BORSA MEDITERRANEA DEL TURISMO ARCHEOLOGICO
OTTAVA EDIZIONE A PAESTUM DAL 17 AL 20 NOVEMBRE
LE ROTTE DELL'ECONOMIA
ORIENTARSI NEL VILLAGGIO GLOBALE
POLO DELLA QUALITÀ
IL LUSSO CHE ATTRAE
LE ROTTE DELL'ECONOMIA
ORIENTARSI NEL VILLAGGIO GLOBALE
Nella
XII giornata nazionale "Orientagiovani", a Salerno si è discusso
della qualità del sistema formativo
di Vito Salerno & Monica De
Carluccio
Il contesto globale induce gli studenti a orientare le proprie
scelte formative, e spesso lavorative, verso mercati esteri
per acquisire competenze più qualificate. Mondo della
formazione, istituzioni e aziende ne hanno discusso il 14
ottobre scorso con un convegno organizzato dal Gruppo Giovani
Imprenditori di Confindustria Salerno, nell'ambito della
XII giornata nazionale "Orientagiovani" che Confindustria
dedica ogni anno al consolidamento dei rapporti con la Scuola
e l'Università, sulle opportunità e le dinamiche
della mobilità internazionale. Il Presidente degli
industriali salernitani Andrea Prete ha aperto i lavori e,
rivolgendosi ai numerosi giovani presenti, ha analizzato
il concetto di competitività, affermando che «le
basi di un sistema realmente competitivo sono i giovani e
la formazione, le nuove leve saranno la classe dirigente
futura del Paese». Un ruolo centrale, secondo il Presidente
Prete, quindi è svolto da Scuola e Università.
Lo stesso ha richiamato poi alcuni dati di fonte Ocse, secondo
i quali «in Italia abbiamo il minor numero di laureati
in Europa e una bassa competenza in matematica e nelle scienze.
Queste carenze hanno come conseguenza il fatto di essere
un Paese che non fa ricerca, che non innova, per cui siamo,
paradossalmente, i più grandi utilizzatori mondiali
di telefonini ma non abbiamo un'industria che produce questi
apparecchi. Sono anni che non abbiamo un prodotto con altro
contenuto di innovazione tecnologica, per cui è indispensabile
investire seriamente in questa direzione». Il Presidente
dei Giovani Imprenditori Mauro Maccauro ha focalizzato, poi,
l'attenzione su alcuni punti: «La situazione attuale
- ha osservato il Presidente - è caratterizzata da
un'elevata conflittualità tra i mercati delle diverse
aree del pianeta; questione fondamentale allora è la
competizione dei saperi nel villaggio globale. Il sistema
Italia in questo contesto deve garantire una più alta
qualificazione delle nostre professioni». E ha quindi
spiegato «si impongono oggi per le nuove generazioni
alcuni requisiti essenziali: una preparazione di base, tecnica
e teorica che deve aggiornarsi nel tempo, elasticità mentale
al confronto, alla competizione, consapevolezza della propria
cittadinanza europea, conoscenza di più lingue».
Analizzando la Riforma Moratti, il Presidente è convinto
che «con essa si afferma il principio che le Associazioni
Datoriali, e quindi le imprese, saranno sempre più corresponsabili
della formazione dei giovani. Per emergere dallo stato di
crisi abbiamo bisogno di eccellenze qualsiasi sia il contesto
formativo, liceale o tecnico. Invito i giovani quindi a compiere
delle scelte seguendo le proprie attitudini, cercando di
seguire meno l'indirizzo delle famiglie ma facendo venire
fuori il proprio carattere. Solo questo è il modo
per riuscire bene e con soddisfazione nel mondo del lavoro.
Il problema è capire cosa si ha nella testa e non è impresa
da poco». Sul principio dell'alternanza scuola-lavoro,
istituzionalizzato dalla Riforma Moratti, Maccauro è stato
perentorio «la mia preoccupazione è questa:
poiché sulla formazione professionale si è regionalizzato
il sistema, si potrebbe creare un gap tra il meccanismo che
verrà messo in piedi dalle Regioni del Nord Italia,
combinato con un apparato produttivo molto più forte
del nostro, e quello delle Regioni meridionali. Dobbiamo,
inoltre, evitare che il principio dell'alternanza scuola-lavoro
non generi un sistema clientelare per l'avvio dei tirocini. È fondamentale
istituzionalizzare una consulta permanente composta da imprese
appartenenti a tutte le categorie produttive, dai dirigenti
scolastici, dalle famiglie, dai sindacati, e dalle istituzioni,
per fare sistema a monte, definendo il quadro di riferimento
di azione, monitorando le attività, ponendosi degli
obiettivi specifici e verificando periodicamente i risultati
in termini di ricaduta sul territorio dei progetti di alternanza
scuola-lavoro». A tal proposito il Presidente dei G.I.
si è augurato che possa ripetersi l'iniziativa "Primazienda",
informando che «stiamo aspettando che la Provincia
di Salerno rinnovi il protocollo d'intesa per dare ai ragazzi,
che non intendono intraprendere il percorso universitario,
la possibilità di svolgere un tirocinio di un semestre
presso le nostre aziende». Nel suo intervento anche
una considerazione rispetto al tema della ricerca, «io
sostengo che le nostre PMI non hanno adeguati fondi da dedicare
alla ricerca e quindi una giusta sinergia con i laboratori
delle università è auspicabile per far sì che
i ricercatori possano interagire concretamente con le aziende,
con la conseguente soddisfazione per gli stessi che il proprio
lavoro sia stato utile per quell'impresa, per quella filiera
produttiva, per il territorio». È poi intervenuto
il Presidente della Fondazione A. Genovesi SDOA, Vittorio
Paravia, subito incisivo nell'esordire: «si dice spesso
che i giovani si formano al Sud per trasferirsi successivamente
al Nord. Questo è vero ma non credo sia un fatto così negativo
se abbiamo nel nostro territorio scuole di formazione di
alto livello». «I formati master della SDOA -
ha proseguito - si distribuiscono dal punto di vista dell'inserimento
lavorativo in modo uniforme sull'intero Paese. Le spiegazioni
di tale andamento sono diverse. Innanzitutto, qui ci sono
meno aziende rispetto al Nord e le stesse non crescono perché nelle
nostre realtà ci sono una serie di costi e vincoli
che non favoriscono chi fa impresa: burocrazia inefficiente,
difficoltà logistiche, criminalità, la mancanza
di orientamento professionale, un'offerta didattica universitaria
che per le elefantiache dimensioni delle strutture accademiche, è necessariamente
di tipo passivo, con gli studenti semplici spettatori del
processo apprendimento». In tale contesto, il Presidente
Paravia ha delineato il ruolo delle scuole di alta formazione: «le
organizzazioni, come la SDOA, devono continuare, invece,
sulla strada dell'offerta didattica attiva fondata sul principio
del coinvolgimento dello studente come attore del processo
di apprendimento, e in particolare sul metodo del learning
by doing». Massimo Lo Cicero, Docente di Economia della
Comunicazione all'Università Tor Vergata di Roma,
agli studenti in sala ha detto: «voi state crescendo
in un mondo dove è molto facile scambiarsi velocemente
e a basso costo informazioni grazie al telefono, alla televisione
e al personal computer. Lo scambio delle conoscenze è la
base per generare ricchezza nell'era delle ICT». Ha,
poi, evidenziato che nel Mezzogiorno «dobbiamo assolutamente
scoprire la dimensione della cooperazione, obiettivo non
semplice perché siamo da sempre dei super individualisti,
come dimostra il fatto che in giro per il mondo ci sono tanti
meridionali che hanno avuto grande successo nella vita professionale
perché hanno trovato contesti caratterizzati da una
base organizzativa solida. Dobbiamo imparare a essere organizzati
e cooperativi». A Pasquale Viespoli, Sottosegretario
del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, sono state
affidate le conclusioni. Viespoli ha precisato innanzitutto
che «il capitale umano è il patrimonio da valorizzare
per migliorare le nostre prospettive future» e con
questa convinzione «la Scuola va centrata - ha proseguito
poi - sulla persona e sulla individualizzazione del percorso
formativo». Delineando la linea di azione da seguire,
ha continuato: «bisogna investire nella qualità del
sistema formativo e dell'orientamento professionale. L'università deve
favorire l'incontro tra domanda e offerta di lavoro e contribuire
alla costruzione di politiche efficaci di mobilità».
Ha concluso poi con una riflessione sulla situazione del
Mezzogiorno: «l'Italia può rispettare gli impegni
di Lisbona solo se cresce il Sud e con esso i tassi di occupazione.
Le incredibili energie e intelligenze compresse in questa
parte del Paese devono finalmente liberarsi e sprigionare
tutti gli effetti benefici sull'Italia intera».
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