TUTTO IN UN WEEKEND: Lasciatevi accogliere
dalla natura
di Raffaella Venerando
Vittoria Brancaccio, Presidente Agriturist Nazionale, sottolinea l’importanza della promozione
per fronteggiare la crisi che ha toccato anche il comparto turistico
Vittoria Brancaccio,
Presidente Agriturist Nazionale
Presidente, quali sono gli ultimi risultati relativi alla ricettività delle strutture agrituristiche in Italia?
Sono risultati che potremmo definire in chiaro-scuro. L’agriturismo è certamente in una fase di crescente popolarità, ma ha un’offerta in costante crescita e risente, come tutto il settore turistico, della attuale situazione di crisi economica. Tenendo conto di questo, le aziende del settore, come già l’anno scorso, hanno registrato, nella prima parte del 2009, una flessione del fatturato intorno al 5%. Va tuttavia sottolineato che è possibile ancora migliorare molto sul fronte della promozione, soprattutto tramite internet; gli agriturismi che hanno lavorato bene in questa direzione non sono stati sostanzialmente interessati dalla crisi. Migliorare la promozione, tuttavia, significa compiere investimenti, in un quadro di spese che negli ultimi cinque anni si è notevolmente appesantito, a fronte di prezzi rimasti stabili.
Quali invece le previsioni in vista dell’estate?
É difficile fare previsioni sull’andamento delle presenze nella prossima estate. Si confermerà certamente la tendenza degli italiani a soggiorni sempre più brevi, prenotati all’ultimo momento. Dipenderà dunque soprattutto dalla ripresa domanda estera, caratterizzata da soggiorni più lunghi, la possibilità di un risultato migliore rispetto a quello registrato l’estate scorsa. Infine c’è molta incertezza sulla percezione della crisi economica da parte dei turisti e quindi sulla disponibilità a spendere per le vacanze: c’è chi sostiene che stia facendosi strada un certo ottimismo e chi, invece, afferma che i più temono che gli effetti più incisivi della crisi debbano ancora arrivare. Ne sapremo di più quindi solo alla fine di settembre...
È possibile ad oggi tracciare l’identikit del turista che sceglie l’agr
iturismo come meta delle sue vacanze?
Forse un identikit del genere era possibile nei primi anni di sviluppo dell’agriturismo. Oggi non più. L’agriturismo, ormai, è una soluzione turistica che, sia pure con diversi livelli di coinvolgimento e motivazione, cattura l’attenzione di vacanzieri di ogni classe culturale, sociale ed economica. L’offerta di agriturismo si è plasmata su questa varietà di interlocutori, diversificandosi notevolmente per comfort di accoglienza, generi di ristorazione, offerta di servizi complementari. L’importante è che sia sempre stretto il collegamento all’attività agricola e alla natura, che dell’agriturismo è la caratteristica più importante ed esclusiva.
In cosa dovrebbe migliorare l’offerta turistica del nostro Paese e in particolare della Campania?
Tutte le attività economiche, quindi anche il turismo, sono appesantite dall’elevatissimo debito pubblico e quindi da una forte pressione fiscale che tiene alti i prezzi rispetto ai paesi concorrenti. Anche il peso delle incombenze burocratiche e di una amministrazione pubblica spesso poco efficiente, assorbono energie che sarebbe importante destinare al miglioramento della gestione dell’accoglienza. Limiti si evidenziano nella qualità professionale media degli addetti: in un paese come l’Italia che, anche per i prezzi sostenuti, deve puntare su un turismo di livello medio-alto, la formazione degli addetti al turismo deve indubbiamente essere migliorata. Siamo carenti nella comunicazione delle attrattive turistiche del nostro Paese: ne abbiamo tante ma le “raccontiamo” poco e male. Infine dobbiamo arrestare i gravi fenomeni di aggressione alla natura e al paesaggio che stanno depauperando notevolmente il nostro patrimonio turistico. La Campania non fa eccezione e, in alcuni casi, si distingue per questi limiti. E in tutto il Sud la percentuale di “non ritorni” è del 90% circa, e questo dovrebbe invitare a riflettere operatori e politici.
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