Governance e Mezzogiorno
Volare alti per essere concreti
FIAMP: LA VOCE DELL'ACCESSORIO MODA & PERSONA
STRATEGIE COMUNI PER UN SUCCESSO CONDIVISO
FIAMP: LA VOCE DELL'ACCESSORIO MODA & PERSONA
STRATEGIE COMUNI PER UN SUCCESSO CONDIVISO
Un’unica Federazione per
dare più forza a quattro settori della nostra tradizione manifatturiera
di Raffaella Venerando & Monica De Carluccio
La FIAMP - Federazione Italiana
dell'Accessorio Moda e Persona - è una
tra le più giovani Federazioni di Settore di Confindustria.
Si è costituita ufficialmente a Milano il 20 dicembre 2004
ed è l'unione fra le Associazioni Nazionali delle aziende produttrici
della filiera dell'Accessorio Moda e Persona: Aimpes (manifattura
pelli-cuoio e succedanei), Anci (calzaturieri), Anfao (occhialeria)
e Federorafi (oreficeria-gioielleria). Il 27 gennaio 2005 è stata
riconosciuta come Federazione Nazionale di settore dalla Giunta
di Confindustria. Presidente per il biennio 2005-2006 è stato
nominato Alessandro Biffi (past President Federorafi). Vice Presidente:
Giorgio Cannara (Aimpes). Completano il Consiglio Generale: Cirillo
Coffen Marcolin (Anfao) e Rossano Soldini (Anci).
Alessandro
Biffi
Presidente FIAMP
Presidente Biffi, perché è nata
la FIAMP?
Il perché di questa aggregazione si può sintetizzare
riprendendo un famoso messaggio che abbiamo utilizzato il giorno della
presentazione alla stampa della Federazione dell'Accessorio Moda & Persona: «Se
John, Paul, George e Ringo non si fossero uniti, sarebbero rimasti
John, Paul, George e Ringo». Infatti, i quattro settori rappresentati
dalla FIAMP, calzature, gioielli, pelletteria e occhialeria, così come
le loro associazioni di riferimento, sono sicuramente leader nei propri
ambiti di competenza ma, nonostante ciò, si sono resi conto
che unendosi avrebbero sicuramente raggiunto un livello maggiore di
attenzione, di considerazione e, oltretutto, avrebbero messo le basi
per concretizzare azioni comuni e sinergie, ad esempio, attraverso
iniziative promozionali e commerciali rivolte alle aziende dei quattro
settori che stanno vivendo momenti di grande complessità e
difficoltà.
La FIAMP cosa rappresenta?
I quattro settori della pelletteria, delle calzature, dell'occhialeria
e dell'oreficeria-gioielleria, raggruppano oltre 25.000 aziende italiane,
danno lavoro direttamente a più di 200.000 persone e fatturano
all'anno la ragguardevole cifra di 18 mila milioni di euro, con una
quota del 70% destinata all'export. (vedi Tabella 1)
Qual è la missione?
La nostra missione è di contribuire fattivamente in tutte le
sedi affinchè si riesca a rimettere le imprese manifatturiere
e il prodotto italiano al centro dell'attenzione attraverso iniziative
non isolate, ma concordate e condivise. Il tutto affrontando in modo
nuovo e moderno i complessi problemi dei produttori della filiera
del comparto "accessorio". Il modo nuovo è da intendersi
nel fatto che, pur mantenendo ogni associazione aderente la propria
sovranità e autonomia, su determinate azioni si lavora assieme
per produrre un output rappresentativo degli interessi delle aziende
dell'"accessorio moda & persona". Non solo, la struttura
della Federazione è snella e lo Statuto prevede la Presidenza
e la Segreteria operativa a rotazione ogni biennio. Vi è anche
la possibilità che alla FIAMP aderiscano altre associazioni
che condividano finalità e obiettivi.
Tabella 1 - Scheda di sintesi dei settori FIAMP
Dati aggregati dei quattro settori manifatturieri rappresentati:
- calzaturifici
- occhialeria
- oreficeria/gioielleria
- pelletteria |
Dati aggregati
Fatturato (in milioni di Euro)
Export (in milioni di Euro)
Quota Export su fatturato
Numero aziende di produzione
Numero addetti alla produzione |
2003
18.000
13.200
73%
25.400
200.000 |
Quali sono gli obiettivi e i programmi?
La FIAMP vuole "fare squadra" per dare maggiore slancio
alle richieste di misure italiane ed europee a tutela delle nostre
imprese e per sviluppare una comune e più efficace promozione
del made in Italy nel mondo. Priorità, quindi, a mantenere
e a promuovere la produzione italiana, a difendere l'occupazione,
a sostenere la qualità e le scelte dei consumatori e a tutelare
dalle contraffazioni il marchio made in Italy e i marchi aziendali.
Con la FIAMP abbiamo uno strumento in più per sollecitare il
controllo e il monitoraggio delle dogane italiane ed europee, per
sostenere l'adozione di una adeguata sorveglianza sul mercato domestico
e sui principali mercati di esportazione per contrastare i fenomeni
della contraffazione e delle false e fallaci indicazioni del made
in Italy e dei marchi aziendali. I dati riguardanti il fenomeno della
contraffazione (vedi Tabella 2) sono eloquenti e dimostrano come sia
necessario un intervento di contrasto a livello europeo, oltre che
italiano. Le stime effettuate dalla Guardia di Finanza in base al
volume di prodotti sequestrati, calcolano in circa 1,5 miliardi di
euro annui il giro d'affari della contraffazione. Miliardi che diventano
dai 4 ai 6, secondo invece, le stime delle nostre associazioni. I
dati diffusi dalla Federconsumatori e dal Centro Studi Anticontraffazione
dimostrano che gli scambi di merce contraffatta rappresentano dal
5 al 7% dell'intero commercio internazionale, causando una perdita
annua di 200.000 posti di lavoro stimati nei diversi settori produttivi
coinvolti. Nell'ultimo decennio, inoltre, il fenomeno ha avuto una
crescita del 1.600%! Bisogna ricordare, poi, che la contraffazione,
spesso considerata una conseguenza necessaria del successo commerciale,
porta con sé ripercussioni ben più gravi: il contraffattore,
incurante degli effetti deleteri della propria attività, tanto
sulle imprese quanto sui consumatori, diffonde sul mercato prodotti
di scarso livello qualitativo, cosa che in alcuni settori (ad esempio
l'occhialeria) si traduce in danni anche gravi alla salute degli utilizzatori.
Non ci riferiamo solo alla contraffazione delle famose griffes della
moda, ma altrettanto importante è la fallace indicazione d'origine "made
in Italy" che reca enormi danni a quelle aziende che vogliono
continuare con tenacia a produrre in Italia. Non bisogna poi dimenticare
che il fenomeno visivo delle bancarelle abusive, è solo la
manifestazione più evidente di una realtà costituita
da interlocutori che rimangono dietro le quinte a sfruttare migliaia
di poveretti buttati sulle strade, bambini che lavorano negli scantinati
e che, a seguito di eventuali sequestri ed espulsioni, troveranno
altre centinaia di "distributori" pronti ad accettare il
rischio. Un fenomeno di illegalità diffusa che è fonte
di guadagni incalcolabili per la criminalità organizzata e
fonte stessa di finanziamento per moltissime altre attività illecite.
In questa ottica abbiamo recentemente presentato in Confindustria
alcune proposte operative in materia di made in … obbligatorio,
tutela del made in Italy, controllo e sorveglianza del mercato domestico
e contraffazione. Fortunatamente qualcosa si sta facendo. Le dogane
si stanno attrezzando, dimostrando grande sensibilità sul problema.
Apprezziamo anche la volontà mostrata dal Governo con alcuni
dispositivi recentemente introdotti. In ambito internazionale, stiamo
facendo pressione, in accordo con Confindustria e con il nostro Governo,
presso la Commissione Europea per una efficace politica di tutela
dei marchi e, in ambito WTO, per un'effettiva applicazione delle regole
commerciali e del principio di reciprocità in tema di dazi
e barriere non tariffarie negli scambi internazionali. Seguiamo con
attenzione, attraverso Confindustria e il Ministero delle Attività Produttive,
la preparazione della Conferenza Ministeriale WTO di Hong Kong di
dicembre. I negoziati sull'accesso ai mercati dei prodotti industriali
e sulla cooperazione doganale sono importanti e chiediamo una riduzione
sostanziale dei picchi tariffari più alti e delle barriere
non tariffarie, quelle barriere "tecniche" in presenza delle
quali, anche a dazio zero, è molto difficile entrare e operare
in un mercato straniero. Anche questo fronte deve portare a un aumento
della trasparenza commerciale internazionale e dell'efficienza delle
dogane. Esattamente quello che serve alle nostre piccole e medie imprese
per superare il peso della burocrazia senza piegarsi alla corruzione.
Sul fronte promozionale e commerciale, nel ricordare che tre delle
quattro Associazioni aderenti alla FIAMP già gestiscono manifestazioni
fieristiche settoriali di successo (MICAM, MIDO e MIPEL), stiamo lavorando
assieme perché la FIAMP possa anche diventare un "laboratorio" di
nuove iniziative commerciali, meno istituzionali e più orientate
al business.
Parlando di regole commerciali, la Cina è un'opportunità?
Anche nei confronti della Cina bisogna fare chiarezza
perché i
rischi immediati del tumultuoso sviluppo cinese superano le opportunità future.
L'export attuale dell'Italia verso la Cina è appena superiore
a quello verso il Portogallo, Paese con soli 10 milioni di abitanti.
Il nostro export verso la Cina non sta crescendo ai tassi che molti
si attendevano. Le proiezioni della Fondazione Edison dicono che se
anche l'export verso la Cina crescesse del 15% annuo, nel 2015 esso
non sarà ancora in grado di raggiungere il valore delle nostre
attuali (non future) esportazioni verso la Spagna. Occorre quindi
essere consapevoli che la contraffazione e i vari dumping della Cina,
ma anche di altri Paesi asiatici quali il Vietnam, la Tailandia, l'Indonesia
e l'India, che danneggiano oggi le imprese italiane attive nei comparti
tradizionali, non sono aspetti di una competizione sana, di fronte
alla quale sarebbe poco logico resistere, bensì di una concorrenza
drogata e sorretta da un apparato statale che, a differenza del nostro, è totalmente
concentrato sull'obiettivo di conquistare, a tutti i costi, crescenti
quote di mercato mondiale.
Da queste considerazioni nascono le nostre stringenti richieste
di reciprocità di trattamento daziario, di abbattimento delle
barriere non tariffarie, di immediata adozione di misure di salvaguardia
(quote contingentate, dazi compensativi) in caso di un incontrollato
aumento delle importazioni europee di prodotti dell'accessorio moda & persona
così come del tessile-abbigliamento.
Come vede il futuro dei prodotti dell'accessorio
di fronte alle difficoltà e alle sfide attuali?
Respingo al mittente le tesi di un "declino" dell'industria
manifatturiera italiana. Dati alla mano è stato dimostrato
come i settori che si riconoscono nella FIAMP (accessorio moda & persona),
nell'abbigliamento e nell'arredo-casa esprimono un valore aggiunto
di oltre 42 mila milioni di euro, appena inferiore a quello dell'intera
industria automobilistica tedesca, che è uno dei "pilastri" dell'industria
mondiale. Né si possono considerare questi settori superati
o maturi in quanto stanno reggendo e reagendo alla formidabile svalutazione
competitiva della moneta del loro principale concorrente, la Cina
(-35% sull'euro in tre anni). Allo stesso tempo, non si può pensare
che le imprese italiane, in quanto medio piccole, possano resistere
a lungo nella tenaglia della concorrenza asimmetrica e dei dumping
valutari dei Paesi asiatici o che le soluzioni prospettate da alcuni,
quali l'aggregazione per raggiungere adeguati tagli dimensionali,
la delocalizzazione della produzione, l'innovazione perpetua, ancorché importanti,
siano facilmente percorribili. Solo un ristretto numero di imprese,
di grandezza significativa, potrà indirizzarsi su questa strada.
Occorre quindi incoraggiare le imprese a rimanere in Italia concentrandosi
proprio sulle misure di rilancio del made in Italy prima ricordate,
nonché rimuovendo i "vincoli di sistema" (burocrazia,
trasporti, infrastrutture, energia) che le penalizzano rilanciando
una serie di dispositivi (incentivi fiscali o eliminazione dell'Irap)
per favorire l'utilizzo di personale impegnato nel design italiano,
nella ricerca stilistica e nel rinnovo dei campionari e delle collezioni.
In conclusione, l'ambizione della FIAMP è quella di riuscire
a dimostrare, come nei migliori complessi, che l'unione di quattro
bravi e capaci solisti sia possibile e, forse, indispensabile per
garantire più voce e ancora maggiori successi all'industria
italiana.
Organigramma 2005-2006
FIAMP - Federazione Italiana dell'Accessorio Moda e Persona
Presidente: Alessandro Biffi (Federorafi)
Vice Presidente: Giorgio Cannara (Aimpes)
Consiglieri: Cirillo Coffen Marcolin (Anfao) e Rossano Soldini (Anci)
Segretario Generale: Stefano de Pascale
Sede
Milano - 20149 - P.zza Michelangelo Buonarroti, 32
Tel. (+ 39) 02 4815364 - Fax: (+39) 02 4815118
sito: www.fiamp.it - e-mail: segreteria@fiamp.it
Associazioni Aderenti
AIMPES - Associazione Italiana Manifatturieri Pelli e Succedanei
Italiani
ANCI - Associazione Nazionale Calzaturifici Italiani
ANFAO - Associazione Nazionale Fabbricanti Articoli Ottici
FEDERORAFI - Federazione Nazionale Orafi Gioiellieri Fabbricanti |
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