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  Dicembre 2012

Articoli n° 4
maggio 2006
 

UNIONE DI caserta - Home Page
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Scuola d’Impresa,
una palestra per futuri manager

Presto a San Leucio
la scuola di restauro dei tessuti antichi

A palazzo Acquaviva
il primo prefetto in rosa

La sfida della Piccola industria:
uno sportello anti-burocrazia

Edil Atellana torna a casa:
nuova sede e fatturato record



casi aziendali
Edil Atellana torna a casa:
nuova sede e fatturato record


di Antonio ARRICALE


Il direttore generale Salvatore Tessitore:
«Il settore vive momenti difficili a causa dell'illegalità diffusa e di una normativa incerta»

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Nuova sede, grandi progetti, come sempre”, recita la brochure che annuncia, appunto, il trasferimento dell'azienda da Casagiove a Orta di Atella, nell'Agro Aversano dove, peraltro, più di un quarto di secolo fa ha cominciato a muovere i primi passi, per diventare una delle realtà imprenditoriali nel settore delle costruzioni tra le più importanti d'Italia. Una specie di ritorno a casa, dunque. Ma anche un grande evento, un punto di svolta, non a caso sottolineato, nell'occasione dell'inaugurazione avvenuta il 3 aprile scorso, da un parterre di ospiti di tutto rispetto, a cominciare dall'ex presidente del Consiglio Massimo D'Alema, dal presidente degli industriali di Caserta Carlo Cicala e dal numero uno della sezione dei Costruttori Antonio Della Gatta, dei vertici nazionali e regionali della Lega delle cooperative, per finire ai maggiori rappresentanti territoriali del mondo istituzionale, politico, imprenditoriale e sindacale.
E che i progetti della Edil Atellana, perché di questa si parla, siano davvero grandi lo testimonia in maniera direttamente proporzionale proprio la nuova sede: una palazzina di tre piani, con vivaci macchie di giallo e rosso che richiamano i colori del marchio societario, disposta su 12 mila metri quadri di spazi verdi e parcheggi, e che sviluppa 1.500 mq divisi tra uffici e aule didattiche; e, ancora, mille metri quadri di servizi mensa e sala per assemblee, senza contare infine i 2 mila metri di deposito attrezzi e materiali. «Un investimento importante - sottolinea Salvatore Tessitore, direttore generale dell'impresa - che impegna il bilancio della società per un valore di 5 milioni di euro nei prossimi anni, e che testimonia non soltanto la grande crescita che abbiamo registrato in questi anni ma, soprattutto, la prospettiva e la volontà di un ulteriore sviluppo».
Del resto, che l'originaria "società cooperativa di costruzione e lavoro" costituita nel giugno di 26 anni fa nello studio del notaio Pelosi a Succivo, per iniziativa di 25 giovani intraprendenti (tra cui lo stesso Tessitore) e un capitale di appena 750 mila lire del vecchio conio (peraltro in buona parte impegnato per pagare l'atto notarile), che la società - dicevo - ne abbia fatta di strada lo testimoniano, come usa nelle questioni economiche, più che le parole le cifre.
Edil Atellana, infatti, oggi è un'azienda che fattura oltre 55 milioni di euro (previsione 2006), conta 350 dipendenti (di cui 210 soci), dispone di un capitale proprio di 11 milioni di euro e vanta un portafoglio di acquisizioni per 90 milioni. Numeri importanti - come, non senza una buona dose di orgoglio, ha puntualmente ricordato nel suo intervento di presentazione il presidente della cooperativa, Aniello Lampitelli, nel giorno della festa - che fanno classificare la società all'85mo posto nella graduatoria delle principali imprese italiane. E addirittura la fanno registrare tra le primissime posizioni nella classifica redatta per aziende specializzate in lavori di restauro conservativo (settore, quest'ultimo, che concorre nella misura del 60% al fatturato complessivo dell'azienda).
Un investimento, tuttavia - per tornare al discorso di prospettiva della società - tanto più significativo, dal punto di vista della sfida imprenditoriale, se rapportato al momento economico contingente che soprattutto il settore dell'edilizia sta vivendo. Lo fa notare, senza troppe perifrasi, sempre il direttore Tessitore: «La fase che stiamo vivendo non è certo facile per il settore. Alla base ci sono le difficoltà economiche del Paese che hanno prodotto un rallentamento dei lavori pubblici. Ma difficoltà si registrano anche nel mercato privato - aggiunge - dove purtroppo è molto diffusa l'illegalità e scarsa, molto scarsa ancora, la sindacalizzazione».
Però non è solo una questione di concorrenza sleale tra imprese legali e imprese illegali, c'è anche un problema normativo che di certo non aiuta il settore. Il discorso riguarda, in particolare, il nuovo codice degli appalti, che difatti rappresenta il superamento della vecchia Merloni, e a cui mancano ancora gli strumenti regolamentari per renderlo operativo. «Intanto - spiega Tessitore - con l'applicazione delle direttive europee delle offerte economicamente più vantaggiose sono venuti meno una serie di parametri certi, per cui non infrequentemente appaiono davvero arbitrarie le scelte di alcune imprese da parte degli enti appaltanti. Anzi, come lamentano Ance e Lega Coop, da parte di alcuni enti si fissano parametri che non è eccessivo definire ad personam, per cui a rimetterci sono proprio le aziende più serie e strutturate». «Ad ogni modo, Edil Atellana continua a guardare avanti» - aggiunge Tessitore, ricordando il raddoppio del fatturato negli ultimi due anni e l'ulteriore incremento del volume d'affari che la società registrerà quest'anno grazie ai cantieri aperti in tutta Italia, da Cosenza a Milano. «E soprattutto - spiega il direttore generale - di questo che potremmo definire un vero e proprio fenomeno aziendale Made in Caserta - nelle Regioni del Nord Ovest, dove si concentra circa il 50% del nostro lavoro, per cui si è resa necessaria creare un'apposita divisione interna all'azienda e l'inaugurazione, recentemente, anche di una nostra sede a Torino».
Altri tempi, insomma, quelli dei muratori che emigravano con la valigia di cartone, lontani anni luce.

Un'azienda tra le prime cento in Italia

costozeroEdil Atellana, cooperativa edilizia di produzione e lavoro, nasce a Succivo, nell'Agro aversano, il 5 giugno 1980, per iniziativa di 25 soci (Ernesto Amore, Vittorio Compagnone, Mario Crispino, Gennaro Compagnone, Salvatore Di Leva, Giovanni Di Muro, Aniello Lampitelli, Vincenzo Di Vilio, Leone Belardo, Francesco Di Muro, Salvatore Tessitore (56), Nicola Dubbioso, Antonio Luongo, Salvatore Belardo, Nicola Merolese, Domenico Gennari, Raffaele Grieco, Gaetano Lampitelli, Vincenzo Tessitore, Raimondo Compagnone, Salvatore D'Errico, Giovanni Santoro, Raffaele Molinaro, Luigi Tessitore, Salvatore Tessitore) ed un capitale iniziale di appena 750 mila lire, in gran parte utilizzato, peraltro, per pagare l'atto costitutivo redatto dal notaio Pelosi.
Oggi Edil Atellana è un'azienda che fattura oltre 55 milioni di euro (previsioni 2006) e si è classificata all'85mo posto nella graduatoria delle principali imprese italiane, mentre figura tra le primissime posizioni nella classifica per lavori di restauro conservativo (settore che rappresenta il 60% del fatturato complessivo).
Presidente della società, che è associata all'Unione industriali di Caserta, è Aniello Lampitelli, direttore generale è Salvatore Tessitore (recentemente nominato vice presidente nazionale della Lega Coop in rappresentanza dei costruttori).
L'azienda ha un portafoglio di acquisizioni per 90 milioni di euro, un capitale proprio di undici milioni di euro e 350 dipendenti, di cui 210 soci.
Con il volume d'affari Edil Atellana ha anche incrementato gli appalti in tutta Italia, con circa il 50% dei lavori nelle Regioni del Nord Ovest (da qui la creazione di un'apposita divisione interna all'azienda per curare questo settore e l'inaugurata, recentemente, di un'apposita sede anche a Torino, in via Palmieri). Attualmente l'azienda è impegnata in lavori presso Palazzo Reale e Conservatorio Verdi di Torino; le residenze Sabaude di Racconigi e Stupinigi; il parco Archeologico megalitico di Aosta; il Museo di Palazzo Rosso e Palazzo Bianco di Genova; la ricostruzione post terremoto nel comune di Nocera Umbra, l'ex Caserma Fieramosca di Capua e molti altri cantieri in tutt'Italia, da Cosenza a Milano.
Con il trasferimento da Casagiove a Orta di Atella (in Via Bugnano) la nuova sede, se da una parte segna un po' il ritorno alle origini, dall'altra è sicuramente programmata con uno sguardo al futuro. Basta dare una rapida scorsa ai volumi: 12.000 mq di spazi verdi e parcheggi, 2.000 mq di deposito attrezzi e materiali, 1.500 mq di uffici e aule didattiche, 1.000 mq di servizi mensa e sala per assemblee.



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