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  Dicembre 2012

Articoli n° 10
DICEMBRE 2008
EDITORIALE - Home Page
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Tre proposte
per affrontare la crisi

Carlo Cicala
Presidente Confindustria Caserta


La crisi internazionale comincia a farsi sentire in tutta la sua portata anche da noi. La fiducia delle imprese manifatturiere è quella che è. Anzi, ricorda l’Isae, non andava così giù (fatto cento, il dato è calato da 76,9 di ottobre a 72,2 di novembre) dall’agosto del 1993, altro annus horribilis - ricordate? - della nostra economia. Solo che allora era un problema domestico, per così dire, riguardava soltanto noi. Ora il problema è generale, riguarda tutte le economie più o meno avanzate.
L’Istituto di studi e analisi economica rileva anche che risultano in netto calo livelli e aspettative degli ordini, sia sul mercato interno sia su quello estero, così come il calo della domanda ha anche forti ripercussioni negative sulle attese di produzione.
Il calo della fiducia delle imprese è diffuso tra tutti i principali settori. L'indice scende in particolare nei beni di investimento e in quelli intermedi, mentre registra una contrazione minore nei beni di consumo. A livello territoriale, l'indice peggiora vistosamente al Nord e nel Mezzogiorno, ed è diffuso sia nelle pmi che nelle grandi imprese.
In un quadro tutt’altro che brillante del mondo imprenditoriale dipinto dall’Isae, ciò che più colpisce è l’aumento sensibile della quota di imprese che segnala un peggioramento delle condizioni di accesso ai finanziamenti. Peraltro, risulta in aumento (dall'8% al 14%) anche la percentuale di imprese che hanno dichiarato di avere avuto recenti contatti con le banche e però non hanno ottenuto il finanziamento sperato. E nella maggior parte dei casi, il mancato finanziamento è stato accompagnato da un esplicito rifiuto da parte degli operatori finanziari.
Ora è del tutto evidente che il credito sta alle imprese come il carburante sta al motore: senza il primo il secondo giocoforza si blocca. Ed è appunto quello che deve essere assolutamente evitato. Occorre un’iniziativa forte, di straordinaria urgenza così come straordinaria è l’attuale congiuntura negativa.
Le proposte che mi sento di fare e che Confindustria Caserta ha portato già all’attenzione del Tavolo del credito aperto con l’Abi e con i principali istituti bancari della provincia, nei giorni scorsi, sono sostanzialmente tre e strettamente interdipendenti.
Costituire, innanzitutto, con il concorso magari delle istituzioni e degli enti economici presenti sul territorio, dei fondi di garanzia per le pmi. La finalità di una tale iniziativa è, chiaramente, rivolta a sostenere il circolante e ad assicurare la copertura di temporanee esigenze di tesoreria derivanti da uno squilibrio tra le entrate e le uscite di cassa.
Quindi si dovrebbe pensare seriamente ad un allungamento dei tempi di incasso dei crediti, per evitare situazioni di incaglio e di eventuali conseguenti default aziendali a seguito dei mancati incassi di crediti nei tempi previsti.
Infine, favorire un miglioramento della struttura patrimoniale delle imprese che intendono realizzare un piano di investimenti o che, avendolo già realizzato, hanno necessità di riequilibrare la propria struttura finanziaria.
Si può fare, ma si deve fare presto.

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