di Governo, Istituzioni e operatori dei vari rami di cui si compone il settore, per la prima volta insieme nell'intento di individuare linee e misure per un'organica politica industriale di crescita della logistica integrata in Italia. In quell'occasione è stata la stessa Marcegaglia ad illustrare i punti salienti dell'apprezzatissimo documento, elaborato dal Nucleo Politiche territoriali e Infrastrutture di Confindustria. In esso si può leggere un dettagliato approfondimento di scenario, attraverso l'individuazione di fabbisogni e l'indicazione di interventi necessari al comparto, che conta più di 152mila imprese e quasi 900mila addetti. Premessa essenziale è anche la disamina di due ordini di vantaggi di cui gode il nostro Paese: uno “geografico”, Mediterraneo come porta d'accesso ai mercati europei, l'altro “territoriale” del Mezzogiorno, come terminal nazionale di transhipment e di scambio intermodale terrestre. La proposta degli industriali italiani sottolinea la necessità di indicare delle priorità, operando una scelta delle infrastrutture su cui investire sforzi e risorse, realizzando al contempo semplificazioni normative, amministrative e operative. Sul fronte infrastrutture, Confindustria suggerisce:
- “rilettura logistica” del programma della legge obiettivo;
- priorità ai TEN, ma anche attenzione alla micro-infrastrutturazione, all'ultimo miglio, alla city logistics e all'utilizzo dell'IT;
- sviluppo dell'intermodalità dei nodi di scambio (porti, aeroporti e interporti);
- rilancio dell'interportualità e della retroportualità, soprattutto nel Mezzogiorno;
- pianificazione territoriale, di sistema e locale, più attenta alle esigenze di mobilità e di spazi destinati alla logistica, di rete e urbana.
Per il tema “mercati e concorrenza”, le proposte spingono fortemente sulla privatizzazione: prima di tutto NO a ingiustificati ritorni della presenza pubblica; attuazione della liberalizzazione dell'autotrasporto e crescita imprenditoriale del settore; programmazione del sistema aeroportuale e salvaguardia del posizionamento nazionale sulle rotte internazionali; rafforzamento delle logiche di sistema e di specializzazione dei porti; apertura al mercato dei servizi portuali; sviluppo competitivo dei servizi ferroviari; interporti e centri intermodali: coinvolgimento del capitale privato secondo logiche e regole di mercato. Sul piano della politica industriale per la logistica, infine, si suggeriscono delle possibilità, dirette sia ad attuare pienamente gli strumenti esistenti, che ad attivarne di nuovi (art. 5-bis, L. 80/2005) finalizzati a sostenere crescita dimensionale delle imprese e diversificazione logistica dell'offerta; promozione della collaborazione tra domanda e offerta ai fini dell'outsourcing; creazione di Piattaforme logistiche (soprattutto nel Mezzogiorno).
Le proposte contenute nel documento di Confindustria trovano riscontro negli indirizzi strategici del Piano per la Logistica (approvato di recente dal CIPE in attuazione del Patto di luglio, prima richiamato), orientati ad ottimizzare le funzioni logistiche differenziandole in ragione di: territori di riferimento; processi organizzativi che fanno capo agli attori della domanda e dell'offerta; mercati di produzione e consumo che gli operatori economici presidiano e/o sui quali intendono competere.
Su questo scenario, si innesta quello che si aprirà col nuovo ciclo di programmazione dei Fondi Strutturali regionali 2007-2013. Come accennato, la specifica strategia di crescita avanzata dalla Giunta campana è tutta focalizzata sulla “apertura”, attraverso l'interconnessione ai programmi delle reti europee (corridoi I e VIII); le azioni congiunte con le altre Regioni e con il Governo nazionale per fare del Mezzogiorno uno snodo logistico e commerciale del Mediterraneo, punto nevralgico di intercettazione dei traffici che da Cina, India e Estremo oriente, dai Balcani e dall'Est europeo solcano i nostri mari.
La scelta “Campania, piattaforma logistica integrata sul Mediterraneo”, contempla una serie di interventi che prevedono il completamento del sistema primario e secondario dei nodi e delle reti viarie, ferroviarie, portuali, interportuali, aeree, informatiche ed energetiche lungo l'asse longitudinale Nord-Sud e quello orizzontale Est-Ovest, e loro interconnessioni. É prevista altresì l'individuazione di aree nelle quali incentivare l'insediamento di centri di servizi logistici, capaci di aiutare gli investimenti di imprese locali nazionali e internazionali di trasporto, assemblaggio e seconda lavorazione di merci e prodotti. Il documento preannuncia, in sintesi, «una vera e propria “industrializzazione” del settore della logistica».
Di fronte a tale scenario, con una punta di orgoglio, come Confindustria Salerno ci piace ricordare di aver sostenuto e promosso, insieme ad altri partner locali, un progetto importante, che si inserisce appieno in questo programma di azioni: la nascita di una Piattaforma logistica nell'area di Mercato San Severino, che in altri interventi abbiamo descritto in dettaglio. La recente firma dell'accordo di programma in Regione ha segnato l'avvio operativo dell'opera, che presto vedrà la messa in cantiere. La provincia salernitana si prepara a cogliere la sfida dell'interconnessione con le reti europee e verso il Mediterraneo.

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