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  Dicembre 2012

Articoli n° 6
Luglio 2005
 
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NUOVE STRATEGIE PER LO SVILUPPO LOCALE
bilateralitÀ come motore d'innovazione
Riflessioni sui risultati portati a casa dall’OBR Campania

Alfredo Loso
Presidente OBR Campania
presidenza@obrcampania.it



Un'espressione forte, rassicurante, più che un'affermazione una premessa, un “mettere le mani avanti”, un riempirsi la bocca per iniziare un discorso da cui ci si aspetta l'attenzione, l'interesse degli astanti. No, non stiamo recensendo l'ultima fatica di Carlo Triglia con lo stesso titolo "Sviluppo Locale", piuttosto il pensiero corre alle esperienze che ci hanno visti impegnati, alle buone prassi da cui abbiamo tanto appreso e che, in qualche caso, abbiamo concorso a costruire. Come trascurare la stimolante esperienza de "L'Agenzia Locale per l'Apprendi-mento Continuo" sviluppata, su di un territorio difficile come quello di Bagnoli, con il contributo di Comune e Provincia di Napoli, che ci ha dato la consapevolezza che i risultati possono arrivare con l'impegno e la professionalità di tutti. è quanto ci ha insegnato la stagione benemerita dei primi patti territoriali in Campania, l'impegno civile di chi ne è stato attore: Miglio d'oro, Agronocerino, Tess, Città del fare. L'ener-gia spesa nel tentativo di contribuire alla costruzione di una nuova classe dirigente locale. E l'osservatorio regionale sull'apprendistato, che da qualche tempo, animato dalla bilateralità campana, prova con molta fatica e non poche difficoltà a dare ordine e vigore all'apprendistato in Campania. E il laboratorio sociale dell'EDA - la formazione per il cittadino lungo tutto l'arco della vita - ove abbiamo toccato con mano che non vi può essere sviluppo se non cresce il tasso di conoscenza dei cittadini di quel territorio. Come non ricordare, poi, il faticoso lavoro, in chiave provinciale, delle Conferenze d'Ambito, teso a migliorare l'offerta formativa degli ambiti, il cui "focus " evidenzia i micro sistemi di sviluppo. E il continuo riaffermare la vocazione turistica di questa nostra regione, quasi per ribadire a noi stessi una realtà inconfutabile, l'assoluta esclusività in termini di ricchezze del nostro territorio, salvo poi accorgersi amaramente che alle mille proposte e idee non segue una fattualità sempre positiva. In questo senso va inteso quel lavoro entusiasmante di sensibilizzazione dei cittadini, teso a dare consapevolezza del loro patrimonio culturale (esempio "Grandi attrattori culturali") e delle enormi potenzialità a esso connesse. Fondamentale poi è stato l'oscuro, importante lavoro di Analisi continua dei fabbisogni del territorio, portato avanti da OBR per l'area industria e dagli altri enti bilaterali per i rispettivi settori di appartenenza: un'analisi che, insieme alla definizione delle reali vocazioni e potenzialità di quel territorio, è alla base di ogni proposta di sviluppo locale, perché consente di intervenire sulla programmazione finalizzata dei necessari interventi formativi tesi alla costruzione delle figure professionali necessarie alla implementazione dei progetti di sviluppo di quell'area. Sulla stessa logica, l'importante attività di supporto alla partenza dei primi progetti sperimentali - Piste - dei Fondi Interprofessionali Fondimpresa, di cui OBR Campania è l'articolazione regionale. Testimonianza di una bilateralità attiva e vissuta, che per la prima volta in Campania ha consentito la definizione di un accordo sindacale tra Confindustria e Cgil, Cisl, Uil per la formazione di circa 1.500 lavoratori, frutto di un lavoro comune tra il Sindacato e l'Organizzazione territoriale di Confindustria. Un accordo nato per dare una risposta concreta alle esigenze formative delle aziende e alla qualificazione dei lavoratori. A questo punto mi preme ricordare l'originalità del CREB, il Coor-dinamento regionale degli enti bilaterali, un'esperienza unica in Italia, una buona prassi nel fare sistema, l'essere riusciti a integrare, conservando le rispettive autonomie, le ragioni di fondo dello stare insieme della bilateralità, espressione dei diversi settori economici e sociali della Campania. Oggi il CREB insieme ad altri soggetti è orgogliosamente impegnato nella costruzione del Sistema Regionale delle Quali-fiche, un'attività fondamentale per la costruzione del Sistema regionale della formazione, a cui da tempo il Coordinamento offre il suo impegno in una collaborazione sempre più efficace con la Regione Campania. Ma vi è un altro tema cui ci ricollegano alcune non lontane letture - De Rita, Forte, Gilli, Viesti e più recentemente De Vivo, che in particolare si interessa dell'esperienza dei Patti e dei Pit nella regione Campania. La Regione Campania ha fortemente creduto nella logica dell'idea forza che motiva e orienta lo sviluppo, tanto da impegnarvi circa il 40% delle risorse del Por 2000/2006, distribuite sui 50/51 Pit su cui ha impostato la propria programmazione. Un impegno così rilevante in termini di risorse merita a nostro avviso una maggiore coralità, una maggiore capacità di orientare le scelte da parte di tutte le forze sociali. Non un esserci, ma un contribuire con le proprie esperienze e le competenze distintive. Per quanto ci riguarda non possiamo non porre il massimo dell'attenzione rispetto alle dinamiche che, all'interno di specifiche azioni, soprattutto nell'ambito dei PIT, attivano i processi formativi orientati alla costruzione e al rinforzo delle competenze che costituiranno il motore della forza lavoro territoriale. Quale migliore occasione per il Coordinamento degli Enti Bilaterali di proporre in modo esemplare la propria esperienza in tema di analisi dei fabbisogni professionali per offrire alle strategie regionali, ancora una volta, l'apporto della bilateralità e delle parti sociali e per sperimentare sui Pit quello che potrebbe divenire metodo e consuetudine professionale in una logica più ampia e direi quasi naturale? Avevamo iniziato una riflessione sullo Sviluppo Locale; il risultato è sotto i nostri occhi: una rapida carrellata di esperienze, buone prassi, uno scenario importante sul quale da tempo siamo impegnati a portare il contributo delle parti sociali e della bilateralità, una parte non trascurabile dello Sviluppo Locale della nostra Regione.

Per una riflessione sullo sviluppo locale si propongono alcuni tra pubblicazioni e articoli che ci sembrano particolarmente significativi e che abbiamo richiamato in questo intervento:
De Rita Bonomi "Manifesto per lo Sviluppo Locale"
Forte "La Progettazione Integrata Territoriale"
Gilli "Iniziative integrate per lo Sviluppo Locale"
Gilli "Guida alla progettazione dello Sviluppo Locale"
Viesti "Lo Sviluppo possibile"
De Vivo "Sviluppo Locale e Mezzogiorno"
De Vivo "Pratiche di concertazione e sviluppo locale. L'esperienza dei Patti e dei Pit nella regione Campania"
Triglia "Sviluppo Locale"

 

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