QUALITÀ E GESTIONE DELLE
CONSULENZE
L'APPROCCIO DEL DIMEC
REPETITA IUVANT
IL PST NELLA CABINA DI REGIA PROVINCIALE
REPETITA IUVANT
IL PST NELLA CABINA DI REGIA PROVINCIALE
Dinamismo ai processi di innovazione
e trasferimento
Remo
Russo
Amministratore Delegato PST di Salerno e delle Aree interne della
Campania S.C.p.A
rrusso@pstsa.it
La definizione ufficiale di cos'è un Parco Scientifico è fornita
dalla CEE sulla Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee
del 29/7/1990: «Il Parco Scientifico è un'iniziativa,
su base territoriale, che è situata in prossimità geografica
di istituti di istruzione superiore o centri di ricerca avanzata
e presenta collegamenti operativi con tali organismi; è volta
a incoraggiare la creazione e la crescita di aziende basate
su nuove conoscenze; promuove attivamente il trasferimento
di tecnologia dalle istituzioni accademiche e di ricerca
alle aziende e alle organizzazioni insediate nell'ambito
o nei pressi del Parco».
La conoscenza di cosa sia un Parco Scientifico
e Tecnologico (PST) e la sua funzione di strumento per le politiche
di sviluppo economico-sociale del territorio di riferimento, così come
riconosciuto anche nel Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale
di Salerno e previsto esplicitamente negli obiettivi programmatici
per la Valle dell'Irno (scheda programmatica 8), sono state
le motivazioni di fondo che hanno indotto il Presidente della
Provincia di Salerno Angelo Villani a inserire il PST nella
Cabina di Regia Provinciale ricordando, così, alle altre
Istituzioni che ne fanno parte, Comune di Salerno, Camera di
Commercio e Università degli Studi di Salerno, oltre
all'Associazione Industriali e al Sindacato - già soci
fondatori del Parco Scientifico - che furono proprio essi a
volerne la costituzione per promuovere processi di integrazione
tra ricerca, mondo produttivo e territorio. La Cabina di Regia
Provinciale si inserisce nel quadro istituzionale e normativo
della programmazione e della gestione della politica economica
regionale, recentemente completato dalla Legge regionale n.
16 del 22/12/04 "Norme sul governo del territorio".
Tale legge definisce le competenze dei diversi livelli istituzionali,
l'articolazione dei processi di pianificazione e gli strumenti
della cooperazione fra gli Enti Locali. A essa ha fatto seguito
l'approvazione, da parte della Giunta regionale della Campania,
della Proposta di Piano Territoriale Regionale (PTR) e delle
Linee Guida per la Pianificazione Territoriale, assegnando un
ruolo di rilievo ai processi di integrazione fra ricerca e attività di
produzione di beni e servizi. Il quadro che ne risulta mostra:
- il ruolo di coordinamento svolto dalle Province per la
predisposizione dei Piani Territoriali di Coordinamento Provinciale
(PTCP), che concorrono a definire il Piano Territoriale Regionale;
- l'impegno a svolgere funzioni di stimolo della cooperazione
fra i diversi livelli istituzionali;
- la forte opzione della politica regionale per uno sviluppo
economico-sociale del territorio adeguatamente alimentato e
sostenuto dalle attività di ricerca e innovazione.
In questo "contesto istituzionale" si inquadra il
progetto strategico di Sistema di Trasferimento Tecnologico,
proposto dal PST, per avviare sistematiche attività di
promozione e di sviluppo dei processi di integrazione fra il
mondo della ricerca e quello della produzione di beni e servizi.
La consapevolezza della complessità dei percorsi attraverso
i quali il mondo delle PMI e delle micro-imprese (che costituiscono
la quasi totalità del tessuto produttivo del nostro territorio)
perviene a manifestare una domanda di innovazione e, d'altro
canto, il superamento della banalità del concetto di
trasferimento tecnologico inteso come prodotto preconfezionato
dalla ricerca da vendere agli imprenditori, costituiscono il
presupposto per comprendere l'importanza della presenza del
PST, quale soggetto "integratore" dei processi
di innovazione, con un proprio
ruolo e una propria identità. L'obiettivo è di coniugare innovazione e complessità rendendo
efficaci le intenzioni strategiche e operative all'interno di
una visione del "sistema di innovazione" provinciale
e regionale in coerenza con la funzione attiva che il PST può svolgere.
Partendo da tali premesse, lo scopo di realizzare una sistematica
integrazione fra il mondo delle imprese e quello della ricerca
deve prendere le mosse da attività che consentano di
riconoscere quelle realtà produttive dotate di effettivo
potenziale innovativo e quegli attori del mondo della ricerca
che sono in grado di fornire risposte efficaci al loro fabbisogno:
posto che notoriamente i processi di trasferimento
tecnologico non seguono un modello lineare tra ricerca scientifica
e innovazione.
Occorre, quindi, che il Parco Scientifico e Tecnologico di Salerno,
soggetto voluto dalle Istituzioni del territorio che lo costituirono,
possa effettuare, con continuità, la sistematica rilevazione
della propensione alla innovazione delle imprese mantenendone
un monitoraggio e costruendo una vera e propria banca dati del
loro potenziale evolutivo tecnologico. La conoscenza della realtà produttiva
e la diffusione della disponibilità della ricerca potranno,
così, sollecitare e incentivare le imprese ad acquisire
nuove conoscenze, investire in ricerca e avviare la costruzione
di rapporti stabili di cooperazione con l'offerta di innovazione
creando valore per il territorio, in un'ottica di incremento
della competitività, relazioni, capacità progettuali
di cui il sistema locale potrà beneficiare con un ritorno
in termini di sviluppo e di crescita occupazionale. Per attivare
questo circuito virtuoso basato sulla innovazione, il Parco
Scientifico e Tecnologico di Salerno si è dotato in questi
anni di una propria autonoma struttura produttiva e di metodologie
di lavoro, conformi ai più recenti indirizzi dell'Unione
Europea, volte ad accrescerne la funzione di "integratore" delle
relazioni con il mondo della Ricerca. Il PST ha ridefinito,
oggi, le proprie linee di "indirizzo" per interpretare
meglio questo ruolo che richiede una prioritaria e forte intesa "politica" per
governare processi istituzionali, sociali e tecnologici sempre
più complessi.
|