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  Dicembre 2012

Articoli n° 7
AGOSTO/settembre 2005
 


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Collocamento mirato
un percorso "giusto" per un posto "aggiustato"

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QUALITÀ E GESTIONE DELLE CONSULENZE
L'APPROCCIO DEL DIMEC

REPETITA IUVANT
IL PST NELLA CABINA DI REGIA PROVINCIALE

REPETITA IUVANT
IL PST NELLA CABINA DI REGIA PROVINCIALE
Dinamismo ai processi di innovazione e trasferimento

Remo Russo
Amministratore Delegato PST di Salerno e delle Aree interne della Campania S.C.p.A
rrusso@pstsa.it


La definizione ufficiale di cos'è un Parco Scientifico è fornita dalla CEE sulla Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee del 29/7/1990: «Il Parco Scientifico è un'iniziativa, su base territoriale, che è situata in prossimità geografica di istituti di istruzione superiore o centri di ricerca avanzata e presenta collegamenti operativi con tali organismi; è volta a incoraggiare la creazione e la crescita di aziende basate su nuove conoscenze; promuove attivamente il trasferimento di tecnologia dalle istituzioni accademiche e di ricerca alle aziende e alle organizzazioni insediate nell'ambito o nei pressi del Parco».
La conoscenza di cosa sia un Parco Scientifico e Tecnologico (PST) e la sua funzione di strumento per le politiche di sviluppo economico-sociale del territorio di riferimento, così come riconosciuto anche nel Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Salerno e previsto esplicitamente negli obiettivi programmatici per la Valle dell'Irno (scheda programmatica 8), sono state le motivazioni di fondo che hanno indotto il Presidente della Provincia di Salerno Angelo Villani a inserire il PST nella Cabina di Regia Provinciale ricordando, così, alle altre Istituzioni che ne fanno parte, Comune di Salerno, Camera di Commercio e Università degli Studi di Salerno, oltre all'Associazione Industriali e al Sindacato - già soci fondatori del Parco Scientifico - che furono proprio essi a volerne la costituzione per promuovere processi di integrazione tra ricerca, mondo produttivo e territorio. La Cabina di Regia Provinciale si inserisce nel quadro istituzionale e normativo della programmazione e della gestione della politica economica regionale, recentemente completato dalla Legge regionale n. 16 del 22/12/04 "Norme sul governo del territorio". Tale legge definisce le competenze dei diversi livelli istituzionali, l'articolazione dei processi di pianificazione e gli strumenti della cooperazione fra gli Enti Locali. A essa ha fatto seguito l'approvazione, da parte della Giunta regionale della Campania, della Proposta di Piano Territoriale Regionale (PTR) e delle Linee Guida per la Pianificazione Territoriale, assegnando un ruolo di rilievo ai processi di integrazione fra ricerca e attività di produzione di beni e servizi. Il quadro che ne risulta mostra:
- il ruolo di coordinamento svolto dalle Province per la predisposizione dei Piani Territoriali di Coordinamento Provinciale (PTCP), che concorrono a definire il Piano Territoriale Regionale;
- l'impegno a svolgere funzioni di stimolo della cooperazione fra i diversi livelli istituzionali;
- la forte opzione della politica regionale per uno sviluppo economico-sociale del territorio adeguatamente alimentato e sostenuto dalle attività di ricerca e innovazione.
In questo "contesto istituzionale" si inquadra il progetto strategico di Sistema di Trasferimento Tecnologico, proposto dal PST, per avviare sistematiche attività di promozione e di sviluppo dei processi di integrazione fra il mondo della ricerca e quello della produzione di beni e servizi.
La consapevolezza della complessità dei percorsi attraverso i quali il mondo delle PMI e delle micro-imprese (che costituiscono la quasi totalità del tessuto produttivo del nostro territorio) perviene a manifestare una domanda di innovazione e, d'altro canto, il superamento della banalità del concetto di trasferimento tecnologico inteso come prodotto preconfezionato dalla ricerca da vendere agli imprenditori, costituiscono il presupposto per comprendere l'importanza della presenza del PST, quale soggetto "integratore" dei processi di innovazione, con un proprio ruolo e una propria identità. L'obiettivo è di coniugare innovazione e complessità rendendo efficaci le intenzioni strategiche e operative all'interno di una visione del "sistema di innovazione" provinciale e regionale in coerenza con la funzione attiva che il PST può svolgere. Partendo da tali premesse, lo scopo di realizzare una sistematica integrazione fra il mondo delle imprese e quello della ricerca deve prendere le mosse da attività che consentano di riconoscere quelle realtà produttive dotate di effettivo potenziale innovativo e quegli attori del mondo della ricerca che sono in grado di fornire risposte efficaci al loro fabbisogno: posto che notoriamente i processi di trasferimento tecnologico non seguono un modello lineare tra ricerca scientifica e innovazione. Occorre, quindi, che il Parco Scientifico e Tecnologico di Salerno, soggetto voluto dalle Istituzioni del territorio che lo costituirono, possa effettuare, con continuità, la sistematica rilevazione della propensione alla innovazione delle imprese mantenendone un monitoraggio e costruendo una vera e propria banca dati del loro potenziale evolutivo tecnologico. La conoscenza della realtà produttiva e la diffusione della disponibilità della ricerca potranno, così, sollecitare e incentivare le imprese ad acquisire nuove conoscenze, investire in ricerca e avviare la costruzione di rapporti stabili di cooperazione con l'offerta di innovazione creando valore per il territorio, in un'ottica di incremento della competitività, relazioni, capacità progettuali di cui il sistema locale potrà beneficiare con un ritorno in termini di sviluppo e di crescita occupazionale. Per attivare questo circuito virtuoso basato sulla innovazione, il Parco Scientifico e Tecnologico di Salerno si è dotato in questi anni di una propria autonoma struttura produttiva e di metodologie di lavoro, conformi ai più recenti indirizzi dell'Unione Europea, volte ad accrescerne la funzione di "integratore" delle relazioni con il mondo della Ricerca. Il PST ha ridefinito, oggi, le proprie linee di "indirizzo" per interpretare meglio questo ruolo che richiede una prioritaria e forte intesa "politica" per governare processi istituzionali, sociali e tecnologici sempre più complessi.

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