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Black out,
come ridurre i danni
di Bruno Bisogni
Black out,
come ridurre i danni
L’offerta di Uniservizi per aiutare le imprese a risparmiare migliaia di euro
Ammonta a ben 800 milioni di euro il costo annuo per le disfunzioni del servizio elettrico nazionale. A quantificare i danni è stato il Politecnico di Milano nell’ambito di uno studio promosso da Confindustria e finanziato dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas.
Il problema nasce dalla interruzione della continuità del servizio. Le interruzioni, peraltro, possono avere varie origini. Possono essere provocate dal distributore (gestione ed esercizio della rete, manutenzione, ecc.), dal cliente (guasti a un impianto aziendale, disturbi immessi nella rete, ecc.), o essere indipendenti (fattori ambientali, eventi atmosferici, danni prodotti da terzi, ecc.).
Uno dei problemi prioritari sta dunque nell’individuare il responsabile della disfunzione.
Un’altra valutazione da fare riguarda il livello di tollerabilità del danno, di cui un indicatore fondamentale è il numero di interruzioni verificatesi nell’arco di un anno. A tal riguardo una svolta recentissima è stata data dalle delibere varate dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas lo scorso 28 dicembre. L’Aeeg ha strutturato un nuovo sistema tariffario basato proprio sulla consapevolezza della possibile diversa origine del fenomeno dell’interruzione. Dall’inizio del 2008 le imprese italiane sono tenute a pagare il cosiddetto cts (contributo tariffario speciale), calcolato in base a fattori come la potenza disponibile o l’energia consumata. Ciò si verifica, tuttavia, soltanto nel caso che le imprese non abbiano dimostrato di avere impianti adeguati ai requisiti, ossia di trovarsi in una condizione tale per cui l’eventuale disfunzione possa determinarsi soltanto per eventi non imputabili alle responsabilità aziendali. Se l’impresa non dimostra di “essere in regola”, quindi, è obbligata al pagamento del cts. Ad esempio, un’impresa situata in un piccolo comune, con energia a media tensione, con 600 kw di potenza disponibile e con 1,2 GWh di energia consumata, verserà un cts di 666 euro. Ma tale importo sarà praticamente raddoppiato nel 2009, quando sarà fissato in 1.135 euro.
Se si considera che il costo di adeguamento degli impianti, per un’impresa con quelle caratteristiche, può variare da un minimo di 2.500 a un massimo di 4.500 euro, sarà evidente l’interesse dell’azienda all’intervento. In tre, quattro anni, infatti, la spesa è completamente ammortizzata.
Ma c’è un altro grande vantaggio per coloro che adeguano gli impianti.
Per ogni specifica situazione, l’Autorità per l’energia elettrica e il gas ha definito, come si accennava, una sorta di soglia della tollerabilità. Per il caso dell’impresa di cui sopra, ad esempio, le interruzioni di energia elettrica standard, ovvero “tollerabili” nell’arco di un anno sono quantificate in non più di quattro. Per ogni ulteriore interruzione, l’impresa otterrà dalla Cassa conguaglio elettrico un rimborso automatico. Nel caso ipotizzato, due interruzioni lunghe in più della soglia fissata (ossia se si verificano sei interruzioni in un anno) determinerebbero un rimborso di 2.100 euro. Tale evenienza, naturalmente, si verifica solo nel caso che l’impresa cliente abbia dimostrato di avere impianti adeguati ai requisiti.
L’intento dell’Aeeg è di promuovere l’investimento virtuoso delle aziende. Con gli anni, infatti, aumentando gli svantaggi per chi non si evolve, si incrementano anche i vantaggi per gli altri. Nel 2.010, per lo stesso caso esaminato, il rimborso scatterà dopo la terza interruzione e sarà di 3.150 euro. L’impatto di questa svolta sarà maggiore nel Sud Italia, dove il numero di interruzioni lunghe senza preavviso oltre gli standard fissati supera il 20%, per quanto attiene ai clienti con media tensione. Peggio di tutti sta la Sicilia, con quasi il 33% della stessa clientela, ma anche la Campania si colloca oltre il 20%.
Dalla rivoluzione tariffaria indotta dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas prende le mosse la nuova iniziativa di Uniservizi srl, la società uninominale di servizi alle imprese dell’Unione Industriali di Napoli. La società propone infatti un servizio alle imprese «al fine di contribuire ad eliminare, o almeno ridurre significativamente, le disfunzioni nella propria alimentazione elettrica determinate da problematiche interne di tipo impiantistico e/o da disfunzioni della rete di distribuzione elettrica esterna alle imprese».
Un audit impiantistico tecnico, un audit amministrativo e tecnico sulla rete esterna, ma anche un contributo informativo alle imprese per approfondire le connessioni tra rete interna ed esterna, banco di prova della qualità del servizio elettrico. Il servizio è offerto con il contributo di imprese del settore dell’impiantistica e di Enel Distribuzione, tutte associate all’Unione Industriali di Napoli. L’iniziativa si rivolge agli associati all’Unione (con tariffe ridotte) e ai non associati.
Limitando la descrizione all’audit in azienda, saranno assicurati i seguenti servizi di base:
- Informazione-formazione del personale aziendale sulle caratteristiche della tensione nelle reti di distribuzione pubblica e sulla normativa tecnica vigente(En 50160, Emc, regole di connessione di Enel Distribuzione);
- Verifica dell’esistenza in azienda di apparecchi disturbanti;
- Verifica dell’esistenza in azienda di apparecchi e processi sensibili;
- Verifica di classificazione degli impianti; schemi elettrici di impianto; protezioni e loro coordinamento; isolamento; manutenzione;
- Verifica dell’opportunità di installazione di apparecchiature per la limitazione dei disturbi (gruppi di continuità statici, rotanti e ibridi, trasformatori ferrisonanti, dispositivi innovativi basati sull’elettronica di potenza per la compensazione dei disturbi). Uniservizi si riserva – nei casi di media e alta complessità tecnica – di integrare i servizi di base dell’audit in azienda con ulteriori indagini.
- Assistenza per la “dichiarazione di adeguatezza” (del. Aeeg 333/07).
Al termine dell’audit, Uniservizi fornirà all’impresa cliente una relazione con gli elementi relativi alla caratterizzazione dell’ambiente elettromagnetico dell’impianto esaminato e dell’ambiente nel quale l’impianto utilizzatore si trova a operare, con suggerimenti per l’adeguamento dell’impianto (se necessario), con l’indicazione di idonei apparecchi e componenti di impianto, con un quadro generale della compatibilità elettromagnetica e l’indicazione dei provvedimenti da adottare per ridurre l’emissione di disturbi sulla rete pubblica da parte degli impianti utilizzatori. Uniservizi offrirà, per i dipendenti dell’impresa, un’apposita “Guida tecnica alla Qualità del Servizio Elettrico negli impianti”, nonché ulteriori servizi per la formazione in materia energetica.
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