NUOVE STRATEGIE PER LO SVILUPPO LOCALE
bilateralitÀ come motore d'innovazione
Riflessioni sui risultati portati
a casa dall’OBR Campania
Alfredo Loso
Presidente
OBR Campania
presidenza@obrcampania.it
Un'espressione forte, rassicurante, più che
un'affermazione una premessa, un “mettere le mani avanti”,
un riempirsi la bocca per iniziare un discorso da cui ci
si aspetta l'attenzione, l'interesse degli astanti. No, non
stiamo recensendo l'ultima fatica di Carlo Triglia con lo
stesso titolo "Sviluppo Locale", piuttosto il pensiero
corre alle esperienze che ci hanno visti impegnati, alle
buone prassi da cui abbiamo tanto appreso e che, in qualche
caso, abbiamo concorso a costruire. Come trascurare la stimolante
esperienza de "L'Agenzia Locale per l'Apprendi-mento
Continuo" sviluppata, su di un territorio difficile
come quello di Bagnoli, con il contributo di Comune e Provincia
di Napoli, che ci ha dato la consapevolezza che i risultati
possono arrivare con l'impegno e la professionalità di
tutti. è quanto ci ha insegnato la stagione benemerita
dei primi patti territoriali in Campania, l'impegno civile
di chi ne è stato attore: Miglio d'oro, Agronocerino,
Tess, Città del fare. L'ener-gia spesa nel tentativo
di contribuire alla costruzione di una nuova classe dirigente
locale. E l'osservatorio regionale sull'apprendistato, che
da qualche tempo, animato dalla bilateralità campana,
prova con molta fatica e non poche difficoltà a dare
ordine e vigore all'apprendistato in Campania. E il laboratorio
sociale dell'EDA - la formazione per il cittadino lungo tutto
l'arco della vita - ove abbiamo toccato con mano che non
vi può essere sviluppo se non cresce il tasso di conoscenza
dei cittadini di quel territorio. Come non ricordare, poi,
il faticoso lavoro, in chiave provinciale, delle Conferenze
d'Ambito, teso a migliorare l'offerta formativa degli ambiti,
il cui "focus " evidenzia i micro sistemi di sviluppo.
E il continuo riaffermare la vocazione turistica di questa
nostra regione, quasi per ribadire a noi stessi una realtà inconfutabile,
l'assoluta esclusività in termini di ricchezze del
nostro territorio, salvo poi accorgersi amaramente che alle
mille proposte e idee non segue una fattualità sempre
positiva. In questo senso va inteso quel lavoro entusiasmante
di sensibilizzazione dei cittadini, teso a dare consapevolezza
del loro patrimonio culturale (esempio "Grandi attrattori
culturali") e delle enormi potenzialità a esso
connesse. Fondamentale poi è stato l'oscuro, importante
lavoro di Analisi continua dei fabbisogni del territorio,
portato avanti da OBR per l'area industria e dagli altri
enti bilaterali per i rispettivi settori di appartenenza:
un'analisi che, insieme alla definizione delle reali vocazioni
e potenzialità di quel territorio, è alla base
di ogni proposta di sviluppo locale, perché consente
di intervenire sulla programmazione finalizzata dei necessari
interventi formativi tesi alla costruzione delle figure professionali
necessarie alla implementazione dei progetti di sviluppo
di quell'area. Sulla stessa logica, l'importante attività di
supporto alla partenza dei primi progetti sperimentali -
Piste - dei Fondi Interprofessionali Fondimpresa, di cui
OBR Campania è l'articolazione regionale. Testimonianza
di una bilateralità attiva e vissuta, che per la prima
volta in Campania ha consentito la definizione di un accordo
sindacale tra Confindustria e Cgil, Cisl, Uil per la formazione
di circa 1.500 lavoratori, frutto di un lavoro comune tra
il Sindacato e l'Organizzazione territoriale di Confindustria.
Un accordo nato per dare una risposta concreta alle esigenze
formative delle aziende e alla qualificazione dei lavoratori.
A questo punto mi preme ricordare l'originalità del
CREB, il Coor-dinamento regionale degli enti bilaterali,
un'esperienza unica in Italia, una buona prassi nel fare
sistema, l'essere riusciti a integrare, conservando le rispettive
autonomie, le ragioni di fondo dello stare insieme della
bilateralità, espressione dei diversi settori economici
e sociali della Campania. Oggi il CREB insieme ad altri soggetti è orgogliosamente
impegnato nella costruzione del Sistema Regionale delle Quali-fiche,
un'attività fondamentale per la costruzione del Sistema
regionale della formazione, a cui da tempo il Coordinamento
offre il suo impegno in una collaborazione sempre più efficace
con la Regione Campania. Ma vi è un altro tema cui
ci ricollegano alcune non lontane letture - De Rita, Forte,
Gilli, Viesti e più recentemente De Vivo, che in particolare
si interessa dell'esperienza dei Patti e dei Pit nella regione
Campania. La Regione Campania ha fortemente creduto nella
logica dell'idea forza che motiva e orienta lo sviluppo,
tanto da impegnarvi circa il 40% delle risorse del Por 2000/2006,
distribuite sui 50/51 Pit su cui ha impostato la propria
programmazione. Un impegno così rilevante in termini
di risorse merita a nostro avviso una maggiore coralità,
una maggiore capacità di orientare le scelte da parte
di tutte le forze sociali. Non un esserci, ma un contribuire
con le proprie esperienze e le competenze distintive. Per
quanto ci riguarda non possiamo non porre il massimo dell'attenzione
rispetto alle dinamiche che, all'interno di specifiche azioni,
soprattutto nell'ambito dei PIT, attivano i processi formativi
orientati alla costruzione e al rinforzo delle competenze
che costituiranno il motore della forza lavoro territoriale.
Quale migliore occasione per il Coordinamento degli Enti
Bilaterali di proporre in modo esemplare la propria esperienza
in tema di analisi dei fabbisogni professionali per offrire
alle strategie regionali, ancora una volta, l'apporto della
bilateralità e delle parti sociali e per sperimentare
sui Pit quello che potrebbe divenire metodo e consuetudine
professionale in una logica più ampia e direi quasi
naturale? Avevamo iniziato una riflessione sullo Sviluppo
Locale; il risultato è sotto i nostri occhi: una rapida
carrellata di esperienze, buone prassi, uno scenario importante
sul quale da tempo siamo impegnati a portare il contributo
delle parti sociali e della bilateralità, una parte
non trascurabile dello Sviluppo Locale della nostra Regione.
Per una riflessione sullo sviluppo locale si propongono alcuni tra pubblicazioni
e articoli che ci sembrano particolarmente significativi e che abbiamo richiamato
in questo intervento:
De Rita Bonomi "Manifesto per lo Sviluppo Locale"
Forte "La Progettazione Integrata Territoriale"
Gilli "Iniziative integrate per lo Sviluppo Locale"
Gilli "Guida alla progettazione dello Sviluppo Locale"
Viesti "Lo Sviluppo possibile"
De Vivo "Sviluppo Locale e Mezzogiorno"
De Vivo "Pratiche di concertazione e sviluppo locale. L'esperienza dei
Patti e dei Pit nella regione Campania"
Triglia "Sviluppo Locale"
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