ARCHIVIO COSTOZERO

 
Cerca nel sito



Vai al numero in corso


  Dicembre 2012

Articoli n° 6
Luglio 2005
 
EDILIZIA INDUSTRIALE - Home Page
stampa l'articolo stampa l'articolo


ENERGIA DAGLI SCARTI INDUSTRIALI
I VANTAGGI DELLE BIOMASSE

Soddisfare il fabbisogno elettrico e termico in proprio

Stefano Castelli Gattinara
Architetto - Studio Castelli Gattinara
studio-architettura@castelli-gattinara.it


Sganciarsi dalla rete energetica nazionale per soddisfare in proprio l'esigenza di produrre elettricità, caldo e freddo, è facilmente realizzabile, specie per le industrie che producono particolari scarti di lavorazione. Ci riferiamo, alla possibilità di sfruttare una fonte energetica derivata da biomassa. Biomassa è un termine che riunisce una gran quantità di materiali, di natura estremamente eterogenea. In generale possiamo definire “biomassa” tutto ciò che ha matrice organica, con esclusione delle plastiche di origine petrolchimica e dei materiali fossili (petrolio e carbone) che esulano dall'argomento in questione. Le più importanti tipologie di biomassa derivano da: residui forestali (rientrano in questa categoria tutti i prodotti derivati dalla potatura degli alberi e dalla manutenzione delle aree verdi); scarti dell'industria di trasformazione del legno (pezzame, trucioli, segatura, etc.); scarti delle aziende zootecniche, delle industrie di macellazione e di lavorazione carni; scarti dei mercati, alghe e colture acquatiche; rifiuti solidi urbani di origine organica. L'ambito delle biomasse è, a oggi, tra le fonti energetiche rinnovabili più concrete e disponibili. L'utilizzo delle biomasse coincide con la possibilità di sfruttare, eliminandoli, gli scarti prodotti da lavorazioni industriali delle aree su riportate, non avendo più l'onere dello smaltimento. La tecnologia delle biomasse ha valore, addirittura, in un ragionamento a più largo raggio dove è possibile ipotizzare la rigenerazione di terre desolate da sviluppare in aree inutilizzate e creare occupazione. Cerchiamo, in sintesi, di riportare i vantaggi delle biomasse: l'abbondanza di materia utilizzabile, la facilità di estrazione energetica, l'economia del processo, la rinnovabilità e, a fine ciclo, il potenziale utilizzo come fertilizzante. Inoltre, non contribuiscono all'effetto serra e hanno un basso tenore di zolfo. Da biomassa è possibile ottenere energia, carburanti e prodotti. L'ambito della ricerca, a livello mondiale, opera sui vari aspetti presenti sotto il termine "biomassa" puntando, soprattutto, sull'ottenimento di carburanti. A oggi, nel mondo, le biomasse soddisfano il 15% circa degli usi energetici primari con 55 milioni di TJ/anno. L'utilizzo di tale fonte mostra, però, un forte grado di disomogeneità fra i vari Paesi. Paradossalmente i Paesi dove l'impiego e l'utilizzo di biomasse risulta maggiore sono quelli definiti "in via di sviluppo". Complessivamente essi ricavano, mediamente, il 38% della propria energia dalle biomasse, con 48 milioni di TJ/anno. In molte aree questa risorsa soddisfa fino al 90% del fabbisogno energetico totale, mediante la combustione di legno, paglia e rifiuti animali. Nei Paesi industrializzati, invece, le biomasse contribuiscono appena per il 3% al fabbisogno energetico con 7 milioni di TJ/anno. In particolare, l'America ricava il 3,2% della propria energia dalle biomasse, equivalente a 3,2 milioni di TJ/anno; l'Europa, complessivamente, il 3,5%, con punte del 18% in Finlandia, 17% in Svezia, 13% in Austria; l'Italia, con il 2,5% del proprio fabbisogno coperto dalle biomasse, è al di sotto della media europea. L'impiego delle biomasse in Europa soddisfa, dunque, una quota abbastanza marginale dei consumi di energia primaria, rispetto alla sua potenzialità. All'avanguar-dia, nello sfruttamento di questa fonte energetica, sono i Paesi del centro-nord Europa, che hanno installato grossi impianti di cogenerazione e teleriscaldamento alimentati a biomasse. La Francia, che ha la più vasta superficie agricola in Europa, punta molto anche sulla produzione di biodiesel ed etanolo, per il cui impiego come combustibile ha adottato una politica di completa defiscalizzazione. La Gran Bretagna, invece, ha sviluppato una produzione trascurabile di biocombustibili, ritenuti allo stato attuale antieconomici, e si è dedicata in particolare allo sviluppo di un vasto ed efficiente sistema di recupero del biogas dalle discariche, sia per usi termici che elettrici. La Svezia e l'Austria, che contano su una lunga tradizione di utilizzo della legna da ardere, hanno continuato a incrementare tale impiego sia per riscaldamento che per teleriscaldamento, dando grande impulso alle piantagioni di bosco ceduo (salice, pioppo) che hanno rese 3-4 volte superiori alla media come fornitura di materia prima. Nel quadro europeo dell'utilizzo energetico delle biomasse, l'Italia si pone in una condizione di scarso sviluppo, nonostante l'elevato potenziale di cui dispone. Un esempio concreto d'impiego di questa tecnologia applicata al mondo industriale di smaltimento dei residui di lavorazione è l'impianto nato nel 1999 di termoutilizzo di residui industriali situato a Manzano. L'entrata a regime permette di produrre annualmente fino a 18.000 MWh lordi di energia elettrica, smaltendo 20.000 tonnellate di residui provenienti dalle locali industrie della sedia che, altrimenti, verrebbero conferiti in discarica con evidenti problemi di natura ambientale e costi aggiuntivi per le aziende. L'iniziativa - una delle prime di questo tipo a livello nazionale - risponde alle necessità di smaltimento dei residui prodotti da un gruppo di aziende della zona e ha avuto successo in virtù della sua convenienza economica e alla possibilità di fornire un contributo energetico diretto alle aziende stesse. L'impianto è composto essenzialmente dalle sezioni di stoccaggio e preparazione, di incenerimento, di recupero energetico e di depurazione fumi. In particolare, il recupero energetico viene effettuato producendo vapore surriscaldato utilizzato in un ciclo cogenerativo di tipo "a spillamento e condensazione". L'intero progetto, che è stato ideato e realizzato grazie a una convenzione stipulata tra la Nuova Romano Bolzicco S.p.A. e il Dipartimento di Energetica e Macchine dell'Università di Udine nella persona del professor Gioacchino Nardin, rappresenta una esemplare applicazione del Decreto Ronchi e dei numerosi decreti attuativi collegati. L'impianto, di tipo consortile, è alimentato con una miscela costituita da rifiuti assimilabili agli urbani (imballaggi, carta, etc.), residui di verniciatura, polverino di levigatura e pezzame di legno, scarti provenienti dai cicli produttivi delle locali industrie. Esso è costituito da una sezione di termodistruzione a combustione i cui fumi alimentano una caldaia a recupero per la produzione di vapore surriscaldato, che permette il funzionamento di un ciclo vapore con produzione di energia elettrica ed eventuale calore per teleriscaldamento. Il recupero di una frazione del calore a bassa temperatura permette di alimentare uno o più tunnel di essiccazione del legno. Tali utenze si caratterizzano per una richiesta di calore di circa 1.000.000 kcal/h per unità a temperature variabili con la specie legnosa da essiccare dai 50 °C ai 70 °C. Oltre questa esperienza, molte altre sono state attivate e sono attualmente in uso. Sempre troppo limitate rispetto al potenziale. Nel mese di dicembre entrerà in funzione un impianto su Roma, progettato in team con aziende specializzate nel settore, per la produzione di energia elettrica e il soddisfacimento del fabbisogno del potenziale termico (caldo e freddo), di un piccolo complesso a destinazione mista. Con un'unica centrale alimentata a cippato (derivato dalla potatura e manutenzione di aree verdi), sarà reso indipendente un nucleo abitativo (formato da tre ville attualmente, ma con estensione stimata ad altre tre unità immobiliari) e un nucleo produttivo di circa 1200 mq. La valutazione economica, confrontata con l'utilizzo di impianti di tipo tradizionale a petrolio o a gas, permetterà un rientro della spesa di impianto entro i primi cinque anni, dopo i quali la struttura avrà solo il costo di gestione pari al 5% rispetto a quelle di tipologia tradizionale. Questo sarà uno dei pochi "piccoli" impianti privati che si riescono a realizzare, nel nostro Paese, grazie alla sensibilità e all'impegno dei progettisti e delle aziende che operano nel mondo delle energie rinnovabili e di tutte quelle attività che vanno nella direzione del rispetto per l'ambiente.

Download PDF
Costozero: scarica la rivista in formato .pdf
Luglio - 5.560 Kb
 

Cheap oakleys sunglassesReplica Watcheswholesale soccer jerseyswholesale jerseysnike free 3.0nike free runautocadtrx suspension trainingbuy backlinks
Direzione e Redazione: Assindustria Salerno Service s.r.l.
Via Madonna di Fatima 194 - 84129 Salerno - Tel. (++39) 089.335408 - Fax (++39) 089.5223007
Partita Iva 03971170653 - redazione@costozero.it