Agroindustria, turismo e intermodalitÀ
per RILANCIARE lo sviluppo
Antonio Della Gatta,
Presidente di Confindustria Caserta
Traggo spunto dal tema del recente convegno biennale organizzato dal Ggi di Caserta: “Mediterraneo, un mare di opportunità. Il Mezzogiorno cerniera tra l’Europa ed in nuovi mercati”.
Un tema che è caro a noi del Sud, anche perché è senza alcun dubbio strategico per il nostro sistema economico e sociale. L’effettiva realizzazione del mercato euro-mediterraneo può rappresentare, infatti, una spinta vitale per l’economia dell’Italia meridionale ed, in particolare, della nostra provincia.
Ci troviamo, è vero, ancora nel mezzo della crisi. Siamo tutti consapevoli, però, che prima o poi la “nottata” passerà. Intanto, come ammoniscono autorevoli economisti (e il caso della Fiat insegna), dalla crisi bisogna saper trarre spunti per innovare il sistema produttivo in chiave globale. La globalizzazione determina una divisione dei compiti e delle produzioni tra vari Paesi e anche tra le singole aree degli stessi, oltre a una forte intensificazione degli scambi commerciali.
Certo, la nostra zona, intesa come un’area vasta, comprendente i territori a nord di Napoli e della provincia di Caserta, per avere un vantaggio competitivo deve innanzitutto imparare a sfruttare adeguatamente le risorse che la Natura ci ha donato: ottimale posizione geografica, mitezza del clima unitamente a bellezze naturali, storiche e artistiche di inestimabile valore.
Con tale patrimonio è d’obbligo progettare il nostro futuro economico produttivo pensando allo sviluppo dell’agroindustria di altra qualità, al turismo culturale ed enogastronomico, ma anche - e qui riprendo il tema del convegno - ad un grande polo di interscambio, necessario se non addirittura indispensabile alla realizzazione del mercato Euro-Mediterraneo.
Con la presenza all’interno di quest’area della città di Napoli, la più importante metropoli del Mediterraneo, dobbiamo candidarci ad essere la porta d’arrivo, via mare, non solo dei Paesi Africani ma anche Asiatici, da cui successivamente collegarci, via ferro, ai grandi corridoi nazionali ed internazionali, in parte già realizzati e in parte in fase di realizzazione. Del resto, va dato atto che la programmazione regionale in tema di trasporto ha già oggi, in buona parte, riequilibrato il territorio, evitando che si realizzassero poli isolati e favorendo la reciprocità tra le varie realtà.
Per centrare questi obiettivi bisogna, però, continuare in questa direzione e dare un forte impulso alla infrastruttura ritenuta strategica per eccellenza: l’interporto di Maddaloni con l’annesso scalo merci.
E avendo sempre presente un monito: le precondizioni fondamentali per raggiungere tali obiettivi sono il recupero della legalità e il risanamento ambientale. |