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  Dicembre 2012

Articoli n° 10
DICEMBRE 2008
confindustria salerno - Home Page
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Welcome Day: 100 nuove aziende
iscritte a Confindustria Salerno nel 2008

Il neo presidente andrea annunziata:
«il porto È una risorsa insostituibile»

Autostrade del mare

Banche e Impresa,
una nuova alleanza per lo sviluppo del territorio

Imprenditori e politici:
fronte comune contro la crisi

SolidarietÀ a Salerno
L’impegno di A.I.S.O.

“Efesto” torna in fucina

Codice Appalti,
le novitÀ del terzo decreto correttivo

Exposcuola, il salone del confronto
tra le proposte formative dell'area Euromed

Il Pastificio Antonio Amato e Annalisa
protagonisti di “Apertamente 2008”

Nuovi incarichi nel Sistema Confindustria per Alfonso Cantarella, Lorenzo Cinque e Angelo Ilardi e nel Gruppo Mezzogiorno dei Cavalieri del Lavoro per Agostino Gallozzi

di Raffaella Venerando

Banche e Impresa,
una nuova alleanza per lo sviluppo del territorio


Il monito del Presidente Gallozzi:
«Il sistema del credito continui a sostenere il mondo della produzione»


In tempi di acclarato e giustificabile panico finanziario, banche e imprese si sono date appuntamento presso la sede della Confindustria di Salerno - lo scorso 18 novembre - per confrontarsi sulle misure idonee a contrastare la crisi che ha ormai contagiato l’economia reale, rendendo complicato il già talvolta difficile rapporto banca-impresa. Quanto si è verificato nei mercati finanziari negli ultimi mesi ha generato un devastante effetto domino che va necessario gestito ristabilendo la fiducia tra le parti ed evitando ricadute negative sul solo sistema delle imprese. Per le imprese il credito è un ingrediente indispensabile per ridare slancio ad un’economia in palese affanno, così come per gli istituti bancari è impensabile vedere arenato il legame con il mondo produttivo. In quest’ottica va rimodulato il rapporto tra banca ed impresa, rilevando le criticità esistenti e superandole, insieme. I due mondi hanno insieme verificato - a suon di botta e risposta - la possibilità di attivare tutte le iniziative utili a ricreare seppur gradualmente un clima di fiducia che la crisi economica in atto ha messo a dura prova. Molto si è discusso sulle misure di rilancio per il Paese, ormai non più rinviabili. Il Presidente Agostino Gallozzi nel dare l’avvio al worskshop ha dichiarato come «un’indagine effettuata dal Centro Studi di Confindustria Salerno abbia fatto registrare un inasprimento delle condizioni di concessione del credito, in particolare per alcune tipologie di imprese. A causa della crisi dei mercati finanziari e della concomitante applicazione di Basilea 2 si registra un diffuso timore di razionamento del credito». Il Vice Presidente con delega al credito di Confindustria Salerno Antonio Ilardi ha invece sottolineato che «le banche devono offrire nuove soluzioni anche a livello territoriale presentando una maggiore compattezza. Un’aliquota psicologica frena i consumi e va combattuta con ragionevolezza». Nel corso dell’incontro poi, grazie alle segnalazioni dei numerosi imprenditori presenti, il quadro di scenario e difficoltà si è maggiormente definito: è così venuto fuori che è aumentata sensibilmente la richiesta di maggiori garanzie da parte delle banche e, più in generale, si è fatto instabile il rapporto credito-impresa, come se la fiducia alla base della relazione avesse subito un duro colpo.
   Ci si è allora opportunamente interrogati sul perché. Dalla parte del mercato del credito, va detto che non poche sono state le tensioni subite derivanti dalla concomitanza di due fattori principali: le recenti turbolenze sui mercati finanziari e l’entrata in vigore di Basilea 2. Da una parte, l’accesso ai finanziamenti a medio-lungo termine è diventato più difficile a causa della carenza di liquidità bancaria; dall’altra, pesa sulla flessibilità da parte delle banche a concedere finanziamenti a breve termine il rating assegnato all’impresa richiedente. Coro unanime da parte del mondo del credito che ha chiesto alla classe imprenditoriale un maggiore impegno di mezzi e risorse proprie per sostenere attività produttive che spesso hanno dei coefficienti di indebitamento inaccettabili. In questo momento da parte degli istituti di credito nell’erogazione del denaro è reale la maggiore attenzione e selezione a causa della scarsa liquidità, ma questo - assicurano i rappresentanti delle maggiori banche presenti al workshop - non significa che la fiducia debba vacillare o che la collaborazione reciproca debba necessariamente venire meno. Le imprese, dal canto loro, hanno invece denunciato come ormai il fenomeno di razionamento del credito sia divenuto concreto (anche delle linee di credito già accordate) soprattutto verso le piccolissime realtà; come sia stato percepito un incremento dei costi del credito, anche per pratiche di affidamento già in corso. In questa complessa situazione, si è registrato un significativo aumento dei crediti garantiti dai consorzi fidi rispetto all’anno scorso, dovuto al consolidamento e rafforzamento del loro ruolo in qualità di prestatori di garanzie; e ad una maggiore difficoltà di accesso al credito senza il supporto del confidi di riferimento. Riguardo il complessivo scenario di riferimento, gli industriali salernitani hanno chiaro cosa occorre fare. Anzi, hanno messo appunto un dettaglio elenco di proposte. Fermo restando l’obiettivo di fondo - non negare la possibilità per le imprese di fruire di credito, pena il fermo totale dell’economia - Confindustria Salerno chiede che si rafforzi il monitoraggio del rapporto banca-impresa. A seguito dell’ultima ondata di aggregazioni, le imprese avvertono difficoltà nel relazionarsi con i gruppi bancari che si sono recentemente formati, considerata la netta separazione tra chi decide e chi opera. Per apprezzare pienamente l’operatività delle grandi banche, le imprese chiedono, quindi, che in qualche modo sia mantenuta anche in queste realtà la vicinanza al territorio e sia migliorata la capacità di dialogo e di reazione alle richieste delle imprese. Quanto, invece, al Fondo per la Finanza d’Impresa, istituito con la legge finanziaria per il 2007 (comma 847), le imprese chiedono che vengano presto definiti i relativi provvedimenti attuativi. Il Fondo di garanzia ha dimostrato di rispondere pienamente alle finalità per le quali è stato istituito: in 8 anni di operatività sono 52.000 le PMI ammesse alla garanzia del Fondo (di cui oltre 13.000 solo negli ultimi 12 mesi) per un totale di finanziamenti garantiti pari a 10,2 miliardi di euro. Lo strumento è, quindi, valido e si ritiene che l’ampliamento della sua operatività possa rappresentare un efficace sostegno per le imprese. Per consentire al Fondo di Garanzia di sostenere il sistema imprenditoriale è necessario il suo rafforzamento patrimoniale e il riconoscimento della cosiddetta “ponderazione zero”. Ancora, il mondo delle imprese sottolinea quanto - per favorire gli investimenti e lo sviluppo delle PMI - assume importanza centrale il ruolo dei confidi che negli ultimi anni sono stati partner insostituibili delle piccole e medie imprese italiane, contribuendo al miglioramento delle loro possibilità e condizioni di accesso al credito. A livello regionale si registra con favore l’istituzione di un tavolo tecnico sulla crisi finanziaria convocato dall'assessore regionale all'Agricoltura e alle Attività Produttive Andrea Cozzolino. Al tavolo sono state affrontate questioni importanti: gli strumenti attuativi e le forme di finanziamento per la legge regionale sui Confidi, in modo da delineare in concreto le politiche regionali di sostegno ai consorzi di garanzia, quali la patrimonializzazione del capitale sociale e il rafforzamento dei fondi di garanzia, incentivando la promozione dei processi di aggregazione; la riattivazione del Fondo regionale di garanzia per le imprese, per agevolare l'accesso al credito alle Pmi della produzione, del commercio e dei servizi, attraverso la garanzia pubblica a copertura dei rischi derivanti dalla concessione di finanziamenti di medio e lungo termine; il rilancio dello strumento del Contratto di programma per il salvataggio e la ristrutturazione, così come già previsto e operativo nell'ambito della legge regionale sugli incentivi; la riapertura dell'incentivo regionale per il consolidamento delle passività a breve, di cui in questa settimana è partita la prima tranche di finanziamento per una parte delle imprese che hanno fatto domanda entro lo scorso 14 luglio; una nuova regolamentazione del rapporto tra banche e Pmi sull'accesso al credito, costi aggiuntivi e interessi passivi. L’invito quindi è ancora una volta quello di fare sistema, ma per riuscire nell’intento occorre che ambedue le parti coinvolte si impegnino concretamente ciascuna a svolgere appieno il ruolo che le compete, consapevoli che in affari una sola è la scelta da fare: essere “partner”, e non avversari da cui difendersi.

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