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  Dicembre 2012

Articoli n° 6
Luglio 2005
 
UNIONE DI AVELLINO - Home Page
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LA SICUREZZA
ELEMENTO DI ATTRAZIONE DEL TERRITORIO

US AVELLINO
SCENDE IN CAMPO L'ENTUSIASMO

SEMINANDO “SEMINARI ITINERANTI”
FORMARE SE STESSI PRIMA DEGLI ALTRI

MAI PIÙ RENDITE DI POSIZIONE PSICOLOGICHE
LA RICETTA DI VIVA HOTEL

US AVELLINO
SCENDE IN CAMPO L'ENTUSIASMO
La vis imprenditoriale dei fratelli Pugliese ha portato la squadra in serie B

di Filomena Labruna

Azienda "Us Avellino" è la scommessa vinta dei fratelli Pugliese, che hanno portato la squadra in serie B, contro ogni previsione. Il presidente Marco Pugliese non nasconde la gioia e un grande orgoglio. Parla a cuore aperto, da imprenditore, da tifoso, da irpino. Il gruppo Pugliese detiene l'Ixfin, azienda nata nel dicembre 2001, che vanta ora un fatturato di 650 milioni di euro e dà lavoro a 5.300 dipendenti distribuiti in 16 stabilimenti, 7 in Italia, tra cui il quartier generale di Marcianise, e 9 in mezzo mondo.

Presidente, parliamo di calcio-impresa. Quali le cifre dell'investimento legato all'Us Avellino?
Sono ben note: più di 10 milioni di euro per l'acquisto da Casillo, 2,5 milioni di euro per la gestione dell'organico con tutti i dipendenti, 800 mila euro per la squadra; oltre a 250 mila euro di debiti fuori bilancio.

Quali sono le entrate?
Lo sponsor della Provincia è pari a 120.000 euro, mentre am-monta a 180.000 euro quello dell' IVPC; 1,2 milioni di euro circa di incassi, compresi i play off e 400 mila euro per i diritti televisivi.
Ha già fatto un calcolo dei bilanci in vista della serie B?
Dovrebbero entrare nelle casse societarie circa 6,5 milioni di euro di fondo mutualità Lega A e B. Potrebbe essere chiuso il contratto con Sky per una cifra di 4/450 mila euro.

L'affare Avellino, dunque, funziona?
Sono giorni frenetici. Le calcolatrici sono bollenti per le cifre digitate dai nostri commercialisti, i dottori Nicola Guerriero e Mario Muzio e un esperto finanziario napoletano che si incontrano quasi quotidianamente con quelli della SportInvest, presso lo studio del dottor Attilio Adinolfi, coadiuvato dai dottori Capone e Carrino. L'ultimo rush riguarda la massa debitoria dell'Us Avellino. Se tutto andrà per il verso giusto, si provvederà a ripianare con una quota capitale, la perdita di bilancio.

Quali i punti fondamentali per costruire un'impresa solida?
É indispensabile una grande trasparenza, fondamentale alla ba-se dell'attività di un'azienda che è patrimonio del capoluogo irpino. Potranno esserci incomprensioni strada facendo, ma di sicuro se il rapporto sarà sereno, onesto e cristallino, tutto potrà e dovrà essere superato nell'interesse collettivo di dipendenti, addetti ai lavori, calciatori e tifosi.

La sua agenda di imprenditore calcistico è fitta?
E piena di scadenze e ostacoli da superare. La prima riguarda una fidejussione bancaria per copertura spese di più di 200 mila euro. Un impegno imprenscindibile dal quale nessuno, pena l'esclusione dai campionati, potrà sottrarsi. Poi sarà una corsa contro il tempo per depositare le liberatorie dei calciatori e mettere a posto i bilanci. La Figc non transigerà sui parametri da rispettare. I mezzi propri della squadra dovranno risultare almeno pari all’8% dell'attivo patrimoniale e al 25% del valore attribuito in bilancio al parco giocatori. E poi il rapporto ricavi e indebitamento: i primi dovranno superare almeno 3 volte il secondo, altrimenti non si potrà operare sul mercato. Siccome l'Avellino, nei bilanci già depositati, non è a posto, l'unica via di uscita sarà ricapitalizzare e per farlo occorreranno almeno 3 miliardi delle vecchie lire. La Covisoc entro il 19 luglio comunicherà alle società l'esito dei controlli.

Pochi giorni per esultare e ha dovuto già mettersi a lavorare?
Abbiamo salvato la società dell'Avellino: questa era, per il momento, la cosa più importante da fare. Mi sono già attivato con mio fratello e con il mio staff per ricostruire questa squadra e riconsegnarla a una città che merita il grande calcio. Essere imprenditore non è semplice, e lo è ancora più nel settore sportivo dove gli investimenti richiesti sono notevoli. Oggi siamo pronti a ricominciare. È stata dura più del previsto rilevare l'intero pacchetto della SportInvest, ma ce l'abbiamo fatta. Abbiamo rilevato con una srl, l'Irpina Sporting, la società biancoverde a costo zero, una quota simbolica dell'1% è stata rilevata dall'avvocato Angelo Lan-zetta ma, dentro e dietro a questo cerchio ci sono tanti "buchi," frutto anche di debiti pregressi, in parte onorati, ma anche di altre situazioni delle quali è comunque inutile parlare.

I Pugliese sono a capo di uno dei gruppi industriali più importanti del Paese e tra i primi in Europa, la Ixfin di Marcianise. Com'è maturata quest'ascesa?
Tutto è opera di mio fratello Massimo che, andato via da Frigento, va nel Friuli, acquista un'azienda e subito si fa stimare. É un giovane scaltro, abile e tenace. Si lega in un rapporto di amicizia fraterna con Carlo Fulchir, un giovane come lui che ha grande passione ed esperienza nel campo delle nuove tecnologie nei sistemi informatici. Massimo riconverte l'attività e comincia a viaggiare con Carlo. Treni, navi, aerei, paesi esteri, rapporti sempre più cordiali con i magnati dell'industria. Riesce a produrre un fatturato di 30 miliardi, poca cosa rispetto ai 1500 dell'anno successivo. Poi l'avventura dell'Avellino calcio. Ne discute con Sibilia, ma il vecchio leone alza il prezzo. La trattativa si avvia per le lunghe. Massimo è un imprenditore serio e prudente. Mi chiama alla presidenza della società e diventa il riferimento del "miracolo calcistico". Ma rimane con i piedi ben piantati a terra. Poi qualche contestazione organizzata, le cose del calcio spesso incomprensibili e Massimo decide di uscire dal gioco. Con signorilità e dando lezioni di stile. Oggi è cambiato tutto.
Se girando per Frigento, si chiede un parere sulla "dinasty" Pugliese, tutti dicono che «sono ragazzi onesti che sanno imporsi». Avete conservato un legame forte con la vostra terra di origine.
Sono buoni i rapporti con tutti. Chi ha sofferto non perde mai la testimonianza dell'umiltà.

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