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  Dicembre 2012

Articoli n° 01
GENNAIO - FEBBRAIO 2008
 


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Cicala detta l’agenda 2008:
ambiente, sicurezza e sviluppo;

Pari opportunitÀ, la Piccola Industria
lancia il progetto “Pro time life&rdquo

Intesa tra Awelco e Jabil:
nasce il Parco tecnologico KiBrain

Il nuovo prefetto agli imprenditori:
«Consideratemi al vostro fianco»

Antonio Farina:
«La sicurezza È un’emergenza sociale»

di Pietro Barone

Intesa tra Awelco e Jabil:
nasce il Parco tecnologico KiBrain


Il “laboratorio integrato di progettazione, prototipazione e ingegneria di prodotto”, risultato di una partnership tra le due aziende di elettronica,
nasce nell’area della ex Siemens


A Marcianise, nell’area della ex Siemens, nasce il Parco tecnologico nel settore dell’elettronica. Vale a dire, un “laboratorio integrato di progettazione, prototipazione e ingegneria di prodotto” che è frutto di una partnership tra due aziende del settore e la società consortile universitaria “Tecnologie” (già Centro Regionale di Competenza), nasce.
A promuovere l’iniziativa, che avrà la veste giuridica di fondazione e si chiamerà KiBrain (Energia e Cervello), sono Awelco e Jabil Circuit Italia. Lo start up è previsto in questi giorni e, in questa prima fase, saranno 15 i ricercatori impiegati in pianta stabile, destinati ad aumentare significativamente col prosieguo delle attività.
Awelco è un’impresa leader nel settore dell’elettronica di potenza, di stanza a Conza della Campania, in provincia di Avellino, che occupa circa 60 addetti ed è presente con i suoi prodotti (saldatrici e caricabatteria per auto) in ben 47 Paesi del mondo. Jabil Circuit, invece, ramo d’azienda italiano della omonima multinazionale statunitense, con stabilimenti a Bergamo e Marcianise, è specializzata nel manufacturing dell’elettronica e delle Tlc, e nello scorso mese di novembre ha rilevato i due impianti italiani di Siemens, a seguito della sua fusione con Nokia (Cassina dé Pecchi e Marcianise). Sicché oggi a Caserta occupa complessivamente circa 900 dipendenti.
«L’intento – spiega Gugliemo De Rosa, amministratore delegato di Awelco – è quello di dar vita ad una struttura in grado di garantire i livelli più avanzati di ricerca applicata. E a tal fine, ci avvarremo non solo delle competenze della scarl “Tecnologie”, che rappresenta il mondo universitario campano; ma, grazie al professor Pasquale Arpaia, che da tempo collabora con noi, potremo beneficiare anche di un link privilegiato col Cern di Ginevra (European Laboratory for Nuclear Research). Inoltre, abbiamo già dei contatti con scienziati tedeschi, sloveni ed indiani, disponibili a prendere parte al progetto».
Un trust internazionale di cervelli, quindi, oltre che un’importante opportunità per i giovani ricercatori italiani. E il patrimonio di conoscenza che verrà generato diventerà un formidabile atout per le due aziende promotrici: vale a dire, brevetti per Awelco; ed ingegneria di processo e di prodotto per Jabil.
«L’innovazione costante – sottolinea De Rosa - rappresenta per noi un elemento di sopravvivenza nello scenario globale. Già oggi riusciamo ad essere altamente competitivi con i Paesi del Far East: e lo dimostra il fatto che uno dei nostri prodotti di punta costa un dollaro in meno di quelli omologhi immessi in Europa dal principale concorrente cinese. Ed i nostri, oltretutto, hanno una qualità nettamente superiore. Ma non possiamo permetterci di fermarci: dobbiamo continuare a guardare avanti, se vogliamo rimanere competitivi. Ora, ad esempio, abbiamo intenzione di scommettere sul risparmio energetico: puntiamo a realizzare saldatrici che consumino il 50% in meno di quelle attuali, pur con prestazioni uguali o superiori».
E proprio questa sarà la prima sfida che si troverà ad affrontare il nuovo laboratorio di ricerca, che sarà ospitato negli impianti casertani ex Siemens. «Marcianise – conferma Renzo Polesel, ad di Jabil Circuit Italia, che tra i suoi clienti ha Marconi, Nokia-Siemens e Finmeccanica – diventerà la base per una nuova generazione di prodotti elettronici a basso consumo ed alto rendimento, in ossequio ai dettami del protocollo di Kyoto».
Ma i servigi di Ki-Brain non sono destinati a rimanere prerogativa esclusiva di Awelco e Jabil: è previsto, infatti, che in futuro possano essere offerti anche ad altre aziende del settore.

Il progetto in breve

Linpro, l’acronimo sta per Laboratorio Integrato di Progettazione, Prototipazione e Ingegneria di Prodotto, trae forza dalle più avanzate tecniche di comakership. L’obiettivo è quello di rimuovere i fattori limite dello sviluppo liberando i propri potenziali di collaborazione.
Nel Linpro, la progettazione di Awelco e l’ingegneria di prodotto di Jabil potranno finalmente convivere ed integrarsi eliminando lo spettro della mancanza di progettazione di nuovi prodotti a Marcianise ereditata dalle gestione precedenti. All’iniziativa è affidata l’aspettativa di una forte ricaduta per l’occupazione qualificata, oltre che creare un motore allo sviluppo stabile nel sito industriale di Marcianise. I frutti della creatività campana sotto forma di nuovi prodotti genereranno una richiesta stabile di occupazione locale, sul territorio, e non più legata a dinamiche geograficamente remote. Questo è un tassello importante per scardinare la tradizionale dinamica “neocoloniale” di avere la progettazione fuori dal territorio campano, con tutte le distorsioni che essa comporta di dequalificazione e indebolimento delle competenze locali.
Inoltre, un ulteriore innesto qualificato a tale processo virtuoso sarà la costituzione di una Fondazione di Ricerca Industriale, la KiBrain (ki=energia e brain=cervello), a Marcianise. La Società Consortile Universitaria SCaRL “Nuove Tecnologie”, la Awelco e Jabil fonderanno le proprie competenze per concepire direttamente sul suolo campano una nuova generazione di prodotti elettronici per l’energia pulita e rinnovabile, secondo un concetto avanzato e forte di tecnologia pulita.
Il progetto si propone anche di arginare il fenomeno della fuga dei giovani cervelli. La KiBrain, infatti, intende mettere al servizio della energia pulita il potenziale di creatività ed entusiasmo (dal greco antico: “avere gli dei dentro”) dei giovani neo-laureati, per concepire stabilmente ed istituzionalmente nuove generazioni di prodotti, ove la tecnologia sia al servizio dell’uomo nel pieno rispetto dell’ambiente, secondo i dettami del protocollo di Kyoto di uno sviluppo sostenibile per il pianeta.
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