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Nessuno Sviluppo
Senza infrastrutture moderne di trasporto e logistica
Non assumere determinazioni improntate alla massima chiarezza
sul futuro dell’aeroporto sarebbe “un crimine”
Ancora una volta vorrei utilizzare CostoZero, questo sempre più autorevole strumento di informazione e dibattito, per ribadire che, sino a quando il territorio salernitano non sarà dotato di infrastrutture moderne di trasporto e logistica, non solo non ci sarà sviluppo, ma si determinerà un regresso a causa dell’inarrestabile dinamismo di altri territori in una logica di globalizzazione dell’economia.
La estrema convinzione su questo assunto mi ha portato recentemente ad affermare che non assumere determinazioni improntate alla massima chiarezza sul futuro dell’aeroporto sarebbe “un crimine”, un termine brutale utilizzato per sottolineare quanto questa infrastruttura sia imprescindibile per lo sviluppo economico della nostra provincia, straordinariamente vocata al turismo: la 14^ posizione nella graduatoria nazionale (per indice di qualità dell’offerta turistica) risulta fortemente penalizzata dal gap infrastrutturale (basti pensare che, rispetto al 2003, Salerno ha perso circa dieci punti percentuali negli arrivi, rispetto alla tendenza nazionale che registra invece un incremento di quasi sedici punti).
Quanti condividono questa analisi e riconoscono il ruolo decisivo che l’aeroporto può svolgere per attivare forme di turismo sempre più “mordi e fuggi” devono avere una maggiore consapevolezza del fatto che questa infrastruttura di trasporto necessita di notevoli investimenti e di inevitabili ingenti risorse finanziarie, in quanto la fase di start-up è molto più costosa e lunga che in altri settori.
Le decisioni a riguardo vanno quindi rapportate ad obiettivi di sviluppo economico a medio-lungo termine, per cui le ricadute sul tessuto economico-sociale della provincia non possono trovare riscontro nell’immediato, ma vanno attese nell’arco temporale del Piano di Sviluppo dell’aeroporto, condiviso da tutte le istituzioni e dagli enti del territorio che si sono assunti l’onere di dotare la provincia di un vero aeroporto.
Il Piano di Sviluppo, allegato all’istanza di concessione totale inviata all’ENAC e approvata dal CDA dello stesso Ente l’8 maggio del 2008 (a questa delibera deve far seguito un decreto interministeriale che, inspiegabilmente, non è stato ancora emanato), prevede due fasi:
- Fase a) “allungamento e rinforzo pista, nonché primo ampliamento terminal”, il cui completamento è previsto nel 2011, finalizzata a coprire le esigenze di traffico per il periodo 2012-2017, con una punta di movimenti aerei nell’ultimo anno pari a circa 100 mila passeggeri.
Al riguardo è stato già pubblicato il bando per l’affidamento dei servizi di progettazione per l’allungamento e potenziamento della pista, nonché per l’ampliamento dell’area parcheggio aerostazione.
- Fase b) “ulteriore ampliamento area terminal”, il cui completamento è programmato per il 2017, per assicurare uno sviluppo di traffico con una punta nell’ultimo anno di previsione (2027) fino a circa 180mila passeggeri e oltre.
Essere riusciti, in pochi anni, ad avere un aeroporto funzionante, ma che potrà essere considerato completato solo al termine delle due predette fasi, ha fatto perdere di vista la programmazione di cui si è detto e sono venuti alla ribalta aspetti obiettivamente fuorvianti.
Qualcuno ha ritenuto che tutto fosse stato fatto e ha bollato di insufficienza il risultato (pista troppo corta), altri ritengono che la società di gestione debba già produrre profitto.
Ricordiamo, allora, che siamo in una fase - propedeutica alle due sopracitate - alla quale si è giunti con uno sforzo considerevole degli enti consorziati. Dal 2003, sotto la mia presidenza, sono state realizzate tutte le opere di supporto alla pista e il potenziamento della stessa, nonché tutti gli adeguamenti strutturali previsti per rendere funzionante l’aeroporto.
Inoltre, per l’abilitazione al traffico commerciale è stato necessario ottenere la Certificazione di idoneità per le operazioni, il Decreto di conformità alla V° categoria ICAO, la Disposizione ENAC di apertura all'attività di traffico aereo commerciale intracomunitario, nonché la Certificazione di idoneità per l'espletamento dei servizi aeroportuali di assistenza a terra.
In sintesi: l’aeroporto ha le carte in regole, le strutture, il personale e il know-how richiesto per funzionare, sia pur nei limiti derivanti dall’attuale capacità (che pure è analoga a quella di aeroporti già affermati) e lo ha dimostrato in quattro mesi di attività, movimentando 23.000 passeggeri.
Questo passaggio, tuttavia, è parte di un disegno più ampio e di una programmazione a lungo termine riportata nel Piano di Sviluppo approvato.
Siamo, quindi, è bene ribadirlo, in una fase intermedia, durante la quale potranno essere effettuati i lavori di cui alla fase a) predetta, al termine della quale sarà possibile raggiungere un punto di equilibrio nella gestione. Nelle more, deve continuare l’attività di volo, funzionale allo start up dell’aeroporto (che deve essere conosciuto in Europa), e devono continuare gli investimenti previsti.
È divenuta quindi inderogabile l’attivazione di una conferenza di servizi nella quale i diversi Enti pubblici, in particolare la Regione, dovranno definire ruoli, compiti, responsabilità e risorse.
La Regione Campania ha previsto, al momento in documenti meramente programmatori, una disponibilità di 49 milioni di euro per l’Aeroporto di Salerno. Appena saranno adottati i conseguenti atti amministrativi sarà risolto il problema di base: quello delle risorse necessarie per completare l’infrastruttura.
In altre parole: c’è un Piano di Sviluppo approvato, c’è una concreta prospettiva di disponibilità di risorse per attuare il Piano, ma l’attenzione – comprensibilmente - è incentrata sul presente, il che da un lato dimostra l’attesa e l’urgenza di poter disporre di un aeroporto nel nostro territorio.
Dall’altro, si rischia di perdere di vista l’obiettivo principale, di più lungo periodo, e si tende a scaricare l’insufficienza strutturale attuale sulla capacità di gestione.
Eppure, al momento, in attesa di una privatizzazione già decisa e di cui sono state avviate le procedure, non resta che continuare la gestione diretta, concludendo accordi con vettori interessati.
Ovvero, restituire la gestione all’ENAC, se sarà verificata l’impossibilità da parte degli Enti consorziati di assicurare il supporto finanziario per il funzionamento dello Scalo, salvo tentare un accordo con GESAC o altri gestori attraverso uno scambio azionario perché comunque continuino le attività pianificate fino al 2017, di cui si è detto.
Resta, insomma, ancora molto da fare. Se non ne avessi avuto piena consapevolezza, me ne sarei andato a fine settembre, con l’aeroporto in piena attività.
L’aeroporto avrà una pista adeguata solo nel 2011 e sarà completato del tutto nel 2017.
Anche perché, al momento, non c’è alcun motivo per pensare che le istituzioni e gli enti del territorio, che hanno approvato il Piano di Sviluppo con queste scadenze, possano rinunciare all’obiettivo di far ripartire l’economia salernitana dotando il territorio di infrastrutture moderne e adeguate alle scelte di una efficiente politica per lo sviluppo. |