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  Dicembre 2012

Articoli n° 10
DICEMBRE 2006
 


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L’impatto di Basilea 2 sul comparto edile provinciale

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L’impatto di Basilea 2
sul comparto edile provinciale

Alcune simulazioni hanno palesato gli effetti devastanti dei nuovi criteri
per la determinazione del rating bancario


cstozeroAntonio LOMBARDI

Unire gli sforzi dell'imprenditoria edile per attenuare l'impatto delle disposizioni di Basilea 2 sul sistema congiunturale provinciale. Già da diversi mesi l'Ance Salerno è attivamente impegnata affinché i nuovi criteri per la determinazione del rating bancario non producano gli effetti devastanti che alcune simulazioni hanno palesato.
Secondo una ricerca Unioncamere su un campione di 7.860 Pmi italiane, meno dell'1% delle aziende è in possesso di requisiti sufficienti per ottenere un rating A; solo il 17,5% per un rating BBB, mentre il 65% ha bilanci che verrebbero classificati con BBB- o BB (situazione critica) e il 16,5% rientra nelle categorie B e CCC (in pratica, rischia di essere escluso dal credito).
È noto che i nuovi strumenti che le banche saranno chiamate ad adottare già dal prossimo anno, prevedono una serie di variabili ancorati a solidità finanziaria dell'impresa, bilanci, indici di liquidità e reddittività: parametri non agevolmente individuali in un sistema sottodimensionato e frammentato come quello provinciale.
Il rischio concreto è che tantissime aziende (se non addirittura la grande maggioranza) si vedano tagliate fuori dall'accesso al credito bancario o, nella migliore delle ipotesi, possano fruire di fidi e finanziamenti soltanto a condizioni molto gravose. Si tratta di rischi da non sottovalutare, se si considera che già oggi il rapporto col sistema creditizio è, nel Mezzogiorno, molto più penalizzante che rispetto ad altre aree del paese.
Di recente abbiamo posto il problema durante il convegno "Basilea 2 e sistema di rating: cosa cambia per le imprese e ruolo dei Confidi", che l'Ance ha organizzato d'intesa con Confidi Salerno e BPU-Banca Carime e che ha visto la partecipazione del presidente del Confidi Salerno, Marcello Fasano, del vicepresidente Generoso Coraggio, del dottor Nicola Potere della Banca Carime S.p.A. e del dottor Gennaro Buongiorno del Confidi Salerno. Il dibattito ha consentito di approfondire le svariate problematiche legate al nuovo sistema di rating, ma soprattutto le diverse opzioni cui le imprese possono attingere per ovviare alle nuove disposizioni.
È chiaro che il sistema imprenditoriale salernitano dovrà far fronte a quella che fin d'ora si presenta come una vera e propria rivoluzione culturale che toccherà il sistema gestionale e organizzativo dell'impresa. L'azienda a conduzione familiare, tenuta senza eccessivi formalismi, dovrà cedere il passo ad una più rispondente alle mutate esigenze del mercato e del sistema economico. Bisognerà riservare maggiore attenzione ai conti economici, entrare nell'ottica manageriale delle proiezioni di bilancio da predisporre con cadenza periodica anche più ridotta rispetto all'anno. Adottare insomma sistemi gestionali che attutiscano l'impatto con la nuova regolamentazione prevista da Basilea 2.
Un ruolo di primissimo piano dovranno altresì svolgerlo anche i Consorzi di garanzia fidi, che dovranno supportare quella consistente parte del sistema produttivo provinciale che, altrimenti, si vedrebbe irrimediabilmente emarginato dal rapporto con le istituzioni bancarie. Non è un caso che, su questo versante, l'Ance abbia speso non poche energie non solo a sostegno del Confidi Salerno, ma anche di uno specifico organismo, Confedil, deputato proprio al sostegno dell'accesso creditizio per le imprese edili. Questo impegno, negli anni, ha dato eccellenti risultati. Il Confidi oggi ha un patrimonio che supera i due milioni di euro con una fideiussione Ance per 250 mila euro. Le aziende del comparto delle costruzioni hanno riposto nel Confidi una fiducia crescente, ripagata da un parimenti crescente aumento della capacità di credito attraverso il rilascio di garanzie. Grazie al Confidi in molti casi le imprese hanno potuto fruire di tassi debitori comparabili a quelli vigenti in aree più avvantaggiate del paese, o addirittura più convenienti. L'accesso al credito (a condizioni agevolate), nel comparto dell'edilizia, si rivela del resto irrinunciabile se si considera non tanto il fido in senso stretto, quanto ad esempio gli anticipi su gare di appalto, su stati di avanzamento lavori o su fatture. Per l'edilizia salernitana, che in buona parte vive di commesse pubbliche, si tratta di approvvigionamenti di liquidità essenziali, a causa delle lungaggini burocratiche e della tempistica di pagamento delle stazioni appaltanti, senza i quali verrebbe ad essere messa in discussione la stessa sopravvivenza di molte imprese.
L'impegno dell'Ance a sostegno della categoria spazia però efficacemente anche in altri comparti; siamo dell'avviso che siano maturi i tempi per la costituzione di una Banca di garanzia che integri e completi l'operato dei Confidi: ciò anche in raccordo con lo sforzo in essere teso a diffondere lo strumento del project financing. Il Consiglio Direttivo dell'Associazione ha già mosso passi concreti in questa direzione.
La parte più complessa resta tuttavia la sensibilizzazione sui nuovi sistemi gestionali delle imprese. Abbiamo promosso on line un test di autovalutazione (che adotta i sistemi di rating interni utilizzati da Banca MPS) attraverso il quale le imprese associate possono conoscere già da oggi come verrebbero giudicate e classificate a fronte di una richiesta di credito. Ciò al fine di indirizzare le imprese peggio classificate ad attivarsi per tempo per ovviare alle situazioni di fragilità o incoerenza presenti nelle valutazioni quali-quantitative.
Nel contempo stiamo promuovendo accanto alla dettagliata conoscenza dei nuovi criteri di determinazione del rating, le concrete opportunità a disposizione delle imprese per adeguarsi prima dell'entrata in vigore della nuova normativa comunitaria. Segnatamente, trattandosi nella grande maggioranza dei casi di piccole aziende, siamo dell'avviso che si possa demandare a professionisti esterni qualificati il compito di adottare tutte quelle procedure atte a consentire un impatto meno traumatico con le nuove procedure bancarie. Il risk manager, fino ad oggi consulente esclusivo delle grandi imprese, può e deve diventare un riferimento significativo anche per le realtà produttive più piccole: è lui che può individuare i fattori di criticità ed indicare le strategie più idonee per farvi fronte.

Presidente ANCE Salerno

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