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ESPANSIONE INTERNAZIONALE
I CAMPIONI DELL'EXPORT
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I CAMPIONI DELL'EXPORT
Workshop sull'internazionalizzazione
promosso da Confindustria Benevento e Banca Intesa
di Francesca Zamparelli - Area Economico-Legislativa Confindustria Benevento
L'internazionalizzazione delle PMI è il tema del workshop
promosso da Banca Intesa e Confindustria Benevento. A Villa dei Papi,
lo scorso 14 novembre, si sono confrontate le esperienze maturate da alcune
imprese di eccellenza del territorio beneventano ed esposte le relazioni
di esponenti del settore. Al centro del dibattito, la necessità di
supportare le aziende rispetto ad alcuni punti critici nel commercio
con l'estero su cui è indispensabile porre la massima attenzione
dal momento che costituiscono una possibile fonte di rischio e - per converso
- di successo, quando affrontati correttamente ed efficacemente.
Negli ultimi vent'anni i mercati internazionali sono stati partecipi della
globalizzazione. L'Italia ha giocato da sempre un ruolo determinante nella
dinamica del commercio internazionale, diventando un nodo centrale all'interno
della rete dei traffici mondiali.
Nella provincia di Benevento si registrano
valori positivi per l'export dei prodotti sanniti. Questo dato denota
due importanti segnali che gli imprenditori devono cogliere: da un
lato, la richiesta dei loro prodotti all'estero, dall'altro la capacità e
volontà di incrementare la voce dell'export sul fatturato aziendale.
L'internazionalizzazione rappresenta una fondamentale modalità con
cui l'impresa crea valore, estende il proprio vantaggio competitivo,
accede a nuove opportunità e mezzi per la crescita. Talvolta, essa è una
via obbligata per la sopravvivenza e il successo. Tuttavia, è una
decisione complessa, accompagnata da un processo di trasformazione
aziendale fondamentale, e spesso irreversibile, che riguarda assetti
finanziari, struttura organizzativa e tecnica, posizionamento sul mercato
e gestione delle risorse umane. Anche per l'impresa meglio dotata di competenze
e risorse, il rischio è importante: troppi e imprevedibili sono
i fattori da considerare, mai perfettamente conosciuti i mercati
e le condizioni ambientali all'estero. In questo processo diffuso di internazionalizzazione,
le PMI soffrono più delle altre nel prendere questa decisione, a
causa di limiti finanziari, manageriali e di esperienza. A queste
difficoltà se
ne aggiunge un'altra: l'assenza, finora, di banche italiane in grado
di accompagnare l’internazionalizzazione. Nonostante l'alto livello
di competitività e la qualità dei prodotti, molto spesso
la prospettiva di concretizzare delle vendite si infrange con l’impossibilità di
offrire al cliente condizioni competitive di finanziamento per l'acquisto
dei prodotti. Problema vissuto in maniera particolarmente penalizzante
soprattutto dalle PMI esportatrici e per le forniture di importo
contenuto per le quali l'utilizzo delle usuali linee di credito risulta
a volte difficoltoso e oneroso. Per venire incontro all'esigenza
manifestata dal mondo produttivo nel processo di internazionalizzazione è intervenuta
Banca Intesa che ha presentato alcune indagini di mercato e fornito
delle informazioni fondamentali per favorire i rapporti commerciali con
l'estero. Nell’introdurre
i lavori il leader degli Industriali Costanzo Jannotti Pecci ha sottolineato
ai presenti l'aumento del 24% nel 2004, rispetto all'anno precedente,
di vendite all'estero di prodotti sanniti. Pecci ha, però, subito
puntato il dito verso le banche ancora troppo distanti dalle esigenze
del mondo produttivo. Un'accusa alla quale Alfonso Santilli, responsabile
dell'ufficio internazionale di Banca Intesa, ha replicato illustrando la
Strategia dell'Istituto per le diverse fasi del ciclo di internazionalizzazione
delle imprese, un servizio denominato Intesa Basilea e che prevede assistenza
e massima collaborazione con i clienti. Anche l'Assessore Comunale
alle Attività Produttive,
Gianfranco Ucci, ha prestato attenzione al confronto con l'obiettivo,
attraverso il suo assessorato, di dare all'ente locale un ruolo di
guida per lo sviluppo del territorio. A questo punto hanno portato la loro
testimonianza i protagonisti del Made in Sannio. Infatti, per Giuseppe
Pellegrino, Vicepresidente regionale dell'Ance e titolare della Se. Pel.
srl, lo scenario per i costruttori è diverso
da quello delle imprese manifatturiere; una delle principali difficoltà è rappresentata
dalla ricerca dei referenti istituzionali esteri adatti. Da quanto
emerge dalle testimonianze, la burocrazia costituisce un altro ostacolo
e l'ICE e gli altri enti preposti non sono stati di ausilio in tal
senso. Secondo Renato Pedicini, titolare della CTM srl che esporta termocamini
dai primi anni ‘90 e oggi e destina 1/3 della propria produzione
all'estero, il processo di internazionalizzazione ha spinto le imprese
verso una continua innovazione e, quindi, verso un miglioramento
dei prodotti. «A
Benevento - sostiene Ugo Prini export manager del gruppo Imeva spa
- siamo all'avanguardia in Europa per la produzione di barriere per la
sicurezza stradale, ma siamo costretti, all'estero, a servirci di banche
straniere». «Oggi
si parla di prodotti all'estero che hanno un'anima italiana» afferma
Cosimo Rummo dell'omonimo pastificio, che ha cominciato 12 anni fa
a progettare un metodo a lenta lavorazione lanciato sul mercato da
meno di un anno. E, Antonio Izzo, della Seieffe Industrie spa, che produce
okite da 5 anni, un semilavorato che dopo l'Europa si prepara a sbarcare
negli USA e nel Sud Est Asiatico, annuncia che si sta pensando di impiantare
nuovi stabilimenti all'estero per maggiore convenienza in prossimità della
materia prima. Chi all'estero ha già investito, nello specifico
in Romania, è Piero
Porcaro, con una società che si occupa di bonifica ambientale. Per
avere imprese capaci di stare sui mercati esteri è necessario lavorare
tutti con spirito di squadra, che veda le banche più vicine alle
imprese.
Finalmente questo processo si è avviato con una volontà reciproca
di affrontare insieme questa grande sfida e straordinaria opportunità.
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