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  Dicembre 2012

Articoli n° 6
LUGLIO 2006
 


Inserto
CONFINDUSTRIA DI SALERNO

Relazione del Presidente Andrea Prete

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l’intervista A Ettore D’Elia - IL RUOLO DELL’AUTORITà
DI VIGILANZA SULLE RISORSE IDRICHE


l’intervista A Ugo de flaviis - ACQUe: È tempo di riflettere

IL RUOLO DELL’AUTORITÀ
DI VIGILANZA SULLE RISORSE IDRICHE

di Vito Salerno

Ettore D'ELIA
Presidente dell’Autorità di Vigilanza
sulle Risorse Idriche

Professor d'Elia può spiegare ai nostri lettori il ruolo istituzionale del Comitato di Vigilanza sull'uso delle Risorse Idriche (anche conosciuto come CO.VI.R.I.), di cui è Presidente dallo scorso anno, e nel contempo evidenziare i risvolti conseguenti alla sua recente trasformazione (D.Lgs. n°152/2006) in Autorità di Vigilanza sulle Risorse Idriche e sui Rifiuti (A.V.R.I.R.)?
La Legge n°36 del 5 gennaio 1994 (meglio nota come legge "Galli"), ha incontrato, negli oltre 12 anni di vita dalla sua emanazione, innumerevoli difficoltà di attuazione, dovute in larga misura alla situazione di frammentazione delle gestioni che caratterizzava il settore all'inizio degli anni '90. Si pensi, al riguardo, che per la sola distribuzione idrica esistevano oltre 6.000 diverse gestioni (allo stato esse si sono ridotte a poco meno di 700) in larga misura poco - o per nulla - efficienti e pertanto non in grado di assicurare un servizio efficace, efficiente e, soprattutto, economico per gli utenti. In queste enormi "sacche", ovviamente, si annidavano - e purtroppo si annidano tuttora, sia pure in misura ridotta - piccoli e mediocri campanilismi, situazioni clientelari, poca managerialità, rendite di posizione, grande speco di risorse idriche e finanziarie. Il principale compito del CO.VI.R.I. era di vigilare sull'attuazione della riforma del servizio idrico integrato (S.I.I.) - che comprende quelli di acquedotto, fognatura e depurazione - garantendone, a tutela degli utenti, la gestione secondo quei criteri di efficienza, di efficacia e di economicità, anche mediante la determinazione e l'adeguamento delle tariffe. Tra gli altri compiti affidati al CO.VI.R.I. vi erano poi quelli di proporre innanzi alle Autorità competenti (in pratica gli organi amministrativi quali i T.A.R. o il Consiglio di Stato) le eventuali azioni avverse agli atti posti in essere, in violazione della "Galli", dalle Autorità di Ambito (delimitate dalle Regioni, composte dai Comuni afferenti all'Ambito Territoriale Ottimale - ATO - e anch'esse create in ottemperanza alla Legge n°36/1994) e dai gestori, proponendo altresì le azioni di responsabilità nei confronti degli amministratori e di risarcimento dei danni causati agli utenti. Il Comitato, poi, riferiva direttamente al Parlamento, anche con una sua Relazione annuale, sullo "stato di avanzamento" della riforma. Tanto premesso, mi corre l'obbligo di segnalare come, di fatto, il Comitato disponeva di ben modesti poteri inseguendo, per così dire, le illegittimità e/o la scarsa attuazione della Legge innanzi alla giustizia amministrativa. Non disponeva, ad esempio, di alcun potere sanzionatorio, laddove si imbatteva in situazioni di illegittimità e viceversa, ed aveva ben modeste risorse finanziarie per potere operare. Con l'entrata in vigore del D.Lgs. 3 aprile 2006 n° 152 recante "Norme in materia ambientale", il Comitato ha assunto la denominazione di Autorità di Vigilanza sulle Risorse Idriche e sui Rifiuti ed ha assorbito l'Osservatorio Nazionale sui Rifiuti (O.N.R.), evolvendo in una vera e propria Autorità ed estendendo i suoi compiti anche all'ulteriore settore dei rifiuti. Per inciso, va però rimarcato che l’evoluzione del Comitato - e dell'O.N.R. - in Autorità è stata effettuata nell'"invarianza della spesa pubblica" e pertanto, allo stato, i fondi a disposizione appaiono del tutto irrisori rispetto ai compiti affidati.

A una prima analisi è evidente che le competenze sono aumentate: è stato rafforzato anche il ruolo di indirizzo e di guida nei confronti degli enti gestori e dei gestori d'ambito?
Limitando il discorso al settore dell'acqua, è innegabile che le competenze dell'Autorità sono fortemente ampliate rispetto a quelle in possesso del Comitato anche, e soprattutto, in relazione a più incisivi, gravosi e penetranti compiti derivanti dall'entrata in vigore del nuovo Decreto Legislativo n°152/2006. Pur se può apparire un po' lungo e schematico, mi sembra però opportuno elencare - almeno per sommi capi - questi compiti che, in alcuni casi, si richiamano parzialmente a quelli già in essere:
1. assicurare l'osservanza dei principi e delle regole della concorrenza e della trasparenza nelle procedure di affidamento del S.I.I.;
2. tutelare e garantire i diritti degli utenti e vigilare sull'integrità delle reti e degli impianti;
3. esercitare poteri ordinatori ed inibitori;
4. controllare che i gestori del S.I.I. adottino una "carta di servizio", regolatrice dei rapporti con gli utenti, con indicazione di standard dei singoli servizi e verificarne il rispetto;
5. proporre innanzi al giudice amministrativo i ricorsi contro gli atti, i provvedimenti e - eventualmente - i comportamenti posti in essere in violazione delle norme del D.Lgs. n°152/2006, esercitando l'azione in sede civile avverso agli stessi comportamenti e richiedendo il risarcimento dell'eventuale danno agli utenti in forma specifica o per equivalente;
6. denunciare all'Autorità Giudiziaria le violazioni perseguibili in sede penale delle norme di cui sopra e sollecitare l'esercizio dell'azione di responsabilità per i possibili danni erariali derivanti dalla violazione delle norme medesime;
7. formulare al Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio proposte di revisione della disciplina vigente, segnalandone i casi di grave inosservanza e/o di non corretta applicazione;
8. svolgere attività di consultazione nelle materie di propria competenza a favore delle Autorità d'Ambito e delle Pubbliche Amministrazioni.
Nell'esercizio delle proprie competenze, l'Autorità:
a. richiede informazioni e documentazioni ai gestori operanti nei settori idrico e dei rifiuti e a tutti i soggetti pubblici e privati tenuti all'applicazione delle disposizioni di cui al D.Lgs. n°152/2006;
b. esercita poteri di acquisizione, accesso ed ispezione alle documentazioni in conformità ad apposito regolamento - in corso di approntamento - emanato con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri;
c. irroga sanzioni amministrative e pecuniarie;
d. comunica, alle Autorità competenti ad adottare i relativi provvedimenti, le violazioni, da parte dei soggetti gestori, delle Autorità d'Ambito e dei consorzi di bonifica e di irrigazione dei principi e delle disposizioni di cui al D.Lgs. n°152/2006, in particolare quelle lesive della concorrenza, della tutela dell'ambiente, dei diritti degli utenti e dei legittimi usi delle acque;
e. adotta i necessari provvedimenti temporanei ed urgenti, ordinatori ed inibitori, assicurando tuttavia la continuità dei servizi;
f. può intervenire, su istanza dei gestori, in caso di omissioni o inadempimenti delle Autorità d'Ambito.

Quali effetti avrà nel breve e medio termine questo provvedimento nei confronti degli operatori e, a cascata, dei consumatori? Ritiene possibile che l'Autorità da lei presieduta possa svolgere un'azione di raccordo tra Governo ed Enti Gestori, per incentivare gli investimenti, così da portare anche il nostro paese a un livello tecnologico adeguato?
Una corretta gestione del S.I.I. consente di preservare la risorsa idrica, ridurre gli sprechi, commisurare la tariffa al costo operativo di produzione e distribuzione. L'ammodernamento del servizio, la sua gestione industriale, la competizione tecnologica anche con le altre Nazioni dell'UE, il corretto soddisfacimento di esigenze vitali, come quelle della disponibilità dell'acqua, rappresentano una grande occasione di miglioramento di un servizio essenziale per lo sviluppo del Paese, oltre che una possibile spinta a riavviare la sua competitività e l'industria nazionale del settore. È questa, in ultima analisi, la missione dell'Autorità e sarà al centro del suo operato proporre e stimolare tutte le opportune iniziative in questa direzione, confidando anche nella già espressa volontà dei gestori a muoversi verso obiettivi e comportamenti virtuosi che, di conseguenza, consentono anche di migliorare la tutela del cittadino-utente al quale, sotto l'ombrello dell'A.V.R.I.R., le Autorità di Ambito - ed i gestori - dovranno dare ragione della qualità del servizio reso. Molti sono gli interventi che possono essere proposti; l'Autorità sta già lavorando in merito. Mi sia però consentito di non esprimermi ancora (l'inizio delle attività dell'Autorità data a meno di due mesi or sono) e mi riservo, almeno quando le iniziative da avviare saranno più concrete, di dare ogni informazione in materia non solo agli "addetti ai lavori", ma di divulgarle anche a tutta l'opinione pubblica.

Ritiene che l'Italia, dal punto di vista delle tecnologie nel settore dell'idraulica urbana, sia più indietro rispetto ad altri paesi europei?
Mi permetta, questa volta, di richiamarmi alla mia precedente esperienza di docente universitario di "Acquedotti e Fognature" e di "Protezione Idraulica del Territorio" presso l'Università di Napoli "Federico II" (per la carica che attualmente rivesto sono stato, per legge, posto "in aspettativa"). Le tecnologie da utilizzare in questo settore ci sono ed il nostro Paese ne è largamente in possesso. Esse andrebbero però meglio conosciute e utilizzate, inserendosi a fondamento di un contesto - come quello italiano - dove le inefficienze del sistema idrico sono dovute, in larga misura, non solo alla obsolescenza delle condotte ma anche, addirittura, alla mancata conoscenza della loro giacitura nel corpo stradale e dello stato in cui si trovano. Quella che mi sembra quasi completamente assente, poi, è la cultura della "manutenzione", preferendo indirizzarsi verso nuovi interventi infrastrutturali - talvolta, beninteso, anch'essi necessari, ma per i quali la carenza di fondi pubblici viene spesso invocata, forse a scusante delle inefficienze stesse - senza utilizzare al meglio il patrimonio di cui si dispone e provvedere alla sua cura. I passi da compere sono molti, ma spero di avere come alleato il mondo della tecnica - e della cultura ambientale - in un ambizioso, ma necessario, processo di ammodernamento del Paese. L'Autorità che ho l'onore - ma anche l'onere - di presiedere, "ce la metterà tutta".

Per gentile concessione di "Eidos", organo ufficiale dell'Associazione "Wincomers", alcuni temi di questa intervista sono analoghi a quelli contenuti nell'intervista concessa a Eidos dal prof. d'ELIA

 

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