Forum delle Culture,
l’occasione per un rilancio
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Black out,
come ridurre i danni
di Bruno Bisogni
Forum delle Culture,
l’occasione per un rilancio
La designazione di Napoli come sede per il 2013 costituisce
una grande opportunità di crescita per il territorio
Giovanni Lettieri
Sono previsti almeno quattro milioni di visitatori. Dal 10 aprile al 21 luglio del 2013, a Napoli, si svolgerà un evento straordinario: il Forum Universale delle Culture.
La designazione della metropoli partenopea risale allo scorso 19 dicembre. Sarebbe bastato uno slittamento di pochi giorni per rendere improbabile la scelta di Napoli, sommersa dai rifiuti e vittima dell’insipienza di gestori che, pur sapendo della cessazione della funzionalità dell’impianto di Taverna del Re a Giugliano fissata per fine dicembre, si muovono solo a fine anno per individuare una alternativa.
Nonostante tutto, malgrado le preoccupazioni manifestate dai fondatori della kermesse internazionale, a Barcellona, il Forum si farà. Per quell’epoca, si spera, l’emergenza rifiuti dovrebbe essere solo un triste ricordo. D’altra parte, la caduta d’immagine di Napoli può essere arginata solo da messaggi in controtendenza, positivi.
Il Forum, sotto questo profilo, è una felice concomitanza. Il rilancio non si fa con slogan o chiacchiere, bensì con fatti concreti, e l’appuntamento del 2013 lo è sicuramente. Si tratta di una manifestazione di spessore tale da dover essere adeguatamente pianificata, tanto che l’Assessore alla Cultura e allo Sviluppo del Comune di Napoli, Nicola Oddati, ha già iniziato a sondare umori e cercare alleati nelle forze produttive della città. La prima tappa di questo itinerario è stata l’Unione Industriali.
A Palazzo Partanna Oddati si è recato mercoledì 16 gennaio. Gli investimenti previsti per il Forum ammontano a circa un miliardo di euro, di cui 300 di fonte privata. Sulla disponibilità della classe imprenditoriale a investire sulla manifestazione ha garantito il Presidente dell’Unione Industriali napoletana, Giovanni Lettieri, che ha invitato l’Amministrazione comunale a non fermarsi al Forum, ma a dare vita a un vero e proprio pensatoio per la creazione di grandi eventi, veicolo insuperabile per il rilancio di un territorio. Naturalmente, il ritorno economico di una grande iniziativa può essere più strutturale e meno congiunturale, a seconda della qualità dei suoi contenuti e della utilità nel tempo delle infrastrutture realizzate. «Il Forum Universale delle Culture – ha sottolineato Oddati – dovrà anche costituire un volano per accelerare interventi di riqualificazione urbana e per promuovere la crescita formativa e culturale delle giovani generazioni napoletane».
Il Forum si celebrerà nell’area occidentale. In tal senso, rappresenterà un pungolo ulteriore per il rispetto della tempistica del progetto di riconversione di Bagnoli. Il Presidente di Bagnolifutura, Rocco Papa, intervenendo all’incontro fra Oddati e gli industriali napoletani, ha ricordato come, dopo quindici anni di attesa, la trasformazione dell’area si appresti a divenire realtà. «Tra marzo e giugno 2008 – ha precisato – saranno consegnate le prime aree bonificate. Per la primavera del 2009 dovrebbe essere completato il parco».
Esposizioni, dibattiti e convegni del Forum Universale delle Culture si articoleranno tra diverse sedi. Dalla Mostra d’Oltremare, che ospiterà per l’epoca due nuovi alberghi, alla rinnovata Bagnoli, con la città della musica, Città della Scienza, il parco dello sport e il grande parco urbano, fino all’area della Fondazione Banco di Napoli attualmente sede di strutture Nato, che nel 2013 ospiterà un centro di residenza per i giovani provenienti da tutto il mondo per il Forum (successivamente la struttura diventerà sede dello studentato internazionale delle cinque università napoletane).
Per il 2013 saranno già ultimate anche importanti opere di viabilità nell’area. Ci saranno una stazione metropolitana, l’arrivo del metrò del mare fino all’attracco del Forum, e un sottopasso.
Il Forum Universale delle Culture ha come finalità prioritaria quella di consentire un’opportunità di dibattito, approfondimento e proposta in ordine alle nuove problematiche poste dalla globalizzazione e dal modello di sviluppo che caratterizza l’epoca presente.
Tre sono i filoni guida tradizionali del Forum: lo sviluppo sostenibile; le diversità culturali; le condizioni per la pace fra i popoli. Su questo ampio canovaccio si sviluppano confronti di idee, mostre, ma anche espressioni artistiche quali danza, musica, teatro.
Il Forum di Napoli punterà in modo particolare ad assicurare un autentico dibattito tra Nord e Sud del mondo, evidenziando le tante contraddizioni che travagliano il pianeta e ricercando nuovi modelli di protagonismo sociale, di partecipazione dei cittadini, come mezzo per trovare soluzioni e ridefinire gli equilibri su scala locale e mondiale. Non a caso parteciperanno al Forum partenopeo rappresentanti di città simbolo di tutti i continenti. Questo bagno nella diversità culturale, questa ricerca di un dialogo tra i cittadini e tra le città di tutto il mondo per la costruzione di un futuro migliore trova una sede adeguata storicamente e culturalmente in Napoli, crocevia di contributi diversi, cuore di quel Mediterraneo dove si fondono tradizioni greche, arabe e spagnole. La consapevolezza di questa ricchezza maturata con la storia della città è espressa fin dallo slogan che accompagnerà il Forum napoletano: “La Memoria del Futuro: conoscere le proprie radici per progettare il futuro comune”. Napoli vista dunque come cerniera temporale tra passato, presente e futuro. Oltre ai tre assi tradizionali del Forum (Diversità Culturale, Pace e Sviluppo Sostenibile), è stato individuato un quarto asse che permette di introdurre un nuovo aspetto nel dibattito sui processi di modernizzazione relativi alla salvaguardia delle identità storiche e che «potrebbe essere definito come Rigenerazione creativa della città, ovvero l’insieme di iniziative per la valorizzazione e il recupero del territorio cittadino. Una riflessione che potrà spaziare dalla sperimentazione delle più innovative tecnologie digitali per la conservazione, valorizzazione e messa in rete dei beni culturali alle modalità di costruzione e ridefinizione delle identità collettive attraverso new media e produzioni culturali di diversa natura, dalle arti performative tradizionali alla digital art, per finire sui grandi temi della mediazione tra culture, della tolleranza e della pace».
Evento nell’evento, la più importante mostra archeologica del mondo, il fiore all’occhiello dell’edizione napoletana del Forum delle Culture. L’enorme patrimonio archeologico di Napoli e della Campania, da Napoli a Pompei, da Paestum a Ercolano, da Cuma a Baia, da Padula a Buccino, sarà il punto di partenza di «un viaggio reale e virtuale per visitare e conoscere i patrimoni archeologici di tutto il mondo, da quelli Maya agli atzechi, dalle più antiche civiltà orientali alle testimonianze egizie e africane». |