Livelli di QualitÀ
ed eccellenza
Raffaele ABATE
Le imprese “eccellenti” si confrontano, riesaminano i propri processi in modo critico, innovano puntando sulla creatività
Di recente stampa e riviste specializzate riportavano con grande enfasi la notizia del raggiungimento in Italia delle 100.000 certificazioni di sistema (qualità, ambiente ecc.) sotto accreditamento SINCERT.
A fronte della soddisfazione per la notizia, di interesse per i risvolti economici collegati, tra gli addetti al settore (consulenti, valutatori ecc.) serpeggiava una certa delusione per la contraddizione tra i numeri e la realtà, almeno in alcuni settori di attività.
Al di là delle dichiarazioni ufficiali di facciata, è sotto gli occhi di tutti (si dimostri il contrario) come in alcuni settori tipo EA 28 (costruzioni), l'avere “spinto” alla certificazione ISO 9001 del proprio sistema organizzativo la maggior parte delle imprese, pena l'esclusione dalla attestabilità SOA e quindi dalla partecipazione a gare di appalto pubbliche, anziché contribuire alla loro crescita e consolidamento, ha di fatto creato maree di carte che sovrastano minuscole realtà operative. A nulla servono apparentemente le sempre più puntuali condizioni poste dall'applicazione di regolamenti tecnici specifici (vedi RT 05 SINCERT del 28 febbraio 2006).
La difficoltà oggettiva di "non certificare" chi all'atto della verifica non presenta un sistema adeguatamente strutturato e implementato, pena la "perdita del cliente" e il passaggio ad altro Organismo meno severo, rende poco gestibile la situazione anche in altri settori.
Ecco allora che imprese/aziende veramente desiderose di realizzare un proprio sistema di gestione efficace ed efficiente, certificabile non a soli fini “bollinari” o di partecipazione a gare, si stanno indirizzando verso un nuovo livello di qualità riconosciuta, quello dell'eccellenza, basato sulla propria e altrui capacità di misurarsi nell'ambito di una visione strategica che consenta di valutare la propria posizione e quella della concorrenza, nonché di gestire i fattori chiave e le leve collegate per modificare tale posizione. Si tratta di non limitare più la gestione "alle carte", eventualmente ben fatte da consulenti o personale esperto, ma analizzare e conoscere la propria realtà interna confrontandosi con quella altrui, riesaminare i propri processi in modo critico, innovare puntando sulla creatività.
Ecco allora che dalla ISO 9001, che consente di raggiungere, possibilmente conservandoli, i requisiti minimi di un Sistema di gestione per la qualità, si passa alla ISO 9004, che punta al miglioramento delle prestazioni, e infine all'eccellenza che mira a valutare la propria distanza da quella dei migliori per avvicinarli e, ove possibile, superarli.
Saranno consulenti, Organismi di certificazione e di vigilanza, in grado di accompagnare in questo nuovo cammino gli imprenditori che vorranno dare un nuovo senso e valore alla propria certificazione?
Responsabile Qualità SGI
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